Da sinistra Vando Scheggia, Valentina Vezzali e Marcello Pera
di Leonardo Giorgi
«La riforma deve essere votata perché in questo momento, e parlo da italiana e da atleta che ha portato il tricolore nel mondo, abbiamo bisogno di cambiamento per dare garanzia di stabilità al nostro Paese». Così Valentina Vezzali, ex campionessa olimpica di scherma e deputata, intervenuta oggi in un incontro all’hotel Claudiani di Macerata per discutere sulle ragioni del sì al referendum. Un cambiamento «Per ripartire perché in questi mesi ho incontrato tante persone negli ambiti più disparati – continua la Vezzali –. Professionisti, studenti, pensionati, casalinghe. E il disagio è generale. Molto spesso le persone non conoscono la riforma vedono il 4 dicembre come un voto contro qualcuno invece che un voto nel merito. Il contenuto invece è importante perché le procedure parlamentari sono farraginose e io lo so perché sono deputata, è giusto tagliare i costi della politica, è giusto che la parola sport entri nella Costituzione, che venga promossa la parità di genere. Se stiamo a guardare e basta le cose resteranno uguali». Presente all’incontro anche l’ex presidente del Senato, Marcello Pera: «Ci rivolgiamo a chi votava Democrazia cristiana o il partito socialista. Ci rivolgiamo agli orfani di Forza Italia che hanno sempre messo al primo punto dell’ordine del giorno la riforma costituzionale». Che poi spiega la creazione dei comitati “Liberi Sì” che, «pur essendo “non-Pd”», riuniscono diverse personalità tra intellettuali e docenti universitari che approvano positivamente il referendum che si andrà a votare il prossimo 4 dicembre. Tra i relatori anche il consigliere regionale Nuovo centro Destra, Marcello Massi, il docente Sergio Belardinelli dell’Università di Bologna e, coordinatore dell’iniziativa, l’avvocato Vando Scheggia.
«La razionalizzazione della riforma – spiega il legale Scheggia – è difficile da definire “fuori luogo”. In tv se ne sentono di tutti i colori, dove qualcuno dice che è una riforma degna di Pinochet». Una difficoltà di «dialogo con il fronte del no» che è sottolineata anche dal consigliere Massi. «Per vincere bisogna convincere, per convincere bisogna persuadere. Abbiamo di fronte un muro di occhi chiusi. Nessuno mette in dubbio i principi della costituzione – ribadisce Massi – e voglio rassicurare l’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia, ndr) a cui io stesso sono iscritto e dove stanno avvenendo assurde epurazioni nei confronti di chi vota sì. L’obiettivo della nuova Costituzione è rendere efficace al massimo le funzioni dei nostri organi. Non credo che l’accozzaglia dei no abbiano proposte alternative. Come diceva il secondo presidente degli Stati Uniti, Jefferson, “non metterò nelle mani dei morti il futuro dei vivi”. E con morti mi riferisco a chi è stato superato dalla storia e cerca di tornare con una campagna disgustosa».
Il professor Belardinelli punta il dito verso chi lamenta un’eccessiva personalizzazione da parte del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nei confronti del referendum e della riforma. «Secondo me – afferma il docente – il referendum andrebbe personalizzato ancora di più. Questo governo è stato formato da Napolitano con l’unico scopo di fare riforme. Io personalmente voto sì e non sento il bisogno di dire, come qualcuno, “la riforma è una schifezza ma voto comunque sì”. Voto sì e basta. E’ mai possibile che scopriamo ora la farraginosità del linguaggio delle leggi?» Più che la riduzione dei costi, «l’aspetto fondamentale della riforma – continua – è che si inizia a stabilizzare il sistema. Mi auguro che successivamente si possa fare anche qualche passetto ulteriore. Si potrebbe anche rivedere la forma di governo, io non vedo derive autoritarie. Se vincesse il sì indubbiamente certi poteri di veto legislativo andrebbero indeboliti, ma questo va a vantaggio, appunto, della stabilità del sistema». Una stabilità del sistema che secondo Marcello Pera è l’aspetto cruciale per un migliore futuro del Paese. «La Costituzione contiene anomalie, difetti – spiega Pera – e istituzioni congegnate per un governo non troppo stabile. La Carta è figlia dei padri costituenti e ognuno di loro aveva paura dell’altro. Per evitare che qualcuno potesse costruire una propria egemonia, la Carta fu costruita in modo che nessun potere poteva realmente vincere». Pera continuerà la sua missione di informazione anche nei prossimi giorni. «Proprio oggi – racconta – abbiamo festeggiato 1600 comitati. La prossima settimana sarò a Londra per parlare con gli italiani in Inghilterra».
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Ma neanche 3 secondi di vergogna??? Parla proprio lei che ha il record di assenteismo, che il Parlamento l’ha visto solo in fotografia???? Se lei è il meglio per il SI, allora il NO vince a mani basse!!!
Vezzali vai a lavorare e’ ora!!
… delle assenze della Vezzali ne vogliamo parlare … i marchigiani non la meritano !!! :-(((
Avrai ragione ma io voto no
Questa è una comica….è come se uno studente che nn va mai a scuola dice che je piace studia’!!!!
Questa ha il coraggio di parlare !!!!
A be’…se lo dice la Vezzali…
Questa riforma costituzionale maldestra di fatto scardina le fondamenta della costituzione dei pesi e contrappesi, poi riguardo al senato non viene abolito ma eletto senza suffragio popolare e basato sui doppi incarichi decisi, di fatto, dalle segreterie dei partiti.
Non è vero che il Senato si interessa solo dei territori, ma legifera su tutte le leggi della Comunità Europea, alla elezione del capo dello Stato e inoltre può rinviare alla Camera leggi ordinarie per ulteriori esami senza limiti di temi legislativi.
Questa riforma è un grande imbroglio istituzionale. Dovendola accettare in toto, invece che sottoposta ad un referendum nel merito dei singoli articoli che sono modificati, in cui qualcuno potrebbe essere condiviso, inquina quello che di positivo poteva essere accettato.
Di fatto è una riforma posta al referendum in modo sbagliato che toglie la possibilità di scelta ai cittadini sui singoli punti, molti diversi tra loro.
In pratica riduce in futuro la sovranità popolare sulle scelte politiche, quindi è una riduzione della democrazia.
Possiamo dire che è un vero e proprio imbroglio istituzionale per confondere i cittadini. È doveroso votare NO se ci teniamo alla democrazia.
Se passa questa riforma apriamo le porte a poteri mafiosi e massonici (già molto influenti) e credo che questo sia il fine di chi l’ha proposta: Renzi, Boschi, Verdini, Napolitano, Alfano, ecc..
Vorrei far notare come è evidente la sproporzione dei senatori rispetto agli abitanti di ogni singola regione. Le Marche (insieme con la Liguria) è la regione che ha la più bassa rappresentanza di senatori rispetto al numero di abitanti. Anche per questo voto NO alla riforma costituzionale.
Lei da deputata marchigiana avrebbe dovuto preoccuparsi degli oltre 25.000 sfollati che abbiamo e invece viene fuori solo per dirci come votare. Del resto
me la ricordo ancora in quel siparietto comico-patetico con Berlusconi da Vespa : “Io da lei presidente mi farei fare tutto…”
Scroccona
Ha ragione che abbiamo bisogno di cambiamento, in meglio e non in peggio!!! Il voto è viciNO viciNO!!!
vezzali ma prima di parlare entraci in parlamento e vedi che schifo e’ visto che sei una delle assenteiste croniche
ma che vada in parlamento visto che la pagano. IO VOTO NO.
Provate anche con gli orfani di guerra e i mutilati della prima e seconda guerra mondiale. Saranno gli unici che se ancora esistono non siete andati a rompere i bilioni che fa tanto rima con..pressioni.Non scomodate Pinochet, quello era un vero dittatore, Renzi è solo un arrivista che a un certo punto della sua vita si è fermato a riflettere in qualche cantina e tra un bicchiere e l’altro di Chianti mentre la riforma prendeva forma, avrà pensato: ” pensa Rè, senz’arte e né parte cercavi di diventare ricco e famoso con i telequiz e se non fossi stato così geniale, adesso faresti la pubblicità ai materazzi e alle pentole col fondo magico. Invece senza sapere perché e questo un giorno qualcuno me lo spiegherà, te sei trovato segretario del partito più lecchino che c’è e capo del governo. E adesso, adesso voglio di più, prima blindo il governo e poi caccio la Merkel e l’Europa sarà mia. Matteo sei troppo forte. Mo me levo, vado al bagno e me do un bacione allo specchio e un altro bacione lo mando a Firenze e alla Cascine dove Messer Matteo se viene april fa il rubacuor”.
Detto da una che sempre assente allora si!!
Detto da una che ha il record di assenteismo alla Camera…
Se lo dice la Vezzali, il mio “NO” è garantito!
Io non potrei mai fare il politico. Mi mancano molte qualità e ho una non-qualita’ di troppo che per un politico sarebbe letale: eccessivo senso autocritico
Ahhh allora…se lo dice la Vezzali….
La Vezzali?? SONO PROPRIO QUESTI NOMI CHE NON SOLO MI FANNO VOTARE NO! E MI SPINGONO ANCHE A CONVINCERNE CHI ANCORA NON HA IDEE CHIARE! LA VOCE IN ITALIA LA DEVE AVERE CHI TRIBOLA CON MILLE EURO AL MESE.CHI LAVORA DA MATTINA A SERA E NON RIESCE AD ARRIVARE A FINE MESE. TUTTO IL RESTO NON FA TESTO!
La Vezzali chi ?????
Non basta vince le medaglie per capire di politica….lei poi non ci ha mai messo piede in Parlamento…..
Ma perché non va a fare quello che sa fare bene….cioè la scherma e la mamma invece di dire stupidaggini!
Comunque, questa Vezzali è solo un’altra da aggiungere alla lista di persone da prendere per il culo, appena avrà perso, il giorno dopo del voto.
Parla una che alla camera non ci mette mai piede ma va…..
Quante balle dicono quelli che votano: O sono ignoranti o fanno finta di non capire quello che di buono porta questa riforma:
Non vogliono cambiare, vogliono stare come settanta anni fa e lasciare enti parassiti a mangiare sulle spalle di coloro che pagano le tasse .
Anche se questa riforma non sarà perfetta almeno si cambia e questa volta si cambia in meglio perché, in Europa siamo rimasti solo noi con riforme vecchie.
Quelli che votano no sono quelli che il giorno dopo diranno che le spese pubbliche sono molte o che non o capito per cosa si votava come è successo nel Regno Unito.
Ventanni di Berlusconi rovinando L’Italia, scherzando con L’Europa ,nessuno ha parlato, questo governo nel suo possibile sta facendo cose che altri non hanno mai fatto lo vogliono mandare via con il referendum senza avere altre alternative migliori.
Se si vota no si tornerà come nel 2013, nel balatro politico, se si pensate che vada bene così fate come volete, basta non lagnarsi.
Il commento di Tonino Caporicci è di per se esaustivo e non ci sarebbe bisogno di aggiungere altro. Però, dopo notti insonni e pennichelle travagliate, sono giunto anch’io ad una conclusione come tutti quelli che cercano di spiegare le ragioni del Sì che nulla hanno a che fare con il bicameralismo perfetto che andrebbe trasformato in bicameralismo assurdo. Se si ritiene che due camere sono troppe e che in questo appartamento ci si potrebbe vivere con una sola, bene che una sia. Le Regioni verrebbero meglio amministrate e vicine ai cittadini, bene sono d’accordo, togliamole del tutto che le amministriamo meglio. Le Provincie, non ci sono più, adesso si chiamano aree vaste e sono la stessa cosa. Puniamo questo imbroglio mandando a casa Pettinari e tutti i rappresentanti di aree vaste come deserti dove dovrebbero vivere senza cappello. Naturalmente dovrebbero sparire anche tutti i dirigenti degli enti che non essendoci più, potrebbero fare lavori socialmente utili o quelli che gli italiani non vogliono fare più. Rimarrebbero il Parlamento e il Governo. A questo punto, a me la riforma apparirebbe perfetta, ma visti i diversi pareri bisogna trovare un escamotage, semplicissimo e che metterebbe tutti d’accordo. Vuoi che vinca il Sì, bene Renzi, firma davanti al notaio, parlamento, senato, ed in diretta con le televisioni di tutto il mondo, un semplice foglio in cui tu dica che se vince il Sì ti dimetti appena ricevuto il responso della vittoria dei Sì. Se vince il No ,lo sappiamo tutto rimane come prima e tu pure. Ma tu Renzi che sei solo uno, una testa un voto, che hai la possibilità di fare questa epocale riforma che ci porterebbe al pari degli altri paesi europei ( evidentemente giudicati migliori) e comunque di tutti quelli che si accontentano di una singola con bagno ma senza i super pagati portieri, se ci tieni tanto a diventare il salvatore della Patria, perché non ti sacrifichi per il bene degli italiani. Il Sì vincerebbe con il 99% dei consensi, l’uno % che mancherebbe sarebbe composto da me Bersani e D’Alema, irriducibili fino in fondo. Dato che non ci sono i tempi per cambiare la riforma, però tu vuoi che vinca il Sì per il bene dell’Italia, renditi fautore di quest’atto di coraggio. Non so come ma anche soffrendo per la tua mancanza, troveremo il modo di tirare di più la cinghia. Sei perfettamente in tempo per farlo, non credo che ci dovrebbero essere impedimenti a questa firma in Mondovisione con una registrazione che verrà immediatamente spedita nello spazio per dimostrare agli alieni di che pasta eri fatto. Non ti preoccupare anche se con grande dispiacere un nome nuovo lo si troverà, basta che non lo consigli né tu né la Vezzali e tantomeno Pera.
Per Leonari. Ha ragione, nessuno prima, neanche D’Alema, aveva mai detto che i senatori non potevano essere eletti dai cittadini. Quindi non ci saranno né balatri né baratri.
Forse anziché un solo quesito referendario era opportuno farne più d’uno.
Meglio la frittura di pesce.
Alcune semplici domande per Vezzali, Scheggia, Pera e compagni di cordata alle quali vorrei rispondessero:
1 – E’ vero che votando SI ci troveremmo di fronte ad una nuova Costituzione e non, come asserito dal Presidente Renzi e Boschi ad una semplice revisione della Costituzione (47 articoli cambiati su 139 non producono un semplice aggiustamento di alcuni meccanismi della macchina statale per renderla più funzionale ma darebbero luogo ad una DIVERSA Costituzione)?
2- E’ vero che, abrogando l’art. 58 (diritto dei cittadini ad eleggere i senatori), si svuota il contenuto dell’art. 1 (cardine del sistema democratico che sancisce che la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione)?
3- E’ vero che il diritto sovrano del popolo di eleggere i senatori viene tolto ai cittadini ed attribuito alle oligarchie di partito che controllano i Consigli regionali?
4- Pur concordando in linea di principio sulla eliminazione del bicameralismo perfetto è vero che si riforma il Senato ritenendo indispensabile espropriare gli elettori del diritto-potere di eleggere i senatori (tanto valeva sopprimere il Senato stesso)?
5- E’ vero che in mancanza di un delicato bilanciamento tra potere esecutivo e potere legislativo il Gruppo di maggioranza al governo (in forza della nuova legge elettorale) potrà esercitare un potere politico-istituzionale di supremazia su tutti gli apparati istituzionali nei quali si articola lo Stato (Nomina giudici costituzionali, nomina del Presidente della repubblica, Rai, Enti pubblici economici, Authority, vertici delle Forze di Polizia, ecc.)?
6- E’ vero che lo sbandierato risparmio di spese è pari solo a 57,7 milioni (come precisato dalla Ragioneria dello Stato)che è una cifra a dir poco ridicola rispetto al totale bilancio dello Stato (i risparmi potrebbero essere operati in altri modi con leggi ordinarie e senza stravolgere la Costituzione)?
7- E’ vero che le leggi non trovano ostacolo alla loro approvazione a causa del bicameralismo visto che quelle che interessano il Governo passano in pochissimo tempo e che la vera causa deve essere ricercata nel comportamento spesso dilatorio e di convenienza delle forze di maggioranza?
Per finire:
E’ vero che l’abrogazione del diritto dei cittadini di eleggere i senatori, ed in buona misura i deputati, insieme al travaso di potere dal Parlamento al Governo (cuore e nerbo della riforma sponsorizzata dai sostenitori del SI)concentrerà il potere nelle mani di ristrette oligarchie (le stesse che detengono le redini del potere economico quali la BCE, la Commissione europea, i Mercati, ecc.) che condizionano fortemente l’azione del Governo?
Personalmente voterò NO.
Potrei cambiare idea se il Presidente Renzi e i suoi compagni di cordata promotori dell’incontro al Claudiani risponderanno NO a tutte la mie osservazioni.