“Boia chi molla”, indignazione per le parole del vicesindaco di Civitanova Fausto Troiani. Lui si difende: «Una battuta con Catia che è un’amica di sinistra». La querelle nasce su Facebook con il post di Catia Bigoni, referente del comitato del borgo marinaro che dopo l’assemblea di lunedì sera ha ringraziato il vicesindaco e assessore Fausto Troiani invitando i residenti a non abbassare la guardia sulla sicurezza e a “non mollare”. Sotto il commento del vicesindaco di Vince Civitanova che in stampatello scrive: «Boia chi molla!!!». Il motto scatena l’indignazione del consigliere Pier Paolo Rossi che commenta: «La prossima sarà “Credere, obbedire, combattere”? Ma questo personaggio non ha ancora capito che ricopre un ruolo istituzionale? Ma è mai possibile che in una Repubblica democratica basata su una Costituzione antifascista si lascino impuniti certi personaggi? E neanche si vergogna». Ma per Troiani si è trattato solo di una battuta scherzosa che non ha a che fare con ideologie o col fascismo: «Era una battuta ironica a Catia che ha scritto “noi non molliamo” e allora gli ho risposto, io di destra, Catia di sinistra, ma siamo buoni amici e finisce lì. I fascisti non esistono più dal 1945, volevo semplicemente dire ai residenti che fanno bene a difendere i propri diritti e a non mollare». Non è la prima volta che le uscite social di Troiani creano polemica: tra i precedenti quello di aver etichettato l’ex sindaco Tommaso Corvatta come “jettatore” dopo il decesso di un suo paziente o le parole che suscitarono indignazione contro Don Gallo e Franca Rame.
(l. b.)
Evidenziare le qualità morali e soprattutto umane del dottor Fausto Troiani sarebbe molto più importante ed opportuno anziché cavillare su una sciocca goliardia tra due amici !!!!!
Si tratta di un’espressione diventata famosa come un motto fascista; tuttavia fu coniata da Eleonora Pimentel Fonseca durante le barricate della Repubblica Partenopea nel 1799 e utilizzata anche nelle Cinque giornate di Milano del 1848. Stampa e tv giocano sempre sporco!» Angelo Tofalo, deputato M5S, 29 gennaio 2014
Come qualsiasi cosa usata da fasci e nazi. Manco la creatività negli slogan...
Questi si che sono i problemi importanti... Non so se sia più ridicolo chi attacca Troiani per una battuta o chi strumentalizza il tutto.
A sua difesa posso dire solo una cosa. MOLTI NEMICI, MOLTO ONORE.
Criticano anche se respira
Pensare sempre....prima di una butade, o meglio prima di parlare, specie se si ricopre un incarico pubblico!!
la libertà senza ordine e disciplina è solo dissoluzione e catastrofe!!!
Mi sembra proprio una polemica sterile e stupida.
Tutti geni gnocchi.......che tenerezza
Non si può tollerare chi elogia il fascismo.
Boia chi molla....Non posso sopporta chi elogia il comunismo
Io non sono mai stato comunista ma odio i fascisti , che anno fatto piangere tante famiglie.
Neanche io so fascista e non tollero chi ha ammazzato 80000000 di persone
Le dittature in generale sono la rovina e qua ancora vi "tirate i capelli"
Facciamola passare per una battuta ....resta sempre il fatto che una persona che rappresenta le istituzioni deve fare attenzione anche alle battute !!!
Credo che studiare un pochino sia necessario prima di criticare sempre e comunque oppure tacciare il prossimo per fascista incallito......Molti slogan del fascismo furono mutuati dalle tante vicende legate all'epopea risorgimentale, le tante battaglie, fino alla prima guerra mondiale quando, adc esempio il famoso " ME NE FREGO!" era un motto degli arditi, da non confondere con gli arditi del popolo.....Ma oggi come oggi, si può sparare ogni ca..a, anche del tipo piu assurdo, basta che sia accompagnata dall'aggettivo fascista per essere considerata come verità.
SCUSATE MA QUESTO rossi NON È PER CASO QUELLO CHE GETTÒ LA TARGA DI ALMIRANTE NEL CESTINO????
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Forse dovrebbe dire cose più intellettuali, tipo ” I moderatori sono i becchini della rivoluzione ” come diceva Lenin, oppure una bella frase da studiare da un punto di vista filologico- etimologico semantico come Unum castigabis, centum emendabis rielaborata da Mao e non è difficile immaginare come; o ricordare che a coniarla sarebbe stata una certa Eleonora Pimentel Fonseca sulle barricate della Repubblica Partenopea nel 1799 e durante le Cinque giornate di Milano del 1848. Oppure ricordare che sia tu che Corvatta non mollate mai, lui per la fissa del sottopasso, tu a cercare sempre il pelo nell’uovo che poi queste grandi soddisfazioni quel pelo ancora non te l’ha date. Questa di Corvatta come jettatore non la conoscevo.
Indipendentemente dal mio pensiero politico, io penso che certe persone dovrebbero lasciar perdere proprio il mondo politico e dedicarsi a fare solo quello che sanno fare… O almeno si spera che lo sappiano fare.