«Un amministratore giudiziario che approvi i bilanci e si sostituisca a quella che è l’amministrazione ordinaria che purtroppo per vari motivi non ha potuto essere operativa». La Giunta di Porto Recanati ha verificato, in base alle prerogative di legge, che ci sono tutte le condizioni perché per l’Hotel House si possa attivare questa procedura che è prevista dalla legge 55 del giugno 2019. Il sindaco e il comune di Porto Recanati sono i primi in Italia ad attivarla. Dopo che il primo cittadino Roberto Mozzicafreddo aveva emanato, il 10 luglio scorso, un ordinanza, in cui si dichiarava lo stato di degrado dell’immobile, ora si è passati allo step successivo e cioè alla richiesta al Tribunale di Macerata di nominare un amministratore giudiziario con i più ampi poteri per ripristinare, con efficacia ed efficienza, le condizioni di vivibilità del condominio. «L’iniziativa si è resa necessaria visto che l’Hotel House non ha più una giuda amministrativa dopo l’improvviso decesso dell’amministratore Franchi e si sono purtroppo verificate tutte le condizioni per cui possa entrare in funzione un amministratore giudiziario – si legge nella nota diffusa dall’ente – L’amministratore dovrà essere nominato dal presidente del tribunale, avrà tutti i poteri che sono previsti dal Codice Civile e dovrà riferire semestralmente al sindaco e al prefetto sulle azioni messe in atto. Questo percorso è stato concordato dal primo cittadino con il prefetto Rolli e con tutti gli organi istituzionali competenti. Ora si aspetta la decisione del Presidente del Tribunale di Macerata che si auspica avvenga in tempi rapidi».
Meglio tardi che mai...buona fortuna
arriverà a fine mese al massimo
E chi paga?
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I bilanci li approva l’assemblea dei condòmini, non certo l’amministratore. Lui i bilanci li predispone solo.
Buon giorno Aldo Iacobini, lei ha ragione, normalmente i bilanci sono approvati dall’amministratore. Tuttavia col Decreto 32/19, art. 5 sexies, nel caso in cui il condominio venga dichiarato degradato, si innesca una procedura particolare per cui viene nominato dal presidente del tribunale un amministratore straordinario in funzione sostitutiva dell’assemblea.
Le giro un link utile.http://www.quotidianocondominio.ilsole24ore.com/art/il-condominio/2019-06-06/condomini-degradati-poteri-straordinari-sindaco-e-all-amministratore-giudiziario-193918.php?uuid=ACvq1XO
lapsus nel precedente commento, ovviamente volevo dire: @normalmente i bilanci sono approvati dall’assemblea dei condomini
Iacobini, le piace molto essere puntiglioso su qualsiasi cosa scritta su queste pagine e non si limita mai nel precisare, in questo senso, qualsiasi cosa… una volta tanto per puntiglio, appunto, la invito a leggere la legge Sblocca Cantieri perché credo proprio che l’ Art. 5 -sexies stabilisca che i bilanci, in casi di condomini disagiati, li possa approvare l’Amministratore Giudiziario.
Adesso Iacopini si aggiorna così sarà più preciso come ad esempio nel notare che la polizia va con la pantera e non con la gazzella.
Grazie Iacobini per le sue puntualizzazioni…se poi qualche volta ci scappa la svista…dai Rossi.
Vorrei invece fare una domanda: ma gli ampi poteri del nuovo amministratore non avranno mica bisogno di un ampio portafogli?
Sig. Perfetti, la ringrazio della precisazione. Non conoscevo questa regola. Viene, a cascata, un’altra domanda. L’approvazione, qui “d’ufficio”, del bilancio implica che i condomini paghino i saldi di competenza: pagheranno? Se non pagano che si fa? Decreti ingiuntivi, anche decreti di modesto valore?
Grazie ancora.
Comunque c’è già stato, almeno fino al 2017, un amministratore gudiziario.
Sig. Michele Rossi, se lei dice al sig. Iacobini che è putiglioso, gli fa un complimento davvero immeritato. Doveva dire che scrive sempre a casaccio perchè parla su argomenti di cui sa poco più di niente.
Per Pignotti. Lei sfonda una porta aperta (quindi stia attento all’inerzia): meno uno sa di una cosa e più desidera parlarne, è una tecnica di apprendimento basata sulla motivazione. D’altronde da piccino lei non faceva così con le coetanee più grandi?
Per stasera ci vorrà un Tso per qualcuno. Gli vacillano le ” sue ” certezze, specie quelle condominiali dove non manca mai di dare un suo parere tanto che non si riesce a capire se la conduzione di un condominio è una delle sue letture preferite quando molla il computer o sfortunatamente è stato nominato capo condominio da qualche parte. Se così fosse riesco ad immaginare con quanta solerzia svolga il suo lavoro a discapito dei condomini a cui dirà articolo per articolo quali sono le regole da adempiere . Prodigo anche di consigli in affari legali. il latino è il suo pane quotidiano, studiato per otto anni e non perde occasione per far vedere quanto è bravo. Un signore per aver scritto ” in nomen omen ” aggiungendo quel “in” gli ha mandato l’ablativo di traverso rischiando di soffocare.C’è mancato poco che venisse denunciato all’Accademia del Trullo o del Citrullo. Non inferite troppo, non vorrei commettesse l’irreparabile: privarci per un’ora di seguito dei suoi preziosi consigli e della “simpatica” seppur virtuale compagnia. Aggiungerei volentieri un grazioso invito in milanese ma credo abbia abbastanza ( spero)fantasia per indovinare qual’è.
Per Micucci. Magara! Qui, dopo i colpi ricevuti da Galileo, da Freud e da Heisenberg vacillano le incertezze, altro che le certezze.
Aldo Iacobini, scusi per il ritardo nella risposta: in effetti la ratio della norma è proprio quella di fornire all’amministratore (straordinario) i poteri per compiere tutti gli atti, ivi compreso il recupero crediti, anche modesti, che normalmente dovrebbero essere deliberati dall’assemblea e che tuttavia, lo stallo di quest’ultima, rende non deliberabile.
Quanto all’esiguità del credito per cui eventualmente dovesse procedersi in via monitoria (decreto ingiuntivo), la invito a considerare che un credito in sè esiguo, poniamo 100 €, se dovuto da ogni condòmino di una struttura come l’Hotel House, porta comunque a somme considerevoli che, se escusse, potrebbero, chessò, consentire al condominio di riallacciarsi alla rete idrica dalla quale, per quel che ne so, è stato distaccato per morosità.
Ovviamente prenda questo mio pensiero per quel che è: una semplice esegesi “teorica” della norma. Per l’applicazione pratica (mai effettuata) aspetteremo e tutti valuteremo.
La saluto.
Dr. Perfetti, la ringrazio moltissimo per le sua cortese risposta.
Non voglio fare il disfattista ma senza un bel gruzzolo in tasca, almeno 3/4 milioni di euro, che prescinda dalle quote condominiali, la nomina di un amministratore giudiziario non sortirà effetto alcuno.
Solo per attivare i recuperi crediti contro i condomini morosi occorrono soldi per contributi unificati, notifiche, pignoramenti, l’avvocato ecc.
Per recuperare qualcosa occorre poi che il debitore abbia soldi per pagare o qualcosa di valore da pignorare, conoscendo alcuni dei proprietari e chi abita nel palazzo ne dubito.
Va considerato poi che una buona parte degli appartamenti sono già oggetto di pignoramento (rimangono invenduti anche a 3 mila euro) e dalle procedure esecutive non recuperi certo le quote condominiali.
Senza contare poi che per i recuperi, anche ammesso andassero a buon fine, occorrerebbe troppo tempo.
Pensare che l’Hotel House possa ritornare vivibile solo con le forze dei condomini e dell’amministratore giudiziario è una pia illusione.
Lo so che è un discorso che non piace ai più, ma senza un consistente intervento esterno (soldi pubblici) l’Hotel House non ha speranze e la nomina dell’amministratore giudiziario porterebbe vantaggio solo all’amministratore stesso, ammesso che qualcuno gli paghi il compenso.