di Laura Boccanera
Per il ”grave inquinamento” ambientale e la moria di pesci provocati dallo sversamento di liquami nei fiumi Chienti ed Ete morto, a causa di un guasto alla centrale biogas della cooperativa agricola di Sant’Elpidio a Mare Ambruosi e Viscardi, il Corpo forestale dello Stato ha denunciato il titolare dell’azienda per danneggiamento aggravato di acque pubbliche, smaltimento illecito di rifiuti e getto pericoloso di cose.
Sul tratto del fiume all’altezza di Casette d’Ete a causa dei liquami sono morti centinaia di pesci ed evidente è la presenza di schiume inquinanti in sospensione. Secondo la Forestale alcuni tratti dell’ecosistema fluviale sono andati completamente distrutti a causa della grave eutrofizzazione delle acque e la conseguente riduzione repentina dell’ossigeno. Ad aver provocato la moria infatti è stata la presenza delle sostanze organiche che hanno eliminato l’ossigeno sottraendolo all’ecosistema naturale del fiume. I controlli sono stati effettuati su vasta scala e l’elicottero AB 412 della Forestale, alzatosi questa mattina presto da Falconara, ha perlustrato tutta l’area al fine di circoscrivere l’entità dell’inquinamento ed individuare i responsabili del grave reato ambientale. Il titolare della ditta è stato denunciato all’autorità giudiziaria per i reati di danneggiamento aggravato di acque pubbliche, smaltimento illecito di rifiuti e getto pericoloso di cose e ora rischia pene fino a tre anni di reclusione. “Al momento bisogna attendere le analisi dell’Arpam – spiega Simone Cecchini del Corpo Forestale dello Stato – non si esclude la contaminazione batterica e resta da capire se vi fossero anche metalli pesanti”. Cecchini riscostruisce anche la dinamica dell’incidente: “La ditta utilizza i materiali prodotti dalla centrale a biogas per la fertilizzazione dei terreni e li mescola con l’acqua per poi spargerli al suolo. Il terreno però va preparato, ieri non era compatto e il liquido non è stato assorbito ed è tracimato sul fiume”. Ieri il titolare dell’azienda, Marziano Ambruosi, aveva detto che “si è rotto il tubo dove passa il digestato che usiamo per concimare. E un operaio nel tentativo di ripulirlo ha erroneamente aperto l’acqua del pozzo e una parte del digestato è finita nel fiume. Sono scarti di insalate e verdura non ci sono né liquami né prodotti chimici”.
La Capitaneria di porto di Civitanova è stata attivata per verificare le eventuali ripercussioni sulla balneazione della fascia costiera unitamente ai sindaci dei comuni interessati. Proprio questa mattina (leggi l’articolo) il sindaco ha prorogato l’ordinanza con il divieto di balneazione nel raggio di un chilometro fino a sabato alle 13. I concessionari di spiaggia del lungomare sud sono sul piede di guerra e si riservano di adire a vie legali per il danno d’immagine costituendosi parte lesa.
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La devono far chiudere, chi non rispetta l’ambiente non rispetta il prossimo,.
fateli chiudere!!!!!noi pescatori non andiamo piu’ a pesca nel fiume chienti x cercare di danneggiarlo il meno possibile e questi trovano pure le scusanti x il danno che e’ stato fatto.
non era acqua dell insalata????
@azz…
se ero un pescatore mi sarei inc…to come una jena quando gli viene rubata la preda. Se prendi un pesce in più ti fanno la multa ma se muoiono centinaia di pesci..chi ne pagherà le conseguenze? Solo l’ambiente e il Fiume, già compronesso dalla poca acqua che ha con questa calura estiva. Ma possibile che in Italia non debba mai funziomare nulla? ma mai possibile che si rompe tutto??
e sempre la stessa storia ieri ero al mare e c’era di tutto piume e altre schifezze e ora che la gente paghi quando procurano dei disastri simili invece gli fanno la classica denuncia e tutto finisce li.non e’ neanche la prima volta solo che questa e stata più grande delle altre. controllate queste aziende e fatele pagare
Per fortuna che era, secondo la proprietà dell’impianto che ha sversato, ” acqua con la quale era stata lavata l’insalata”….. L’insalata evidentemente proviene da Fukushima.
E’ chiaro che i Comuni interessati debbono chiedere i danni………anche di immagine…visto che Porto Sant’Elpidio e Civitanova Marche hanno la pretesa di essere turistici…… in più debbono chiedere i danni tutti gli operatori balneari interessati……….
Maledetti
Delinquenti!
che roba….
Se verranno rese note le risultanze dell’ARPAM circa le caratteristiche del digestato riversato nel Chienti, si comincerà a capire in concreto che razza di schifezze viene utilizzato negli impianti a biogas e poi sparso nei campi per concimare.
Una cosa è sicura: a Civitanova non ci metto più piede. Che schifo totale… >_<
Non comprate piu’ l’ insalata in busta e cosi’ non ci saranno piu’ problemi !!!!!!!!!!!!!
E’ solo acqua dell insalata… Tranquilli….
Quella prodotta da queste centrali fortuna che si chiama eco-energia…!!!
E intanto la gente continua a fare il bagno a Civitanova come niente fosse….sopratutto bambini…….!!!!……Non ci sono segnaletiche……!!!!…..Però i pesci sono mortiiiiii………!!!!
La ditta ha le sue colpe,ma chi ha rilasciato le autorizzazioni?
È successo evidentemente un incidente, una rottura dell’impianto, ma in fase di rilascio gli organi competenti dovrebbero pretendere accorgimenti o cmq idonei sistemi di sicurezza.
Ora corrono ai ripari, con sanzioni, con operazioni di pulizia, ma potevano pensarci prima!
Chiedono cose impossibili ad aziende con impatto relativamente basso, poi sono elastici con queste altre, io indagherei anche sugli stesso controllori, chi ha sbagliato paghi.
Scarti di insalata e verdura col potere magico di sterminare l’ambiente e i pesci. Pensate un po’ cosa ci mettiamo dentro lo stomaco…
Come se non bastasse, poi, la dichiarazione qui sopra riportata del titolare dell’azienda lascia intuire che la colpa è dell’operaio che tentava di riparare il tubo… mica delle sostanze che usano!!!
Se riuscite a capire la gravità della situazione dovreste firmare la delega dei comitati.
…e tutto questo per ridurre le emissioni di CO2? Ma sì, al più avremo sacrificato qualche pesciolino, ma vuoi mettere che aria pulita respireranno i nostri figli!
Da Comitato Salute e Conservazione del territorio di Corridonia:
Apprendiamo dalla stampa che un altro impianto a biogas ha sversato nel Chienti, tramite l’Ete Morto, determinando la chiusura degli stabilimenti balneari in Civitanova Marche e Porto Sant’Elpidio. Gravissimi quindi i danni già registrati. Presumibilmente più grave quello derivante dall’inquinamento delle acque. Recentemente i nostri comitati avevano denunciato le gravi situazioni di inquinamento del basso bacino del Chienti, di cui il biogas è solo l’ultimo fattore di causalità. Torniamo a chiedere alle autorità competenti, magistratura e Sindaci, nonchè agli Enti strumentali (Arpam, Asur, organi di indagine) di fare il loro dovere a tutela dei cittadini, della loro salute e dei loro beni. Sempre più opportuna e giusta appare la decisione che abbiamo assunto di costituirci parte civile nei procedimenti in corso presso i tribunali marchigiani. Informeremo sempre più la cittadinanza per costruire insieme una forza decisiva per aiutare magistratura ed organi inquirenti a fare piena luce sui fatti.
Comitato Petriolo per il Territorio
Comitato Salute e conservazione del territorio per Corridonia
Comitato No biomasse Santa Maria Apparente
Comitato Alta Fiastrella
Cultura Legalità Progresso
Comitatinrete
Queste cose continuano a succedere solo in Italia, ci vogliono più controlli da parte di organi competenti con multe e chiusura degli impianti a chi sversa di queste sostanze lungo il Chienti e Potenza e poi magari la Guardia Forestale mi viene a fare la multa di 600 Euro perchè mi trova a pedalare in bicicletta tra i boschi o con la moto in montagna a Canfaito o sulle Piane di Macereto. Giustamente dice l’ Avv. Bommarito ma che razza di schifezze viene utilizzato negli impianti Biogas che tanto vanno di moda?
La Forestale ha chiarito: non si è rotto un tubo come ha dichiarato il proprietario, ma lo “spargimento deol concime su un terreno NON PREPARATO ( significa probabilmente che non è stato lavorato neanche in superfice) ha determinato lo scivolamento dei liquami ( rimasti in superfice in eccesso) dentro il Chienti.
Dunque la responsabilità, se confermato quanto rilevato dalla Forestale, è interamente in capo all’Azienda ( e al suo proprietario) per le modalità ( non corrette) dell’uso del liquame per la concimazione e non per l’impianto a biogas che lo ha prodotto.
Personalmente sono contrario agli impianti a biogas ANCHE perché producono liquami/concimi difficilmente controllabili nella loro composizione; gli stessi che poi vanno a concimare colture che finiscono sui banchi dei Supermercati. Esattamente come i concimi chimici che verrebbero comunque usati in mancanza del concime pseudo-biologico prodotto da un qualsiasi impianto Biogas.
Come già scrissi nelle pagine dei giornali, è inutile parlare di bonifica del basso bacino del Chienti quando lungo il fiome ci sono certi tipi di scarichi. Si vogliono spendere decine di milioni di Euro (PUBBLICI) per ripulire i sassi del Chienti quando ci sono certi scarichi da ditte e DA COMUNI che riversano nel fiume tonnellate di me..a e di prodotti chimici. Poi che facciamo, tra dieci anni andiamo a ripulire ancora i sassi ??? Perchè mancano certi tipi di controli? Come si possono autorizzare certi scarichi di acque nere lungo il fiome ?? (basta vedere la foto allegata a questo articolo).
L’energia alternativa è molto importante, se non vogliamo dipendere sempre dagli arabi, che stanno manipolando a loro piacere l’economia del mondo. Quello che ci manca è la sana educazione ambientale, cosa che in Germania ed in qualche altra parte hanno. Allora, se non ce l’abbiamo dentro, occorre averla coercitivamente. Io proporrei a chi ha fatto il collaudo degli scarichi della centrale 10 anni di carcere senza condizionali o sconti di buona condotta futuri, per la ditta a sue spese il ripristino dello stato di fatto e la copertura dei mancati incassi per gli operatori balneari. Volete vedere che la prossima volta certe cose non succederanno più ?!?!
Liquidi provenienti dal processo di lavorazione dell’insalata in busta che provocano questo disastro ambientale… ci rendiamo conto? Spero che chi compra quella robaccia invece che prepararsi l’insalata da solo rifletta su quanto accaduto.
Vi ricordate le morti in Germania dovute al batterio E.Coli? No, giusto per rinfrescare la memoria erano dovute all’uso di ortaggi “trattati” con il digestato degli impianti a biogas. Sarà il caso di prendere provvedimenti prima che sia troppo tardi?
Purtroppo debbo constatare che l’ignoranza regna sovrana!!!
Lo sversamento abusivo dei liquami nel fiume è un atto illegale e come tale va severamente punito, ma dire che per l’alimentazione delle centrali a biogas vengono utilizzate le peggiori sostanze denota l’ignoranza più assoluta in materia: perchè il biogas altro non è che il gas risultante dalla fermentazione del digestato (cacca) degli animali e degli scarti dei prodotti agricoli quali paglie, fusti delle piante di girasole e mais ed altri sottoprodotti del genere che vengono raccolti e messi a macerare e fermentare in appositi contenitori a tenuta stagna. Una volta terminata la fase di fermentazione la cacca e la pipì (per dirlo con parole semplici e comprensibili) viene sprso per i campi in quanto sono degli ottimi fertilizzanti naturali (e sono utilizzati per questo scopo da millenni, non è una invenzione degli ultimi anni) diversamente dai concimi chimici prodotti ed utilizzati negli ultimi 30/40 anni che hanno inondato i nostri campi di materie di tutti i generi: dai metalli ai minerali e quant’altro, ma tutti rigorosamente prodotti chimici così come i diserbanti ed i pesticidi che sono stati sparsi in modo indiscriminato e poi si è scoperto che erano cancerogeni e sono stati vietati (vedasi il DDT) ma il danno a volte irreversibile era stato fatto. Se nel digestato sono presenti i minerali pesanti, non si deve dare nella maniera più assoluta la colpa alle centrali a biogas, ma si debbono andare ad analizzare i terreni su cui le coltivazioni vengono effettuate, perchè è lì che questi metalli si trovano (magari da chissà quanti anni) e vengono assorbiti dalle coltivazioni: badate bene non è che le mucche hanno i metalli pesanti accumulati nella pancia e per farci un dispetto li mescolano con la loro cacca, loro digeriscono ed espellono quello che gli viene dato a mangiare, spesso anche in modo fraudolento magari per aumentare la produzione di latte o di carne (per aumentare il peso degli animali da carne, in modo fraudolento si dà il nitrato, che è un concime e svolge la funzione di ritenere i liquidi: vi è mai capitato di cuocere una fettina e quando andate a mangiarla è diventata, in dimensione, la metà di quando era cruda? Probabilmente si tratta di carne trattata con i nitrati, che in parte vengono assorbiti nelle carni ed in parte espulsi con le feci). Premesso questo voglio dire a tutti i sapientoni che sobillano i vari comitati anti-biogas che prima di tutto debbono andare ad informarsi meglio, e poi debbono lottare perchè siano migliorati i sistemi di sicurezza, smettendola di dire sempre no a tutto a priori, spesso dimostrando anche asoluta ignoranza in materia!!! Cari Giuseppe Bommarito e Uno dei Tanti, prma di sparlare a sproposito studiate a fondo la materia ed informatevi meglio!!! Date ascolto ad uno che in campagna ci è nato e ci vive tutt’ora!
Quindi sig. Pecora, visto che la cacca e la pipì sono millenni che la usiamo per concimare i campi, perché queste cose succedono solo adesso? C’è forse un problema di qualità ovvero di quantità degli escrementi moderni? Secondo lei dove sta l’inghippo? Io una mezza idea ce l’avrei, non è che la smania del profitto, con l’aggravante dell’istigazione delle attuali norme nella distribuzione degli incentivi economici, ha fatto diffondere mega centrali che, pur di funzionare, hanno bisogno di “digerire” ogni tipo di rifiuto proveniente da ogni dove, senza magari il controllo che si sarebbe potuto garantire con un impianto a filiera corta?
Digestato…liquami…sversamento nei campi….rottura di tubi….inquinamento da insalata….insalata in busta, infinite analisi dell’ARPAM, si sta leggendo di tutto su questa vicenda del biogas. Commenti di ogni genere. Ma come stanno veramente le cose?? Cosa è successo veramente? Dopo i primi articoli, ora si può sapere qualcosa di più su quello che è successo? I cittadini hanno il diritto di essere informati seriamente su queste cose, e naturalmente colpire duramente nel caso di responsabilità rilevate. Il commentatore n 18 riporta una dichiarazione della Forestale e se davvero le cose stanno cosi, beh allora si tratta di negligenza e di fare le cose come non andrebbero fatte. Se per dare liquami sul campo, il campo va lavorato, perché quel campo non era stato lavorato? ( e quindi lo sversamento di liquami sul Fiume che scivolano sul terreno che non riesce ovviamente ad assorbirlo). Che provvedimenti si prenderanno?
Quanto successo è la prova evidente che se le nuove e vecchie Centrali a Biogas venissero tutte sottoposte a VIA (Valutazione Impatto Ambientale), come Imposto dalle Norme Eureopee, forse tali disastri ambientali potevano essere evitati ,con le opportune valutazioni scaturite da un serio esame preventivo dei progetti. Purtroppo, La Regione Marche ,per prima ,ha voluto aggirare tale procedimento con la Legge n°3/2012, e nonostante l’ultima serntenza da parte della Consulta, sulla incostituzionalità della stessa e l’inutile recita della Commissione presieduta da Massi, pensando di lavarsi le mani dopo tutto quello che è successo , orrebbe scaricarsi la responsabilità di tutto sui singoli Comuni Interessati, con una NUOVA LEGGE REGIONALE A questo punto non capisco cosa ancora ci debbono fare a danno della Nostra Salute!
Questo è l’effetto dello spargimento del digestato, ossia dei liquami di risulta delle centrali a Biogas. Ce ne siamo accorti perchè è stato inquinato L’Ete Morto ( Ora è morto davvero), il Chienti ed infine l’Adriatico. La prassi di queste centrali prevede che il digestato venga utilizzato per concimare i campi. In questo caso l’eccessiva quantità ha evidenziato il danno. Se non le fanno chiudere queste centrali, il digestato verrà cosparo in quantità più diluite e sarà assorbito dal terreno e raggiungerà le falde acquifere. Moriremo tutti avvelenati. Il bacino del Chienti deve ancora essere bonificato dall’inquinamento causato dalle industrie poliuretaniche e già se ne prospetta un altro di tipo diverso. Firmiamo tutti le deleghe al comitato anti centrali a biogas.
x questi danni ci vorrebbe la galera a vita, non è possibile che nel 2013 ci siano ancora delle leggi x danni così gravi in cui si punisce semplicemente con una multa!!!!! devono pagare seriamente. Il mare come del resto la terra, sono dei beni pubblici bisogna tutelarli al massimo. non è possibile che mi devo fare il bagno nelle fogne e mangiare cibo il cui terreno dove è coltivato è inquinato. Bisogna dire basta a queste continue ingiustizie
A MICHELE PECORA:
SCIENZIATO, HAI FORSE RILASCIATO QUALCHE AUTORIZZAZIONE SUGLI IMPIANTI? NE FAI PARTE? VIENI PARENTE A SCACCA, MINETTI E CALVARESE! RISPARMIA LA TUA SACCENZA E FATTI UN ESAME DI COSCENZA (C’è ANCHE LA RIMA).
STA ZITTO CHE E’ MEGLIO
I continui e ripetuti sversamenti di digestato da impianti di biogas nella vallata del Chienti dimostra che le autorizzazioni rilasciate dagli Enti competenti non hanno adeguatamente valutato le procedure e le modalità di stoccaggio e smaltimento di tali reflui in agricoltura.
Le autorizzazioni rilasciate vanno riviste e soprattutto va affrontato il problema della corretta distribuzione di una quantità di digestato così grande da fare ritenere che spesso vengono superati i limiti fissati dalla Direttiva Nitrati per le Zone agricole Vulnerabili ai Nitrati.
E‘ prevista nelle autorizzazioni tale verifica prima dello spandimento del digestato nei terreni agricoli? Gli Enti preposti verificano se vengono superati tali limiti?
E’ inoltre noto che la mancata incorporazione nel terreno del digestato sicuramente comporta l’emissione in atmosfera di ammoniaca (gas ad effetto serra) e, probabilmente, anche l’emissione di N2O, con gravi danni per l’ambiente. Questa perdita di azoto da parte del digestato vanifica, di fatto, la possibilità di utilizzarlo come fertilizzante azotato e dimostra l’incapacità degli operatori di considerare il digestato come fertilizzante.
Non si può continuare ad utilizzare la classificazione di digestato per mascherare invece un vero e proprio smaltimento dei propri rifiuti e utilizzando i terreni come discariche.
A Cavecanem: non me ne volere ma stai parlando a sproposito e senza cognizione di causa, perchè parli di filiera corta e cosa puoi propporre di più corto di un’azienda che produce ed utilizza i propri prodotti di scarto per produrre biogas all’interno dell’azienda stessa? parli di megacentrali ma quella in questione è una centrale da 250 Kw!!! parli della necessità di digerire “ogni tipo di prodotto proveniente da chissà dove mentre per quella e per tutte le centrali a biogas viene utilizzato solo materiale organico derivante dalla coltivazione dei campi e dall’allevamento degli animali (come già avevo specificato in precedenza si tratta di recuperare il gas prodotto dalla macerazione e fermentazione conseguente di arbusti di mais sorgo girasole paglia e cacca e pipì degli animali). Dalle tue considerazioni dimostri di non conoscere la materia e di essere prevenuto a priori!!!!!!!!
A Mike Pedro: Innanzitutto impara l’educazione!!! poi vai a farti una cultura in materia di centrali a biogas, in quanto dimostri di essere completamente ignorante in materia!!! infine evita di fare lo spiritoso in quanto non è assolutamente il caso e se vuoi fare le rime mettiti a fare il poeta che forse puoi avere più successo!!! Io non sono uno scienziato, ma forte della mia esperienza fatta con anni di duro lavoro in campagna posso tranquillamente ribadire quanto affermato nel mio primo commento, posso assicurarti che non sono nè amico nè parente di Spacca (e non Scacca come dici tu) non sono proprietario di un impianto a biogas e no sono in imminente procinto di diventarlo, e non ho mai progettato impianti del genere! Inoltre se nomini la Minetti, Calvarese o altri personaggi simili, prima di tornare a rivolgerti al sottoscritto sei obbligatoriamente tenuto a disinfettarti la bocca!Se sei intervenuto e mi hai attaccato per metterti in mostra sappi che hai sbagliato modo, tempo e tecnica.
Michele Pecora…informati su chi fa parte dei comitati e le problematiche che sollevano da tempo prima di parlare a sproposito!!! Ha mai sentito parlare di Xenobiotici e del loro accumulo nei digestati da fermentazione anaerobica? Ha mai sentito parlare di meccanismo di accumulo di questi Xenobiotici grazie alle pratiche di spandimento del digestato che avvengono sempre sugli stessi terreni per mancanza di superfici idonee? Chieda all’ARPAM di farle vedere i risultati delle analisi dello sversamento nel fiume Chienti da parte della centrale a biogas di Loro Piceno (nuova di zecca, dopo poche settimane il primo incidente..) e si renderà conto che quei valori non sono assolutamente compatibili con alcun valore naturale…