di Laura Boccanera
“Rimane forte il rammarico di non aver capito il loro disagio”. Così il presidente del consiglio Ivo Costamagna, vicino di casa di Romeo Dionisi e di Annamaria e Giuseppe Sopranzi ricorda ad un anno di distanza il tragico triplice suicidio avvenuto lo scorso 5 aprile a Civitanova. Un dramma umano che ha sconvolto la comunità e a cui sono seguiti anche altri eventi dolorosi. Era un venerdì del 2013 quando i due coniugi furono ritrovati impiccati nella loro abitazione di via Castelfidardo, poche ore, il fratello di lei Giuseppe Sopranzi si suicidò buttandosi dal molo. L’amministrazione li ricorda con una nota, ma ancor più Costamagna che appunto era un conoscente della coppia: “Al di là del doveroso e commosso ricordo nel primo anniversario il rammarico è forte, il fatto che loro non abbiano mai espresso, per dignità, il loro disagio, non è una scusante. Rimane vivo il rimpianto per le ragioni di quel gesto, una difficoltà di carattere economico che, se condivisa ed esternata, forse si sarebbe potuta risolvere. Questo tragico episodio è stato anche uno stimolo, per l’amministrazione comunale, per intraprendere azioni di cui va dato atto al sindaco, che in questi mesi ha voluto rivoluzionare i servizi sociali sempre più calati sul territorio, capaci di intercettare il disagio anche laddove, come capitato ai nostri tre concittadini e come capita in tante famiglie, per orgoglio, per dignità, non viene palesato”. “E’ d’obbligo ricordare – aggiunge il sindaco Corvatta – erano anzitutto tre brave persone, membri noti e apprezzati della nostra comunità. La vita va oltre; fatti, vicende e accadimenti si susseguono inesorabilmente, affollando di nuovi ricordi e di ulteriori motivi di riflessione le nostre menti. Ma il momento diventato il simbolo della crisi economica della nostra comunità, la sensazione di sgomento e di smarrimento che ad esso sono state collegate, la rabbia suscitata e poi la voglia di reagire collegate non possono essere dimenticate. Anche quando non ripensiamo a quel tragico giorno, tutti noi non siamo stati più gli stessi: siamo usciti cambiati da quell’avvenimento. La città ha reagito, con la sua voglia di vita, con la voglia di non abbandonarsi né di lasciarsi travolgere dalla crisi. Anche l’amministrazione comunale, col progetto Civitanova solidale prima, con la creazione dell’Ufficio di promozione sociale in collaborazione con l’Ambito XIV, con il progetto di lavoro portato avanti insieme all’associazione Cavalli delle fonti, ha reagito. Le parrocchie, le associazioni di volontariato, la cittadinanza tutta, hanno messo il loro contributo in questo anno per iniziare un faticosissimo percorso di ripresa economica e sociale. Questo giorno, in cui ricorre una delle date più tristi per Civitanova, sia occasione per non dimenticare, ma anche per sperare e progredire”. E c’è anche chi ha voluto ricordare a modo suo, attraverso la musica quel dramma umano: è il caso di Giacomo Mariani, un cantautore civitanovese d’adozione che ha composto un brano dedicato a Romeo, Annamaria e Giuseppe.
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E’ vero Corvatta , non siete sempre gli stessi, ma peggiori e sempre in vena di dire pallonate!
In un anno, malgrado i poteri di legge, non hanno fatto niente, tranne portare a compimento un mostro e prepararne un altro… complimenti.