Valeria Mancinelli nella “sua” Macerata
«Regionali, centrosinistra immobile
Qui invece si muovono coi tempi giusti»

LA SINDACA DI ANCONA, che ha iniziato qui la sua carriera politica, dopo aver presentato il suo libro alla Mozzi Borgetti, questa sera è stata ospite della nostra redazione dove ha affrontato anche i nodi delle prossime elezioni. «Io non mi sono candidata, chi deve si sbrighi a decidere: questo ritardo è un atteggiamento suicida. Bene il centrosinistra maceratese con le primarie»

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di Federica Nardi (foto di Fabio Falcioni)

Sindaca di Ancona e “sindaca del mondo”, Valeria Mancinelli oggi pomeriggio a Macerata ha riempito la sala Castiglioni della biblioteca Mozzi Morgetti per la presentazione del suo libro “I principi del buon governo”. In veste di intervistatore il collega sindaco Romano Carancini. A seguire visita alla redazione di Cronache Maceratesi dove Mancinelli ha affrontato con il direttore Matteo Zallocco alcune delle questioni politiche del momento: dal movimento delle sardine, passando per le elezioni in Emilia fino a quelle in primavera di Macerata. Città che non è nuova alla sindaca, che qui – da studentessa di Giurisprudenza a Unimc – fu consigliera comunale nelle fila del Pci dal 1975 al 1979. Sulla sua possibile candidatura a Governatrice delle Marche non si sbilancia, fa capire che non dovrà essere lei a fare il primo passo e sottolinea che il centrosinistra deve stringere i tempi, concetto che sta ribadendo da almeno due mesi. 

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La presentazione del libro alla Mozzi Borgetti con il sindaco Romano Carancini

Il volume presentato oggi nasce dopo il Mayor World Prize conquistato l’anno scorso. «E’ stato scritto con Paolo Marasca a quattro mani. Per dimostrare che nella realtà è possibile, perché le tesi del buon governo vanno verificate con la realtà», spiega Mancinelli. Dieci i concetti che animano il libro, tra cui la “sincerità”. Che nel caso di Mancinelli fa rima con “responsabilità”. «Nonostante le difficoltà economiche del comune la sincerità si è trasformata in credibilità e fiducia. Il consenso è importante ma il problema è come va costruito. La nostra tesi è che il consenso si può costruire anche avendo un atteggiamento non di blandizia nei confronti della comunità ma facendo delle scelte e avendo la capacità di capire i sì da dire e da realizzare (dato che le parole hanno abbondantemente affogato i fatti negli ultimi decenni a sinistra) e avere confronti sinceri con i cittadini. Per me le decisioni le prende chi è stato scelto per governare. Chi sfugge a questo ha paura di decidere e pensa che si possa costruire il consenso non decidendo. Che non solo non fa costruire il consenso ma fa anche arrabbiare perché poi i cittadini si sentono presi in giro. Se la democrazia non affronta problemi in tempi umani la disaffezione nei suoi confronti è scontata».

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In redazione con il direttore Matteo Zallocco

In redazione spazio anche ai temi elettorali. La situazione in Emilia, che tanto pesa anche sui prossimi passi della politica nelle Marche (leggi l’articolo), Mancinelli la vede «con occhi ottimisti perché penso che i fatti ancora contino e lì i fatti positivi ci sono. Penso anche però, dato che c’è evidentemente preoccupazione, che pesino anche le insufficienze della politica nazionale del centrosinistra. C’è una difficoltà del pensiero progressista, a livello mondiale, a interpretare le fratture di questo secolo». Altro tema nazionale ma anche vicino alla nostra regione, quello delle Sardine (che domenica manifesteranno a Civitanova). Per la sindaca «sono un fenomeno assolutamente positivo perché alimenta il sottofondo dell’agire politico e ha ridato a questa visione, anche fisicamente, la percezione di essere una realtà. Ha fatto uscire dalla solitudine tanti singoli che da soli si sentivano dei marziani. Ma non penso che possa trasformarsi in un nuovo soggetto politico e non penso nemmeno lo debbano fare. Io spero che continuino».

ValeriaMancinelli_FF-11-325x216Le differenze tra Marche ed Emilia comunque sono evidenti «non solo per la struttura socio-economica – dice Mancinelli -, ma anche perché mentre quello dell’Emilia (associazioni e cooperative) è un sistema ancora funzionante, quel sistema lì nelle Marche non c’è stato mai. Nelle Marche si parlerà di cosa si è fatto e di cosa si può fare, qui il sistema è saltato da un pezzo». Una visione netta che però, al momento, non tradisce alcuna ipotesi di candidatura. Nonostante i sondaggi di ottobre che la davano in vetta al gradimento (leggi l’articolo). «Io non mi sono candidata a niente e non mi candido a niente – puntualizza la sindaca, chiedendo a chi di dovere che è ora di muoversi  -. Ho sottolineato più volte che bisogna stringere i tempi. Decidano. Non c’è dubbio che c’è ritardo ed è un atteggiamento suicida». Anche sulle ipotesi della candidatura dell’ex rettore Sauro Longhi o su un Luca Ceriscioli bis «non dico niente. Non è una cosa su cui devo decidere io».

Positiva per Mancinelli invece la tempistica che si è dato il centrosinistra maceratese: «Apprezzo che qui siano partiti per tempo, hanno organizzato delle primarie serie, non fatte all’ultimo momento. Le primarie sono un setaccio, chi partecipa sa che ci deve passare. Mi sembra un buon segno, al contrario del livello regionale». Su alcuni temi inoltre il centrosinistra può tornare a dire la sua, come su quello dell’accoglienza. «Sono problemi reali. Non può occuparsene solo la destra salviniana. Anche noi ci rendevamo conto che lo Sprar non funzionava, soprattutto a progetti finiti: non è possibile in un anno trovare lavoro, integrare centinaia di persone. Anche i numeri sono importanti».

Presenti oggi all’incontro in biblioteca i candidati alle primarie del centrosinistra (Stefania Monteverde, Narciso Ricotta, Luciano Pantanetti e David Miliozzi), gli assessori Alferio Canesin, Marika Marcolini e Mario Iesari, alcuni esponenti di Italia Viva insieme al consigliere comunale Ulderico Orazi e Stefano Di Pietro, segretario locale del Pd.

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Narciso Ricotta, Valeria Mancinelli e Romano Carancini

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Romano Carancini con Renato Pasqualetti

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Massimiliano Bianchini, Marika Marcolini e Luciano Pantanetti

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Narciso Ricotta e Stefano Di Pietro

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Massimiliano Bianchini e David Miliozzi

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Luciano Pantanetti e Stefania Monteverde

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