“La sanità che vorrei”,
focus di Cittadini in cammino

CIVITANOVA - L'associazione presieduta da Flavio Corradini ha affrontato una delle questioni prioritarie in regione. Presenti tanti medici e addetti ai lavori

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Un momento dell’incontro al liceo Da Vinci organizzato da Cittadini in cammino

 

Rete ospedaliera, percezione del sistema sanitario e digitalizzazione. Una giornata dedicata alla sanità quella che questa mattina si è svolta al liceo Da Vinci di Civitanova, dove nell’aula magna, l’associazione Cittadini in cammino, presieduta dall’ex rettore dell’Università di Camerino Flavio Corradini ha organizzato il convegno dal titolo “La sanità che vorrei”. sanità-cittadini-in-cammino-civitanova-FDM-1-325x217Molti relatori, alcuni di assoluto rilievo, hanno contribuito a sviscerare la materia da vari punti di vista. Un momento di dialogo e dibattito al quale hanno preso parte anche molti medici ospedalieri, tra i presenti il primario del pronto soccorso Domenico Sicolo, l’ex primario di Ematologia Riccardo Centurioni, Paolo Francesco Perri. E poi tra il pubblico anche il consigliere regionale Francesco Micucci e quello comunale Pietro Croia. «E’ stata una mattinata importante e significativa – ha detto Flavio Corradini al termine dell’incontro – che ci ha offerto tanti stimoli e possibilità di collaborare. Quando si parla di sanità l’ospedale unico non è l’unico argomento ma tanto si può fare ascoltando le competenze che abbiamo visto oggi». Tra i punti toccati nell’incontro anche quello relativo alla percezione della sanità da parte dell’utenza, uno studio elaborato da Massimo Trojani funzionario regionale esperto di sistemi informatici.

«La sanità viene percepita dal cittadino peggio di quello che è – spiega – file al telefono, file per il pagamento del ticket e anche di fronte allo studio dello specialista. In tutto questo l’informatica c’entra, ma prima di arrivare alla sanità 4.0 occorre fare un passo indietro, perchè un servizio funziona se c’è un utente che lo utilizza e  su questo siamo molto indietro. Basti pensare a tutto il processo di digitalizzazione per la ricetta dematerializzata, per il fascicolo sanitario elettronico, per le cartelle cliniche elettroniche. L’investimento in e-health sono attualmente in stallo ma potrebbero permettere un risparmio di tempo e di soldi. Ma i cittadini di tutto questo percepiscono poco o niente. Le Marche sono praticamente a zero nell’uso del fascicolo elettronico nonostante gli investimenti fatti».

(l. b.)

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Flavio Corradini

 

 

 



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