di Federica Nardi
Un batterio delle feci nell’acqua: vietato bere, se non dalle autobotti messe a disposizione dal Comune. Utili, a questo punto, anche per cucinare. Dal 15 settembre (sulla base di analisi svolte dall’Arpam due giorni prima) a Casette Verdini e stazione di Pollenza meglio non ingerire niente che esca dai rubinetti. C’è anche l’ordinanza comunale, prorogata il 20 settembre: “vietato il consumo umano”. Il problema: la presenza di Enterococco nel serbatoio “Casa loreta”. Il sindaco Luigi Monti chiarisce: “Non ho revocato l’ordinanza perché voglio prima avere la certezza che la pulizia del serbatoio e la clorazione fatta da Apm siano state efficaci. Abbiamo messo a disposizione delle autobotti”. E nel frattempo i 5stelle ci vogliono vedere chiaro, perché non è la prima volta che succede. “Rientra nei diritti dei cittadini sapere da Apm, che gestisce il servizio idrico, le cause di questo disagio per migliaia di abitanti. La situazione dura ormai da una settimana e a oggi non sappiamo quando finirà”, dicono gli attivisti del movimento. Già nel 2015 avevano chiesto chiarimenti sullo stato delle fognature. E adesso “Comune e Apm diano risposte”. Ieri è stata consegnata anche un’interrogazione. Le richieste: se il Comune è a norma con l’adeguamento delle reti fognarie, se ha mai avviato delle forme di controllo dopo i rilievi d’inquinamento da parte dell’Arpam già due anni fa, (per un altro inquinamento che riguardava il Fosso Narducci, le cui acque sfociano nel bacino del Chienti), quali sono state le verifiche effettuate e i provvedimenti adottati da Comune, Apm e Ato3. E poi se la principale fonte di approvvigionamento della zona, la sorgente San Chiodo di Castelsantangelo sul Nera, sia collegata al serbatoio denominato “Casa loreta”, le cui acque risultano inquinate e con quale frequenza l’Apm effettua le analisi. Ma soprattutto, concludono i 5stelle, “quali sono le cause che hanno portato alla contaminazione dell’acqua da batterio Enterococco”.
Allora non dovremmo pagare acqua, fognature e depuratore
A lavarsi al fiume
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ALMENO CHE QUALCUNO NON ABBIA DELIBERATAMENTE ” DEFECATO ” ALLA SORGENTE DELLA SORGENTE, C’E’ NEL TRAGITTO UNO SCAMBIO DI BATTERI. NELLE BOLLETTE, GRAN PARTE DELLE SPESE VENGONO ATTRIBUITE A LAVORI FOGNARI, COLLEGAMENTI AI DEPURATORI ECC. SAREBBE GIUSTO CONTROLLARE SPESSO E PIU’ SPESSO. LEGGERE CHE NON E’ LA PRIMA VOLTA CHE SUCCEDE MI SA CHE MERITEREBBE UN APPROFONDIMENTO NON SOLTANTO DELL’ APM. L’ACQUA COSTA E PRETENDERE DI NON BERE O CUCINARE CON SCIACQUATURA INTESTINALE E’ IL MINIMO CHE SI DOVREBBE PRETENDERE.
Un cortese invito all’amministrazione comunale di Pollenza: sarebbe gradito che quando viene emessa un’ordinanza così delicata ne sia data immediata comunicazione anche agli organi di informazione, primi fra tutto il giornale on line Cronache Maceratesi al quale moltissime persone fanno riferimento per conoscere le notizie, vista l’immediatezza e la capillarità degli articoli. In occasione della prima ordinanza, nelle zone limitrofe a Casette Verdini che ricadono nel comune di Macerata, si era creata non poca confusione perchè il passa parola aveva snaturato e confuso l’entità del problema. Un immediato coinvolgimento anche degli organi di informazione on line prima, e quelli tradizionali poi, oltre alla classica fonica e avvisi cartacei, avrebbe aiutato ad avere fin da subito un quadro più chiaro della situazione. Grazie