di Laura Boccanera
«Francesca Iacopini sostituita senza preavviso, senza coinvolgere il comitato direttivo e senza motivazione. E’ un modo di procedere inaccettabile». Un tandem inaspettato firma il comunicato stampa che critica la nomina di Giulio Vesprini a direttore della Fototeca. E le firme sono quelle di Erminio Marinelli, ex sindaco della città e di Giulio Silenzi, ex vicesindaco. Uno di centrodestra, l’altro di centrosinistra, divisi dalla visione politica, ma uniti per stigmatizzare l’ultima decisione presa dalla giunta a due giorni dalla fine dell’anno con la sostituzione dell’ex direttrice che era ignara di tutto (così come i vertici del cda) e che ha appreso la notizia della mancata riconferma solo ieri. A legarli nella critica l’affetto e la stima per il fondatore della fototeca Paolo Domenella che nel 1983 istituì la fototeca partita da un gruppo di fotoamatori civitanovesi. E fu proprio Domenella che prima di morire lasciò la sua “eredità” nelle mani della Iacopini indicandola sia a Marinelli che a Silenzi come la figura da lui scelta per traghettare l’istituzione portandola avanti nel solco del suo esempio e della sua passione.
Il giorno dell’intitolazione della fototeca a Paolo Domenella. Da sinistra Francesca Iacopini insieme a Erminio Marinelli e Giulio Silenzi
«La delibera votata il 29 dicembre con cui la giunta non ha riconfermato la direzione della Fototeca comunale a Francesca Iacopini, nominando al suo posto Giulio Vesprini, coglie di sorpresa per molti aspetti – scrivono Marinelli e Silenzi – la dottoressa Iacopini, storica dell’arte, ricopre questo ruolo dal gennaio del 2015, percependo un compenso mensile di poche centinaia di euro. Rappresenta la continuità, professionale e culturale con Paolo Domenella che, con un impegno quotidiano, appassionato e volontario, dedicò la sua vita alla raccolta e alla valorizzazione degli scatti fotografici che raccontavano la storia di Civitanova e che collaborò con la Iacopini come elemento di continuità nella gestione della Fototeca. Negli ultimi mesi della sua vita, consapevole che la malattia di cui soffriva non gli avrebbe dato scampo, si adoperò con le istituzioni e indicò la Iacopini, che per anni aveva lavorato volontariamente al suo fianco, come suo successore consegnando a lei il testimone nella conservazione dell’enorme patrimonio storico e culturale che aveva creato e custodito nella Fototeca. Averla sostituita senza preavviso, senza coinvolgere il presidente, il comitato direttivo e senza nessuna motivazione, rappresenta un inaccettabile modo di procedere. Una valutazione questa che va al di là degli schieramenti politici. La fototeca comunale è di tutti e va tutelata e gestita nel rispetto della memoria e della volontà di colui, Paolo Domenella, che ne è stato il cuore e l’anima, il padre fondatore».
Siamo diventati la barzelletta delle marche
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SILENZI E MARINELLI, LA “STRANA COPPIA”
Un comunicato congiunto Silenzi (ex Vice-sindaco) e Marinelli (ex Sindaco per 12 anni) sorprende la politica civitanovese. Lo “zio Giulio” – come lo chiamano per la longevità politica – ci avesse insistito avrebbe trovato un candidato-sindaco migliore dell’uscente Corvatta (in cui credeva poco). Marinelli (con il suo candidato Morresi) ha ondeggiato molto prima di schierarsi ai “nastri di partenza” delle Comunali. Candidatura autonoma, poi sostegno a quella di Ghio, infine al ballottaggio la scelta Ciarapica, che voleva evitare. Avrà scoraggiato Silenzi gli attaccchi diretti e non che egli aveva sferrato a Marinelli (“vincitore noto” del concorso a primario, inchiesta sui contributi in Regione). Dopo il riavvicinamento con la nota-stampa sulla Fototeca, può tentare la prossima volta nel nome della politica “che si rinnova”. Sulla Fototeca appare singolare l’ipotesi di riconferma di un direttore a “titolo ereditario”, quasi fosse una realtà privata di “uno dei fondatori”. Operazione simile (con direttore in sella dopo il pensionamento) fu tentata con il Museo Polare. Se c’era necessità di “traghettamento” (quasi fosse una scelta di Governo) la Iacopini è stata in carica 3 anni, periodo sufficente. La Giunta ha la facoltà di nominare il direttore di un’istituzione culturale (oltre che un comitato di gestione, come ha fatto). Le motivazioni della scelta di Vesprini sono indicate in delibera: egli può assicurare, per formazione ed esperienze maturate, il funzionamento della Fototeca, non si può ignorarlo. Dato che siamo sul versante culturale, è bene dare un’occhiata allo stato in cui versano due istituzioni ancora più importanti: Biblioteca e Pinacoteca. La prima dal pensionamento del precedente non ha più un Direttore (pare scomparso dalla pianta organica), caso unico delle Marche. La Biblioteca opera con il contributo di una cooperativa. Il Presidente uscente ha guidato la Biblioteca sia con la Destra (con cui era stato assessore ai LL.PP) che con la Sinistra (confernmato per accordi politici-elettorali). La Pinacoteca non ha più da tempo un comitato di gestione, proposte tutte in mano alla direttrice (si ricorderà la polemica con Di Lupidio), nell’ambito dei Teatri di Civitanova. Tutte questioni su cui Silenzi, che ha accentrato le scelte presso l’assessorato alla Cultura – devitalizzando tutte le istituzioni culturali – porta pesanti responsabilità. Poco importa di fronte alla prospettiva politica di aver trovato in Marinelli un possibile alleato, troppo spesso bistrattato, per il futuro. Tanto “figure nuove” nel PD civitanovese, all’ombra del leader assoluto Giulio, non cresceranno.
Attenti a quei due.