La base di Arcale a Pieve Torina
di Federica Nardi
«Entro dopodomani ci manderanno le buste paga dei dipendenti e tutti i pagamenti effettuati». Così Daniel Taddei e Massimo De Luca (segretari Cgil e Fillea) dopo il confronto con le ditte subappaltatrici e il consorzio Arcale che si sono incontrati dopo le accuse di alcuni operai egiziani che lamentano, tra l’altro, di essere stati pagati meno di quanto promesso. Un impulso di trasparenza emerso oggi pomeriggio dalla seconda riunione (ne sono previste altre) con la ditta per cui lavorano gli egiziani (Gesti one), il consorzio Gips di cui fa parte, Arcale e anche l’Ance (Associazione nazionale costruttori edili) locale e nazionale. La scorsa volta la proprietà della Gesti one non si era presentata, lasciando aperte molte questioni. In primis, le tracce dei pagamenti agli operai. L’incontro si è svolto all’hotel Grassetti di Corridonia. Presenti oltre a Taddei e De Luca, anche Cristiano Costanzo, responsabile della fornitura di Arcale, Diego Ravanelli (consorzio Gips), Roberto Portolano e Ugo Gallo (Gesti one). I tre lavoratori egiziani della ditta (consorziata alla Gips, a sua volta subappalto di Arcale), hanno deciso, come raccontato anche in video da Cronache Maceratesi (leggi l’articolo), prima di scioperare e poi di rivolgersi alla Cgil. Le accuse: mancate buste paga, zero sicurezza e richieste in odore di caporalato (come quella di restituire i soldi dati a mano come acconto una volta che i pagamenti arrivavano sulla carta).
Da sinistra Massimo De Luca e Daniel Taddei in sopralluogo nei cantieri
«Incontro positivo», a detta sia della Cgil che di Arcale. «Un primo passo, tanti altri ne seguiranno – sintetizzano Taddei e De Luca –. Gesti one si è detta disponibile ad applicare il contratto dell’edilizia per tutti quegli operai che dovrebbero rientrarci in accordo con il lavoro che hanno svolto». Stando ai risultati dell’incontro di oggi, almeno sui pagamenti si farà chiarezza nel giro di uno o due giorni. «Noi – aggiunge Costanzo – non solo ci teniamo ma saremo assolutamente vigili su qualsiasi tipo di situazione non chiara. Vogliamo assicurare tutto quello che è necessario per rendere evidenti tutte le situazioni. La Gesti one su mia richiesta si è impegnata a fornire (preservando i dati sensibili), pagamenti e buste paga. La ditta dice che i pagamenti sono stati effettuati. Ammesso che qualche errore sia stato fatto – conclude Costanzo – noi saremo vigili e cercheremo di sanarlo e di garantire che venga corretto».
Rispetto alle altre questioni sollevate dagli operai aggiunge: «Vorremmo capire qual è la verità rispetto a quelle segnalazioni. E per quanto riguarda i contratti, se venissero fuori errori interpretativi di attribuzione, li risolveremo. La nostra priorità è di essere assolutamente pro attivi per i lavori e di non avere nessuna zona opaca». Il presidente di Arcale, Giorgio Gervasi, rispetto alle presunte irregolarità, commenta: «Da un lato c’è un operaio che dice una cosa, dall’altro due operai che affermano che dice il falso. Per questo mi sembra tutta una montatura. Una situazione tirata su senza riscontri. Gli operai sono stati tutti pagati – conclude -. Bisogna dire le cose importanti: abbiamo costruito 1.317 case in 200 giorni dal 2 di luglio al 20 gennaio».
Nel pomeriggio, prima del vertice sulla questione degli operai, c’è stato l’incontro tra Arcale e Cgil, Cisl e Uil, insieme all’Ance, per discutere dell’andamento dell’appalto, delle attività in corso e per consegnare la documentazione richiesta dai sindacati in merito allo sviluppo e alla suddivisione degli appalti. Anche in questo caso è stata una «riunione positiva – dice Costanzo – attendiamo i loro commenti. Ricordo che è il più grande cantiere europeo diffuso di strutture abitative in legno. Oltre 70 cantieri».
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Faccio l operaio, figuratevi, però mi sono sempre informato in merito a queste vicende essendo sempre stato un ammiratore di Bertolaso. I controlli sulla regolarità e sulla bonta’dei lavori, e quindi anche sul rispetto dei diritti dei lavoratori debbono essere fatti contemporaneamente all esecuzione degli stessi. Si è speso un mare di tempo per affidare lavori secondo appalti ecc.ecc.e secondo la Dea Burocrazia, senza nei momenti successivi controllare, implementare, rivedere, riaggiustare, e accertarsi del rispetto delle tempistiche e di tutto il resto. Speriamo bene ma la vedo dura.