Sisma, Errani ai saluti:
“Non è questione di poltrone”
Il premier: “Fatto un ottimo lavoro”

GOVERNO - Bilancio a Palazzo Chigi ad una anno dal primo terremoto. Il commissario straordinario ha spiegato i motivi della sua scelta: "Era un percorso già deciso". Sul suo operato: "è l’impianto di ricostruzione più innovativo e completo di sempre”. Riguardo le scuole: "Saranno pronte a dicembre, le più grandi a gennaio e febbraio ma l'anno scolastico inizierà regolarmente". Il ringraziamento di Gentiloni: "Una valutazione corretta ed equilibrata deve partire dal fatto che abbiamo fronteggiato un evento senza precedenti"

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Il video integrale della conferenza stampa

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Errani durante la conferenza stampa

Errani lascia il 9 settembre, è ufficiale ma “non è una questione di poltrone, era un percorso già deciso. È da tempo che sottolineo che fatto l’impianto della ricostruzione è la filiera istituzionale del territorio che deve assumere la gestione del processo. E credo che l’impianto lo consenta. Non ci sono retroscena, non c’è stata discussione tra di noi, è la semplice verità. Sono sinceramente sereno”. Così il commissario straordinario alla Ricostruzione durante la conferenza stampa a palazzo Chigi ha chiarito le voci che anticipavano le sue dimissioni con la scadenza del mandato agli inizi del prossimo mese. Il premier Paolo Gentiloni lo ringrazia per il lavoro fatto e sottolinea: “Una valutazione corretta ed equilibrata deve partire dal fatto che abbiamo fronteggiato una sequenza di eventi sismici senza precedenti, in un’area molto vasta. L’impianto messo in atto dal governo non è privo di risorse, gli stanziamenti sono di numerosi miliardi. Sia per misure immediate, sia di più ampio respiro”.

Una conferenza sul terremoto che ha colpito il Centro Italia, a un anno dalle prime scosse con lo stesso Errani, il capo del dipartimento Protezione civile, Angelo Borrelli, i presidenti delle regioni colpite Luca Ceriscioli (Marche), Nicola Zingaretti (Lazio), Catiuscia Marini (Umbria), Luciano D’Alfonso (Abruzzo).

riunione-terremoto-governo-2-325x225Un’occasione per Errani anche per fare il punto su tutto l’impianto delle 35 ordinanze che formano la base della ripartenza nel cratere: “è l’impianto di ricostruzione – ha detto– più innovativo e completo rispetto alle esperienze che ci stanno alle spalle”. Il perché lo ha spiegato tratteggiando alcuni punti chiave: “per la prima volta si riconosce il 100 percento a prime e seconde abitazioni, perché la seconda casa è un elemento di identità, economia e di comunità, l’impianto a sostegno dell’economia (Mille e 360 milioni di euro) è inedito e va dalle zone franche fino al sostegno per i nuovi investimenti. Tutto per contrastare il problema fondamentale: lo spopolamento”. C’è poi la microzonazione sismica “per programmare l’urbanistica nei Comuni e assicurare la resistenza e il miglioramento sismico degli edifici” e la decisione di “adeguare sismicamente tutte le scuole danneggiate, c’è già la programmazione”. Un percorso che il 24 agosto sarà al primo anno di vita e che “si può vedere in tanti modi – ha detto Errani – ma l’unica cosa che non dobbiamo fare è cadere in semplicismi. Quattro terremoti di queste dimensioni in un territorio che rispetto al 24 agosto è diventato amplissimo, hanno prodotto conseguenza rilevanti. Solo la verifica dei danni è ricominciata 3 volte. L’impianto credo sia abbastanza chiaro ed evidente: 35 ordinanze pubblicate, compresa la norma per il Durc di congruità per la sicurezza nei cantieri. Le scuole, non le più grandi, saranno pronte entro dicembre, le più grandi tra gennaio e febbraio. Ma l’anno scolastico inizierà regolarmente grazie ai sistemi temporanei. Era chiaro e definito da tempo – ha concluso Errani – che il mio ruolo di commissario sarebbe terminato alla scadenza del contratto. Si dice che faccio questa scelta per delle poltrone. Chi mi conosce e mi può guardare negli occhi sa che non è così. Figuratevi se a 62 anni mi metto a fare questi ragionamenti. La politica non c’entra, era un percorso definito”. Da parte sua, il premier Gentiloni ha sottolineato gli aspetti positivi della gestione dell’emergenza e della ricostruzione: “Non tutto marcia alla stessa velocità ma funziona. Oggi il mio invito a tutte le amministrazioni è a fare il massimo degli sforzi per accelerare le procedure e superare i ritardi e le strozzature. Il mandato di Vasco Errani si concluderà a settembre, ha fatto un ottimo lavoro  così come Fabrizio Curcio. Il governo continuerà a svolgere un ruolo di coordinamento con la responsabilizzazione delle Regioni. Un invito a tutti i cittadini, mantenete la speranza in questi territori. E’ un compito delle amministrazioni ma di tutti gli italiani. La ricostruzione sarà certa ma la forza motrice oltre alle leggi e alle risorse non può che essere la fiducia”

I DATI – Errani ha sintetizzato alcune cifre e i relativi interventi. Sono 250 i milioni per la messa in sicurezza di 87 scuole, mentre saranno 21 le scuole nuove per un totale di 38 edifici all’avanguardia sul profilo della sicurezza ed energeticoo. 52 milioni di euro per il recupero di case pubbliche dove ricollocare le famiglie terremotate. Sul fronte delle chiese un primo piano prevede 14,3 milioni di euro per 69 chiese, per le opere pubbliche stanziati 207 milioni per 216 interventi e infine per i beni culturali si parla di 170 milioni di euro per 103 interventi.

 

 

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