Due arresti per spaccio,
l’indagine nata dalla morte al B&b

SAN SEVERINO - In manette il 30enne Fabio Tesei, e la sua compagna, la barista 33enne Cristina Mercuri, entrambi di Loro Piceno. Una terza persona è stata denunciata

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arrestodi Gianluca Ginella

Due persone in manette per spaccio di eroina, l’indagine nasce dalla morte di Salvatore De Tullio e sono in corso accertamenti degli investigatori per capire se gli arrestati siano coinvolti con la tragica fine dell’operaio 41enne. Una terza persona è stata denunciata, sempre nell’ambito dell’inchiesta.

Indagini serrate sulla tragica fine dell’operaio 41enne originario della Puglia e dipendente di una azienda di San Severino, Salvatore De Tullio. I carabinieri del Nucleo operativo di Tolentino, insieme ai militari delle stazioni di San Severino e di Loro Piceno, con il coordinamento del pm Enrico Riccioni, sin dal ritrovamento del corpo senza vita di De Tullio, trovato al bed & breakfast Loggia Servanzi di piazza del Popolo a San Severino (leggi l’articolo), hanno lavorato a tempo pieno per risalire a chi avesse spacciato la dose di stupefacente che sarebbe stata fatale a De Tullio, morto, secondo gli accertamenti svolti dagli inquirenti, per una overdose. Le indagini, oggi pomeriggio, hanno portato i carabinieri a Loro Piceno. Nella casa dove vive una coppia: il 30enne Fabio Tesei di Loro Piceno, operaio, e la sua compagna, la 33enne Cristina Mercuri, barista che lavora a Corridonia nel bar di un distributore.

Il pm Enrico Riccioni

Il pm Enrico Riccioni

I carabinieri della Compagnia di Tolentino oggi pomeriggio hanno accertato uno spaccio di stupefacente fatto dalla coppia, poi si sono recati dove vivono i due giovani. Lì hanno arrestato Tesei al rientro a casa e in seguito hanno effettuato una perquisizione nell’abitazione rinvenendo diverso materiale per il confezionamento dello stupefacente e 5 grammi di eroina. La ragazza è stata invece arrestata sul posto di lavoro. Alla coppia viene contestata la detenzione di droga ai fini di spaccio. Ma le indagini sono in corso proprio per capire se i due conviventi siano coinvolti nella cessione di stupefacente che ha portato alla morte di De Tullio. Gli inquirenti, per quanto riguarda l’individuazione del pusher, riterrebbero di avere imboccato la pista giusta. Nell’ambito delle indagini un 40enne di Ripe San Ginesio, R. G., è stato denunciato per detenzione di stupefacenti (è stato trovato con della marijuana). I due arrestati sono assistiti dagli avvocati Federico Valori e Oberdan Pantana.

De Tullio era stato trovato senza vita mercoledì mattina, al bed & breakfast Loggia Servanzi di piazza del Popolo a San Severino (leggi l’articolo). Ieri era stata eseguita l’autopsia dal medico legale Antonio Tombolini, da quanto emerge, i primi riscontri dell’autposia confermerebbero che l’operaio morì di overdose. Per il giovane il funerale si svolgerà domani a San Severino  (leggi l’articolo).

(Servizio aggiornato alle 23)



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