La conferenza stampa di oggi pomeriggio. Da sinistra: Tullio Patassini, Paolo Arrigoni, Maria Letizia Marino e Giuliano Pazzaglini
di Alessandra Pierini
(Foto Fabio Falcioni)
«Macerata con la guida del Pd, si è trasformata da simbolo positivo a simbolo negativo del degrado italiano. E’ proprio qui che noi della Lega vogliamo portare, da protagonisti, la rivoluzione del buon senso, ce lo chiedono i maceratesi. Da oggi inizia la nostra offerta per il buon governo della città»
A lanciare la carica ai suoi e ad inviare un primo ma evidente segnale ai potenziali alleati è il senatore Paolo Arrigoni, coordinatore regionale del partito che traccia le linee in vista delle prossime tornate elettorali, nel 2019 con le Europee e diversi comuni ma soprattutto nel 2020 per le comunali a Macerata e per le Regionali. «Vogliamo essere un’interfaccia privilegiata per la coalizione di centro destra. Non ci interessa al momento che tipo di alleanze stringere: prepareremo un programma e metteremo a disposizione le nostre strutture poi secondariamente vedremo se chi si occupa da anni della città troverà dei punti di convergenza. Siamo aperti ai maceratesi che vorranno collaborare». Gli obiettivi: «Togliere la polvere che per tanti anni il Pd ha nascosto sotto il tappeto proponendo Macerata come modello di accoglienza indiscriminata che ha fatto acqua da tutte le parti, favorendo solo l’industria dell’accoglienza». Poi il senatore ha annunciato un’interrogazione parlamentare sull’incendio alla Orim e sulle sue conseguenze «potrebbe richiamare l’attenzione della commissione Ecoreati in via di costituzione» e sulla prossima nomina del commissario per la ricostruzione ha anticipato «non sarà un parlamentare e sarà qualcuno del territorio».
A puntare il dito sull’amministrazione Carancini è l’onorevole Tullio Patassini che parla di «Giunta a termine» e in particolare focalizza l’attenzione su tre casi: la pignatta antifascista del 25 aprile «sulla quale il sindaco e i suoi hanno avuto un comportamento ambiguo se non omertoso», il Flauto Magico andato in scena allo Sferisterio «nel quale Vick ha calato l’opera su questioni maceratesi e che ai maceratesi non è piaciuto» e infine sulla fontana Pozzo del Mercato e sul cantiere in essere «esempio di come viene gestita la cosa pubblica. Ci hanno detto che la procedura era esatta e fatta secondo la legge ma poi, dopo un’interpellanza a porte chiuse, cautelativamente, le carte sono state inviate in Procura».
Parla di Macerata come simbolo anche il senatore Giuliano Pazzaglini: «Il 4 marzo è stato fatto un passo fondamentale. Si è parlato di effetto Pamela e di voto di protesta, ma i maceratesi hanno invece manifestato la voglia di un buon governo. I cittadini italiani e le persone in difficoltà vedranno che la politica che stiamo facendo al governo dell’Italia si può attuare anche qui». Al suo fianco il segretario provinciale della Lega Macerata Maria Letizia Marino che ha annunciato «un lavoro in sintonia tra tutti i livelli del partito».
Qui la lega non la vogliamo.Me lego su lo comune e non ve faccio entra
Il senatore Pazzaglini invece di pensare al governo di Macerata dovrebbe pesare ai suoi cittadini terremotati dato che da quando è in senato non ha fatto nulla per salvaguardare i loro diritti in parlamento.
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Dopo le critiche aspettiamo le proposte. Grazie. ( Comunque non è vero che il Flauto magico non è piaciuto ai melomani maceratesi, solo a chi non conosce veramente la storia dell’opera).
Ma insomma, preso atto dell’ovvia avversità della Lega nei confronti della sinistra (dimostrata dalla manifestazione per la villa del professor Corradini), che cosa in concreto la Lega propone per il buon governo del governo di Macerata? Non si è capito. Anzi da come parlano sembrerebbero proprio interessati alle poltrone e basta, a prescindere.
x Marco Mona
io non voglio un’altro pdiota come carancini che ha distrutto la città, allora che facciamo?