Luca Ceriscioli e Nicola Zingaretti
Niente primarie per scegliere il candidato alle regionali e dialogo con il Movimento 5 stelle. Le parole di questa sera di Nicola Zingaretti fanno scendere le quotazioni di Luca Ceriscioli e salire quelle di Sauro Longhi. Sembra sciogliere così ogni dubbio sulla linea del Pd il segretario nazionale dopo i vari botta e risposta seguiti non solo alla visita di Orlando nelle Marche ma soprattutto all’uscita di scena oggi di Valeria Mancinelli. La sindaca di Ancona oggi ha deciso con annuncio in diretta Facebook di tirarsi fuori dai giochi, anche dopo aver appurato che il governatore Luca Ceriscioli non avrebbe fatto passi indietro per la ricandidatura. Ceriscioli poco dopo aveva invocato le primarie ma Zingaretti frena ogni entusiasmo sul tema: «Ho sentito il segretario regionale delle Marche Giovanni Gostoli e gli ho dato tutto il mio sostegno nel percorso intrapreso. Preso atto ufficialmente nei giorni scorsi della indisponibilità degli alleati per le primarie, occorre ora lavorare tutti per tenere insieme tutta la coalizione di centrosinistra su un nome unitario e competitivo. Si ragioni quindi con serenità su una rosa di nomi che possa rappresentare la coalizione e che possa dialogare con i 5 stelle. Serve grande senso di responsabilità da parte di tutti per vincere», dice Zingaretti.
Parole simili le aveva pronunciate nel pomeriggio anche Matteo Ricci, presagendo o, più probabilmente, conoscendo la direzione che avrebbe preso di lì a poco il partito nazionale. Torna in lizza quindi Sauro Longhi, ex rettore Univpm che al momento resta il nome che andrebbe bene anche ai 5 stelle. Ma l’accordo giallo-rosso è ancora tutto da fare, nonostante l’ottimismo di qualcuno del Pd, i grillini nelle Marche hanno sempre chiuso. Ieri i pentastellati hanno anche detto che il nome di Longhi non è più spendibile perché si è reso disponibile a partecipare alle primarie del centrosinistra. Ma senza primarie tutto cambia. E di sicuro per i 5Stelle l’ipotesi Longhi è percorribile, quelle di Ceriscioli e Mancinelli no. Sempre che sia definitivo il ritiro della sindaca di Ancona e non una mossa tattica per alzare ancora le sue quotazioni.
(m. z.)
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ECCO! CI RISIAMO! “FACCIAMOCI DEL MALE” COME DISSE QUALCUNO…
E SE IN POLITICA MAI DIRE MAI, FUI FACILE “GUFO” A DIRE “MAGARI LA MANCINELLI ACCETTASSE..”. E ADESSO HA DETTO CHE SI RITIRA(?!?)
E NON E’ DETTA L’ULTIMA PAROLA.
IMPARIAMO AD ASPETTARE GLI ULTIMI 15 MINUTI!
AL “PALAZZO SFORZA” CONSIGLIEREI DI NON GONGOLARE…
anche il PD è in difficoltà di chiarezza!!!!!
Nello scegliere i petali di rosa per la regione credo che bisogna dare precedenza a chi ha fatto, detto, contato, ascoltato, presenziato, che comunque sia stato spesso sotto gli occhi dell’obbiettivo, quello della macchina fotografica o simili o quello da raggiungere senza curarsi troppo se è stato raggiunto, da chi e perché. Due petali ci sono, l’uno Carancini mago del fare, mago in senso buono come a dire esperto del tutto fare e del non fare secondo criteri selezionati tra ciò che conviene e non conviene che tradotto in parole povere: “ Sono il sindaco e faccio quello che mi pare. Adesso ci saranno tutti i miei assessori a guidare la nuova classe dirigente dopo che evidentemente alla Treccani hanno dato un significato diverso alla parola nuovo comunque diverso da quello che conoscevo io”. E poi Sciapichetti, vissuto spesso all’ombra del Ceriscioli con cui ha diviso, condiviso onori ed oneri come quello di dover presenziare centinaia di volte ad inaugurazione di tutti i tipi, attività che avrebbe sfiancato un elefante, figuriamoci l’esangue Sciapichetti, esangue perché non fa più il presidente dell’Avis. Comunque l’uomo adatto a grandi disegni come l’elettrificazione della Civitanova – Albacina che finalmente risolverà tutti i problemi che non c’erano, almeno che non se li inventi e così potrà ampliare il progetto di per se già faraonico ma collegato a strade che ci sono o dovranno essere costruite e renderanno il maceratese raggiungibile da ogni stazione, proprio come adesso però con l’ausilio dell’alta velocità grazie all’elettrificazione. Carancini, governatore e Sciapichetti balia. E come dice Zingaretti a Roma: Sta coppia nun se batte! Solo che non so se sarebbero appoggiati da noto esponente politico fissato con il fumo e che sicuramente lo farà proibire anche all’esterno delle stazioni. Un paio di chilometri a piedi e l’insana abitudine si potrà sfogare in aperta campagna.
C’è da chiedersi dove siano andati a finire i politici veri. Qui si vedono solo persone mediocri.
Che il Pd fosse in difficoltà è storia vecchia.
Ceriscioli che mette in risalto la coerenza della sindaca Mancinelli, ma lui non sta facendo nessun passo indietro o di lato….chissà se si rende conto chi andrà a votare non pensa a lui come probabile rieletto, la massa non lo tollera più….e pensare che gli bastava, forse basta, due piccole decisioni per ritornare ad essere accettato.
Zingaretti, persona perbene e valido politico sa benissimo che dentro il pd ci sono delle lotte fratricide all’ ultimo sangue politico sopratutto in questo momento….
Povera Regione….che fine farà….non ci sono persone con la competenza la preparazione politica, da tutti i partiti presenti in regione….appello ai giovani sgomitate avanti voi smettetela di essere succubi dei soliti inciuci di partito, prendete esempio da chi ha iniziato….