La facciata del Comune
L’effige della Madonna e la scritta Civitas Mariae
di Giovanni De Franceschi
Un’immagine, il dualismo fondante di una comunità. Contraddittoria, è vero, eppure è proprio lì, sulla facciata del municipio che bisogna volgere lo sguardo. In alto l’effige della madonna e la scritta Civitas Mariae, in basso la targa dedicata al filosofo Giordano Bruno. La prima è una scelta fatta dalla cittadinanza nel 1962 con oltre 20mila firme. La seconda è stata affissa da studenti e cittadini nel 1888. Tutt’intorno piazza della Libertà. Fede e scienza, chiesa e laicismo. Questa è Macerata, racchiusa in un colpo d’occhio.
La targa dedicata a Giordano Bruno
E’ la città dove nello stesso pomeriggio da una parte si recita l’Ave Maria in aula durante una lezione universitaria, poco distante si parla dell’apporto della massoneria nel Risorgimento (leggi l’articolo). Con il primo gesto che ha fatto riemergere due mondi apparentemente separati e inconciliabili. Eppure, come nel più classico gioco delle parti, gli uni potrebbero prendere il posto degli altri. Basterebbe cambiare modo e tempo. Ma andiamo con ordine. Il caso è quella della docente di Unimc Clara Ferranti, che venerdì scorso durante una lezione a palazzo Ugolini, ha invitato gli studenti a recitare una preghiera per la pace. Quando i ragazzi di Officina Universitaria hanno denunciato la vicenda sul web, è come se fosse scoppiata una bomba ideologica. Pronti via, e in città si è alzato il velo sulle due opposte fazioni. Da una parte i cattolici che hanno difeso la scelta della professoressa, dall’altra chi considera la laicità dell’università un principio irrinunciabile. Da una parte il rettore Francesco Adornato, che ha bollato il gesto come “assolutamente improprio e censurabile”, dall’altra il vescovo Nazzareno Marconi che ha ringraziato chi ha protestato per aver ricordato “la potenza della preghiera”.
Il vescovo Nazzareno Marconi
In mezzo centinaia di commenti, a corredo dei diversi articoli pubblicati da Cronache Maceratesi. Un mare di parole tra sacro e profano, ironia e leggerezza. Battute miste a dure prese di posizione. Uno spaccato divertente e allo stesso tempo genuino e autentico. C’è addirittura chi è arrivato a invocare la cacciata del demonio dall’ateneo. “Bravo vescovo, pensavo che Stalin fosse morto, invece rivive tramite il rettorato e l’Officina”, ha scritto l’ex senatore di Allenza Nazionale Luciano Magnalbò. “Grazie caro vescovo Nazzareno. Ci uniamo alla tua testimonianza di fede contro l’apostasia dilagante. Un’Ave Maria ha scatenato una reazione a catena di persecuzione del cattolicesimo dietro un falso laicismo. Dobbiamo riflettere in quale mondo stiamo vivendo. Non c’è più posto per Dio”, ancora più intransigente l’ex consigliere comunale dell’Idv Giuliano Meschini. “Bene ha fatto il vescovo Marconi a intervenire – ha tuonato il sindaco di Cingoli Filippo Saltamartini – . Meno bene ha fatto il rettore a sostenere una tesi improponibile per logica e ragionevolezza. E spero che si possa ravvedere. Non voglio aggiungere altro, se non l’invito alle componenti istituzionali che rappresentano queste terre a riappropriarsi della nostra cultura inclusiva e del nostro ateneo. Prima che le sconfitte della storia derivanti dall’arroganza del “laicismo” possano distruggere quanto di buono fin’ora è stato realizzato”. “Carissimo Vescovo Marconi – ha detto Tamara Moroni – ha ricordato a tutti quanti, che uno dei nostri primi precetti da cristiani è la professione di fede, che non certo può arrestarsi fuori le mura di una istituzione pubblica, fosse anche l’università”.
Il rettore di Unimc Francesco Adornato
Non da meno i commenti dell’altra fazione ovviamente. “E’ giusto rivendicare il carattere laico dell’istruzione superiore universitaria da parte degli studenti”, secondo l’ex segretario provinciale del Pd Teresa Lambertucci. Massimo Giorgi ha citato addirittura Euripide: “Se gli dèi esaudissero le preghiere degli uomini, l’umanità verrebbe dissolta a causa di tutti i mali che gli uomini si invocano l’un l’altro”. “Pregate il vostro dio nell’intimità delle vostre case e nessuno sarà offeso dal vostro opinabile punto di vista”, ha sottolineato Emiliano Lombi. E sentite Franco Pavoni: “Noi siamo ginestre, tra Cristo e Leopardi preferiamo mille volte Leopardi, perché scriveva meglio e lo ammettete anche voi che Dio è il Verbo”. Oppure un omonimo del grande filosofo, Armando Bruno: “Tenetevi la forza delle preghiere per conto vostro e riconoscete il fatto che i vostri fanatismi non sono bene accetti in classe”. “Un’Ave Maria non distrugge nessuno – ha aggiunto Paola Petrelli – è la simbologia sottesa che invece deve far preoccupare: la scuola è un luogo laico. Il minuto di raccoglimento in silenzio doveva bastare”.
La professoressa Clara Ferranti
E potremmo continuare ancora a lungo. Ma torniamo all’immagine della facciata del municipio e al gioco delle parti. Che cosa succederebbe se scambiassimo i commenti dei cattolici che si sentono perseguitati, con quelli dei laici che parlano di principi irrinunciabili e spostassimo le lancette dell’orologio al 1600, quando Giordano Bruno venne arso vivo? Che gli uni prenderebbero il posto degli altri. Quello che alcuni oggi definiscono l’arroganza del laicismo si trasformerebbe nell’arroganza della Chiesa, e il principio irrinunciabile diverrebbero i dogmi della fede. Basterebbe cambiare appunto tempi e modi. E lo stesso capovolgimento si avrebbe andando ancora più indietro nel tempo, quando erano i cristiani ad essere arsi vivi. Eccoli i due mondi così apparentemente inconciliabili, immortalati sulla facciata del municipio. Corsi e ricorsi storici. Insanabili contraddizioni esistenziali. “Leggendo i tanti commenti – ha scritto Alberto Ardiccioni – ho avuto l’impressione di ritrovare la vecchia diatriba Guelfi e Ghibellini”.
(foto Falcioni)
Ave Maria a lezione (video-interviste) gli studenti bocciano la prof: “Siamo un’università laica”
La prof inciampa sull’Ave Maria, bufera sulla preghiera in aula Il rettore: “Chiedo scusa”
Libero Stato in Libera Chiesa. Semplice no!
Normale dialettica storica
Mt23, 13 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci.
Perché nessuno si preoccupa del proprio figlio che a 14 anni bestemmia e sputa per strada?
Usano la religione per fare "guerre"di religione. E utilizzando strutture pubbliche. Mah. "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali."
I primi a giudicare e a ergersi difensori dell' indifendibile sono coloro che parteggiano per la Professoressa (che ricordo non ha semplicemente "consigliato" un'avemaria ma, lo ha fatto facendo eco a associazioni o movimenti di tipo fondamentalista cattolico) il vescovo, la stampa diocesana e tutti quelli che sostengono che le preghiere debbano e possano essere recitate a voce alta in ogni luogo, in ogni lago. Folle e inopportuno. D'altra parte Officina Universitaria , associazione di studenti seri ed impegnati ha sottolineato una stortura di un servizio pubblico. E smettiamola di raccontare che un'ave maria non fa male a nessuno. Macerata e la sua istituzione universitaria ci hanno fatto una pessima figura e la colpa non è di chi si appella all'articolo 3 della Costituzione.
Ma che sta a dire??? Ma rilegge quello che scrive? Per caso un Ave Maria ha leso la dignità di qualcuno? Ha fatto distinzione di razza .. sesso...lingua i religione? Ma ci faccia il piacereeeeee. Piuttosto scandalizzatevi per i prof. Che abusano del loro potere per inculcare idee politiche....per fare avances alle studentesse in cambio di un esame e altre scempiaggini che fanno! Quello lede la dignità personale no 20 sec. Di Ave Maria.
E quindi che significa che il tempo che ha perso un "ateo"nella ascoltare una preghiera a causato qualcosa di negativo come tante altre sventure che ci sono sempre state a nome di strani culti?!!cerchiamo ad imparare a distinguere il bene dal male senza fare di tutta un erba un fascio!!!! Quello che mi infastidisce è tutta questa intolleranza viene da un ambiente che deve essere tutto altro che chiuso e con paraocchi si perde tanto tempo inutile una preghiera non è una perdita di tempo
Minimo quelli che si sdegnano sono quelli che rompono i coglioni per le moschee. Libertà di culto col cul(t)o degli altri ....
Nemmeno tutte le guerre messe insieme hanno fatto più danni delle religioni....adorate il nulla,adorate!
una insegnante è pagata per lavorare non per fare propaganda ad una religione monoteista
Qui c’è un problema di coerenza.....perché tutti approfittano delle festività natalizie e pasquali? Potrebbero continuare con gli esami o le lezioni invece di interrompere. Questo però non lo propone nessuno. Buoni solo a rompere i c.......i per un niente! Ci vuole coerenza e quindi propongo a tutti quelli che si sono scandalizzati, per un ave Maria, di preparare una proposta per modificare tutti gli orari di lezione ed esami e magari mettere in calendario degli esami il 28 dicembre e il 2 gennaio. Se non lo fanno sono soltanto ipocriti.
Questo dualismo esisteva anche in Turchia prima di Erdogan. Poi, una volta presso il potere, con il metodo del salame - una fetta alla volta - sistematicamente ha smontato tutta l'architettura costituzionale laica voluta da Kemal, re-islamizzando la società turca a partire dall'università. Così facendo, la Turchia, come per magia, sta tornando indietro di 200 anni, facendo tornare legali pratiche medievali, preparando il terreno per un bel conflitto permanente Jihadisti-Crociati, tirandosi progressivamente fuori anche dalla NATO. Che, ci vogliamo far trovare impreparati?
Dire una preghiera va bene, dirla durante una lezione universitaria no...fai un momento a parte, ma nn durante una lezione in un luogo laico...la docente non ha commesso un crimine, ma era decisamente fuori luogo. Lo dico da credente.
CHE RECITI A CASA SUA !!!
Mi domando, tra quelli presenti che hanno ascoltato l'Ave Maria in quanti si sono sentiti male o morti? E per piacere
E perché le opposte visioni in maniera etica e onesta non posso esistere?
E per questo che Macerata non divenne capoluogo di regione durante la unificazione, troppo attaccati al papato.
Appunto, senza distinzione, no n con l'abolizione delle religioni! Anzi, rendetevi conto che proprio voi laicisti avete una fede incrollabile, in che cosa? Ma nella dea ragione, naturalmente!!!
#iostoconlaprof
Credo che la religione sia un orientamento personale, esula pertanto dalla scuola. Inoltre ci sono luoghi preposti per tali pratiche. Però credo si sia ingigantita un po' la cosa ... qualcuno, forse, l'ha voluta strumentalizzare ?? Neanche questo è poi tanto corretto.
LAICITÀ!!!
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Essere iscritto ad una fazione maceratese è sempre stato il mio sogno.
Mi pare che la preghiera non fosse proprio “per la pace” come si sta cercando di giustificare….
.
https://www.radiospada.org/2017/10/un-grande-rosario-per-litalia-venerdi-13-ottobre/
De Franceschi è stato il primo o uno dei pochi a sottolineare la contemporaneità curiosa dell’Ave Maria all’università e del convegno del Grande Oriente in Filarmonica sui primi moti carbonari. La strana convivenza della Vergine e di Giordano Bruno in piazza è stata invece più volte richiamata, anche su CM, da Carlo Cambi, Giancarlo Liuti e altri (c’è un refuso:la proclamazione della Civitas Mariae risale però al 1952 e non al 1962). Il dualismo storico che divideva massoni e papalini o laici e cattolici non risponde più alla complessità e all’articolazione della società maceratese attuale. A dire il vero anche nel novecento, in varie fasi, sia il mondo laico sia il mondo cattolico (categorie ora sociologicamente superate) non potevano essere considerati blocchi unici, qui come altrove; figuriamoci oggi, in cui tutto si mescola, ognuno fa religione e repubblica a sé, e le convergenze sono imprevedibili e talvolta schizofreniche, disegnando consonanze e alleanze provvisorie di sentimento e di obiettivo. Le appartenenze e le identità sono fluide ma in alcuni singoli e in alcuni gruppi si incattiviscono… Macerata dualista, allora? No, plurale e variegata, contraddittoria e malmostosa, estroversa secondo Stefania Monteverde e pure rivoluzionaria secondo Federica Curzi. Per una Macerata laica, cioè aperta e libera, in cui non ci siano muri di intolleranza giacobina o di ipocrisia clericale tra la fede e la vita, tra la coscienza e l’esperienza; e in cui dunque il principio della laicità della politica e delle istituzioni sia difeso soprattutto dai fedeli cattolici e dal vescovo, ecco, per questa Macerata laica ci sarà molto da aspettare.
Non c’è alcun “dualismo” tra laici e cattolici a Macerata.
I cosiddetti “laici” maceratesi sono sempre stati ben accucciati quando si è trattato di farsi i propri interessi.
Non dimentichiamo che la scelta di fare di Macerata la “Civitas Mariae” fu approvata anche con il concorso dei partiti cosiddetti laici.
Nessuno escluso.
Ritengo che questa “irta” questione, guelfi e ghibellini, purtroppo neppure ricordi lontanamente il senso di quella antica ( e reale) divisione. Che sulla facciata del Munucipio campeggi l’immagine della Madonna e, più sotto, la giusta apologia di Giordano Bruno, ecco, tutto questo, non è, come si dice in modo bruttissimo oggi, “divisivo”. Io preferisco dire che i due ” Segni”, la Madonna e Bruno sono più semplicemente segni dialettici, forse anche complementari. Solo chi si affretta e si adopra e si affanna a suscitare odio e rancore per tali questioni, credo, mi permetto di dire, non abbia capito come funzionano oggi le notizie, le loro selezioni, il dibattitto apparentemente utile su temi fatti diventare “universali” ( cosmici?). Nel frattempo si abbandona la storia, quella reale,quella economica, quella politica,quella della povertà, quella della emarginazione, quella delle banche, quella del Signoraggio ( bancario), quella della protesta reale, quella della Sanità, quella degli alloggi, quella della più grande ( in Italia) evasione fiscale, e via sbadigliano. Ebbene si “dimentica” tutto questo e si “sposta” altrove l’attenzione. Panem et circenses.
Per sottolineare l’attuale fase di grande persecuzione dei cristiani da parte dei laicisti, sulla facciata del municipio porrei la targa di Giordano Bruno in alto e l’effige della Madonna in basso.
La città di Maria è Loreto.
W Giordano Bruno.
Il dibattito è intenso perchè la parte cattolica si ritrova solo nel momento bigotto della preghiera in quanto la fede si ferma li.Infatti molti commentatori sono gli stessi che farebbero affogare gli immigrati in mare,sparerebbero ai ladri,insultano gli avversari…..in barba dei precetti più elementari del cattolicesimo(rispettare il prossimo come te stesso,porgere l’altra guancia……).Caro Vescovo avere le chiese piene la domenica non è sintomo di fede ma di classico perbenismo maceratese.Se il “paradiso non fosse un’astuta bugia”,sarebbe più facile per me entrarci rispetto a molte sue pecorelle smarrite.
Il commento che dovrebbe mettere tutti d’accordo, direi che è quello di Dario Juka che nella sua semplicità ricorda la religione morale di Kant, l’unica valida fra tutte perché non è importante seguirne una, ma vivere in maniera virtuosa e per il Bene.
“Perché nessuno si preoccupa del proprio figlio che a 14 anni bestemmia e sputa per strada?”.
Adesso spero di meritarmi anch’io una menzione sul prossimo articolo tra un’Ave Maria e un Pater Noster.
POLONI: non è vero, non è vero, non è vero, quanto affermi con la tua solita supponenza secondo vangelo di Marx, ma al contrario! NESSUNO,ma nessuno proprio di quanti indichi vorrebbe che nessun uomo, donna, bambino, gestante, affoghi in mare: tutt’altro! Vorremmo noi invece politiche non buoniste ma umane, in cui un Paese può accogliere tanti e non più, affinché dare lavoro dignitoso come merita ogni essere umano , che accolgano senza dover essere sfruttati come manodopera, e allo stesso tempo abbassare anche quella dei nostri concittadini non meno costretti al lavoro che perciò devono adeguarsi ai sottocosti del lavoro. Fatti un bell’esame di coscienza và…prima di sputare sentenze contro tutti dal tuo alto….alto quanto poi? che lavoro fai tu?
Il problema è che Matteo 21,21 recita: Rispose Gesù: «In verità vi dico: Se avrete fede e non dubiterete, non solo potrete fare ciò che è accaduto a questo fico, ma anche se direte a questo monte: Levati di lì e gettati nel mare, ciò avverrà. 22 E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete».
Ora i casi sono due: o Ge.sù era male informato oppure nessuno ha mai pregato con fede, ma sempre per opportunismo, servilismo,
adulazione, egoismo, meschinità, ruffianeria, conformismo, ignoranza, inettitudine. Come si fa a chiamare nobile l’inginocchiarsi interessato del debole che spera di commuovere
l’onnipotente che lo sta torturando?
In ogni caso, il fatto che D.io non dà mai retta, dovrebbe suggerire all’orante intelligente il sospetto di stare usando una tecnica scorretta.
Pavoni, da un motore di ricerca, senza alcun sforzo, traggo la seguente citazione di tal Sergio Quinzio, sperando di non essere mai interrogato su di lui, specialmente dalla Santa Inquisizione, né col PC né senza:
«Bisogna porre al centro dell’annuncio cristiano il supremo mistero del suo fallimento.»
totalmente d’accordo con Danilo Spitilli. La preghiera era fissata per il 13 ottobre alle 17.30 in tutta Europa. L’idea era stata lanciata da l’Associazione Italiana Accompagnatori Santuari Mariani, che, sulla scia dei “fratelli polacchi”, ha invitato a pregare per “chiedere alla Madonna di salvare l’Italia e l’Europa dal nichilismo islamista e dal rinnegamento della fede cristiana”.” Queste cose in una università pubblica della Repubblica Italiana non sono ammissibili. http://www.aiasm.it/evento-recitiamo-il-santo-rosario-venerd-13-ottobre-74.html
@Massimo Giorgi
“Tal Sergio Quinzio”?
Sergio Quinzio fu un famoso teologo e bislista italiano, deceduto ormai un po’ di anni fa, che scriveva abitualmente sul quotidiano “La Stampa”!
Grazie, Valenti, pensi che se m’avessero interrogato su Sergio Quinzio avrei tirato ad indovinare dicendo che egli fu un terzino dell’Alassio FC negli anni ’70, mai avrei saputo immaginare che invece fu un famoso “bislista”.
Da giorni mi sto macerando nel dubbio. Mi chiedo se non pregare in chiesa durante una funzione religiosa, tipo matrimonio o funerale dove vai di tua spontanea volontà almeno che non sia proprio obbligatorio in quanto ospite principale, sia come pregare durante una lezione universitaria sospesa per un minuto. Non dormo più, mangio solo, tanto che sarò costretto a ricorrere ad uno sciopero della fame. Ho pensato di dedicarlo all’innalzamento del “ Moscatello “ a spumante di rango, con Doc ed Igpt, pur mantenendo il prezzo a 50 centesimi. Leggendo le centinaia di commenti che mai avrei immaginato avessero scatenato una nuova crociata contro la carne della nostra carne, vino delle nostri botti, mettendo in discussione pure la preghiera di ringraziamento al quel Signore che ci dà il pane quotidiano che non si sa se è un mistico, un datore di lavoro volgarmente chiamato padrone ( o è padrone perché generalmente volgare, altezzoso , epatomegalomane e “ steatossicato “ da tutte le bestemmie che dice e le invettive che manda all’indirizzo dei suoi operai ). Siamo sull’orlo di una guerra civile e facciamo finta di non accorgerci. Pardon, fate finta perché la dichiarazione di guerra, quando verrà presentata da una delle due fazioni già in lotta a colpi di tastiera, non so come si tramuterà ma penso che sarà circoscritta a Macerata, città di Maria e stranamente anche della Pace. C’è scritto sui cartelli stradali. Ma se tutta questa forza che scaturisce dal dilemma teologico,spirituale cristiancattolico ( si dice così? ) la spostiamo in politica, tutti senza distinzione di sesso ( maschi , femmine, travestiti, trasgender, gay ) di religione ( tutte e sono tante comprese quelle ancora più naturalistiche come gli adoratori del sole, della luna, del fallo come albero della vita, della donna come madre della terra ecc. ecc.), di razza ( contadì, cittadini, imbe…, str..zi, dritti e storti, onesti e disonesti ecc.ecc.ecc.ecc. ) di lingua ( lunga, corta, petulante, offensiva e anche qui altro che ecc. ecc. ). Poi il famoso art. 3 della costituzione non finisce qui e come gli altri sempre tra i primi che sono gli unici che veramente dovrebbero essere rispettati perché mettono l’uomo al primo posto, vengono tutti disattesi e servono solo a riempire le bocche dei nostri politici. Insomma prima che perdo il filo, se dopo aver finalmente espresso ognuno la sua opinione in questa diatriba che sinceramente non mi aspettavo così accesa, se passassimo a commenti sulla nostra bella politica che purtroppo non vede contrapposizioni teologiche, anzi non contrappongono niente se non il bisogno ognuno di mantenere l’onorevole stipendio. 5 stelle non pervenuti, sono gli unici che ancora non hanno governato a livello nazionale e se non lo faranno non sapremo mai se c’era da ridere, da piangere, come adesso succede o avrebbero magari fatto il miracolo ( la parola miracolo e qui del tutto occasionale e non va collegata alla tematica, lunga sì, ma introduttiva.
Da giorni mi sto macerando nel dubbio. Mi chiedo se non pregare in chiesa durante una funzione religiosa, tipo matrimonio o funerale dove vai di tua spontanea volontà almeno che non sia proprio obbligatorio in quanto ospite principale, sia come pregare durante una lezione universitaria sospesa per un minuto. Non dormo più, mangio solo, tanto che sarò costretto a ricorrere ad uno sciopero della fame. Ho pensato di dedicarlo all’innalzamento del “ Moscatello “ a spumante di rango, con Doc ed Igpt, pur mantenendo il prezzo a 50 centesimi. Leggendo le centinaia di commenti che mai avrei immaginato avessero scatenato una nuova crociata contro la carne della nostra carne, vino delle nostri botti, mettendo in discussione pure la preghiera di ringraziamento al quel Signore che ci dà il pane quotidiano che non si sa se è un mistico, un datore di lavoro volgarmente chiamato padrone ( o è padrone perché generalmente volgare, altezzoso , epatomegalomane e “ steatossicato “ da tutte le bestemmie che dice e le invettive che manda all’indirizzo dei suoi operai ). Siamo sull’orlo di una guerra civile e facciamo finta di non accorgerci. Pardon, fate finta perché la dichiarazione di guerra, quando verrà presentata da una delle due fazioni già in lotta a colpi di tastiera, non so come si tramuterà ma penso che sarà circoscritta a Macerata, città di Maria e stranamente anche della Pace. C’è scritto sui cartelli stradali. Ma se tutta questa forza che scaturisce dal dilemma teologico,spirituale cristiancattolico ( si dice così? ) la spostiamo in politica, tutti senza distinzione di sesso ( maschi , femmine, travestiti, trasgender, gay ) di religione ( tutte e sono tante comprese quelle ancora più naturalistiche come gli adoratori del sole, della luna, del fallo come albero della vita, della donna come madre della terra ecc. ecc.), di razza ( contadì, cittadini, imbeclli, str..zi, dritti e storti, onesti e disonesti ecc.ecc.ecc.ecc. ) di lingua ( lunga, corta, petulante, offensiva e anche qui altro che ecc. ecc. ). Poi il famoso art. 3 della costituzione non finisce qui e come gli altri sempre tra i primi che sono gli unici che veramente dovrebbero essere rispettati perché mettono l’uomo al primo posto, vengono tutti disattesi e servono solo a riempire le bocche dei nostri politici. Insomma prima che perdo il filo, se dopo aver finalmente espresso ognuno la sua opinione in questa diatriba che sinceramente non mi aspettavo così accesa, se passassimo a commenti sulla nostra bella politica che purtroppo non vede contrapposizioni teologiche, anzi non contrappongono niente se non il bisogno ognuno di mantenere l’onorevole stipendio. 5 stelle non pervenuti, sono gli unici che ancora non hanno governato a livello nazionale e se non lo faranno non sapremo mai se c’era da ridere, da piangere, come adesso succede o avrebbero magari fatto il miracolo ( la parola miracolo e qui del tutto occasionale e non va collegata alla tematica, lunga sì, ma introduttiva.
Giorgi, ti confesso che anch’io ho sempre creduto che S.Quinzio fosse un giovinastro d’incerta moralità, molto frivolo e smorfioso… cosa saremmo senza i motori di ricerca?
Pavoni, senza un qualsiasi motore di ricerca noi saremmo solo miseri pedoni senza Scienza, inseguiti da leonesse della Fede giustamente convinte di poter far di noi un sol boccone quand’anche fossero gia sazie.
C.V.D.
Non viene però detto nell’articolo, del perchè la sacra immagine di Maria troneggi sulla facciata del Municipio di Macerata. Ora siete tutti bravi e spiritosi al riparo dalle bombe e la miseria, quella vera, ma a chi ha vissuto la guerra a Macerata e la ricorda, non potete che fare gran pena. A mò di promemoria dal sito http://www.missaleromanum.it/Documenti/Documenti01.pdf, e aggiungo da parte mia, con tutto l’orgoglio possibile in quanto nipote di uno dei quei sacerdoti , Don Armando Vitali,parroco delle Fosse, che tanto si sono spesi per aiutare la popolazione maceratese in quel periodo così difficile. Ora potete continuare ad irridere quanto vi pare la religiosità di chi ce l’ha. Segue trascrizione.
“Macerata ha sofferto gli orrori del secondo conflitto mondiale soprattutto quando i pesanti bombardamenti Anglo-Americani del 3 aprile 1944, scagliati nel popoloso quartiere delle “casette”, nei pressi dello Sferisterio, avevano ucciso 129 inermi cittadini per lo più donne e bambini ed un gran numero di feriti e mutilati.
Era poi seguito l’esodo della popolazione “sfollata” nelle campagne e nei paesi limitrofi. Terminata la guerra era molto forte il desiderio di ricominciare .
La religiosità del popolo maceratese e l’intraprendenza del Clero, in buona parte giovane e motivato, andavano premiati anche per l’aiuto che la Chiesa aveva profuso nei confronti di coloro che stavano soffrendo.
Nell’autunno del 1946 ha avuto luogo a Macerata, in tutte le Parrocchie urbane ed extraurbane la
“Peregrinatio Mariae” della veneratissima Immagine della Madonna della Misericordia.
Nell’ambito nazionale fu , la prima esperienza del genere in Italia destinata a rimanere a lungo nei cuori di coloro che l’hanno vissuta.
La venerata Immagine, simbolo della devozione mariana della Città di Macerata, ha sostato una settimana intera nelle seguenti Parrocchie : Sacro Cuore, Madonna del Monte, Villa Potenza, Santa Croce, Sforzacosta, Santa Maria delle Vergini, Santo Stefano ai Cappuccini vecchi, San Michele Arcangelo (le Fosse), Immacolata, Collegiata di San Giovanni.
Nelle processioni fra una parrocchia e l’altra sono state fatte delle soste in altre contrade, in istituti di cura e in cappellanie rurali.
Lo “schema” della sosta nelle singole parrocchie prevedeva: l’accoglienza e l’intronizzazione della Sacra Immagine nell’Altare maggiore, la Missione, le conferenze serali per gli uomini ed i giovani, le singole giornate dedicate alle spose e alle madri, le Confessioni, la Comunione Generale, la Solenne celebrazione della Messa in canto, spesso con assistenza Pontificale, la processione finale, l’omelia, per lo più del Vescovo e la Benedizione Eucaristica solenne.
La costante devozione dei maceratesi alla Madonna, chiamata dal 1447 Madonna della Misericordia, ebbe il culmine il 16 novembre 1956 quando la Città fu solennemente proclamata “Civitas Mariae” e fu, tra il tripudio della popolazione, ricollocata, il 28 luglio 1958, la riproduzione della sacra Effige della Madonna della Misericordia, un artistico mosaico della cosiddetta “Scuola del Mosaico della Città del Vaticano”, nell’elegante facciata del Municipio.”
Il manganello e l’aspersorio
La collusione fra il Vaticano e il regime fascista nel Ventennio
Ernesto Rossi
È un testo di fondamentale importanza per l’analisi delle collusioni fra il Vaticano e il fascismo durante il ventennio (1922-1943) anche se la parte dedicata al papato di Pio XII è oggettivamente limitata in quanto, da sola, riempirebbe un altro testo di queste dimensioni.
Le fonti su cui poté appoggiarsi Rossi erano chiaramente incomplete (gli archivi del Vaticano non poterono ovviamente essere consultati), ma comunque sufficienti per provare al di là di ogni dubbio la piena corresponsabilità della Chiesa nei mostruosi crimini perpetrati dal fascismo in Italia, in Etiopia e in Spagna.
Ed infatti l’autore dovette subire una velenosissima reazione da parte della stampa clericale che lo ricoprì di insulti di cui risentì anche l’editore che poi infatti ha chiuso in circostanze che non conosco.
Fin dagli inizi il fascismo fu appoggiato da ampi settori del clero: alcuni preti parteciparono perfino alla marcia su Roma. I gagliardetti furono benedetti dai preti sia dentro che fuori le chiese e lo stesso arcivescovo di Milano Ratti si compromise in tal senso.
Per ingraziarsi il clero Mussolini ordinò di aumentare gli stipendi ai preti e ai vescovi, esentò dal servizio militare i seminaristi, istituì l’esame di stato che prima non c’era al fine di parificare le scuole clericali a quelle statali, ammise i crocifissi nelle aule scolastiche e dei tribunali, abolì la sgradita festa del XX settembre e ne istituì altre d’accordo col clero, diede valore legale ai matrimoni ed agli annullamenti religiosi, riconobbe al Vaticano un’enorme cifra in denaro in cambio della rinuncia ormai pleonastica ai territori dell’ex Stato della Chiesa, deliberò esenzioni fiscali di ogni genere, parificò i cardinali ai principi di sangue reale, soppresse tutte le associazioni anticlericali, distrusse monumenti, targhe e lapidi sgradite al vaticano come, per esempio, il monumento a Frà Dolcino sul Monte Rubello a Biella, l’attentato al papa fu parificato a quello contro il re venendo punito con la pena di morte eccetera.
In cambio di tutta questa montagna di favori il Vaticano spianò la strada alla dittatura fascista in primo luogo appoggiandola con tutta la sua stampa che taceva sui crimini perpetrati dai fascisti, appoggiava le spedizioni militari all’estero, minimizzava se non addirittura difendeva le leggi razziali. Furono organizzate spesso grandiose cerimonie clerico-fasciste con centinaia di preti radunati per osannare Mussolini.
Comunque, è ovvio che i due totalitarismi, clericale da una parte e fascista dall’altra, mantennero margini di indipendenza reciproca: Mussolini, pur sollecitato, non demolì il monumento a Giordano Bruno a Roma ed anzi ne edificò un altro all’anticlericale Garibaldi ben in vista al Vaticano, inoltre non impedì le conferenze dello spretato e scomunicato Buonaiuti in giro per l’Italia. I protestanti furono lasciati stare a parte sporadici arresti e vessazioni. La stampa cattolica ebbe così modo di lamentarsi per la troppa “liberalità” di Mussolini.
Pierino Marazzani
@Franco Pavoni, Massimo Giorgi
Potete ironizzare quanto volete su Sergio Quinzio, ma estrapolare una frase e commentarla senza saperne niente a cosa serve?
@Sauro Micucci
Confesso che non ho capito nulla di quel che ha scritto.
La questione non è tanto difficile.
Una preghiera è un atto di devozione e quindi fuori luogo durante una lezione universitaria, in un ufficio pubblico, in una scuola, in un’università, etc. Le cerimonie religiose si svolgono a casa propria o nei luoghi di culto, perché in un paese in cui c’è libertà di religione nessuno dev’essere costretto ad assistere, e tanto meno a partecipare, a una cerimonia religiosa o a un atto di devozione.
Questo vale, ovviamente, anche per chi insegna all’università. Oltretutto, la Ferranti non si è limitata a recitare una preghiera durante una lezione universitaria, cosa già inammissibile di per sé: ha anche “invitato” gli studenti a parteciparvi o, quanto meno, ad alzarsi in piedi “per rispetto nei confronti dei credenti”, come ella stessa ha dichiarato.
E’ una fanatica che ha usato la propria posizione di potere all’interno dell’università per forzare gli studenti, quelli che dovranno dare l’esame con lei, ad assistere, e persino a partecipare, a un atto di devozione personale.
Tutto questo è inqualificabile, e rimane tale anche se ci sono problemi peggiori e più gravi; vero, Sauro Micucci?
Se sono cattolico pratico la mia fede religiosa nei luoghi deputati, e se vado all’università ci vado per studiare o per insegnare, non per cacciare la mia fede religiosa in gola anche a chi non la condivide.
Non è difficile da capire e neanche da accettare. Si chiama “libertà di religione”, che è garantita meglio se c’è quella che si chiama “separazione tra chiesa e stato”.
Giustappunto su Sergio Quinzio io e Pavoni avevamo ironizzato, del tutto gratuitamente non conoscendolo per niente, di ciò io mi pento recitando un Atto di dolore.
Valenti, è vero che io di Quinzio sapevo solo pochi atomi, ormai dimenticati, ma a Giorgi piace molto schermirsi-
Valenti, legga allora il mio commento n 10 sulla stessa pagina. Lì si capisce abbastanza bene che me ne frego di qualsiasi religione e che comunque ognuno è libero di professare quella che sente più vicino. Ho portato l’esempio di Kant perché per lui non contavano le religioni che pur sono tante ed ognuna ha i sui dogmi oppure non ce l’ha e naturalmente non mi interessa. Quello che voleva dire Kant e che si può essere un buon cristiano ( da Cristo che nei vangeli, invitava al bene, per quel che ricordo e che mi inculcavano le suore che per anni mi hanno fatto alzare alle cinque e mezzo in tutte le stagioni per andare a messa detta in latino tra uno sbadiglio e l’altro ) senza seguire nessuna religione se non quella morale che non ha Dei, ma solo coscienza del bene che sa distinguere il male.
Mi fa piacere che Sauro Micucci abbia chiarito il senso del suo commento precedente.
Ovviamente, ognuno è libero di pensarla come vuole. Se Sauro Micucci pensa che sia giusta l’opinione di Kant, ben venga. La libertà di religione e la libertà di coscienza questo significano: che ognuno è libero di professare le proprie convinzioni in materia, senza essere costretto ad abbracciare quelle altrui.
Credo, però, che dovremmo concordare su un punto: cattolici e no (come me), fedeli di altre religioni, ateisti o agnostici: non è necessario, anzi, è sbagliato, appropriarsi di spazi pubblici che dovrebbero essere neutri, come una lezione universitaria, per trasformarli in sedi in cui si recitano preghiere o si compiono atti di culto. Nell’Italia di oggi questo può avvenire a opera di una cattolica, in un altro paese e in un’altro momento può avvenire a opera di un protestante, di un musulmano o di un ateista: il principio rimane lo stesso.
Queste cose, fatte in quelle sedi, diventano soperchierie nei confronti di chi quella fede religiosa non la condivide.
Quello della professoressa Ferranti è stato un vero e proprio abuso della propria posizione di docente di un corso universitario ai danni della libertà di coscienza degli studenti e, in fondo, di tutti i cittadini.
Come tale, dovrebbe essere esecrato.
Bene ha fatto, quindi, il rettore a chiedere scusa: anzi, avrebbe dovuto sanzionare il comportamento della Ferranti. Così come bene ha fatto il deputato Paglia (Sinistra Italiana) a occuparsi della questione. Anzi, è indice dell’opportunismo e della mancanza di principi dei nostri politici il fatto che, tra i politici locali, nessuno abbia avuto osato dire una sillaba a difesa della laicità dello stato.
concordo con la ragionevolezza che è una virtù umana potente – conferisce l’autorevolezza – sia nei confronti di civitas marie che della massoneria o della presunta macerata bene che bene non è. la ragionevolezza fa navigare solo certe persone in mezzo a quasi tutto corruzione polemiche aggressività verbale fisica truffe manipolazioni partiti arroganze di vario tipo opportunismi del momento. ad un certo punto chi ha ragionevolezza vede gli scenari sociali modificarsi in base a certe parole piuttosto che altre perché la parola unisce e nel contempo ha il potere di dividere e alza muri incrollabili. ci sono momenti in cui è saggio stare in silenzio e momenti in cui è bene usare molte parole taglienti e non lasciare mai spazio a dubbi perché la strada è una sola.