L’analisi del Pci di Tolentino sulla situazione politica locale boccia i tre schieramenti in campo, centro destra, centro sinistra e M5s. “Da tempo abbiamo promosso incontri – scrive il segretario Emanuele Porfiri – con partiti, movimenti e liste civiche di area progressista per verificare la possibilità di presentare alla prossima scadenza elettorale una aggregazione alternativa con un programma condiviso e una squadra capace di dare risposte concrete per cercare di risolvere problemi della comunità tolentinate e che veda la partecipazione attiva della stessa alla gestione della cosa pubblica. Non abbiamo avuto nessun segnale che dia inizio a questo importante processo di rinnovamento della vita politica e sociale del nostro territorio, che sta vivendo una delle crisi economiche più dure registrate negli ultimi 30 anni e che deve inoltre affrontare e programmare tutta la ricostruzione post sisma (case, scuole, ospedale ed edifici pubblici)”.
La nota del Pci punta l’attenzione sui soldi della ricostruzione: “La nuova maggioranza dovrà essere in grado di gestire i milioni di euro previsti e finanziati dallo stato e le forze di opposizione dovranno controllare scrupolosamente ogni progetto che dovrà essere realizzato”. Bocciata l’amministrazione Pezzanesi: “Progetti faraonici di opere pubbliche, (ponte dell’addolorata, attraversamento fiume Chienti, asilo Green con tanto di speculazione edilizia annessa, nuovo piano parcheggi, svuotamento melmoso del lago delle grazie, palestra per le scuole superiori, completamento opere di urbanizzazione in zona pace) non realizzati e alienazione di alcuni immobili di proprietà Comunale (farmacia comunale in primis)”. Non nuova viene considerata l’alternativa del Pd con Corvatta: “Già candidato sindaco nel 1998 con una lista civica, con Comi direttamente coinvolto nell’ultima riforma sanitaria regionale che ha dato il colpo mortale all’ospedale con la chiusura del punto di primo intervento. A Tolentino noi Comunisti siamo stati in prima linea su questo tema promuovendo anche un comitato nel totale disinteresse del Partito Democratico”. Sui Cinquestelle viene evidenziata l’indisponibilità ad alleanze “Così rischia di far riconfermare la maggioranza attuale di centro destra e non rappresenta una vera alternativa. L’anomalia di questo movimento è che un cittadino per candidarsi deve sottoscrivere un patto con una azienda privata e sottostare alle decisioni finali di una solo persona la quale non risulta eletta dai propri militanti”. L’obiettivo dei comunisti è portare un candidato in consiglio “Una persona che rappresenti la sinistra. Insieme valuteremo la possibilità di scrivere un programma e formare una lista composta anche di indipendenti per rappresentare le istanze di lavoratori, giovani, pensionati e soprattutto quelle dei cittadini più deboli che nessuno ha più rappresentato da decenni”.
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