Giorni fa, da sotto un ombrellone della spiaggia di Porto Recanati, mi sforzavo di ammirare il mare ma la parola “ammirazione” c’entrava assai poco perché le onde avevano perso il loro naturale colore e per chissà quali stravolgimenti cromatici erano attraversate da enormi striature bianche. Bandiera bianca, dunque, al posto della Bandiera blu? Bandiera di resa rispetto agli sversamenti delle foci dei fiumi Musone e Potenza? Forse. E l’hanno detto gli esperti ipertecnici della “Goletta Verde” di Legambiente, in polemica con gli esperti parapolitici delle Bandiere Blu. Io non credo, intendiamoci, che il mare portorecanatese possa porre a repentaglio l’incolumità di chi ci si tuffa e ci nuota. Non a caso lo scelgo, da anni, come luogo di salubre serenità per le mie estati. Ma, insomma, la Bandiera Blu dovrebbe garantire una purezza che si avvicini alla perfezione. E questo, purtroppo, non è. Come non è per altri centri balneari marchigiani (Fano, Civitanova, Porto Sant’Elpidio, Cupramarittima, San Benedetto) che hanno ottenuto il vessillo nonostante l’eccessiva presenza nel loro mare di batteri capaci di provocare disturbi intestinali. Può darsi che “Goletta Verde” sia troppo severa, ma può anche darsi che siano troppo generose le Bandiere Blu. Chissà.
A un certo punto, di fronte a quello spettacolo, il signore di un ombrellone di fianco al mio ha detto: “Vede? Ci lamentiamo tanto della nostra città ma almeno noi di Macerata abbiamo un pregio di cui possiamo andare orgogliosi”.
“Che i maceratesi si lamentino della propria città – anzi, che non la amino o addirittura la detestino – è una cosa ormai risaputa, fa parte, misteriosamente, della loro indole. Ma quale sarebbe, allora, questo pregio?”
“Siamo più generosi, altruisti, onesti, legalitari. Diciamo più virtuosi”.
“ In che senso?”
“Lei saprà che le Bandiere Blu sono conferite da una fondazione internazionale in base a certi parametri qualitativi delle acque di balneazione e dei servizi di spiaggia”.
“Lo so. Ma non capisco che c’entri l’onestà di chi ottiene questa ambita decorazione al valore turistico. Che cosa avrebbe dovuto fare Porto Recanati? Rifiutarla?”
“Le sfugge un particolare importante ed è che i controlli di quei parametri sono in parte affidati a ‘giurie’ locali e alcune delle documentazioni richieste provengono da autocertificazioni delle città candidate. I soliti maneggi politici. Ed ecco perché ho parlato di scarso spirito legalitario. I turisti arrivano, fanno il bagno in mare e poi debbono correre in un altro bagno, quello col water”.
“Via, non esageri. A me e a tanti altri non è mai capitato. E per quale ragione Macerata sarebbe più legalitaria?”
“Se ci fosse una Bandiera Verde sulla qualità della terra, Macerata terrebbe conto di ciò che ha combinato e sta combinando in fatto di cementificazione supermercantile e non si sognerebbe mai di candidarsi a un simile blasone”.
“Ma la Bandiera Verde non c’è”.
“Vero. La mia è una semplice ipotesi, però ne sono sicuro”.
“Beato lei”.
“E poi un’altra cosa”.
“Cioè?”
“A Civitanova ci sono i pirati”.
“I pirati?”
“Sì, quelli della Bandiera Nera. In un lungo tratto di mare è stata addirittura vietata la balneazione perché l’acqua era diventata nera”.
“Ma questo è dipeso da un’avaria dell’impianto a biogas di Casette d’Ete, con sversamenti nell’Ete Morto e nel Chienti. Civitanova, dunque, non ha alcuna colpa”.
“Sarà, ma l’inghippo si è pur sempre verificato a poca distanza dal litorale. Un territorio, ripeto, un po’ troppo disinvolto in fatto di legalità”.
“Lasci stare il biogas, le cui speculazioni si spingono dall’Adriatico agli Appennini”.
“Ma poi c’è un’altra cosa”.
“Sentiamola”.
“Il sindaco di Civitanova ha annunciato una ricognizione sugli estimi catastali perché pare che in tutta la città risultino soltanto due ville di categoria A8, mentre la realtà sarebbe ben diversa, con un considerevole numero di abitazioni munite addirittura di piscina ma classificate in categoria A3, quella di tipo economico. Il che avrebbe consentito ai rispettivi proprietari di sfuggire al dovuto pagamento dell’Imu e di sottrarre considerevoli somme alle casse comunali. Le pare onesto?”
“Questo fenomeno non riguarda solo Civitanova, è diffuso dappertutto. A Macerata mi risultano coniugi che vivono felicemente sotto lo stesso tetto e però figurano separati , il marito in un alloggio di proprietà e la moglie in un altro alloggio pure di proprietà , allo scopo di pagare la vecchia Ici e la nuova Imu su due ‘prime case’. Forse bisognerebbe prendersela coi Comuni che chiudono un occhio per ragioni di consenso elettorale ma contro le loro necessità di bilancio”.
“Discutere con lei è come fare a cappellate coi passeri. L’onestà c’entra, caro signore. E noi di Macerata siamo più virtuosi dei nostri cugini del litorale”.
“Non sono d’accordo. E poi l’altruismo. Perché mai i maceratesi sarebbero più altruisti?”
“Abbiamo lasciato che la Lube si trasferisca a Civitanova, la Parima a Jesi e pare che la Maceratese stia per trasferirsi a Corridonia. Le pare poco? Prevedo che prima o poi la stagione lirica dello Sferisterio si trasferirà nell’anfiteatro romano di Urbisaglia. Non è forse generosità, non è forse una prova di altruismo?”
“Guardi, signore, che lei ha appena buttato sulla spiaggia la cicca semispenta della sigaretta. Sarebbe questa la legalità dei maceratesi? Comunque riparliamone, vado a documentarmi e prima o poi saprò esserle più preciso”.
“Faccia pure, rivediamoci fra una settimana, quando torno giù”.
“Ma spenga ‘sta cicca, per favore. Puzza pure”.
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Macerata e’ una città in cui obiettivamente si vive bene. Gli arredi urbani sono ordinati, le vie sono pulite, il verde esiste in ogni quartiere, il centro storico conserva una architettura omogenea e non ci sono ruderi lasciati al bivacco.
Civitanova non può vantare neanche una di queste virtù, eppure i maceratesi sono più severi nel giudicare la loro città. A mio parere, non perché la detestano ma perché ambiscono a migliorarla e, giustamente, criticano chi l’ha governata nell’ultimo ventennio.
Il cemento fresco e’ stato posato per favorire quel gioco perverso tra politica ed imprenditoria, senza il minimo criterio di compensazione tra il terreno e l’urbano.
I Civitanovesi sono forse più ignavi dei maceratesi, a me francamente non importa il paragone tra le città, mi tengo stretta la mia e tengo alta l’attenzione su chi l’amministra.
Festa lungomare nord del 10 agosto prima della mezzanotte una tristezza, dopo la mezzanotte musica a palla che aumenta il ritmo cardiaco. In questa zona ci sono famiglie con bambini, sono le 3:00 e musica ancora a volume eccessivo. Domani mattina come sarà la spiaggia libera? piena di bottiglie e vetri ma nessuno dell’amministrazione comunale che se ne preoccupa.
ecco la differenza tra le mentalità: per alcuni di MC l’importante è essere convinti, per noi de Citanò l’importante è il “fare”.
è proprio così, quando si tirano fuori i macigni , c’è sempre chi ti inchioda con la cicca…..
sete li mejo si si continuete cuscì brai brai
@Liuti
Che bell’articolo, ricco di contenuti utili a dare una disamina imparziale sul fattore inquinamento marino. Ma altrettanto utile sarebbe un’approfondimento completo. Perchè non parla mai degli scarichi abusivi che provengono dall’entroterra? Non dimentichi che questi vanno poi nei fiumi e quindi al mare. Non ricorda le morie delle trote nell’allevamento ad Ussita? o gli sversamenti delle centrali a biogas? o della cartiera a Fabriano? o i vari comuni che ancora non sono dotati di un depuratore? addirittura ho sentito che morrovalle aveva fatto una rete di tubature per collegare gli scarichi al depuratore, ma mai utilizzate perchè mal dimensionate e quindi hanno ceduto sotto il peso della terra e quindi inutilizzabili. Le risulta? no, perchè io non ho mai letto niente di simile qui. Allora, il problema è sulla costa? Lo dica quando rivede il suo intervistato, che forse l’onestà dei montanari si dovrebbe chiamare nazionalismo, cioè tutto è bene nella mia città, del resto non me ne frega niente. Come gli dica che una bandiera verde già c’è ed è quella che si dà alle scuole virtuose. Magari possiamo dare quella marrone, cioè il colore delle cacche che ci mandate per il vostro mancato rispetto dell’ecologia. Per la bandiera blu si sa come funziona, oramai non credo che esistano spiagge con un mare incontaminato.
@mi vedo costretto a rispondere al concittadino Andrea Marchiori: ho dovuto comprare casa per motivi logistici all’inizio di via due fonti. Mi puo’ spiegare dove sarebbe il verde o meglio ancora il verde pubblico in questo quartiere? Qui si sono dimenticati del verde sia pubblico che privato, e dei parcheggi. Inoltre hanno fatto dei marciapiedi lungo via dei velini appositamente vietati alle carrozzine dei bimbi e a quelle dei disabii. Quindi per finire, la parrocchia aveva costruito l’unico campetto seppur verde artificiale, inutilizzato per anni e blindato per i ragazzi: dopo due partite
dei politici e dei ….VIP.. contro gli ecclesiastici lo hanno smantellato per la costruzione de terzo supermercato della via! Macerata citta’ dei supermercati e della cementificazione “barbara” incapace di costruire una tribunetta al Palazzetto, e debellare un funghetto allo Stadio. E’ proprio vero,siamo un po’ statici. Solo Universita’ Sferisterio e Uffici non credo ci basteranno a salvarci ne confronto con le citta’
diomedi lassa perde, dije de si che cia rajo’. Se poi per loro va bene che il centro di MC chiude, se ci sono solo strisce blu, se la massoneria regna, fa niente, l’ importante è civettare su Citano’, anche al mare ( ovviamente tiene a precisare a P.recanati, e ci mancherebbe ). Peccato xche invece sarebbe anche una bella città.