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Burchio, il Consiglio di Stato
conferma la sospensione
della sentenza del Tar

PORTO RECANATI - La Quarta sezione ha congelato in via definitiva gli effetti dei provvedimenti del tribunale amministrativo che lasciavano al Comune 45 giorni per chiudere l’iter urbanistico. La decisione nel merito è rinviata a gennaio

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L'area del Burchio dove dovrebbe sorgere il megaresort

Uno dei terreni le cui volumetrie sono state cedute alla Coneroblu e trasferite sul Burchio

di Alessandro Trevisani

Finisce ufficialmente in freezer la triplice sentenza del Tar di Ancona, che lo scorso 24 luglio aveva annullato le due delibere con cui la giunta Montali, il 21 novembre 2014, aveva affossato la variante urbanistica concordata dalla Coneroblu Srl con la giunta Ubaldi, mettendo così in soffitta il progetto di mega resort 5 stelle superior sul colle del Burchio di Montarice promosso dalla società russo-uzbeko-americana. Il commissario prefettizio Mauro Passerotti aveva fatto ricorso contro questa decisione, avvalendosi dell’avvocato Andrea Berti, già ingaggiato dalla giunta Montali (leggi l’articolo).
Dopo una prima provvisoria sospensiva, concessa lo scorso 7 agosto in via cautelare fino al 7 settembre (leggi l’articolo), la Quarta sezione del Consiglio di Stato, con le ordinanze 4087, 4088 e 4089, ha congelato in via definitiva gli effetti delle sentenze del Tar, che lasciavano al Comune di Porto Recanati 45 giorni per chiudere l’iter urbanistico, tornando sostanzialmente alla situazione di prima del voto di novembre (leggi l’articolo).

L'area del Burchio

L’area del Burchio

“Permane – recita l’ordinanza 4087 – l’esigenza – posta anche alla base della misura cautelare accordata con decreto del Presidente della Sezione – di mantenere immutata la situazione controversa; la domanda cautelare appare dunque fondata e va accolta”. Si entrerà nel merito, dice ancora il Consiglio di Stato, “alla prima udienza utile del mese di gennaio 2016”. Dice ancora l’ordinanza che “l’appello presenta articolazioni complesse, che possono essere approfondite solo in sede di merito”.
Uniti per Porto Recanati, il movimento politico dell’ex vicesindaco Riccetti, ha postato queste parole su Facebook: “Crediamo che questa decisione sia un’ulteriore conferma della solidità del lavoro svolto dall’avvocato Andrea Berti, al quale vogliamo far arrivare il nostro pubblico plauso”

Il commissario prefettizio Mauro Passerotti

Il commissario prefettizio Mauro Passerotti

Le ordinanze 4088 e 2089 ripetono la stessa decisione nei confronti di Sipa e 2P, cioè le altre Srl che avevano fatto ricorso al Tar contro le delibere della Montali, rivendicando le spese per le opere di urbanizzazione già in parte realizzate sul Burchio a partire dalla primavera 2014, e che erano rappresentate congiuntamente dagli avvocati Massimo Ortenzi e Federico Tedeschini. Quest’ultimo era uno degli esperti consultati nell’ottobre 2014 dal Pd di Porto Recanati, per avere lumi sulla probabilità di andare incontro a “eventuali azioni risarcitorie” che Coneroblu e altri avrebbero potuto avanzare verso il Comune e gli stessi consiglieri comunali.
Nell’udienza, in cui le parti si sono confrontate per circa mezzora, Coneroblu era invece rappresentata dall’avvocato Andrea Calzolaio. E a quanto trapela sia Coneroblu che le altre due srl avrebbero preannunciato – ma non ancora presentato – un appello per i risarcimenti negati dal Tar nelle stesse sentenze che a luglio avevano accolto le domande di impugnazione delle delibere Montali.

 

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