Buste paga pesanti: restano incerte le modalità con cui si dovrà rateizzare la restituzione dell’Irpef. Se da una parte l’ultimo decreto sisma ha sancito la concessione delle agevolazioni a tutti i lavoratori residenti nei comuni del cratere – chiarendo che non fosse il domicilio fiscale della ditta ad essere determinante – dall’altra non sono ancora chiari i tempi e i modi con cui le agevolazioni percepite fino al 30 novembre andranno poi restituite. “Nella bozza prima del 9 febbraio – spiega Silvia Spinaci, responsabile della Cisl Macerata – c’era un riferimento esplicito alla legge 212 del 2000 che in caso di sospensione dei tributi per calamità naturale prevede la restituzione in massimo 18 rate dal mese successivo alla fine della agevolazione. Nel decreto definitivo questo riferimento esplicito per la restituzione dell’Irpef adesso non c’è. Bisognerà aspettare qualche giorno affinché si faccia chiarezza”.
“Come Cisl Marche – dice il segretario regionale Marco Ferracuti – riteniamo che sarebbe sbagliatissimo e devastante prevedere la restituzione dal dicembre 2017 dal momento che tutto il 2018 sarà l’anno in cui si dovranno restituire rate dei mutui, utenze ed imposte locali. Aggiungere anche l’Irpef significherebbe non avere più una busta paga. Sarebbe una mannaia in contraddizione con l’aiuto che si vuole dare oggi. E’ auspicabile piuttosto che che si faccia un decreto successivo in cui prevedere che la restituzione rateale inizi almeno a gennaio 2019.
(Cla. Ri.)
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Quando si accende un mutuo o si si chiede un prestito, nello stesso momento si debbono conoscere le modalità e i tempi per la restituzione.