L’incontro di questo pomeriggio al teatro Cecchetti è stato organizzato dall’associazione “Controllo del vicinato”
di Laura Boccanera
I reati in strada potrebbero calare del 50% eliminando le vulnerabilità e aumentando il numero dei controlli da parte dei vicini. Il metodo è scientifico secondo Francesco Caccetta, criminologo, luogotenente dei carabinieri e ideatore del “controllo del vicinato” un sistema di prevenzione già attivo in 200 comuni che dimezzerebbe il numero dei reati, specie quelli che avvengono per strada, furti, scippi, rapine. Le teorie e le soluzioni sono state illustrate questo pomeriggio nel teatro Cecchetti a Civitanova nel corso del convegno organizzato dall’associazione “Controllo del vicinato” a cui hanno partecipato circa 50 persone. Tra i presenti anche il sindaco Tommaso Claudio Corvatta, gli assessori Giulio Silenzi, Cristiana Cecchetti e alcuni attivisti di partiti politici dal Movimento 5 stelle a Fratelli d’Italia. Per le forze dell’ordine presenti il comandante della compagnia dei carabinieri Enzo Marinelli, il comandante della stazione di Civitanova Bartolomeo Filannino e il comandante della municipale Daniela Cammertoni.
Presenti all’incontro anche il comandante della compagnia dei carabinieri Enzo Marinelli e il comandante della stazione di Civitanova Bartolomeo Filannino
Il mondo del crimine è cambiato e Caccetta mette in guardia sull’uso dei social network: «Spesso siamo noi che diamo informazioni ai ladri, quando ad esempio annunciamo che andiamo via in vacanza per 15 giorni».Tra i dati diffusi anche quello relativo ai reati non denunciati: «Solo il 35% dei reati avvenuti vengono denunciati – continua Caccetta – e spesso la colpa è delle vittime che lasciano occasioni facili di furto. Altre segnalazioni non vengono accolte perché non efficaci e perché non riusciamo a farci capire correttamente. Occorre mettersi nella prospettiva del ladro per capire come eliminare occasioni ghiotte di furto». Caccetta sottolinea come l’incremento della criminalità sia dovuto anche alla perdita del capitale sociale, un patrimonio di valore che consentiva alla persone di fidarsi del proprio vicino e condividere esperienze. Da qui il tentativo di diffondere un prontuario di regole spesso date per scontate ma che possono prevenire i furti. Illustrati alcuni esempi di buone pratiche: chiudere le porte e nascondere i preziosi e i gioielli in luoghi inconsueti, uso di piante ungolate vicino al cancello, allarmi e fonti luminose, filo spinato sui discendenti, fino alle più banali regole come non lasciare la borsa in auto quando ci si assenta. Per costituire i gruppi di controllo del vicinato si possono chiedere informazioni [email protected] o contattare il referente Domenico Bevilacqua al numero 320 2231233.
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L’idea è veramente buona, se si collabora potremmo vivere con meno angoscie.
Permettetemi di scherzarci su, attuarlo non è faticoso dal momento che i vicini sanno tutto di noi, anche quando non abbiamo rapporti stretti, xchè le famose “chiacchiere” di quartiere o paese sono aggionatissime.
ottimo. le regole ci sono. l’associazione del mitico Domenico, pure.
mancano i vicini collaborativi.
fucile sempre carico.
la pistola non serve?
Ma cari signori mi spiegate perché devo fare affidamento sui vicini e non pretendere una maggiore e immediata punizione chi viola il domicilio dell’altro com’e’ negli Stati Uniti? Intervenire per sventare un reato è un dovere ma basta pensare le vicende angoscianti e rognose che sta tuttora subendo quel benzinaio del Nord, grazie alla nostra giustizia, per girare la testa dall’altra parte. Non pensate che occorra norme legislative e provvedimenti certi e più pesanti invece dei fili spinati?
Bisognerebbe cambiare il c.p.: se entri in casa mia io ti sparo: legittima difesa e non sono perseguibile. Poi vedremo come diminuiranno di brutto i furti dentro le abitazioni…