Franco Prato
di Claudio Ricci
(Foto di Lucrezia Benfatto, video di Gabriele Censi)
Una storia che dura da 35 anni quella dei corsi e ricorsi sulla situazione del parco della fantasia allestito da Franco Prato in via Roma a Macerata, subito prima del passaggio a livello, e ieri finito all’attenzione del Consiglio comunale che ha approvato un intervento di contenimento sull’installazione alle porte della città dopo un ordine del giorno presentato da Maurizio Mosca (leggi l’articolo). Oggi Cm ha chiesto ai maceratesi e a chi viene da fuori cosa pensassero dell’installazione situata all’ingresso della città: non è bello ma si può tenere (in alto il video con le interviste). Uno dei tanti tentativi di bloccare o almeno fermare l’avanzata del museo del riuso lo racconta proprio il 79enne “Cavaliere” conosciuto in città per la sua vena dedita al recupero di oggetti assemblati ed esposti nel suo “museo del riuso” a ridosso del passaggio a livello. «Era l’epoca del sindaco Maulo – ricorda Prato – Arrivarono la forestale, un dirigente comunale e un vigile che in vita sua mi avrà fatto almeno 5 o 6 contravvenzioni.
Il Parco della fantasia all’ingresso di Macerata
Ne voleva fare un’altra e farmi chiudere ma il dirigente bloccò tutti dicendo: “Qui non si tocca niente”, disse perché l’aveva detto Maulo che oltre ad essere sindaco è anche un poeta». La vita del parco e del suo creativo inventore è costellata di aneddoti come questo ma stavolta l’amministrazione sembra voler fare sul serio anche se dice il sindaco Romano Carancini alle telecamere di Cm «nessuno vuole bloccare la fantasia delle persone». Intanto l’assessore Mario Iesari ha già avviato colloqui con la provincia per almeno mettere in sicurezza la strada sottostante al frustolo di terra che Prato affitta dalle Ferrovie dello Stato. «Sono in contatto con gli assessori Ricotta e Canesin – spiega il Cavaliere – Una riduzione della superficie del parco (che oggi si estende su circa 3mila metri quadrati) non mi dispiacerebbe a patto che, una volta più piccolo e sistemato, fosse riconosciuto ufficialmente dal Comune».
Nella visione del Cavaliere, fondatore del motoclub Helvia Recina e presidente dell’associazione Assoprotezion, l’allestimento dovrebbe essere più curato con maggiore manutenzione del verde e ognuna delle 50 opere presenti (create dal riuso di materiale recuperato) dedicate a grandi artisti. «Vorrei trasmettere un senso di bello – dice – Ora sto allestendo il parco della fotografia, della poesia e della storia dell’arte in alcuni locali concessi dal comune a Collevario. La mostra comprende 100 anni di storia di Macerata e provincia e aprirò dopo l’estate». Il leitmotiv dell’opera di Prato rimane il “tempus fugit”. Il fissare, grazie agli oggetti, una memoria materiale e proprio per questo decadente, rimane il fine dell’artista. «I pezzi migliori, tra cui anche opere d’arte, mi sono stati rubati – dice Prato – Nel parco ad esempio c’ è una trancia per il ferro che si usava 100 anni fa e che oggi è stata sostituita da un semplice frullino. E uno dei paranchi utilizzati per issare l’altare della patria a Roma. Ho 40 motociclette, due delle quali sono pezzi unici e un’auto, una topolino da corsa unica al mondo». Intanto il Cavaliere ascolta e dice la sua sulle opinioni, favorevoli o meno, rispetto al suo operato. «Tra le opinioni, su quello che faccio, ci sono i pro e i contro e nel tempo ci sono stati molti articoli sui giornali. Sono venute le scuole e una piccola allieva ha vinto un premio al Lauro Rossi con un racconto»
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Per favore lasciate stare il parco del Cavalier Prato.Quando passo in via Roma e sono un po’ giù di morale,guardando quella mostra colorata mi risolleva.
Quasi tutti CHI?
Quasi tutti CHI??!!
fate levare quello schifo da Macerata! già siamo sfigati con i manti stradali e le piante che crescono in mezzo la strada. cosa fa’ il sindaco a mc oltre a occuparsi dei clandestini?
Discarica a celo aperto
Ci manca solo che lo nominano patrimonio dell’UNESCO……
Parco della Fantasia? Io ho sempre pensato che fosse il deposito di un rigattiere.
Come ingresso a Macerata si potrebbe fare di molto ma moltooooo meglio. Non sono qui per discriminare però l’evidenza parla chiaro.
Ma per favore…..è un ammasso di rifiuti speciali che andrebbe smaltito con i criteri di legge…. la cosa strana è che si è tollerato, appunto, da 35 anni questo scempio…..
Non toccate questo parco, piuttosto date la caccia alle persone che sporcano la città con spazzatura lasciata x strada non rispettando le regole, e i signori che portono il proprio cane a passeggio x la città e non puliscono dove il loro animale sporca
Deve TOGLIERE TUTTO!!! È UNA VERGOGNA!! BENVENUTI A MACERATA E VEDIAMO STO SCEMPIO!!! NON SI PUÒ ACCETTARE!!!
questa la dice lunga sulla cultura tanto decantata dai nostri esperti maceratesi…..ormai è una battaglia persa
Ripulire tutto, è uno schifo.
Non ci bastava la disgrazia di avere come concittadina la boldrini……
ma togliete sa monnezza quali opere e opere…
La terra dei cachi…
Certo che va mantenuto il Parco della Fantasia di Prato. Me ne guarderei bene dal considerarla una discarica a cielo aperto, se solo avessi un minimo di formazione umanistica. . E per me, va per di più anche ringraziato, Prato, dai maceratesi per la sua opera originale. Solo chi non ha occhi che per questioni aziendali, dare e avere, money, perbenismo di facciata, solo chi è arido dentro e non sa spaziare nell’estetica, non sa riconoscere le forme d’arte che in tutta Europa saprebbero riconoscere bene, altro che farsi ridere dietro; cosa che solo dei provincialotti maceratesi ,benché scafati, possono pensare. E senza cattiveria, ma fatemi dire che in certe case anche perbenissimo, altro che la monnezza fino al collo che tale considerano l’installazione di Prato, però sai, finchè ce l’hanno in casa loro, possono anche permettersi di giudicare chi lo fa per senso artistico. Insomma, morale: : siete vecchi. E’ vecchio, obsoleto, trapassato, chi non riesce ad interpretare il senso di quell’accumulo di oggetti, eppure sente di poter fare la voce grossa e parlare nei termini in cui è stato discusso in Consiglio: ma che pensino al loro, di ridimensionamento personale! . Detto questo, la questione sicurezza stradale e dei visitatori va certamente presa in catrico dall’Amministrazione, che finora se n’è altamente fregata. In questo, Prato non avrà di che guadagnarci perchè finalmente sarà preso in seria considerazione. RESISTI contro chi non ti capisce. Ciao Cavaliere!
Se il Cavalier Prato avesse avuto la pelle nera e si fosse chiamato Pancratio Ocheng, il migrante, l’amministrazione a maggioranza PD mai si sarebbe sognata di levare quell’esposizione originale e fiabesca di maghi e gnomi e fate.
Consiglierei il Cavalier Prato di metterci un “tukul”, ossia una capanna abissina, in modo che il sito diventerebbe intoccabile e culturalmente in linea con la politica della Sinistra, per la quale il “diverso”, il “nero”, il migrante sono intoccabili ed hanno sempre ragione.
Bisogna smaltire tutti questi rifiuti a norma di legge. È una discarica a cielo aperto. In provincia casi simili hanno generato sanzioni elevate.
Il sig.Prato ringrazi il comune per tutti questi anni che lo ha lasciato libero di fare a suo piacimento. Ora basta!
E non ho detto tutto. Tu guarda caso, quelli che in Consiglio vorrebbero arrivare con le ruspe da Prato, sono gli stessi beoti che elogiano l’orologio della Torre Tempi, senza tempo, moderno, osceno, malfatto, mal riprodotto, di plastica come l’amministrazione maceratese., e costato un occhio E quello sì, che invece è un’offesa al comune senso del pudore, da voltarsi dall’altra parte. Ma santo cielo, ma che c’avete nelle vostre teste bianche?A chi avete venduto la vostra anima?
Però ,Cm, con tutto il bene che vi voglio, o togliete a possibilità di commentare a tutti quelli che sfogano le loro repressioni da fb e lasciate commentare solo le persone certificate, o c’è una disparità di trattamento che grida vendetta.
Di fantasia ce ne vuole per far passare una discarica per opera d’arte. Che schifezza!
C’è un problema più grave a pochi metri da questo terreno discarica/museo: il passaggio a livello con l’adiacente rotatoria. Anche Striscia la Notizia con il gabibbo venne qualche anno fa a riprendere questa vergogna.
Se ci si vuole convincere che nostro Signore e’ morto di freddo tutti sono liberi di pensarlo ma non ci si venga a far credere che quella mostra di non so che cosa all’aperto e per di piu’ proprio alle porte della citta’ abbia un
valore artistico monumentale . ! Tutto il rispetto per il Cavaliere ma sarebbe opportuno consigliare al Cav;Prato di spostare questo (secondo lui) museo in qualche altra parte magari piu’ lontana dalla citta’ anche perche’ a quelli che vivono nella citta’ ma piu’ che altro a quelli che arrivano da fuori, diciamoci la verita’, restano allibiti per non dire scandalizzati nel vedere quella specie di discarica di pezzi di qualsiasi tipo racimolati qua e la. Mi diispiace ma liberateci da quella brutta scenografia. Che si pensi piuttosto a cose piu’ serie come per es. il SOTTOPASSO che e’ ancora fermo nel tempo e non si sa quando sara’ attuato e alle migliaia di BUCHE che imperversano in quasi tutte le strade della citta’, alla ILLUMINAZIONE sempre fatiscente ch ci fa sembrare di vivere in un CIMITERO e non in una moderna citta’ e per finire sentiamoci umiliati di vivere in una citta’ che non ha la forza e la volonta’ di CRESCERE e non si sa perche’ !
A macerata dovete mettere solo i cartelli città della pace eterna! Nn capite una mazza!
Quasi tutti chi? Abito poco lontano e in tanti anni non ce n’è uno e dico uno a cui ho sentito dire che gli piace, anzi tutti si domandano che senso ha e quando lo smantellano. Riporto e non giudico.
Cara Signora Maria Simonelli, ma ti è mai venuto il dubbio che sia tu l’ignorante, cafona etc? ? Spero di sì, percho lo sei da come ti esprimi. Ma va a fatte i messaggi in centro estetico, gioca a burraco, buttali dalla finestra i soldi che tuo marito guadagna ache per te, ma lascia perdere qui, lascia perdere.le persone più inelligenti e volenterose di te. Grazie infinite.
La penso come Tamara e Giorgio Rapanelli, senza offendere la signora Simonelli che ha tutto il diritto di pensarla diversamente ( e di giocare a Burraco). Ma non dovrebbero indignare i maceratesi più del museo del Cav. Prato i 40 ettari di Valleverde con i deserti vialoni urbanizzati già in decadenza ed illuminati la sera da una miriade di lampioni che non servono a nessuno e con un pazzesco spreco di luce? Forse sarebbe bene fare una interrogazione su questo.
Tamara, ai porci si tirano le mele, ai poeti corone d’alloro. Leonida Rubistein
Adesso se vogliamo essere un po’ più seri ho trovato due tre aforismi che la dicono lunga sull’arte, come quel bel commento scritto da Pavoni di Marcel Duchamp sull’altro articolo che parla di ruspe per il museo.
Esistono due modi per non apprezzare l’Arte.
Il primo consiste nel non apprezzarla. Il secondo nell’apprezzarla con razionalità.
(Oscar Wilde)
L’arte scuote dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni.
(Pablo Picasso)
L’arte è l’incontro inatteso di forme e spazi e colori che prima si ignoravano.
(Fabrizio Caramagna)
Carissimo Cav. Franco Prato,
effettivamente il tuo Parco della Fantasia incomincia ad essere un po’ saturo di oggetti esposti, se il Consiglio maceratese vuole che sia spostato in altro sito per decoro, perché non proponi che sia trasferito in Piazza della Libertà, magari solo gli oggetti in plastica, sarebbero perfetti accanto alla patacca dell’orologio della torre civica. E poi sarebbe bellissimo vederti a capo di una colonna di autotreni con sovrasponde che trasportano verso il centro le tue cose, tu potresti precederli con la tua 500, quella col cavalluccio a dondolo e la bandiera d’Italia, no forse sarebbe più appropriata la topolino, no aspetta, il massimo sarebbe il trampolo molleggiato con quale ti presentasti ad uno dei nostri appuntamenti! Ciao Franco, un sorriso e un abbraccio, Maurizio Boldrini.
Quel Parco della Fantasia va assolutamente ampliato installandovi anche l’ospedale unico provinciale.
Si certo, Luciano, e mi scuso con la signra Simonelli che peraltro non conosco, non so neanche lontanamente chi sia, e infatti quanto detto non era per me rivolto alla persona ma all’emblema dei tanti e le tante che sono anni li sento esprimere alla stessa maniera nei confronti del parco fantasia come di una discarica, di una schifezza. Tutti quelli cioè che vedono solo con gli occhi e non riescono a trovarci altro significato da quello che vedono, per cui la facile equazione : un ammasso di vecchi oggetti = discarica =schifezza. E no invece , perchè non è così per tutti, e quindi non si accaniscano su Prato, e si tolgano pure di dosso quella sicurezza nel giudicare quello che loro non riescono a vedere.. La schifezza è come la bellezza, è negli occhi di chi guarda, E se io ci trovo bellezza già solo nell’aspetto ludico, colorato , che rispecchia l’animo buono di una persona come Prato, non posso sentirmi offesa ogni volta che ci passo davanti.. Tutt’altro. L’opera di Prato dovrebbe servire a questo, a restituirci una dimensione umana in un grigio contesto urbano,da ben altro deturpato ; a fermare le lancette dell’orologio per qualche istante e farci riflettere sul tempo che scorre e ci consuma come quegli i oggetti una volta nuovi di fabbrica e utili a qualcosa e a qualcuno , come il vecchio giocattolo, la vecchia vasca da bagno, i vecchi sci. In questo senso il parco fantasia è un’opera d’arte . Mi spiace per chi non riesce a capirlo, ma per favore, lasciate almeno che altri possano continuare a trovare ristoro nella propria memoria lì vicino alla ferrovia o da qualche altra parte, senza distruggere sempre tutte le cose genuine per far spazio al finto.
Tecnicamente non è una discarica,ma un’artistico accatastamento di materiale non pericoloso in disuso.
Prato numero uno,simbolo della città da 35 anni ,aspetto pero’ oltre alla vasca di britti anche il cesso di carancini.
Come detto in altri luoghi, ma perché se un cesso sta in un museo e a pagamento è arte e innovativa, mentre se una vasca si trova en plein air e aggratis è una monnezza e vecchiume? eppoi secondo me le varchette jo la rotatoria de lo camposanto stannno vène jo lo molo, la donna a pocce de fora della rotatoria de li lions sta vè jo lo cosmari, lo don chisciotte de li giardì sta vè jo li campi come spaventapasseri, ma lo parco de la fantasia de prato sta vè donghe sta! Dimostra come le cose già invecchiano appena create, una sorta di inno all’obsolescenza, eppoi le brutture stanno in questo mondo e l’arte fantastico-realistica di Prado non fa che riprodurle.
Premetto che, come ho già scritto tante volte, il Parco della fantasia può piacere o non piacere e, se ci mettessimo a dissertare di forme di arti, non ne usciremmo più.
Ci sono così tanti esempi di monnezza esposti in centinaia di musei (che però vengono definiti arte) così come ci sono (in giro per il mondo) centinaia di siti simili (chiamati “monnezza” dalle persone) che, per i curatori di arete, sono invece simboli del nostro tempo.
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Ma se si volesse riconsiderare, invece, l’estetica allora prima (BEN PRIMA) del parco bisognerebbe mettere alla gogna coloro che negli ultimi 40 anni hanno edificato in Macerata (e coloro -politici- che hanno permesso tale scempio) che, salvo rarissime eccezzzzzzioni, hanno soltanto copiato delle scatole di scarpe contrabbandandole per edifici.
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Interi quartieri dormitorio brutti, grigi, con verde striminzito e strade piccole (e non sto parlando del centro medioevale) dove TUTTO doveva diventare cubatura da vendere (a prezzi eccessivi), cercando di farla passare per nuova ed originale…
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I nostri quartieri periferici (ma in moltissime altre città italiane è uguale) sono solo dei casermoni indistinguibili, simili nella concezione e per nulla integrati con il tessuto urbano.
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E comunque ha ragione chi dice che il Parco della fantasia NON è certo una priorità cittadina, visto che ci sono moltissime altre cose che non funzionano o ancora NON ci sono e comunque come previste NON servono (ogni riferimento alle piscine NON è casuale)
Roberto Sagripanti: un mito! perfetto, ineccepibile.. E perchè, in aggiunta al tuo, quella specie di piramide del Cosmari fatta di plastica,, di monezza vera ma vera , autentica al 100% ,sottratta al suo destino di qualche settimana per far bella mostra di sè lì accanto allo Sferisterio due anni fa in occasione dell’Aida, quella stava vè lì? Sci, perchè lo fa lora, per dirla alla citanoese. Quella sci che va vè,quella sci che è arte, lo fa lu direttore artisticu de lu Sferisteriu, allora capira quant’è originale, quanto va vé tutto per tutti li capisciotti de arte, e de lirica, de Macerata. Tutta jente, che ne ll’urdimi anni dentro lu Sferisteriu s’ha persu lu fischiu compratu a Sangniulià.
Hè ppuritti nù, alla maceratese. De Ficana. ( prima che diventasse un museo diffuso).
Tanto per raffrontare opere ed Opere, cultura e Kultura., riciclo e Riciclo, ma scherzi, la LORO, di ” opera d’arte” l’hanno pure transennata, ché visto mai qualche matto, notte notte, fosse andato a deturparla con grave nocumento per il patrimonio dell’umanità dell’Unesco ?
Faccina
https://www.cronachemaceratesi.it/2014/07/31/piramide-di-bottiglie-riciclate-davanti-allo-sferisterio/557306/
Tamara, non so a che corrente artistica appartiene questa mirabolante opera ” pira”-midale ma da informazioni prese e informandomi al Public Relations Office of Cosmari Modern Trash Museum so che altre opere appartenenti alla stessa scuola sono qui esposte. Mi hanno parlato anche di Ars Art, dove dicono che l’opera, l’artista e il visitatore, possono bruciare assieme nel sacro rogo artistico dato dallo sprigionarsi di forze incontrollabili dall’opera, come se una miccia desse inizio a questa spettacolare simbiosi. Ti mando un paio di foto delle opere esposte ed un esempio di Ars Art.
https://www.cronachemaceratesi.it/2015/07/10/disastro-al-cosmari-lsos-lanciato-da-un-tecnico-lallarme-non-sappiamo-se-ha-suocnato/680076/
Cosa rende “museo” il mucchio di rifiuti raccolti dal Cavaliere? Il fatto che nessuno l’ha mai fatto rimuovere? Il fatto che i rifiuti sono stati messi in bella vista? Non voglio che i miei soldi vadano a supportare un delirio di immondizia