Liberazione, Tartabini si difende:
«Continueremo a festeggiarla
ma non organizzerà l’Anpi»

POTENZA PICENA - La sindaca risponde alle critiche sull'audio in cui aveva definito alcuni partigiani fanatici e disturbati, dicendo alla sua squadra di voler farla finita col 25 aprile

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Noemi Tartabini

 

«Se la prossima legislatura sarà guidata da me, dal prossimo anno continueremo a partecipare alla manifestazione provinciale e organizzeremo noi per la prima volta la cerimonia comunale così come facciamo ad esempio per la giornata dell’Unità nazionale e delle forze armate che cade il 4 novembre. Tutti avranno l’accesso, ma a prevalere sarà il senso istituzionale e non chi vuole primeggiare come unico detentore dei valori costituenti». Sono le parole della sindaca di Potenza Picena Noemi Tartabini, dopo la bufera scatenata da un suo audio in cui aveva definito alcuni appartenenti all’Anpi come persone «fanatiche e disturbate», promettendo alla sua squadra che questo sarebbe stato «l’ultimo anno» del 25 aprile «sul nostro territorio». Oggi dopo la pioggia di polemiche, e le centinaia di commenti sul web , la sindaca e candidata alle prossime elezioni comunali per Fratelli d’Italia innanzitutto punta il dito contro il Pd, accusato di aver utilizzato in maniera strumentale l’audio, poi assicura che il 25 aprile continuerà ad essere festeggiato, ma non sotto l’organizzazione dell’Anpi. «Si commenta da solo il comportamento di chi ha utilizzato in modo strumentale uno stralcio di un messaggio vocale estrapolato da un gruppo organizzativo Whatsapp – replica Tartabini – L’oggetto del clamore non è una dichiarazione pubblica o fatta tramite stampa, bensì un pezzo di un vocale privato interpretabile a vario modo. Il buon senso, il rispetto e la correttezza non fanno parte del vocabolario di tutti: purtroppo per qualcuno in campagna elettorale tutto è concesso, invece per me il limite della decenza esiste in ogni occasione. E’ palese la mancanza di altri argomenti di chi utilizza questo audio per costruire ad hoc una polemica tra l’altro cercata sistematicamente da anni». Questo il primo passaggio della sua risposta alle polemiche, indirizzato quindi principalmente al Pd e al candidato sindaco del centrosinistra Edoardo Marabini. A seguire la stoccata all’Anpi, e la rassicurazione che il 25 aprile continuerà ad essere festeggiato come merita. «Se questa amministrazione non credesse nei valori del 25 Aprile – continua la Tartabini –  in questi 5 anni di mandato non avrebbe concesso il patrocinio all’Anpi per organizzare la manifestazione e non avrebbe partecipato. Invece anche quest’anno abbiamo concesso il patrocinio della città ed ero presente con la fascia tricolore insieme ad altri amministratori. Ho depositato le corone d’alloro davanti la Stele e al Monumento dei Caduti, sono andata al cimitero davanti le lapidi dei due giovani martiri nostri concittadini e ho fatto un discorso pubblico davanti i presenti. Confermo che l’organizzazione delle cerimonie del 25 Aprile, che in questi anni sono state gestite dall’Anpi, non sono state all’altezza del livello istituzionale richiesto dall’occasione. Infatti si sono verificate situazione grottesche dovute alla mancanza di una scaletta organizzativa e di un sistema di amplificazione utile per i saluti istituzionali, esponendo così istituzioni ed associazioni al ridicolo, creando imbarazzo e sgomento tra i presenti. Per questo un’amministrazione comunale che è garante di tutti non può più consentire simili scivoloni». Da qui la promessa finale, con un cambio di tono e di contenuti rispetto all’audio evidente: se sarà eletta la cerimonia per il 25 aprile non sarà più organizzata dall’Anpi, ma dalla sua amministrazione.

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