“Crolla del 43 per cento la produzione di olio di oliva nelle Marche”. E’ quanto afferma la Coldiretti regionale sulla base dei dati Ismea/Unaprol presentati alla Giornata nazionale dell’extravergine italiano al Mandela Forum di Firenze in Toscana: “A causa delle cattive condizioni meteo, il raccolto 2016 dovrebbe aggirarsi sui 22mila quintali, con effetti inevitabili sui prezzi. Basti dire che alla borsa merci di Bari, che è la più rappresentativa per il settore a livello nazionale, le quotazioni sono in significativo aumento con un balzo nell’ultima settimana del 14% per l’extravergine rispetto all’inizio dell’anno. Ma non sono le sole previsioni produttive a pesare negativamente sul settore. A preoccupare è, infatti, anche la mancata applicazione della legge salva-olio con il moltiplicarsi delle truffe. Secondo un sondaggio Coldiretti, al ristorante sono fuorilegge 3 contenitori di olio su 4 (76%) che non rispettano l’obbligo del tappo antirabbocco entrato in vigore quasi 2 anni fa con la legge europea 2013 bis, approvata dal Parlamento. La norma prevede che gli oli di oliva vergini proposti in confezioni nei pubblici esercizi, fatti salvi gli usi di cucina e di preparazione dei pasti, devono essere presentati in contenitori etichettati conformemente alla normativa vigente, forniti di idoneo dispositivo di chiusura in modo che il contenuto non possa essere modificato senza che la confezione sia aperta o alterata e provvisti di un sistema di protezione che non ne permetta il riutilizzo dopo l’esaurimento del contenuto originale indicato nell’etichetta. Il tutto pena sanzioni che vanno da 1 a 8mila euro e la confisca del prodotto. Si tratta, sostiene la Coldiretti, di una tutela per produttori, consumatori ed anche per i ristoratori rispetto dalla concorrenza sleale di chi spaccia come extravergine italiano un prodotto importato di bassa qualità. Misure importanti per difendere un settore che nelle Marche conta 22mila aziende su una superficie di circa 10mila ettari di oliveti, con 80 frantoi attivi. Per quanto riguarda il biologico, la aziende sono 1.000, per una superficie di circa 1.600 ettari. Il valore della produzione olivicola marchigiana è di 25 milioni di euro (2015), mentre quello dell’export ammonta a 2,3 milioni di euro (dato 2015). Le Marche vantano anche due Dop nel settore olivicolo (Olio di Cartoceto Dop e Oliva Ascolana del Piceno Dop)”.
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Nessun problema!!!…c’è la Tunisia che sopperisce al calo di produzione!!
Il vero biologico è la mela col verme in Italia e in tutto il mondo.La presenza del verme che è anche fonte di sostanze proteiche per chi piace è indice di sicura produzione Bio, la logica lasciamola a quelli che la usano e su cui ne ho sentite delle belle, ma questo è un altro discorso anche se sto facendo lo stesso. E poi basta con queste notizie catastrofiche. Sulla tavola, in un piatto di pasta al ragù possiamo trovare carne fresca italiana surgelata in Est Europa, pomodori italiani direttamente dalla Cina, carote cipolle sedano erbe aromatiche anche biologiche provenienti da campi inquinati a cui fanno il bagnetto con acqua ricca di ingredienti velenosi che ne aumentano la purezza, per l’olio inutile ricordare le note marche di olio extra vergine dello scandaletto di qualche mese fa,le spezie, quelle lo sappiamo che vengono direttamente da paesi esotici e se non fosse che sentiamo sempre dire che all’estero sono peggio di noi… cosa poi che andrebbe documentata e confrontata con le oneste produzioni italiane, sempre così estranee a manipolazioni, riuso di latticini scaduti trasformati in freschi formaggi di montagna e chissà quanti altri trucchetti per renderci la digestione pesante e velenosa. Cara Coldiretti, invece di ricordarci continuamente di quando siamo fessi, ricorrete ai Nas e a tutte quelle operazioni di contrasto che certo non elimineranno del tutto la sofisticazione ( qui non ha il significato di raffinato cicisbeo da salotto culturale) dei cibi, ma almeno alzandoci dal desco,che il fresco cibo appena consumato non ci tolga ogni volta qualche giorno di vita di cui buona parte passata con sali inglesi, compresse di ranitidina e coadiuvanti vari. Ah c’è anche qualche ” disgraziato ” che non fidandosi usa rimedi naturali.