Chiude la scuola dei Salesiani

MACERATA - Annuncio choc arrivato oggi da Roma. Lo storico Istituto resta con una nuova presenza educativa ma abbandona la scuola media e i due Licei

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Oggi i genitori degli alunni sono stati convocati ai Salesiani ma solo durante l'assemblea tenutasi nel tardo pomeriggio hanno scoperto il vero motivo dell'incontro: la comunicazione della chiusura dell'istituto scolastico (SEGUE SERVIZIO COMPLETO)

Oggi i genitori degli alunni sono stati convocati ai Salesiani ma solo durante l’assemblea tenutasi nel tardo pomeriggio hanno scoperto il vero motivo dell’incontro: la comunicazione della chiusura dell’istituto scolastico (SEGUE SERVIZIO COMPLETO)

festa-oratorio-salesianidi Maurizio Verdenelli

Un pezzo di Macerata se ne va, chiude una scuola che aveva formato generazioni e generazioni di maceratesi, una parte importante dal dopoguerra dell’intellighentsia (politica e sportiva) del capoluogo e dintorni, perché gli allievi venivano anche da altre regioni. In tanti si sono formati in quelle aule che presto chiuderanno ‘totalmente’ investite dal vento freddo della crisi che non permette più alle famiglie di sopportare gli oneri di una scuola privata.
La notizia è ufficiale: viene da Roma, dalla Circoscrizione Salesiana ‘Sacro Cuore’ dell’Italia Centrale. Ed è una doccia fredda se si considera che il Superiore, don Leonardo Mancini, il 3 dicembre scorso nella stessa aula consiliare di Macerata, presente anche il preside dell’Opera maceratese don Luigi Barraccu (e l’attuale on. Irene Manzi) aveva dato ampie rassicurazioni circa la presenza della Scuola Salesiana a Macerata rilanciando con un ‘pacchetto’ contenente borse di studio ed istituzioni di nuove offerte formative come una sezione del Liceo Scientifico sportivo (leggi l’articolo).

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La conferenza stampa in Comune dove venne annunciato il rilancio dell’Istituto scolastico dei Salesiani

Ed otto giorni più tardi, il presidente della Provincia aveva raddoppiato le provvidenze per gli oratori: 72.000 euro per i 37 istituti presenti sul territorio, con grande soddisfazione dei vescovi (leggi l’articolo). E non sono bastati i sacrifici annunciati dai docenti che avevano aderito ai ‘contratti di solidarietà’ purchè si andasse avanti. Non è bastata la sospensione della tassa dell’Imu: le perdite troppo elevate, duecentomila euro ogni anno, hanno fatto ritirare il piano di rilancio annunciato con molte speranze (ma pure qualche timore che poi man mano si è appesantito). Attualmente gli iscritti alla Scuola salesiana di Macerata sono 172: 52 alle medie, 40 al liceo linguistico, i restanti allo scientifico. Questa sera è preannunciata una protesta dei genitori degli studenti davanti la sede di viale don Bosco.

 

“La notizia non lascia spazio a fraintendimenti o ripensamenti, né appare totalmente inattesa: l’istituto scolastico dei Salesiani, ormai ultracentenario, si incammina verso la chiusura totale”. Lo scrive lo stesso ufficio stampa della Circoscrizione Salesiana mettendo la parola fine ad una storia cui lo stesso don Giovanni Bosco “ammirato dall’insistenza e generosità dei cittadini maceratesi” aveva dato inizio 117 anni fa. Una storia bipartisan, perchè se a fondarla è stato un santo, nel 1946 fu un laico come Palmiro Togliatti, allora Guardasigilli, a firmare il decreto con cui si attribuiva all’Opera maceratese la dignità di ‘Ente Ecclesiastico giuridicamente eretto”.

La conferenza stampa in Provincia con l'annuncio di un pacchetto di provvidenze raddoppiate agli oratori

La conferenza stampa in Provincia con l’annuncio di un pacchetto di provvidenze raddoppiate agli oratori

Chissà cosa avrebbe detto oggi un altro Apostolo dei Giovani, il maceratese don Ennio Borgogna, per 34 direttore dell’Oratorio, deceduto il 16 marzo scorso e rimpianto da un’intera città (leggi l’articolo). E chissà cosa direbbe don Pietro Diletti, tra i più illustri direttori della scuola salesiana di Macerata e parrocco, a Castel Gandolfo, del Papa Emerito. Ma tant’è. Si tratta di una decisione che Don Mancini non ha paura di definire come un ‘macigno’, in parte alleggerita da espressioni di sofferta condivisione e di ringraziamento innanzi tutto per i docenti: “So che le mie parole di oggi sono come macigni. Desidero comunque esprimere un ringraziamento nei vostri confronti, perché so che la scuola non chiude perché chi ci lavora è poco competente o poco appartenente, e so che tutti voi – e alcuni di voi in particolare – avete vissuto e vivete il vostro lavoro con grande dedizione e professionalità. La scuola chiude per gli stessi motivi che in questi mesi stanno conducendo tanti istituti a fare altrettanto”.
Dice l’ufficio stampa, riguardo alle ragioni di una decisione definita ‘non totalmente’ inattesa: “Non sono stati sufficienti gli interventi economici a sostegno attivati specialmente negli ultimi dieci anni, né sono ormai possibili ulteriori attese nella speranza che i numeri sovvertano la realtà. Da diversi anni il numero degli alunni è in forte decrescita,passando da 341 a 164 dal 2004 ad oggi. La decrescita numerica degli allievi (e la collegata insostenibilità economica) deriva  da molteplici fattori, tra i quali la presenza di altre proposte formative scolastiche nel territorio”.
Ed ancopra più nel merito dei ‘conti’: “Sempre dal 2004 ad oggi la perdita economica media, ripianata attraverso gli interventi dell’ Ispettoria Adriatica prima e della Circoscrizione  Centrale poi (a partire dal 2008), è stata di oltre 200.000 Euro ogni anno.
Certamente negli ultimi anni si è fatto più pesante il costo da sostenere da parte di una famiglia che sceglie una scuola paritaria: tanti genitori sono indotti a scegliere la scuola nella quale non c’è una retta da pagare.

festa-oratorio-salesiani-3I più recenti interventi non si sono dimostrati sufficienti a recuperare e volgere in positivo una realtà già fortemente segnata in negativo: la disponibilità dei docenti a sottoscrivere un contratto di solidarietà, il coinvolgimento delle forze ecclesiali presenti nel territorio, la   promozione pubblica della offerta formativa, la volontà di attendere possibili e sufficienti nuove iscrizioni. Le somme erogate tramite la solidarietà della Circoscrizione della Italia Centrale non possono essere ulteriormente prorogate in un contesto economico sfavorevole che coinvolge pesantemente anche la Circoscrizione”.
Ma i Salesiani, abbiamo detto, non lasceranno la città in cui sono dal 1886 e dove si sono stabilizzati come Comunità nel 1926. Questa Comunità proseguirà “nella direzione e animazione degli altri possibili servizi educativi. L’oratorio, la sala cinema-teatro, le rinnovate e ampie strutture sportive, con le rispettive attività, costituiscono fin d’ora il primo nucleo di un rinnovato progetto per proseguire  significativamente un servizio ai giovani”. E spazio ai laici che si riconoscono nell’esperienza spirituale salesiana.
Precisa Don Mancini: “Certamente con l’oratorio e poi con qualcosa d’altro che nel prossimo anno pastorale cercheremo di studiare. Potrà questo <qualcosa> rientrare comunque nel campo della cultura? Non lo so, non sono in grado di dirlo in questo momento. L’idea di rimanere attualmente con un servizio ai ragazzi e ai giovani nell’ambito della cultura e in dialogo con la Diocesi c’è, ma è tutta da inventare. Bisognerà però pensare a qualcosa che da una parte sia un servizio per i giovani e dall’altra sia anche sostenibile economicamente. I salesiani che saranno qui nel prossimo anno pastorale avranno il compito di studiare la situazione e riflettere sulle scelte future.”
Ma il futuro non sarà affatto facile, data la crisi. Conclude la nota della Circoscrizione:“’L’ impegno che attende i Salesiani e la Comunità educativa locale non sarà indifferente, dovendo coniugare desideri e attese con le condizioni concrete e possibili, senza dimenticare le risorse umane e quelle economico-gestionali”.



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