Donna in coma dopo il parto,
indagata una anestesista

CIVITANOVA - Nel maggio dello scorso anno una donna dominicana si era sentita male mentre era sottoposta ad anestesia totale e ha riportato danni gravissimi. Notificata la chisura delle indagini, il procedimento è sospeso in base alla legge sul terremoto

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L’ospedale di Civitanova

 

di Gianluca Ginella

Era finita in coma durante il parto, la procura ha chiuso le indagini sulla vicenda di una giovane madre d’origine dominicana che dopo quell’episodio ha riportato danni gravissimi ed è ricoverata al Santo Stefano, a Porto Potenza. Indagata è una anestesista dell’ospedale di Civitanova. La contestazione è di lesioni personali colpose. Il procedimento, in seguito alla chiusura delle indagini, è in stand by in base alla legge sul terremoto.

Era il 10 maggio dello scorso anno quando una donna di 36 anni aveva dato alla luce un bambino all’ospedale di Civitanova (leggi l’articolo). La donna era stata sottoposta ad una anestesia totale perché era necessario far nascere il bambino che aspettava con un parto cesareo. La donna però ha avuto una carenza di ossigeno in fase di anestesia – come aveva spiegato il direttore dell’ospedale, Massimo Palazzo – ed è entrata in coma. Il bambino che attendeva è nato sano. La mamma invece dopo quel giorno non ha più ripreso una vita normale e ha riportato danni gravissimi. In seguito a quei fatti i legali nominati dalla famiglia, gli avvocati Andrea Di Buono e Lucia Iannino, hanno presentato una denuncia in procura chiedendo che venisse fatta luce sull’episodio. Anche la direzione dell’ospedale di Civitanova aveva presentato un esposto per chiedere alla procura chiarezza sull’accaduto. Procura che ha aperto una indagine nel corso della quale è stata svolta una consulenza per accertare i fatti ed eventuali responsabilità mediche. Nelle scorse settimane sono state chiuse le indagini, la procura ha iscritto nel registro degli indagati una anestesista dell’ospedale di Civitanova, che è assistita dagli avvocati Giancarlo Faletti e Manuel Formica. In seguito alla legge sul terremoto, il procedimento è sospeso sino al 31 luglio. Dopo quella data i difensori potranno presentare memorie o chiedere che la loro assistita venga sentita per dare la sua versione di quanto accaduto e dimostrare di aver operato correttamente.



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