I candidati della lista di Forza Italia a Tolentino
Da sinistra Barbara Cacciolari, Carmelo Ceselli, Alessia Pupo, Remigio Ceroni e Piero Celani
di Federica Nardi
Una grande stanza dall’odore di pelle, quella che ogni giorno viene trasformata in portafogli, borse, accessori come vuole la migliore tradizione manifatturiera a Tolentino. Forza Italia riparte dalla sede di una storica impresa artigiana di viale Vittorio Veneto e questa sera ha presentato la lista che appoggerà, dopo non pochi tira e molla tra il primo cittadino e il partito, la corsa a sindaco di Giuseppe Pezzanesi. Una scelta non casuale: «questo luogo – ha detto il vice segretario provinciale di Fi Alessia Pupo, capolista insieme al capogruppo Carmelo Ceselli – è il simbolo del nostro schieramento. Ci troviamo in un quartiere tra i più colpiti dal sisma, vogliamo dare un segno di vicinanza». E quella che si presenta «è una Forza Italia completamente rinnovata», dice Pupo. Dei nomi in lista 12 entrano in politica per la prima volta. C’è un giovanissimo di 19 anni e soprattutto tante donne: nove. Sono Roberto Cartuccia (formatore), Rubina Curti (dipendente), Valentina Gregori (disoccupata), Alessandra Imperiali (impiegata), Federica Lorenzi (artigiana e insegnante di ballo), Francesco Lupidi (studente), Matteo Mastrocola (avvocato), Orel Yevgen (studente universitario), Lucia Paoletti (commerciante), Luca Scorcella (direttore commerciale), Fabrizio Scortichini (artigiano), Margherita Turchetti (avvocato), Eleonora Vassallo (commessa).
Carmelo Ceselli e Remigio Ceroni
«Quasi tutti – sottolinea la vice segretario – sono stati colpiti dal terremoto e vivono quotidianamente i disagi causati dal sisma e dalle leggi confusionarie. Ma hanno scelto di non arrendersi». Non a caso Forza Italia scende in campo con lo slogan e hashtag #Sceglilfuturo: «vuol dire gestire la contingenza – spiega Pupo – ma anche programmare il domani. Pensiamo a Tolentino come a un polo di attrazione che catalizzi le forze migliori del territorio. Anche grazie alle opportunità date dalla Quadrilatero, voluta da Berlusconi, che ci permetterà di incrementare l’offerta turistica e creare le condizioni per attirare nuove realtà produttive». Turismo ma non solo. Nel programma di Fi c’è al primo posto la sanità (e il consigliere Regionale Piero Celani si prepara a presentare in Consiglio regionale una mozione per stoppare la riforma nei Comuni del cratere), la sicurezza delle scuole e delle case per cui si pensa, annuncia Pupo, «a un assessorato dedicato alla Ricostruzione», lo sport come valore di comunità, progetti che intercettino i fondi europei. Il centro storico non manca: «dobbiamo pensare a centri di aggregazione polifunzionali – prosegue la capolista – e rilanciare il centro a partire dall’ex Filelfo e dall’ex fonderia Fioretti».
Da sinistra Giuseppe Pezzanesi e Remigio Ceroni
Ceselli punta invece sulle questioni sociali della città e non risparmia una battuta sugli scontri avuti nell’ultimo anno con Pezzanesi: «Non si può andare avanti a senso unico com’è stato fatto da qualcuno, che comunque noi andremo a sostenere e ne sono contento. Ma bisogna superare l’assolutismo e condividere le problematiche». Al tavolo della presentazione anche Pezzanesi, il coordinatore regionale Remigio Ceroni e la vice coordinatrice regionale Barbara Cacciolari. Ceroni parla di una «scelta razionale» nell’appoggio a Pezzanesi: «Non potevamo fare un’alleanza con il Pd che ha tutta la responsabilità delle difficoltà che le zone terremotate stanno vivendo. Il nostro impegno nei prossimi 5 anni è ricostruire Tolentino e riportarla alla normalità. Anzi farla anche meglio, più sicura nelle strutture pubbliche e private. Basta che il governo impegni gli stessi fondi che utilizza per gli immigrati per i terremotati». Cacciolari rimarca il concetto: «Tolentino non può avere niente di meglio di Pezzanesi, si è mosso subito e in modo efficace». Pezzanesi, che a giorni presenterà anche la sua lista, ha invitato le new entries a impegnarsi e ha raccolto le allusioni critiche: «L’autocritica è importante – ha detto – ma siamo fatti così, imperfetti ma forse molto meglio di come ci descrivono».
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