animare la polemica, stavolta dotta, alla vigilia dell’inizio dell’ultimo week end è Diego Fusaro, ricercatore trentenne e enfant prodige della filosofia, ospite di Futura che tramite un articolo sulla rivista specializzata “Lo Spiffero” si difende dalle accuse uscite su alcuni blog e social network relativi alla sua presenza. Fusaro dalle pagine della rivista ha lanciato la sfida ai suoi detrattori che lo avevano etichettato come filosofo marxista. “Spero che il 27 luglio siano presenti all’evento anche i dotti critici, in modo che si possa socraticamente discutere di tutto senza pregiudizi e con spirito dialogico – scrive nell’articolo – Magari riusciranno anche a persuadere l’uditorio che le ingiustizie, lo sfruttamento, l’alienazione, la disoccupazione e la miseria sono solo invenzioni perverse della mia mente marxista e che non hanno alcun riscontro nella realtà oggettiva”. “Fusaro si è dovuto filosoficamente difendere dalle accuse – ha spiegato Gino Troli, direttore artistico – non abbiamo invitato un marxista, ma un filosofo di Marx che ha analizzato il suo pensiero alla luce del mondo contemporaneo e in relazione ad Heidegger”. Grande attesa invece il 25 luglio per l’arrivo di Farian Sabahi, docente presso la Facoltà di Lettere dell”Università di Torino, dove insegna Storia dei Paesi islamici, che presenta a Civitanova Marche uno sguardo tra Mediterraneo e Medio Oriente con “Noi donne di Teheran”. Tra gli altri ospiti per la sezione Pianeta arriva Mario Tozzi, divulgatore scientifico, geologo e conduttore di numerose trasmissioni con al centro il tema dell’ambiente. Insieme a lui anche uno degli storici più acuti come Valerio Castronovo che apre il giovedì del Lido Cluana, Giovanni Bignami che parlerà del mistero delle sette sfere e Giuseppe O. Longo sul rapporto fra umanità e tecnologia con la lectio magistralis “homo technologicus, homo immortalis”. Dove sta andando il mondo della comunicazione, come l’utilizzo dei nuovi media cambia la percezione della nostra realtà e tutto questo ci renderà più liberi o più schiavi? Una riflessione a 360 gradi sul mondo della parola detta, scritta, amplificata. La sezione del futuro apre al mondo del pensiero mediatico con il padre della tv commerciale, oggi direttore di Rai 4 Carlo Freccero per discutere della tv di ieri e della tv che sarà. Venerdì arriverà Riccardo Staglianò, giornalista d’inchiesta e reportage dall’Italia e dall’estero sui nuovi media. Domenica Roberto Ippolito, con il suo ultimo libro dall’eloquente titolo “Ignoranti, l’Italia che non sa, l’Italia che non va”. Infine per festeggiare e salutare, con un arrivederci il festival, ha largo spazio in questa settimana l’intrattenimento e la musica: il gioco dunque al centro e, tra i giochi, quello sicuramente più praticato è il calcio. A parlarne quattro grandi personaggi che hanno vissuto il mondo dello sport da protagonisti: Maurizio Compagnoni, cronista sportivo di Sky intervista Marco Civoli e Mario Sconcerti. Ospite della serata il campione del mondo 1982 Franco Causio. Ma gioco significa anche risata e, quindi, ben due gli appuntamenti con la rassegna Comic Soon di Giorgio Montanini che presenta Satiriasi e la stand up comedy, in compagnia di Francesco De Carlo, Filippo Giardina, Francesco Capidaglio e Le Perfide. Il sabato notte regala un ultimo omaggio all’ideatore di “Futura” Lucio Dalla e lo fa con la sua corista storica Iskra Menarini in concerto. La chiusura domenica è però un vero e proprio invito alla gioia di vivere e alla felicità, un messaggio di speranza e di leggerezza con il concerto di Ambrogio Sparagna e Peppe Servillo, accompagnati dall’Orchestra Popolare Italiana.
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tristeTroli, peggio il vice sindaco. 350 mila euro di spesa pubblica assolutamente inutile.
Questo borioso, pagato, dice “chi non conosce Bignami..è un problema suo” !!!!!!!!!!!direttore di festival di nicchia se ne torni pure a casa. I Civitanovesi ringraziano
Siete pietosi. Di che cifre parlate? Ve le inventate. Siete veramente piccoli, quasi microscopici. Si è vero. Se non sai chi è Bignami è un problema tuo. Solo tuo. Devi studiare , devi emanciparti, devi guardarti allo specchio e dirti : ” sono vissuto senza sapere di vivere” . Gli ignavi della cultura sono i veri ignavi . Non ti curar di loro ma guarda e passa, ammoniva il grande fiorentino. Io non ci riesco perché l’ignoranza sbandierata mi tocca più di quella muta. Mite e sempre pronta a uscire dalla propria condizione.
Sig. Troli, lei avrebbe dovuto portare la Nicole Minetti e gli Amici di Maria de Filippi, così i civitanovesi avrebbero ringraziato. Brutta bestia l’ignoranza.
Non entriamo nel merito delle polemiche sullo spessore degli ospiti invitati al Futura Festival, alcuni dei quali certo interessanti. Parliamo di musica: come associazione culturale Rrose Sélavy avevamo proposto di partecipare al festival con uno spettacolo musica-teatro: pianoforte Mike Melillo (spessore musicale credo indiscusso) e testi di Massimo De Nardo, sul percorso personale e artistico di Melillo e dei “grandi” con cui ha collaborato, da Sonny Rollins a Chet Baker, per citarne alcuni; spettacolo che ha debuttato per la giornata internazionale del jazz al Lauro Rossi il 30 aprile. La nostra proposta – non impegnativa sul piano organizzativo ed economico – non è stata affatto presa in considerazione dagli organizzatori. Visto che il direttore artistico di Futura Festival interloquisce attraverso questo forum, la nostra riflessione è rivolta a lui. Forse potrà darci qui qualche risposta al riguardo. Grazie per l’ospitalità.
Oddio Gino Troli che interviene a difendere la sua manifestazione…
vabbè nemmeno Micheli ha osato tanto… ci dice le sue cifre? Soprattutto “quanto verrà pagato”???
mi fa piacere leggere l’intervento del direttore artistico Gino Troli, almeno, come giustamente evidenzia, ci mette la faccia e pertanto, al di la di ogni valutazione sul progetto, merita rispetto. Mi permetto di intervenire sul tema, spero contribuendo ad una sana riflessione, non scientifica ma pragmatica, come ho già fatto nel Civitanova Speakers’ corner, angolo civitanovese di Facebook. Ho scritto in quella sede, prima dell’inizio del festival, che Futura, come tutte le manifestazioni, avrebbe avuto eventi validi ed altri meno validi, a posteriori, parlando dell’affluenza di pubblico, ad eccezione del concerto degli Stadio, in termini di presenze, il ritorno per la città è stato veramente misero, e parlo Dott. Troli partecipando agli eventi, non tutti ma a Civitanova Alta abbastanza. Io credo che la critica dovrebbe essere fatta per aver organizzato questo festival e non per come lo si è organizzato. Mi spiego, vede, già lo scorso anno il Popsophia festival aveva avuto un sensibile calo di attrattiva rispetto all’anno precedente, con un calo di presenze e questo perchè, secondo me per carità, dopo il primo anno di forte interesse e novità, proseguendo tutti gli anni, si diventa ridondanti, e viene meno quella curiosità e conseguente attenzione rispetto alla novità. Il festival dovrebbe avere una cadenza biennale, realizzo l’evento, ha successo, un anno di pausa e faccio ritornare “l’appetito”…e, se permette, una giunta di sinistra in particolare, dopo la perdita di Popsophia, in questo grave contesto di crisi economica non breve, avrebbe dovuto cogliere al volo l’occasione per dire ai propri cittadini…cari concittadini riteniamo importante limitare la spesa per tali iniziative oggi per programmare meglio il prossimo anno e soprattutto per evitare aggravi aggiuntivi di tasse e imposte data la riduzione dei trasferimenti da parte dello stato, dato il balzello IMU che ha stroncato i consumi e soprattutto la vostra serenità ed in attesa di dover poi adempiere ancora con la TARES che come sappiamo etc. etc. Ecco Dott. Troli, per dirla alla marchigiana, “avrei colto due piccioni con una fava”, avrei da un lato evitato un confronto oggi inevitabile con Popsophia, e dall’altro avrei aiutato il bilancio comunale e soprattutto delle famiglie, evitando ulteriori aggravi di imposte. Terzo, ma non ultimo, avrei così “fatto tornare l’appetito” ai civitanovesi e non solo. Comunque grazie per l’attenzione.
Non difendo il mio festival, non ho bisogno di autodifese. Difendo l’idea, come ci ha insegnato Boncinelli nella sua lectio, che il cervello deve essere mantenuto vivo per essere vivi noi. Tutto qui. Sarò pagato molto meno, anzi menissimo, di direttori passati, presenti e futuri. La riflessione di Marcucci ha molte parti interessanti, la trovo condivisibile nell’analisi dello svuotamento progressivo degli appeal dei festival, se non si provvede a una continua azione di ristrutturazione di contenuti e modalità . Questo è un tipo di approccio che condivido. Sul tema che la cultura debba pagare lo scotto della crisi sociale proprio no, in un paese che compra aerei militari e in una realtà dove il contenimento della spesa non èunproblema della cultura, all’ultimo postoin Europa
Il direttore artistico del festival Gino Troli è appena intervenuto, senza però risponderci. Siamo costretti allora a riscrivere il nostro post. Quanto ai due anonimi che hanno cliccato “non mi piace”, forse non amano il jazz. Altrimenti non capiamo perché dovrebbero criticare un post che proprio non li riguarda.
Non entriamo nel merito delle polemiche sullo spessore degli ospiti invitati al Futura Festival, alcuni dei quali certo interessanti. Parliamo di musica: come associazione culturale Rrose Sélavy avevamo proposto di partecipare al festival con uno spettacolo musica-teatro: pianoforte Mike Melillo (spessore musicale credo indiscusso) e testi di Massimo De Nardo, sul percorso personale e artistico di Melillo e dei “grandi” con cui ha collaborato, da Sonny Rollins a Chet Baker, per citarne alcuni; spettacolo che ha debuttato per la giornata internazionale del jazz al Lauro Rossi il 30 aprile. La nostra proposta – non impegnativa sul piano organizzativo ed economico e pertinente al tema almeno quanto molte altre iniziative – non è stata affatto presa in considerazione dagli organizzatori. Visto che il direttore artistico di Futura Festival interloquisce attraverso questo forum, la nostra riflessione è rivolta a lui. Forse potrà darci qui qualche risposta al riguardo. Grazie per l’ospitalità.
A questo punto di Futura Festival bisogna parlare di flop, ma anche di bluff. In questo week end nuove defezioni, Caracciolo e Mazzola, dopo quelle delle settimane precedenti e senza fornire spiegazioni. Che organizzazione è questa? Viene da chiedersi: gli studiosi si sono impegnati a venire o sono stati inseriti nel programma a caso? Non ci si meravigli poi della disaffezione. Troli, direttore artistico, avrà capito che a Civitanova non c’è trippa per gatti e deve far fagotto, altro che festival permanente. Silenzi si conferma autentico mistificatore: le presenze quando ci sono sono importanti (vedi gli Stadio, gonfiate e 13.000) e quando mancano “la cultura non si pesa”. Se si organizza un festival è per avere seguito, vada a parlare con i commercianti a cui aveva promesso un ritorno economico e sentirà. Insomma, il Comune ha speso alcune decina di migliaia di euro per registrare il marchio di un festival che dati i risultati disastrosi con tutta probabilità non avrà seguito.
Ma dove vivi Caporaletti? Sui monti vicino a Heidi? In ogni festival ci possono essere delle defezioni dovute a problemi dell’ultimo momento con 80 ospiti.Ma perché non parli di cose che conosci, ammesso che tu conosca qualcosa? Il flop lo avrai a casa tua,nel tuo quotidiano e ti sfoghi qui! Perché non sei venuto ad ascoltare la lezione di storia impareggiabile di un’autorità assoluta come Valerio Castronovo o non sai chi è ? Sai o no che il suo libro di storia per la scuola è adottato dal 60% delle scuole italiane? Ti devo dire perché Mazzola non è venuto? Purtroppo non posso dirtelo ma Civoli che ha scritto il libro con lui c’è. E c’è pure un campione del mondo, cosa che Mazzola non è , come Causio ,uno dei pochi calciatori nella storia d’Italia che ha giocato tre mondiali ( te lo ricordi a giocare a scopa con Zoff,Bearzot e Pertini?). Se politicamente ce l’hai con qualcuno vedi di non organizzare tu i festival teorici, che a te in fondo non fregava nulla né di Caracciolo, né di Mazzola , né di chiunque altro. Tu stai qui a gufare e basta. Contro me , contro Silenzi, contro la cultura. Diceva Seneca, il gallo ha un grandissimo potere nel suo letamaio.
e no Dott. Troli, qui parliamo di attività del comune di Civitanova Marche, non del Ministero della difesa. Imu, TARES…non è che per finanziare Futura, festival di cui potevamo fare a meno per questo 2013, vado anche ad aumentare i buoni pasto delle scuole o anche le rette degli asili nido? Ci daremo risposta, comunque vedo che anche lei ritiene necessari nuovi orizzonti e ricerche, e comunque la biennalità è d’obbligo. Buona giornata.
Sig. Troli con il suo commento lei conferma i suoi limiti, organizza festival a Civitanova senza conoscere il territorio e chi vi opera. Altrimenti saprebbe, chieda ai civitanovesi, che promuovo cultura da 25 anni e so come si organizzano gli eventi. Per ognuno degli studiosi che ho invitato ho l’impegno scritto, lei cos’ha? C’ero ieri sera al Lido Cluana per ascoltare l’amico Lucio Caracciolo, che ho portato a Civitanova nel 1991, invece mi sono ritrovato Castronovo. Mazzola è sostituito da Causio, che ha vinto il mondiale in panchina. Nel 1982 il tornante titolare era Bruno Conti, con strabilianti prestazioni. Lasci stare le considerazioni personali, sollecitate da suoi interessati partners, e le ostentazioni di cultura, che marcano la sua ignoranza. Non cerco incarichi nè visibilità, come ho dichiarato all’insediamento della Giunta. La mia è una critica legittima, trattandosi di iniziative di ente pubblico, rispetto alle incongruenze che rilevo. Pensi al festival organizzativamente penoso che lei ha promosso, in un territorio che non conosce, che i civitanovesi hanno disertato, e se ne torni in riva al Tronto, dove le auguro di trovare maggior fortuna. Mi saluti Heidi e la capretta.
Questo articolo è stato letto 900 volte! Tolte le letture di silenzi e troli e marcucci e caporaletti e affezionati si puó capire il SUCCESSO
Sempre il gallo nel suo letamaio lei rimane. Chi è lei cosa ha organizzato? Vada a chiedere in ogni angolo delle Marche se conoscono i miei o i suoi eventiRimanga nel suo angolo buio ragno senza regnatela, topo senza formaggio, e prima di parlare di me sciacqui la sua bocca che mi infastidisce persino sentirla pronunciare il mio nome. Venga a dirmele dipersona queste cose e il fatto che sia un eventopubblico non le da nessun diritto di parlare delle persone con tanta libertà o ha paura di farlo in presenza di testimoni . Vergogna!
Lei sig. Troli conferma la non conoscenza del territorio e di chi vi opera con onestà e competenza. Non mi trascinerà sul terreno dell’insulto a cui è costretto a ricorrere per coprire il fallimento del festival. Nel mio curriculum, che lei solo non conosce, la presenza nel cda dei Teatri di Civitanova, nominato dal papà del sindaco Corvatta, la presidenza della Biblioteca “Zavatti” e l’organizzazione di innumerevoli eventi con enti locali, scuole e associazioni culturali. Tra gli ultimi i convegni su Franco Fortini e Mario Soldati. Le è noto che Fortini ha insegnato in un Istituto scolastico di Civitanova e ha lasciato una poesia dedicata alla città, pubblicata nella “bianca” Einaudi? E’ a conoscenza che Mario Soldati era un assiduo frequentatore di Civitanova, dove riposa la sorella Maria Dolores? Lei purtroppo non sa nulla di Civitanova e non le serviranno l’arroganza e i tentati di intimidazione per mascherarlo. Chieda di me, se è amico, a Donato Caporalini (ex assessore provinciale alla cultura), con cui ho operato a fianco per un’intera legislatura, quando egli era assessore alla cultura del Comune di Porto Recanati. Sentirà che sono titolato a parlare di cultura. Mi dispiace segnalarglielo, sig. Troli, qualora non se ne fosse accorto, ma nel letamio c’è finito lei con Futura. Continuando ad agitarsi, mentre pronuncia infamie, finirà per sporcarsi ulteriormente e francamente non è piacevole.
Il principe De Curtis diceva:” Siamo uomini o Caporaletti?” e ora basta l’ho calcolata anche troppo!
Per motivi di lavoro e di salute ho poco partecipato al futura festival, quindi posso parlare di quelle cos che ho visto, ed ho seguito . Ho notato l’eccessiva concentrazione nella fascia dalle 17 alle 21.30 di troppi eventi , e questo a discapito di alcuni , faccio un esempio ieri ho seguito il giovane studioso Leonardo Caffo , il quale mentre stava attirando interventi doveva smettere per dar spazio ad un evento seguente, la settimana prima Mauro Scarfone, aveva prodotto uan voglia di intervenire in quanto la maggioranza dei presenti non condivideva ciò che aveva esposto e anche qui per dar posto al seguente si è perso una occasione per dialogare. Ho portato questi due esempi perché credo che l’evento del pomeriggio debba essere uno e dare più spazio alla partecipazione, perché c’è voglia di partecipare, non a caso su due temi dove c’è molto del nostro futuro , vale più un oratore in meno ed avere un coinvolgimento del pubblico se la finalità del festival è anche quella di far crescere la consapevolezza culturale dei cittadini. Cosa che non si può avere con gli SMS. Io ho posto una questione di metodo , ma nella sostanza , o meglio nella qualità, dell’offerta , che io condivido, ma momento che sostengo che è il pubblico che decreta il successo e l’interesse, e il successo è indice di bisogni culturali.Non credo che il successo sia dato da incarichi ricevuti su eventi a tema e celebrativi. Credo che Futura abbia molto di strada da fare, se la paragoniamo a Pop Sofì (voluto) credo sia una tto ingiusto Pop Sofì aveva un rodaggio ed una storia che si ricollega a Tutto in gioco, quindi parliamo di anni e di uno staff che ha avuto modo di affinarsi nel tempo. Ho trovato le alte iniziative bellissime, Marc Augè e Leonardo Castronovo ed altre iniziative e personaggi come il fisico e il linguista etc.
Io trovo che serve un Festival alla nostra città, serve perché cìè sempre un ritorno, anche se offuscato dalla crisi più generale . Non fare nulla sarebbe un atto di resa ai problemi. Credo come ogni persona il direttore del festival Troli saprà fare tesoro di questa sua prima esperienza, che come ogni cosa che fa la nuova amministrazione, finisce inesorabilmente sotto il fuoco della critica impietosa, ed ingenerosa. Sono spesso solo critiche per partito preso , sia di avversari politci, sia di esclusi dal giro, sia dai soliti bastian contrari.
Troli lascia Civitanova Marche insultando i civitanovesi per bene, un finale ignominioso. Stia tranquillo, la dimenticheremo presto. Lei non ha lasciato in città alcuna traccia, sia culturalmente che umanamente. Come quella del senatore socialdemocratico che Fortebraccio definiva “nessuno”. La sua boria è pari alle dimensioni della sua pancia. Scenda dal piedistallo dove si pone, vedrà che riuscirà a produrre qualcosa di migliore. La cultura non serve per dominare gli uomini ma per far crescere la comunità. Da guitto di quart’ordine è costretto ad imitare Emilio Fede, nel gioco dei nomi, per riuscire a spiccicare una risposta ad argomentazioni con cui non sa confrontarsi. Lei è l’espressione di un “un uomo ridicolo”, canzone di Massimo Bubola, che le consiglio di ascoltare.
Direttore Troli penso che fino a pochi giorni fa erano veramente in pochi a conoscerla a Civitanova. Dopo queste uscite la conosciamo per la sua infinita superbia. Come in tutte le cose ci vuole umiltà, molta umiltà, qualità a Lei sconosciuta. Tuttavia ci scorderemo presto di Lei e del suo festival. civitanova ringrazia
Sarò umile quando incontrerò gente umile che parteciperà ad eventi come unalezione di Bignami o una conferenza di Freccero con voglia di capire e di esserci. Non gente come voi pronta a pontificare senzaalcuna prova data nella vostra vita di un bel nulla. Della mia pancia piena di libri mi occupo io non leisconclusionato inconcludente di un personaggio che sbandiera i suoi 25 eventi di cui non si èaccorto nemmeno un civitanovese, come se lei fosse chi sa quale personaggio. Dopo Annibal Caro viene lei signor Caporaletti? Capace di razzismo verso chi viene dal Tronto, lei chientino come pochi. Ma lo Sa che siamo in un mondo globalizzato? O vuole l’esclusiva della cultura chientina? Chientino come lei non c’è nessuno! ai cosiddetti giovani civitanovesi, nati vecchi,dico che la mia non è superbia ma semplice sensazione che non siete in buonafede perché con i giovani ci sto da 40 anni e non è linguaggio che appartiene ai giovani quello che usate, l’umiltà è apertura, voglio di crescere, essere in una dimensione di dialogo. Voi invece appartenete a quella parte di umanità che bastona i barboni perché non può costruire lager. Sono io che mi scorderò di voi boriosi azzeccagarbugli privi di specchi!
Lettera aperta a Troli: siccome non credo all’improvvisa pazzia di chi è uso frequentare la Cultura e le manifestazioni culturali, propendo per un momentaneo corto circuito delle facoltà intellettive piuttosto che di uno sdoppiamento della personalità, per cui le cose che si sono lette nello scambio di insulti fra lei, Troli, e altre persone, insulti apparsi su Cronache Maceratesi, non le voglio prendere per una sua maleducazione, ma per un momentaneo alteramento del controllo delle emozioni, dovuto a cause di facile intuizione. Lei è stato spinto a copiare il format di Popsophia da un arrogante classe politica che immeritatamente sta amministrando Civitanova da un anno, e lei sta subendo la pressione emotiva di chi cerca di dimostrare che tolto un papa è facile farne un altro. Ricordo la presentazione di Futura a pochi minuti dalla partenza, un piccolo palco sul quale c’erano tutti politici tranne lei, e non contenti chiesero anche a Costamagna, notorio ignorante su molti fatti della vita, di dire la sua, e costui alla fine di un farneticante intervento indicò in Ercoli il colpevole di tutto, e lo disse con il sorriso del rancoroso sulle labbra, e ricordo bene che a quel punto solo lei si rifiutò di confermare la cazzata di Costamagna, dimostrandosi estraneo ai giochi partitici o alle offese a posteriori, per cui da una persona del genere mi aspetto pacatezza e raziocinio e non aggressività emotiva e parole al vento, da chi sa distinguere la vendetta politica dal fare cultura non mi aspetto insulti o offese ma disponibilità al dialogo, anche se si viene criticati. Caro Troli fino a poco tempo fa credevo che la colpa di questo insuccesso annunciato fosse tutta di Silenzi e di Corvatta, ora la prego di non mettersi anche lei fra i colpevoli, resti fuori dalle beghe politiche e mi dia retta, cerchi di non perdere quel poco di rispetto che ci rimane verso di lei….cerchi di ricucire lo strappo, non ci deluda.
Razzista è lei sig. Troli che si permette di giudicare persone che non conosce, solo perchè imbeccato da qualcuno. Nei miei 25 anni di promozione culturale, altro che 25 eventi, come le ho detto mi sono occupato di Franco Fortini, che fu cacciato dall’insegnamento a Civitanova dalle leggi razziali. Pensi che razzista sono, per informazioni chieda allo storico Massimo Papini. Se non sa, come lei dice, “il problema è suo”. A differenza di lei non miro alla notorietà, che noto non l’ha portata fuori dai confini regionali, ma a mettere la mia esperienza al servizio della comunità. Non si può permettere di parlare a nome dei civitanovesi, che lei dimostra di non conoscere: le si chiede di approfondire il territorio dove opera, prima di progettarvi eventi, altrimenti non la seguono com’è avvenuto, altro che Tronto e Chienti. E’ evidente, come le viene segnalato, che lei vive uno stato di stress per il fallimento del festival, commenta articoli alle 3 di mattina. Abbandoni la prosopopea e faccia autocritica, ammetta il flop di Futura che ha voluto scimmiottare Popsophia uscendone con le ossa rotte, sotto tutti gli aspetti. In questi casi, come le suggerrivo, è utile tornare nei luoghi natii, nel suo caso alle rive del Tronto, chiarirsi le idee ora in confusione e progettare il futuro, ammesso che ne abbia, poichè temo, come il grande Vittorio Gassman, che per lei sia ormai “dietro le spalle”.
La polemica , anzi il tormentone estivo è l’isteria di un dimenticato, eFutura è? Popsofì
Per quanto concerne il dimenticato o il mancato assegnatario di incarichi, che considera lesa maestà nell’aver agito nel suo campo senza la di lui persona è cosa misera e povera , in questo caso le sue invettive/critiche lo investono in pieno e tutto il suo “etre meprisant” verso il progetto culturale cittadino si ritorce contro di lui. Non merita più righe, e forse non conoscendolo ha avuto più attenzione di quanta ne merita. Interssante la seconda questione posta da Catarino Cesa, non tanto in quanto ai giudizi che egli esprime sui “politici” non solo perché essi ovviamente hanno origine da una substrato culturale su cui si sono sedimentati , e sono parte delle sue convinzioni su cui si basa la sua esistenza, ma anche perché non avendo partecipato alla conferenza non so cosa abbiamo detto , Interessante per contro è questione del “plagio” (accusa strisciante) sul precedente Fetival , Popsofì la vittima sacrificale della sinistra che chiama filosofi marxisti.
Prima considerazione formalmente possono esserci delle similitudini, due poltrone due persone due microfoni e uno fa le domande e l’altro risponde. Difficile inventare qualcosa di diverso se si vuol “incontrare “ un personaggio della cultura, quinid solo i superficiali critici si soffermano a questo apsetto, minoritari per spessore ,ma non per quantità di persone.
Ma siccome ogni cosa oltre la forma ha la sostanza Popsofia ha i suoi fans e suoi critici, nel panorama del pensiero italiano ha più critici che fans. Popsofia è la riproposizione tale e quale della trentennale saga di Murizio Costanzo Show, mettere sul palcoscenico il bello e il brutto, l’alto e il basso, lo scemo del villaggio ed il genio fattosi da se. Siamo lontani dal Format di PopSofì , questa è un altro genere, in PopSofì non ho mai intes di ripensare al Futuro, ho sempre ascoltato analisi di Filosofi che si sono adeguati a questo eterno presente , che si sono arresi alla barbaria che incombe. Non condivido e poi non accetto che persone come Caterino Cesa, se è un civitanovese che si continui a piangere sulla fuga di PopSofì, si è una fuga in quanto i suoi ideatori si sentono “padroni” di un marchio che è nato con la partecipazione attivia della città. Se Caterino Cesa non è di Civitanova allora è chiara al sua parrocchia , è chiaro chi vuol difendere, e non tenga conto di quanto da me detto.
@ radio Londra 900 lettori e 7 che scrivono di media, il divario da tra chi partecipa e chi legge é troppo alto , e fa porre degli interrogativi, la prima é a quale dato dobbimao dare valore di audience?