di Giancarlo Liuti
La mattina di giovedì 10 settembre mi trovai ad essere uno dei vicinissimi testimoni oculari della manifestazione di trentadue giovani immigrati dalla pelle scura che bloccò per un’ora il traffico di corso Cavour provocando un grave disagio all’intera città e commettendo reati che ora sono al vaglio della magistratura inquirente. Acqua passata? No. Lunedì, infatti, se n’è discusso nel civico consesso (leggi l’articolo) e l’opposizione ne ha approfittato per criticare il Comune con argomenti che hanno ben poco da spartire con quanto realmente accaduto in corso Cavour, dove l’intervento personale del sindaco Carancini non solo non merita alcun tipo di rilievi ma – una volta tanto e se in Italia fosse ancora vivo il senso delle istituzioni – meriterebbe un unanime riconoscimento anche da parte dell’opposizione.
Si sa bene come rischiano di andare a finire certi episodi. Da una parte c’erano quei trentadue immigrati che ostruivano il transito da corso Cavour a piazza Garibaldi e dall’altra, oltre a una lunghissima fila di auto ferme, c’era un nutrito gruppo di cittadini che urlando protestavano per quel sopruso. Gli immigrati (che, sia chiaro, avevano torto) mantenevano un comportamento pacifico limitandosi a star fermi in duplice o triplice fila, mentre il comportamento dei cittadini (che, sia chiaro, avevano ragione) era assai meno pacifico, tanto che alcuni di loro tentavano a più riprese di scagliarsi fisicamente contro gli immigrati con pugni e calci. E, sgusciando fra i carabinieri che si frapponevano tra le due parti, qualche colpo andava a segno.
Le forze dell’ordine avrebbero potuto sfondare il blocco? Certamente sì, con una carica a base di manganelli e lacrimogeni. Ma la confusione era tale che probabilmente ci sarebbero stati feriti, forse anche gravi e forse anche fra i cittadini. Un rischio, questo, che giustamente si è evitato grazie soprattutto al tempestivo e provvidenziale arrivo del sindaco, che ha parlato a lungo coi più ragionevoli dei manifestanti e dapprima li ha convinti a spostarsi in piazza Annessione e poi a seguirlo fino in prefettura, dove una loro delegazione avrebbe spiegato i motivi – eccessivo ritardo dei documenti dello status di profughi – di quella deprecabile manifestazione. Tutto è bene quel che finisce bene, insomma. E sono contento che pure in questo caso sia prevalso il civismo di una città nella quale non mancano “teste calde” – le ho viste in azione – ma alla resa dei conti si afferma una concezione della vita più civile di quanto non sia in altre città, dove episodi analoghi finiscono con le ambulanze, con gli ospedali e col sangue.
Che cosa mi sarei aspettato dai rappresentanti dell’opposizione in consiglio comunale? Visto che si parlava di un caso specifico, non certo che Forza Italia, Grillini e Fratelli d’Italia ne approfittassero per tirare in ballo la pur seria questione degli immigrati in generale, che a Macerata, ovviamente, esiste (c’è in tutta Italia, c’è in tutta Europa, c’è in tutto il mondo) ma non va addossata all’amministrazione comunale (magari fosse così: potrebbe essere facilmente risolta!). Che c’entrava, dunque, con corso Cavour, la denuncia che a Villa Potenza certi siriani giocano rumorosamente a cricket pure di notte (sic!), o che il Comune non è trasparente (sic!) nel trasmettere all’opinione pubblica il numero esatto degli immigrati (ma quei trentadue, assistiti dal Gus e dalla Caritas, non erano “clandestini”) o che, chissà per quale ragione, il Comune ha quindi la sua responsabilità (sic!) pure nei fatti di corso Cavour? Più stimolante e pertinente, semmai, sarebbe stato che l’opposizione avesse sollecitato il Comune, per quanto sta nei suoi poteri, a far luce sui veri ideatori, suggeritori e organizzatori di quel blocco stradale. Un mistero, questo, che ancora non è stato svelato e sul quale i consiglieri comunali, i loro partiti e le loro liste civiche dovrebbero fare di più e di meglio collaborando con la procura.
Ed ecco il punto. Quei trentadue ignoravano quasi del tutto la lingua italiana, mormoravano, stentatamente, solo “documenti” e “mangiare”. Con ogni evidenza i cartelli che mostravano non erano stati scritti da loro ma da italiani che furbescamente e subdolamente glieli avevano attribuiti inserendovi qualche errore di ortografia. “Siamo stachi”, diceva un cartello. Davvero strani, questi immigrati, che se la cavano benissimo col “ch” ma dimenticano di metterci una “n”. In un altro spiccava la parola “manifestation”, che sapeva molto d’inglese ma nient’affatto di nigeriano o etiopico. Qual è stata, insomma, la mano che glieli ha scritti? A me, ripeto, è parsa di casa nostra. E ancora. Quei trentadue frequentano Macerata nella zona della Pace e di corso Cairoli, il resto della città lo conoscono molto meno, figuriamoci se avevano capito da soli che il luogo ideale per una clamorosa manifestazione di protesta erano esattamente i cinquanta metri del confine fra corso Cavour e piazza Garibaldi!
L’opposizione presente in consiglio comunale non ha detto nulla su questo, nonostante che questo, anche e specialmente sul piano politico, è il vero aspetto da approfondire, magari , se del caso, polemicamente nei confronti di un’eventuale sottovalutazione in proposito da parte dell’amministrazione in carica. Perché se a Macerata esistono dei maceratesi che per interessi di parte – estrema sinistra o estrema destra, in quanto a istinto di sfasciare tutto non c’è differenza – pescano nel torbido e provocano situazioni pericolose per l’ordine pubblico e l’incolumità delle persone è urgente identificarli. Ci sono le indagini della procura, d’accordo, ma ci vorrebbe qualcosa di più a livello propriamente cittadino, cioè sul piano politico, senza perdersi nelle schermaglie tra opposizione e maggioranza.
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Mi spiace esimio Liuti, ma “quei 32” erano e sono, se vogliamo chimare le cose col proprio nome, proprio dei clandestini, perchè hanno richiesto asilo e la domanda è stata respinta, perchè hanno fatto appello e stanno attendendo un responso che, lo hanno detto loro, al 90% sarà dello stesso tenore.
Se poi ci sia una mano di casa nostra che li ha mossi, è probabile, ma che c’entra?
32 che dovrebbero essere gia’ a casa senza se e senza ma cosi’ come tanti altri di questi signori..
Liuti, che ha qualche primavera in più di me sulle spalle, sicuramente saprà che molti politici o studiosi della società, nelle loro riflessioni (penso a Tocqueville oppure a Churchill, ma si potrebbero fare altre decine e decine di esempi), sono tutti concordi nel ritenere che “Legge & Ordine” siano i cardini su cui si costruisce la società.
Democrazie, dittature, regimi autoritari o religiosi devono all’interno dello Stato garantire “Legge & Ordine”, altrimenti la struttura sociale si ripega su ste stessa con conseguenze socali ed economiche disastrose….
Se al posto degli irregolari ci fossero stati una trentina di italiani (altrettanto arrabbiati, aggressivi e NON dialoganti) credo che la storia sarebbe andata molto diversamente e ci sarebbe stato lo “sgombero”.
Qui invece si rischiava di passare per razzisti, poco ospitali, xenofobi…. Quindi guanto di velluto.
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Sono passati giorni ed ancora NON si hano notizie su come proseguono le indagini,
Indagini che non dovrebero essere così complicate, anzi….
Chi protestava era già identificato (avevano fatto richiesta di asilo, quindi non sono sconosciuti) , pertanto non dovrebbe essere difficile risalire (visto che chui li ospita, dietro compenso, sa chi sono) a chi ha violato la legge….
Invece la sensazione che si ha in città è che si voglia mettere tutto a tacere, far calmare le acque, non disturbare troppo il business del richiedente asilo: insomma tarallucci & vino…
Sta a vedere che alla fine è colpa dei maceratesi e dell’opposizione…
E’ possibile che con l’abolizione delle province ed il conseguente accorpamento di alcuni uffici tecnico-politici alcune competenze passino da Macerata ad Ancona. E quelli di Ancona non sono così ‘morbidi’.
Gentile Sig. Liuti,
proverò a confutare il suo giudizio in merito alla discussione in consiglio comunale del 28/09 sulla manifestazione dei migranti del 10 settembre a Macerata che bloccò il traffico.
Ero presente in consiglio comunale (ma forse ho capito male) e non ho ascoltato accuse contro il sindaco ma richieste di chiarimento.
Nello specifico mi è sembrato di capire che c’era una mozione o qualcosa di simile, richiesta all’amministrazione dall’opposizione. Quindi le sue osservazioni contro l’opposizione tra l’ironico e il saccente sono fuori luogo. Non siamo né io né lei a dover insegnare all’opposizione come comportarsi…abbia pazienza…ma magari per la prossima volta consiglierei all’opposizione di richiedere a lei come comportarsi.
Inoltre lei dichiara che i manifestanti erano 32, buon osservatore!Prima non c’era un conteggio così preciso…
Faccia uno sforzo maggiore e guardi i filmati della manifestazione di Salvini del 27/4 e quelli del 10/9, poi forse ne riparleremo…
Cordiali saluti
Oggi 32, domani 320, dopodomani 3200…..poi?
Per Micucci. Poi, con un governo teocratico perpetuo, andremo all’opposizione con il senatore e con CM trasformato in centro culturale.
Egregio dott. Liuti, credo non le abbiano riferito correttamente! Innanzitutto era una comunicazione del Sindaco su richiesta di parte dell’opposizione riguardo i fatti del 10 settembre scorso, sulla quale ogni gruppo aveva 5 minuti per intervenire! Credo che l’opposizione abbia fatto bene a non strumentalizzare la questione immigrati, perche’ i comuni subiscono la politica nazionale al riguardo, come lei correttamente osservava!
Personalmente ho imputato al Sindaco Carancini di usare due pesi e due misure, perché non usa la stessa capacità di ascolto nei confronti dei cittadini maceratesi, che dovremmo ringraziare per essere fin troppo pazienti!
Voglio inoltre rassicurarla che verrà consegnato agli organi inquirenti del materiale fotografico che induce a pensare che la manifestazione fosse frutto di una bieca strumentalizzazione politica, per la quale una trentina di persone(32 come dice lei, compresa l'”interprete”?) hanno bloccato la città ! Tutto questo, come lei intende perfettamente, crea un grave precedente e va nella direzione di una guerra tra poveri, perché, come lei s a perfettamente, sono sempre più i nostri concittadini in precarie condizioni economiche!