Provinciali, il Pd chiude a Pettinari:
salgono le quotazioni di Andrea Gentili

ELEZIONI ALLE PORTE - Domani direttivo democrat per arrivare al nome del candidato. Sempre più probabile quello del sindaco di Monte San Giusto. In seconda fila Leonardo Catena, primo cittadino di Montecassiano. Il senatore Morgoni: "Fare una lista unitaria sarebbe un segno di saggezza". Escluso il presidente uscente che si starebbe muovendo per una lista a marchio Udc. Nel centrodestra spunta Franco Capponi

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gentili novelli

Il sindaco di Monte San Giusto Andrea Gentili con il segretario provinciale Settimio Novelli

di Claudio Ricci

Un sindaco giovane, rappresentativo del territorio, preferibilmente di un comune di medie dimensioni, con vasto consenso nel Pd e sufficiente appoggio anche da parte di amministratori di altre forze politiche, civici compresi. E’ questo l’identikit del candidato ideale alle provinciali costruito durante la riunione allargata della segreteria provinciale del Pd a cui hanno partecipato anche i parlamentari marchigiani, i consiglieri regionali e il segretario Francesco Comi. Un profilo quasi in tutto rispondente al primo cittadino di Monte San Giusto Andrea Gentili già ventilato da tempo (leggi l’articolo). Il cerchio si chiuderà solo dopo la riunione del direttivo di domani pomeriggio convocata dal segretario Settimio Novelli. Di sicuro è escluso dai giochi il presidente uscente Antonio Pettinari che ad ogni modo non ha ancora sciolto le riserve sulla sue intenzioni. Secondo indiscrezioni gli uomini Udc starebbero sondando gli amministratori del territorio per capire se e come arrivare a una lista, a questo punto in competizione con i democrat.

pettinari carancini

Fuori dai giochi del Pd il presidente uscente Antonio Pettinari e il sindaco di Macerata Romano Carancini

Rimane in lizza anche Leonardo Catena, sindaco di Montecassiano, anche lui nome gradito ad una ampia fetta del partito. Viene sfocando l’idea Romano Carancini. Oltre alle incrinature nei rapporti con il Pd, il sindaco del capoluogo non sarebbe visto di buon occhio dai vertici regionali per le sue battaglie a spada tratta (soprattutto in tema di sanità) contro Palazzo Raffaello. Ad ostacolare la candidatura Carancini anche un’eccessiva concentrazione di potere a Macerata, che esprime già un parlamentare e un’assessore regionale. Come se non bastasse Carancini è già presidente della conferenza di Area vasta.

 

Franco Capponi

Nel centrodestra spunta la possibilità Franco Capponi

Nel centrodestra intanto tutto tace. La frammentazione politica non permetterebbe all’area anti-Pd di trovare un nome per cui spendersi e spendere energie. Non si esclude a questo punto la possibilità di un accordo con Pettinari (sconveniente però dal punto di vista politico con il patto vigente in Regione) o più verosimilmente di costruire una lista intorno alla figura del sindaco di Treia Franco Capponi. Comunque tra gli amministratori di centro destra il nome di Gentili risulterebbe se non gradito almeno “simpatico”. D’altronde presentare un candidato all’area vasta risulterebbe inopportuno per gli oppositori della riforma creatura diretta del governo Renzi.

Mario Morgoni_Foto LB

Il senatore Mario Morgoni auspica una lista del Pd unitaria

«La provincia diventa qualcosa di diverso senza dialettica politica con meno funzioni – commenta il senatore Mario Morgoni – Il Pd al Governo ha sostenuto il provvedimento Delrio prima e una riforma istituzionale poi che rende l’ente di secondo livello. Tutte cose che nascono per iniziativa del Pd. E chi meglio può guidare il processo se non un uomo del partito. Sono perfettamente d’accordo con il segretario Novelli sulla linea tenuta». Rimane l’eventualità che amministratori di centrosinistra possano muoversi autonomamente. «Fare una lista unitaria sarebbe un segno di saggezza – è l’imprinting di Morgoni – Se dentro quel gruppo di persone si introducesse la dialettica che apparteneva alla vecchia Provincia metteremmo un elemento di debolezza nel nuovo assetto. Sarebbe bello nella costruzione di una lista che l’Udc tributasse a questa alleanza un dato di partecipazione. Non si può solo prendere dagli accordi. Ai tavoli va poi tenuto conto di un convitato che non si considera mai: il cittadino Dopo la batosta delle amministrative occorre preoccuparsi soprattutto di questo».

 

 



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