di Claudio Ricci
Officina Universitaria stravince le elezioni 2014 per il rinnovo degli organi accademici. Con il 47% dei consensi l’associazione studentesca da sola ha ottenuto la fiducia di quasi metà dei 1730 (scheda più, scheda meno) votanti che non vanno oltre la soglia del 17%. Si procederà fino a tarda serata per il conteggio delle preferenze nei singoli seggi. Più di 800 le preferenze espresse per il movimento studentesco che si contrapponeva ad altre 5 liste (leggi l’articolo). Buon risultato anche per Run (Rete universitaria nazionale). Oltre 370 le preferenze guadagnate dall’associazione nata nel 2012 proprio da una costola di Officina. E’ debacle invece per Obiettivo Studenti, che passa dal primato ottenuto nella passata tornata elettorale ai soli 315 voti attuali. Una soglia che non consente ai rappresentanti della storica associazione l’accesso agli organi maggiori come Senato Accademico e Cda, dove invece Officina fa man bassa raccogliendo 2 senatori su tre e almeno 1 ( su due) consigliere di amministrazione.
Di Officina anche l’unico consigliere dell’Ersu e la maggioranza degli esponenti al consiglio degli Studenti composto complessivamente di 15 membri. Qui 3 consiglieri spetteranno a Run, 3 ad Obiettivo e 1 ad Azione Universitaria che ha totalizzato circa 160 preferenze. Timida ma non trascurabile la prestazione del neonato Scossa Unimc con quasi 80 voti. Un monte di consensi che in ogni caso non garantisce nessun rappresentante ai neofiti.
Tommaso Alabardi, coordinatore Offina Universitaria. L’associazione ha ottenuto il 47% dei consensi alle elezioni studentesche
«Abbiamo raddoppiato la seconda lista in ogni organo – commenta Tommaso Alabardi, coordinatore di Officina Universitaria – Per noi è una vittoria fondamentale. Con i rappresentanti eletti potremo portare avanti le istanze che abbiamo proposto in campagna elettorale. Prime su tutte i servizi come mensa e trasporti e la risoluzione dei problemi dovuti al sovraffollamento delle aule dopo il trasferimento di Mediazione Lingustica (leggi l’articolo)». Soddisfatto anche il coordinatore di Run Pietro Casalotto. «Rispetto alla passata tornata abbiamo triplicato il consenso – ha dichiarato Casalotto – siamo la seconda forza politica presente nei vari organi e ci faremo sentire, portando sempre avanti la voce degli studenti, come abbiamo sempre fatto in questi anni di militanza e lotta per il diritto allo studio».
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Che valore ha un’elezione con solo il 17% dei votanti?
NON CI POZZO CREDERE !!!!!! CL HA PERSO LE ELEZIONE A MC DOPO 40 ANNI!!!!1 NOSTRADAMUS LO AVEVA PREVISTO IL PROSSIMO PASSO è LA FINE DEL MONDO!!!!!!!!!!!!!!!!!!…HAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAAHAHAHAHHAHA……………
Ringrazio Rino Pace, perché non capisco chi si nasconde dietro le sigle. Ma se Pace ha ragione, se cioè è vero che CL ha perso le elezioni universitarie, credo che questo sia un giorno storico. E importantissimo, soprattutto per gli studenti ciellini, per rivedere il senso di una presenza che si auspica il più possibile autentica e sganciata dalle poltroncine studentesche. Più attenta all’umanità delle persone, alle loro necessità profonde. Più dedicata all’uomo che alle coperture di tipo istituzionale ed economico. Quando viene meno il potere secolare, è sempre una grande opportunità per ritrovarsi. Credo che la lezione del Papa vada – anche per loro – in questa direzione. Meno tutelata, indubbiamente. Ma tanto, tanto più affascinante e formativa. Mi auguro che sappiano metterla a frutto con umiltà e saggezza.
Da sempre le elezioni universitarie hanno interessato la minoranza degli studenti; anni fa la partecipazione era di poco supeiore.
Interessante invece notare che l’asfissiante cappio clericale si è finalmente sciolto…
Mi auguro che sia l’inizio della fine dei privilegi
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@ Filippo
Inutile che insisti ad indicare la via… Tanto all’inferno vi ci ritrovo tutti, soprattutto i buoni cattolici 😀
Finalmente CL se ne ritorna in panchina per un po’…
Speriamo che i nuovi arrivati siano capaci di coinvolgere maggiormente gli studenti nelle svariate questioni che attingono al mondo universitario.
Caro Gianfranco, di cattolici buoni non ne conosco. Già Gesù diceva al giovane ricco che lo chiamava “Maestro buono”: “Perché mi dici buono? Dio solo è buono!”. Al giovane voleva dire “hai capito, dunque che stai parlando con Dio?”, ma a noi dice tutto il resto. Che cioè non siamo Dio e, dunque, nemmeno buoni.