Il cantiere lungo il tratto di collegamento con il Sasso d’Italia
di Federica Nardi
«I lavori dovevano finire il 28 agosto. E invece il cantiere è fermo e lasciato a metà». E’ Nazareno Cicarilli, residente in viale Indipendenza a Macerata, a denunciare lo stato di degrado della strada che conduce dalla caserma dei vigili del fuoco al Sasso d’Italia.
L’asfalto è rotto in più punti, ci sono buche con radici che spuntano dai bordi del marciapiede. Anche nel parco con i giochi alcuni sono rotti e ci sono panchine danneggiate. «Il Comune mi ha detto che i lavori sono di competenza di un privato – spiega Cicarilli -, ma al momento non c’è nessun operaio. E’ un mese che per prendere l’autobus i residenti devono arrivare a piedi fino alla gelateria Almalù. Non va bene, ci sono anche persone anziane. Inoltre – aggiunge l’uomo -, i lavori hanno ristretto il marciapiede per realizzare un parcheggio. Ma per quali auto? Ci sono stalli di sosta a meno di 100 metri che non utilizza nessuno». Sul lato del marciapiede oggetto dei lavori spicca un divieto di sosta valido fino al 28 agosto. Il cartello di cantiere addirittura indicava la fine lavori per il 27 agosto. Il costo dell’intervento: oltre 150mila euro per la “realizzazione di un parcheggio”. I pedoni, con il cantiere ancora delimitato, devono passare dal lato opposto. Ma «il marciapiede è pieno di rovi che invadono. Non ci si può passare – dice Cicarelli -, per cui chi passa deve per forza passare in mezzo alla strada e alle buche».
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I soliti lavori che si fanno in Italia che non finiscono mai.
Ma il Ricotta è stato chiarissimo nella spiegazione dei presunti disagi. I lavori sono stati affidati ad una ditta che li ha affidati ad un’altra ditta che però adesso non sta lavorando. Quindi mi sembra che tutto stia funzionando come previsto e l’imprevisto, si sa, c’è sempre, ma quando viene motivato e in maniera così chiara, come si fa a non sentirsi sollevati e soddisfatti nel sapere che se il subappaltatore lavorasse, tutto si risolverebbe. Ci vorrebbe sempre questa chiarezza da parte di tutti gli amministratori. E’ che a volte si intrecciano pure loro ed ogni volta che aprono bocca non si deve pensare che il risultato sarà quasi sicuramente sotto le aspettative. Certo in molti si chiederanno il perché di determinate spese per migliorare la viabilità e se non si blocca definitivamente, succede anche questo, è sicuro che le lamentele che seguono tutto l’iter però ancora ammantate da un certo ottimismo, sperano che tutto alla fine si risolva come previsto. Poi finalmente si arriva e si spera non parzialmente, alla fine dei lavori. E questo è il momento di trarre le conclusioni e parte subito un fiume di parolacce, improperi, accuse di inconcludenza senza considerare i soliti dubbi sulle effettive spese e viatici collaterali. Purtroppo siamo in Italia e se non critichiamo tutto quello che viene fatto in genere dalle nostre amministrazioni non siamo contenti. Loro, invece, lo sono sempre. E’ chiaro che qui si entra in campo medico e precisamente psichiatrico che potrebbe darci risposte che le nostre menti . oramai così logore che non ci puoi neanche passare lo straccio, non sono in grado di elaborare. Però finché siamo in grado di fare le domande, significa che ancora una parte funziona, l’altra quella delle risposte funziona solo a loro. Non c’entra niente ma sto scrivendo con la televisione accesa e qualche minuto fa mi è arrivata una frase di Papa Bergoglio: “ I soldi non si fanno con i soldi ma con il lavoro “. Forse voleva dire quello degli altri?!?