Danni al ponte del lago,
ultimatum di Saltamartini alla Regione:
“Intervenga o andremo a manifestare”

CINGOLI - Il primo cittadino è preoccupato per i danni strutturali di un pilone del viadotto: «Ho scritto a Renzi e abbiamo ricevuto risposta immediata, mentre dal presidente Ceriscioli regna il silenzio assoluto». E promette una protesta sotto Palazzo Raffaello come quella per l'ospedale

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Il ponte danneggiato

Il ponte danneggiato

 

Filippo Saltamartini, sindaco di Cingolidi Leonardo Giorgi

«La situazione del viadotto sovrastante il lago Castreccioni è grave. Se il presidente Ceriscioli continua a ignorarci, manifesteremo sotto il palazzo della Regione». Filippo Saltamartini, sindaco di Cingoli, è preoccupato per i problemi strutturali che da anni affliggono il pilone numero 10 del secondo ponte che, passando sopra il lago, collega la provinciale 26 alla frazione di Moscosi. Una situazione che ha portato il primo cittadino a scrivere più volte al presidente della Regione e, più recentemente, al primo ministro Matteo Renzi. «Mentre dal governo sono arrivate risposte – spiega Saltamartini – dalla giunta Ceriscioli ho ricevuto solo il silenzio assoluto, anche se il Consorzio di bonifica che si dovrebbe occupare dei lavori al pilone è un ente regionale».

Un intervento, quello di cui necessita il pilone danneggiato, che richiede una spesa di circa due milioni di euro. Dal 2011, per evitare di sovraccaricare di peso la struttura, sono in funzione sul ponte due semafori che gestiscono la circolazione delle auto, così da alleggerire il traffico sul lato del pilone. «Da parte di Renzi – sottolinea Saltamartini, ex senatore di Forza Italia – ci è stato specificato che la Protezione civile nazionale non ha fondi per affrontare questo tipo di emergenze, ma potrebbero arrivare risorse proprio dal governo. Ceriscioli e i suoi assessori invece continuano ad ignorare le mie richieste di un incontro per affrontare il tema, ma il presidente della Regione evidentemente non ha ancora capito la funzione di un ruolo istituzionale come il suo». Per questo motivo il sindaco Saltamartini è pronto a manifestare di nuovo, come già fatto in passato sul tema della sanità e, lo scorso gennaio, su quello della sicurezza nell’entroterra. «Ripeto – conclude il primo cittadino – il mio è un vero e proprio ultimatum. Se le mie richieste verranno ulteriormente ignorate, siamo pronti a venire giù da Cingoli sotto il palazzo della Regione con megafoni e cartelli. Faremo di tutto per far valere le nostre ragioni».

Il semaforo sul ponte in direzione Moscosi

Il semaforo per regolare il traffico sopra al ponte

 



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