di Federica Nardi
«Mi impegnerò con tutte le forze e la passione e la determinazione del caso». Passata la lunga notte delle liste del Pd Flavio Corradini, ex rettore Unicam, scioglie così riserve e tensioni sulla sua candidatura, ormai ufficiale. Inizialmente fatta fuori per far tornare i conti degli appetiti locali e regionali, Renzi ha gettato all’aria il manuale Cencelli e ha riservato per Corradini un posto in prima fila nella battaglia politica: il collegio uninominale alla Camera Macerata-Osimo. Stanotte, alle 4,30, sono state confermate tutte le anticipazioni date ieri da Cronache Macerates sui candidati dem in regione. Data per favorita, poi esclusa, Sara Giannini, che su Facebook risponde così a un commentatore in calce all’articolo di Cronache: «Gli elettori non mi hanno mai scartato. In ogni elezione con le preferenze sono arrivata prima nella mia provincia e nel centro sinistra regionale. In quanto alla mia candidatura ho risposto alla richiesta di molti a dare la mia disponibilità. Il partito ha scelto altri, m’ inchino al partito».
Mentre percorre la strada per andare a firmare l’accettazione, ad Ancona, Corradini, maceratese e docente di informatica, svela a Cm la gioia, le tensioni degli ultimi giorni, le aspettative e gli obiettivi condivisi con lo stesso segretario nazionale Matteo Renzi. «Sono contento – dice l’ex rettore – di essere figura trasversale che può rappresentare più sfaccettature della nostra società e lo farò per i nostri territori e per le nostre comunità».
Le sue impressioni a caldo?
«Sono felicissimo, abbiamo sciolto le riserve. Io sono sinceramente onorato di essere stato scelto per un ruolo così importante e come sempre nella mia vita mi impegnerò con tutte le forze e la passione e la determinazione del caso».
Si tratta di un segnale anche per la provincia colpita dal sisma?
«Penso che l’impegno che ho dedicato quando ero rettore a cercare di risolvere le questioni e trovare soluzioni efficaci per popolazioni colpite dal sisma sia stato determinante e apprezzato. In questo senso vorrei continuare a lavorare per accelerare l’impegno. Sono onorato di rappresentare il collegio dell’uninominale e sto predisponendo un’agenda fitta di impegni».
Renzi le ha telefonato?
«Con Renzi ci siamo sentiti più volte per cercare di ragionare sulla la mia disponibilità. Lui sa del mio impegno quando ero rettore sotto emergenza. Per un periodo è stato presidente del consiglio quindi avevamo avuto rapporti importanti. Ci eravamo incontrati di nuovo quando aveva fatto il giro con il treno Pd. Il feeling è piuttosto consolidato e si aspetta da me un lavoro impegnativo. Avendomi inserito in questo contesto dell’uninominale bisogna lavorare con tutte le forze della coalizione. Sono contento anche di essere figura trasversale che può rappresentare più sfaccettature della nostra società e lo farò per i nostri territori e per le nostre comunità».
Una candidatura che supera le correnti?
«Delle correnti, onestamente, non mi importa. Per questo dico spero di essere una figura trasversale. Proprio per superare questi ragionamenti qui. Non abbiamo bisogno della corrente, noi abbiamo bisogno di persone che si mettono lì a testa china a lavorare. Renzi stesso mi ha definito un uomo della società civile».
La sua candidatura è stata in ballo per diversi giorni
«Stanotte è stata lunga. Hanno deliberato alle 4,30. Io ero in attesa di sapere non solo sulla mia persona. Io volevo capire se il Partito democratico aveva intenzione di fare qualcosa di nuovo oppure no. Se si fosse trattato di accontentare tutti non mi sarebbe interessata la candidatura. Invece Renzi mi ha fatto capire di voler fare una cosa interessante, fresca, di rinnovamento. Io sono un uomo operativo, quindi quando lui mi ha detto voglio dare dei messaggi positivi al Paese, far crescere il movimento progressista, allora ho accettato. Sono contento di far parte di questo rinnovamento. Sono sicuro che, indipendentemente da come andranno le elezioni, sarà qualcosa che andrà oltre le politiche del 2018. In altro modo non mi sarebbe interessata la questione».
IL QUADRO DELLE CANDIDATURE – Per il Senato saranno in lista all’uninominale Camilla Fabbri (Senato Marche 3), Piergiorgio Carrescia (Senato Marche 2) e Antimo Di Francesco (Senato Marche 1), mentre al collegio unico plurinominale capolista Francesco Verducci seguito da Irene Manzi e dallo stesso Piergiorgio Carrescia. Alla Camera i 6 collegi uninominali dovrebbero assegnati al ministro Marco Minniti (6 Pesaro-Urbino) al verde Angelo Bonelli (5 Fano-Senigallia), Emanuele Lodolini (4 Ancona), l’ex rettore di Camerino Flavio Corradini (3 Macerata-Osimo), Paolo Petrini (2 Civitanova-Fermo) eD Emanuela Di Cintio (1 Ascoli) mentre al plurinominale il premier Paolo Gentiloni sarà capolista a Marche sud e Alessia Morani capolista a Marche nord. Dietro Gentiloni Marianna Madia e poi il renziano Mario Morgoni (che avrebbe dunque possibilità di essere rieletto essendo il primo nome marchigiano) e Margherita Sorge, mentre dietro la vicecapogruppo dem Alessia Morani trovano posto il segretario regionale Francesco Comi, Sabrina Sartini e Cristian Fanesi.
Complimenti!
Grande persona !
Sara Giannini chi è cosa ha fatto? Ma!
Sai che palata sui denti prenderà ? Non vedo l'ora
Lavorare? Io ad ogni evento manifestazione sulle tv locali riconducibili al suo mondo L ho visto sempre presente....immancabile!!!!!
Bravo Corradini, apettati critiche e applausi, hai grinta e intelligenza da vendere, non ti arrendere mai
Bravissima persona, come sua moglie, ottima veterinaria.
Importante inchinarsi!!!°
Grande rettore! Grande uomo!
Mi sarei aspettato un partito diverso, visto l’immobilismo del PD nei confronti delle nostre genti! Da Studente universitario, ma sopratutto da Camerinese di parte materna, mi sarei aspettato dalle istituzioni piú fatti e meno parole. Per il resto, sono contentissimo per il Rettore, persona squisita e splendida, che ha fatto tantissimo per noi studenti, per l’università e sopratutto per la città.
Bene, OTTIMA PERSONA.
Sicuramente farà la differenza per il nostro territorio, le sue capacità e il suo impegno sono inconfutabili! Siamo con te, Flavio!
Avanti dr Corradini, con le sue capacita' e col suo impagabile attivismo! Abbiano bisogno di persone come lei!
PD IL PARTITO IN MANO A RENZI, LUI FA E DECIDE, E GENTE DI CAMERINO VOTERA' ANCORA PD ILLUDENDOSI CHE UN EX RETTORE POSSA PORTARE BENEFICIO. UN CONTO E' FARE IL RETTORE E AVERE DOPO DUE GG DAL TERREMOTO UNA CIFRA DI OLTRE 20 MILIONI DI EURO NEL CONTO CORRENTE DELL'UNIVERSITA', UN CONTO E' FARE IL SEMPLICE DEPUTATO. CONTENTI VOI. LU TERREMOTO NON VI HA SVEGLIATO!!!!
Bravissima persona
Mi inchino alla signora Giannini che si rimette alle decisioni del partito x.le scielte fatte anche se non ti viene data una poltrona poltrona puoi portare il tuo contributo
Non metto in dubbio, che la persona sia intelligente, brava, simpatico, che si mette a servizio del popolo maceratese. C'è un però, che a sbagliato partito con il PD, che se va bene prenderà 18/20% è lui rimane a fare il proprio lavoro.
Negli ultimi tempi, i rettori si sono tutti schierati (in genere per il PD e affini). Forse sarebbe ora di interrogarsi sulla neutralità ideologica dell’università.
Per dare un messaggio positivo al paese c'è una sola cosa da fare: non far parte del pd.
Alla furia Furio Fantoni dico che spaccare la matita al seggio oltre che atto punibile e' anche mettersi sullo stesso piano di colui che per far dispetto alla moglie si recide gli attributi.
E' tutto initule prenderete una bella batosta voi del PD !!!!!!
Dove posso capire quali sono i criteri per votare?
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Ma gli consentiranno di fare quel che sinceramente e spassionatamente vuole fare?
Riuscirà ad essere trasversale oppure sarà visto come una persona che si mette di traverso?
La Giannini esclusa? Poco mele. Non andrà a cercarsi un lavoro come un cittadino normale che perde il posto di lavoro. A lei ci pensa il PD con i nostri soldi…
Quanto al Rettore, le sue buone intenzioni si bloccheranno di fronte al muro di comando di Renzi. O farà ciò che ordinerà il Renzi, o finirà male…
Per Fermani. Già, ci vuole un uomo eccezionale, un uomo che faccia da contrappeso alle mezze tacche.
Di Corradini ne dicono tutti un gran bene soprattutto i suoi studenti a cui credo. Però, c’è quel proverbio che dice: ” Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei “. Detto questo dovrei mettere un punto e via. Certo non sono certo io a dover dire a Corradini perché ha scelto il Pd. Si sa che c’è una buona conoscenza con Renzi, amicizia non so, almeno che non si siano conosciuti e frequentati almeno da vent’anni. Non parlerei neanche di colpo di fulmine. Nulla però mi toglie dalla testa che aver nominato Corradini è per dar lustro al partito oramai non solo in apnea, ma incapace di ritornare a galla sia pur solo per respirare e poi tornare giù ad esalare l’ultimo respiro. Corradini ha fatto bene ad accettare l’incarico, poi vista che la sua ” amicizia ” con Renzi è stata più volte pubblicizzata, dubito che un altro partito, non necessariamente migliore ( peggiore non esiste e almeno qui ci vorrebbe una disquisizione filosofica per dimostrarlo ma siccome cosi è, non seve nemmeno quella ), lo avrebbe chiamato per lasciargli quella libertà di azione che meriterebbe e per la conoscenza del territorio e dell’università con i suoi problemi correlati acuiti dal terremoto. Comunque Renzi l’ha chiamato, ora deve essere eletto e non credo che avrà difficoltà se sarà stato iscritto anche nei cinque collegi plurinominali ( se si può fare, perché di questo rosatellum l’unica cosa certa che ho capito è che se non stai in lista, nessuno ti può votare). Una volta eletto, minimo Renzi dovrebbe dare proprio carta bianca a Corradini e almeno per due motivi. Il primo per dimostrare di non averlo usato solo come specchietto per le allodole, cosa che da Renzi e non solo da lui mi sarei aspettato, e secondo che non dovrebbe interferire sulle decisioni o richieste fatte da chi sa quel che dice e fa. E questo vale anche se dovesse essere eletto ma il premier non sarà Renzi. E’ ora che si tengano le persone giuste al posto giusto. Per fare un esempio esplicito, proviamo ad interrogarci su Renzi che dopo aver cantato ai terremotati : Ricordi sbocciavan le viole con le nostre parole: “Non ci lasceremo mai mai e poi mai”. Vorrei dirti ora le stesse cose ma come fan presto amore ad appassir le rose così per noi”, se n’è andato lasciando ad occuparsi del terremoto da chi sappiamo e con tutte le polemiche conseguenti che non si sono potute evitare visto l’andazzo. Auguri a Corradini se ci tiene veramente ad andare a Roma sapendo poi con chi avrà a che fare e che lì il sistema funziona che se ti adegui, tanto meglio, se non ti adegui tanto peggio e che le decisioni le prendono sempre gli altri e a volte solo lui. Chi sarà questo lui? Speriamo che a marzo venga fuori e che non sia vero che sennò ci aspettano altri tre mesi di Governo del patrizio.
Il problema è che a prescindere dalle capacità o dalla voglia di fare dovrà sottostare come sempre alle logiche di potere di un partito che con i bisogni dei cittadini non c’entra più niente… le loro valutazioni sono solo ed esclusivamente nel portare a casa più poltrone possibili … a discapito del Mv5 …
Perchè non hanno candidato la Boschi nel suo territorio … lei che diceva che si interessava a banca etruria solo per proteggere l’interesse delle aziende della sua zona….
Adesso è candidata in Trentino … regione che nemmeno un anno fà voleva smantellare con la riforma costituzionale (…incostituzionale…)
RIDICOLI
Di Corradini ne dicono tutti un gran bene soprattutto i suoi studenti a cui credo. Però, c’è quel proverbio che dice: ” Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei “. Detto questo dovrei mettere un punto e via. Certo non sono certo io a dover dire a Corradini perché ha scelto il Pd. Si sa che c’è una buona conoscenza con Renzi, amicizia non so, almeno che non si siano conosciuti e frequentati almeno da vent’anni. Non parlerei neanche di colpo di fulmine. Nulla però mi toglie dalla testa che aver nominato Corradini è per dar lustro al partito oramai non solo in apnea, ma incapace di ritornare a galla sia pur solo per respirare e poi tornare giù ad esalare l’ultimo respiro. Corradini ha fatto bene ad accettare l’incarico, poi vista che la sua ” amicizia ” con Renzi è stata più volte pubblicizzata, dubito che un altro partito, non necessariamente migliore ( peggiore non esiste e almeno qui ci vorrebbe una disquisizione filosofica per dimostrarlo ma siccome cosi è, non seve nemmeno quella ), lo avrebbe chiamato per lasciargli quella libertà di azione che meriterebbe e per la conoscenza del territorio e dell’università con i suoi problemi correlati acuiti dal terremoto. Comunque Renzi l’ha chiamato, ora deve essere eletto e non credo che avrà difficoltà se sarà stato iscritto anche nei cinque collegi plurinominali ( se si può fare, perché di questo rosatellum l’unica cosa certa che ho capito è che se non stai in lista, nessuno ti può votare). Una volta eletto, minimo Renzi dovrebbe dare proprio carta bianca a Corradini e almeno per due motivi. Il primo per dimostrare di non averlo usato solo come specchietto per le allodole, cosa che da Renzi e non solo da lui mi sarei aspettato, e secondo che non dovrebbe interferire sulle decisioni o richieste fatte da chi sa quel che dice e fa. E questo vale anche se dovesse essere eletto ma il premier non sarà Renzi. E’ ora che si tengano le persone giuste al posto giusto. Per fare un esempio esplicito, proviamo ad interrogarci su Renzi che dopo aver cantato ai terremotati : Ricordi sbocciavan le viole con le nostre parole: “Non ci lasceremo mai mai e poi mai”. Vorrei dirti ora le stesse cose ma come fan presto amore ad appassir le rose così per noi”, se n’è andato lasciando ad occuparsi del terremoto da chi sappiamo e con tutte le polemiche conseguenti che non si sono potute evitare visto l’andazzo. Auguri a Corradini se ci tiene veramente ad andare a Roma sapendo poi con chi avrà a che fare e che lì il sistema funziona che se ti adegui, tanto meglio, se non ti adegui tanto peggio e che le decisioni le prendono sempre gli altri e a volte solo lui. Chi sarà questo lui? Speriamo che a marzo venga fuori e che non sia vero che sennò ci aspettano altri tre mesi di Governo del patrizio.
Se il no alle correnti,e mi piacerebbve saperlo,significa no alle degerazioni correntizie che significano opachi accordi di potere mi trovo d’accordo,mentre sono in disaccordo se significa ostilità al libero confronto delle idee che è il sale di un partito democratico,oggi,purtroppo,tanto offuscato da più parti con l’ubriacatura del leaderismo,deleterio alla crescita,alla maturazione,all’emancipazione dell’individuo,sola garanzia di una società evoluta.