La troupe appena arrivata in città con il reporter Kangmun Shin, il cameramen Seungyoun Cho e il coordinatore e interprete Wonjin bang assieme a Ivo Costamagna
di Laura Boccanera
Resteranno in Italia per una decina di giorni e oltre Civitanova, il loro reportage alla scoperta della crisi toccherà anche Milano e Roma. La Corea si interessa al caso del triplice suicidio per un’inchiesta che tocca disoccupazione e fragilità sociale, ma anche il rapporto fra le vecchie generazioni e le nuove, quelle del ritmo frenetico e che non conoscono più il rapporto di solidarietà fra le persone. Tre inviati della Kbs hanno trascorso questa mattina la loro giornata a Palazzo Sforza per intervistare il sindaco Tommaso Corvatta, il presidente del consiglio Ivo Costamagna e Gianna Dionisi, la sorella di Romeo Dionisi, l’uomo che assieme alla moglie Anna Maria Sopranzi e al fratello di lei Giuseppe si sono tolti la vita nell’aprile scorso, pochi giorni dopo la Pasqua. “Abbiamo trovato tramite delle ricerche su internet questa storia – spiega WonJin Bang interprete e coordinatore – e abbiamo voluto saperne di più per questo reportage che andrà in onda a dicembre e che racconta dei rapporti fra vecchia e nuova generazione, dove non esiste più il rispetto per gli altri. Ci sono molte analogie con quello che sta avvenendo in Corea e anche a differenza di episodi simili avvenuti a Milano. la risposta che qui c’è stata ci ha spinto a raccontare questa reazione”.
Accurati ma anche empatici, lontani dall’immagine fredda e algida degli orientali i tre professionisti della tv di stato coreana hanno per 3 ore ascoltato le storie e il ricordo di quei giorni, non senza delle difficoltà da parte dei parenti delle vittime presenti in Comune. A Costamagna il compito di ricostruire i giorni precedenti al suicidio e il contesto entro cui è maturata la tragedia: “resta l’amarezza e la ferita di ciò che è successo, una ferita insanabile perchè forse potevano essere salvati”. I corrispondenti chiedono al presidente del consiglio se si pensa di istituire una sorta di giorno della memoria: “La ferita è ancora troppo fresca e profonda – risponde – per istituzionalizzare un anniversario che dovrebbe comunque essere concordato coi familiari, rischierebbe di divenire qualcosa di retorico e strumentale”.
La troupe intervista poi anche la sorella di Romeo, Gianna, a Palazzo Sforza assieme a Maria Rosa Dionisi che però è sopraffatta dai ricordi e preferisce non parlare. Poi è la volta del sindaco che cerca di raccontare la storia di Civitanova (colpiti dalla bellezza e dalla vivacità del posto i corrispondenti fanno anche domande sulla città) e come sia passata nel giro di pochi anni da realtà industriale, commerciale e consolidata ad essere invece teatro di drammi come quello vissuto dai Dionisi e dai Sopranzi. “Ci siamo sentiti il centro di una realtà negativa – sottolinea Corvatta – una città in cui si moriva perchè non si sopravviveva più. La vita però è andata avanti. Da medico sono portato a considerare la morte un evento naturale, ma da sindaco non sono riuscito a rassegnarmi a questa tragedia” – commenta il primo cittadino con gli occhi lucidi e la voce rotta dalla commozione. La troupe della Kbs è stata impegnata anche nel pomeriggio per le riprese nei luoghi che furono teatro di quel triste giorno.
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“quesso” è capace de dije che da noi la crisi non c’è
Ahahahahah è vero!!!!! Sicuro sicuro!!
E sci c’è se può fa li sverdi
Ma perché non raccontate ai coreani che state costruendo un Palas a spese dei civitanovesi per i treiesi che abitano a più di trenta chilometri da Civitanova! E non parlate di solidarietà e sociale che non avete mai fatto un caxxo se non per voi stessi, amministratori, amministratori di che? Dei soldi altrui che spendete a destra e a manca per farvi un poco di pubblicità che non vi salverà di certo dal giudizio incancrenito che avete originato e che non vi scrollerete più di dosso ma che alimentate ogni volta che fate le vostre assurde dichiarazioni. Andate a casa. Di questo passo non vedo niente di buono all’orizzonte.
Come se una troupe italiana partisse alla volta dell’Africa, per filmare i malati di Ebola e le evoluzioni della malattia, temendone il contagio……. rabbrrrrrrrrrividiamo.
La TV è venuta per chiedere COME sono state affrontate queste emergenze.
Immaginando le risposte,(NULLA DI CONCRETO) faranno una gran bella figura.
Ma come, viene la televisione coreana a Civitanova e non intervista il famoso personaggio orientale annidato nell’amministrazione: Gengis Giulio? Gengis esperto della tecnologia coreana, tanto da usarla anche durante i funerali, introducendo l’innovazione anche lì. Gengis Giulio abile commentatore sui social network con l’uso di un florilegio di nickname. Poteva essere l’occasione per invitare Gengis ad una serie di lezioni negli atenei coreani sulla sua esperienza nelle amministrazioni locali. Gengis Giulio avrebbe rivelato la sua capacità di campare 40 anni con la politica, senza lavorare mai, e ora di godersi il vitalizio da amministratore. Ad universitari coreani impegnati in studi economici, Gengis avrebbe illustrato come far costruire un Palasport gratis per una società sportiva di un’altra città. Tutto ciò in un contesto di sofferenza sociale per la comunità civitanovese, vessata da continui aumenti di tasse e imposte comunali, impudentemente negate. Comunità cittadina, in cui si sono verificati casi di suicidio, la cui notizia è giunta perfino nella lontana Corea. Se la troupe della televisione coreana è ancora in zona, bisogna avvertirla: non perdano tempo dietro a figure di secondo piano, ma si occupino di quella principale: Gengis Giulio!
che ja ditto come sse sfarda le strade……