Oggi i genitori degli alunni sono stati convocati ai Salesiani ma solo durante l’assemblea tenutasi nel tardo pomeriggio hanno scoperto il vero motivo dell’incontro: la comunicazione della chiusura dell’istituto scolastico (SEGUE SERVIZIO COMPLETO)
Un pezzo di Macerata se ne va, chiude una scuola che aveva formato generazioni e generazioni di maceratesi, una parte importante dal dopoguerra dell’intellighentsia (politica e sportiva) del capoluogo e dintorni, perché gli allievi venivano anche da altre regioni. In tanti si sono formati in quelle aule che presto chiuderanno ‘totalmente’ investite dal vento freddo della crisi che non permette più alle famiglie di sopportare gli oneri di una scuola privata.
La notizia è ufficiale: viene da Roma, dalla Circoscrizione Salesiana ‘Sacro Cuore’ dell’Italia Centrale. Ed è una doccia fredda se si considera che il Superiore, don Leonardo Mancini, il 3 dicembre scorso nella stessa aula consiliare di Macerata, presente anche il preside dell’Opera maceratese don Luigi Barraccu (e l’attuale on. Irene Manzi) aveva dato ampie rassicurazioni circa la presenza della Scuola Salesiana a Macerata rilanciando con un ‘pacchetto’ contenente borse di studio ed istituzioni di nuove offerte formative come una sezione del Liceo Scientifico sportivo (leggi l’articolo).
La conferenza stampa in Comune dove venne annunciato il rilancio dell’Istituto scolastico dei Salesiani
Ed otto giorni più tardi, il presidente della Provincia aveva raddoppiato le provvidenze per gli oratori: 72.000 euro per i 37 istituti presenti sul territorio, con grande soddisfazione dei vescovi (leggi l’articolo). E non sono bastati i sacrifici annunciati dai docenti che avevano aderito ai ‘contratti di solidarietà’ purchè si andasse avanti. Non è bastata la sospensione della tassa dell’Imu: le perdite troppo elevate, duecentomila euro ogni anno, hanno fatto ritirare il piano di rilancio annunciato con molte speranze (ma pure qualche timore che poi man mano si è appesantito). Attualmente gli iscritti alla Scuola salesiana di Macerata sono 172: 52 alle medie, 40 al liceo linguistico, i restanti allo scientifico. Questa sera è preannunciata una protesta dei genitori degli studenti davanti la sede di viale don Bosco.
“La notizia non lascia spazio a fraintendimenti o ripensamenti, né appare totalmente inattesa: l’istituto scolastico dei Salesiani, ormai ultracentenario, si incammina verso la chiusura totale”. Lo scrive lo stesso ufficio stampa della Circoscrizione Salesiana mettendo la parola fine ad una storia cui lo stesso don Giovanni Bosco “ammirato dall’insistenza e generosità dei cittadini maceratesi” aveva dato inizio 117 anni fa. Una storia bipartisan, perchè se a fondarla è stato un santo, nel 1946 fu un laico come Palmiro Togliatti, allora Guardasigilli, a firmare il decreto con cui si attribuiva all’Opera maceratese la dignità di ‘Ente Ecclesiastico giuridicamente eretto”.
La conferenza stampa in Provincia con l’annuncio di un pacchetto di provvidenze raddoppiate agli oratori
Chissà cosa avrebbe detto oggi un altro Apostolo dei Giovani, il maceratese don Ennio Borgogna, per 34 direttore dell’Oratorio, deceduto il 16 marzo scorso e rimpianto da un’intera città (leggi l’articolo). E chissà cosa direbbe don Pietro Diletti, tra i più illustri direttori della scuola salesiana di Macerata e parrocco, a Castel Gandolfo, del Papa Emerito. Ma tant’è. Si tratta di una decisione che Don Mancini non ha paura di definire come un ‘macigno’, in parte alleggerita da espressioni di sofferta condivisione e di ringraziamento innanzi tutto per i docenti: “So che le mie parole di oggi sono come macigni. Desidero comunque esprimere un ringraziamento nei vostri confronti, perché so che la scuola non chiude perché chi ci lavora è poco competente o poco appartenente, e so che tutti voi – e alcuni di voi in particolare – avete vissuto e vivete il vostro lavoro con grande dedizione e professionalità. La scuola chiude per gli stessi motivi che in questi mesi stanno conducendo tanti istituti a fare altrettanto”.
Dice l’ufficio stampa, riguardo alle ragioni di una decisione definita ‘non totalmente’ inattesa: “Non sono stati sufficienti gli interventi economici a sostegno attivati specialmente negli ultimi dieci anni, né sono ormai possibili ulteriori attese nella speranza che i numeri sovvertano la realtà. Da diversi anni il numero degli alunni è in forte decrescita,passando da 341 a 164 dal 2004 ad oggi. La decrescita numerica degli allievi (e la collegata insostenibilità economica) deriva da molteplici fattori, tra i quali la presenza di altre proposte formative scolastiche nel territorio”.
Ed ancopra più nel merito dei ‘conti’: “Sempre dal 2004 ad oggi la perdita economica media, ripianata attraverso gli interventi dell’ Ispettoria Adriatica prima e della Circoscrizione Centrale poi (a partire dal 2008), è stata di oltre 200.000 Euro ogni anno.
Certamente negli ultimi anni si è fatto più pesante il costo da sostenere da parte di una famiglia che sceglie una scuola paritaria: tanti genitori sono indotti a scegliere la scuola nella quale non c’è una retta da pagare.
I più recenti interventi non si sono dimostrati sufficienti a recuperare e volgere in positivo una realtà già fortemente segnata in negativo: la disponibilità dei docenti a sottoscrivere un contratto di solidarietà, il coinvolgimento delle forze ecclesiali presenti nel territorio, la promozione pubblica della offerta formativa, la volontà di attendere possibili e sufficienti nuove iscrizioni. Le somme erogate tramite la solidarietà della Circoscrizione della Italia Centrale non possono essere ulteriormente prorogate in un contesto economico sfavorevole che coinvolge pesantemente anche la Circoscrizione”.
Ma i Salesiani, abbiamo detto, non lasceranno la città in cui sono dal 1886 e dove si sono stabilizzati come Comunità nel 1926. Questa Comunità proseguirà “nella direzione e animazione degli altri possibili servizi educativi. L’oratorio, la sala cinema-teatro, le rinnovate e ampie strutture sportive, con le rispettive attività, costituiscono fin d’ora il primo nucleo di un rinnovato progetto per proseguire significativamente un servizio ai giovani”. E spazio ai laici che si riconoscono nell’esperienza spirituale salesiana.
Precisa Don Mancini: “Certamente con l’oratorio e poi con qualcosa d’altro che nel prossimo anno pastorale cercheremo di studiare. Potrà questo <qualcosa> rientrare comunque nel campo della cultura? Non lo so, non sono in grado di dirlo in questo momento. L’idea di rimanere attualmente con un servizio ai ragazzi e ai giovani nell’ambito della cultura e in dialogo con la Diocesi c’è, ma è tutta da inventare. Bisognerà però pensare a qualcosa che da una parte sia un servizio per i giovani e dall’altra sia anche sostenibile economicamente. I salesiani che saranno qui nel prossimo anno pastorale avranno il compito di studiare la situazione e riflettere sulle scelte future.”
Ma il futuro non sarà affatto facile, data la crisi. Conclude la nota della Circoscrizione:“’L’ impegno che attende i Salesiani e la Comunità educativa locale non sarà indifferente, dovendo coniugare desideri e attese con le condizioni concrete e possibili, senza dimenticare le risorse umane e quelle economico-gestionali”.
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Non ho parole ! La mia scuola, medie e liceo, oratorio e squadra di calcio ora chiuderà e una vergogna ,questa città sta muorendo !
Quello che mi preoccupa non è la sua chiusura quanto l’insediamento di un altro ipotetico centro commerciale. -.-‘ vergogna!
Da sottolineare che la SCUOLA CHIUDE ma l’ORATORIO NON CHIUDE ASSOLUTAMENTE.
Nooooo . Liceo linguistico. Classe 1997… Scout Macerata 2. Mi dispiaceeee
Una bella notizia dietro l’altra per Macerata insomma…
Si conoscono le motivazioni? mah!
mi dispiace davvero tanto! chiude un’importante istituzione che ha segnato la cifra culturale e religiosa della storia maceratese… le nuove generazioni non sapranno mai quanto hanno perso
Fernanda leggi… c’è scritto. Comunque chiude solo la scuola, non l’oratorio!
NOOOOOOO ! la mia scuola, il mio oratorio, gli scout, tanti amici anche tra i sacerdoti che mi hanno fatto scuola,negli anni che furono, i vari Don Carinelli,Don Cossu Don Pietro Diletti eppoi il mitico Don Gino, l’altrettanto grandissimo Don Ennio, Don Piergiorgio……una pugnalata al cuore!!!!!!! :-(((((( per non dimenticare tutti i ragazzi conosciuti provenienti da tante regioni d’Italia!
E’ quello che dicevo da tempo. La qualità della scuola è medio bassa e i costi sono elevati pertanto, come ogni azienda che si rispetti il fallimento era inevitabile. Non si può sperare sempre negli aiuti statali anche perché lo Stato ha già i suoi problemi a mantenere in piedi la scuola pubblica figuriamoci quella privata. I Salesiani non avevano futuro soprattutto perché hanno basato tutto sulla bambagia intorno ai nostri figli facendoli vivere in una campana di vetro e preparandoli in modo appena sufficiente. Ora cari genitori al posto di protestare provate la vera sensazione della scuola pubblica, vi assicuro che non c’è il diavolo o la droga come qualche persona va dicendo in giro. Vi assicuro che nel pubblico è tutto a posto anzi forse meglio che dove stavate prima. In bocca al lupo e state tranquilli per i vostri cucciolotti.
Caro Matteo se scrivi così non fai una buona pubblicità ai Salesiani. (Non ho parole ! La mia scuola, medie e liceo, oratorio e squadra di calcio ora chiuderà e una vergogna ,questa città sta muorendo ! ) Leggi bene il grassetto.
Che tristezza . I salesiani senza la scuola nn é piú niente. Io piú di altri lo so che significa
Le motivazioni ? 40 iscritti in un liceo ? Fa 8 studenti per classe di media . Penso proprio che non ci fossero alternative salvo mandare studenti ai salesiani per legge
Mi è stato detto che uno dei problemi, per continuare a tenere la scuola aperta, era che prima molti docenti erano salesiani (cioè a costo zero) e pochi professori esterni, ora è al rovescio e quindi i costi di istruzione sono aumentati.
Inoltre, ad esempio il linguistico, quando venne aperto era una primizia (andavi a Macerata o a San Severino, anche li privato) ora, invece, con diversi indirizzi anche altre scuole (statali) hanno licei liguistici o simili, quindi l’offerta è aumentata…
Di seguito il link con il commento del sindaco Carancini (“Uno schiaffo inaccettabile per la città”):
https://www.cronachemaceratesi.it/2013/05/17/via-la-scuola-dai-salesiani-carancini-uno-schiaffo-inaccettabile-alla-citta/326036/
NON VI PREOCCUPATE!!…..NOTO CHE MOLTI SONO DISPIACIUTI DALLA CHIUSURA DI UNA SCUOLA PRIVATA DI ISTITUZIONE RELIGIOSA,MA BISOGNA ADATTARSI AI TEMPI: CHIUDE UNA SCUOLA CATTOLICA; QUINDI TRA POCO SARA’ APERTA UNA MADRASSA (SCUOLA CORANICA)….VISTO L’ANDAZZO………….
Noooo!!
Ho fatto la prima media ai salesiani di mc..
Il servizio sull’assemblea che si è tenuta nel tardo pomeriggio:
https://www.cronachemaceratesi.it/2013/05/17/salesiani-la-rabbia-di-genitori-e-studenti/326048/
….è una cosa vergognosa hanno preso e rastellato soldi fino alla fine più di 500mila euro l’anno e adesso abbandonano tutti i ns. ragazzi e le famiglie a cui era stata sempre assicurata la non chiusura dell’ Istituto anche nell’ultima riunione del 3/12/2012 nella sala consiliare del Comune presenti tutti i politici dalla Manzi al Vescovo Giuliodori e il responsabile dei Salesiani dell’Italia Centrale ( povero Don Bosco, povero Don Ennio questi sono i futuri salesiani)
Ho passato otto indimenticabili anni della mia vita in quella scuola… Anni di studio, di gioia, di preghiera, di innamoramenti, di scherzi… Anni di crescita cristiana ma soprattutto umana. Anni in cui non sapevamo apprezzare, da adolescenti, le differenze con le scuole “di fuori”: mai uno sciopero, mai un’assemblea d’istituto, docenti più preparati e meno… ma oggi, a distanza di sedici anni dal diploma, so di essere diverso da molti proprio perché ex Salesiano: mi sono ritrovato a pretendere il mio preside come celebrante il mio matrimonio; il mio cellulare qualche giorno fa ha squillato e dall’altra parte c’era quel prof di Matematica, ormai quasi centenario, quello di quel brutto “5” in pagella, che dopo undici anni di silenzio voleva (lui) sentire se fossi ancora vivo…
Non posso pensare che da domani, passando davanti a quel portone di Viale Don Bosco invece di pensare a quei corridoi percorsi migliaia di volte, a quelle prediche dei professori sacerdoti che ci incitavano a non fumare, non vestirsi male, non dire parole sconvenienti, non baciarsi in cortile, mi verranno in mente soltanto “luci spente” e desolazione.
Consentitemi di esprimere ora quella che secondo me è la principale (con)causa della crisi dell’Istituto Salesiano di Macerata: fino a otto-nove anni fa (guarda caso quando è iniziato il declino) l’istituto era retto da un sacerdote che chiamarlo (in senso positivo) manager è poco. Mi riferisco a Don Mario Perrotta. Colui grazie al quale Macerata ebbe in quel lontano 1993 il primo LICEO LINGUISTICO EUROPEO del centro italia (progetto BROCCA), grazie al quale l’offerta formativa si arricchì dei primi gemellaggi e scambi culturali con scuole europee e non, grazie al quale nella scuola regnavano sovrani ordine e disciplina (forse la principale ragione per cui molti genitori ci mandavano li). L’istituto, tra scuola media e licei, aveva mille studenti.
Poi? Poi per scelte “politiche”, tutte interne all’ispettoria adriatica (così m’è stato detto da più persone che erano al di dentro), Don Mario era diventato improvvisamente “scomodo”. Tanto scomodo da esser trasferito prima a Perugia (a fare l’economo, lui che era direttore, preside e temutissimo professore di matematica e fisica…) e ora a Frascati dove è tornato per fortuna ad insegnare. Purtroppo le scelte sbagliate si pagano care. E l’Istituto Salesiano di Macerata è stata la vittima sacrificale.
Macerata perderà un grosso pezzo di storia e il cuore di tanti maceratesi sarà svuotato dall’ingombrante presenza di questa grande SCUOLA DI VITA.
Nei primi ani ottanta ,appena laureata ho avuto l’onore ed il privilegio di entrare nella scuola salesiana come docente:inizialmente nella scuola media e poi promossa sul campo al liceo scientifico e linguistico.E’ in quel luogo che mi sono formata come insegnante nel messaggio di Don Bosco per formare “un buon cristiano,un onesto cittadino e un alunno preparato”.E’ così che ho compreso che essere insegnante è molto più che svolgere un programma meramente didattico:è un viaggio di formazione sia per l’insegnante che per la classe che deve crescere armonicamente come gruppo coeso di individui che concorrono all’obiettivo futuro di diventare le leve della nuova società e quindi essere cittadini civili,dotati di onestà intellettuale,capaci di impegnarsi responsabilmente e lealmente per permettere non solo la propria crescita umana e culturale ma,e questo è ben più importante, costituire valore aggiunto per tutta la comunità,sia a livello umano che per ciò che riguarda le competenze culturali ,tecniche e professionali .E’ questa la scuola che chiedeva Don Bosco, è questa la scuola che chiedeva a gran voce Don Milani.Una scuola di libertà di pensiero all’interno di regole,capace di essere flessibile,dinamica ,aperta ma sempre senza dimenticare gli obiettivi di riferimento.Costruire insieme,relazionandosi in modo diverso con persone diverse e portando tutti con percorsi personalizzati all’unico obiettivo comune della formazione a trecentosessanta gradi.Mai dimenticare che l’alunno non è solo un contenitore dove travasare dei contenuti:se fosse solo questo il ruolo di un insegnante,basterebbe sostituirlo con un computer ben più presciso ed aggiornato.Il lavoro dell’insegnante è, attraverso la propria disciplina ,mettere lo studente nelle condizioni di essere curioso,di appassionarsi,di aprire delle porte che gli mostreranno nuovi scenari e che gli faranno capire che egli non è una semplice pedina,ma può e deve essere ,insieme con l’insegnante che lo guida e lo sostiene,artefice del proprio viaggio di formazione.E’ questo che ho imparato in quella scuola salesiana da meravigliosi insegnanti e colleghi salesiani che silenziosamente,ogni giorno ,hanno lavorato con pazienza e perizia,senza curarsi delle facili critiche e spesso dell’incomprensione altrui.Non è facile ,signori miei ,essere insegnanti:è il lavoro forse più difficile e di responsabilità ,perche facendo danni ai nostri ragazzi ,noi insegnanti sappiamo bene che facciamo danni incalcolabili non solo a loro,ma anche a tutta la comunità.Ecco perchè leggendo questa notizia ho sentito una fitta sullo stomaco :ma voglio sperare che ci sia ancora la possibilità di fare qualcosa.La scuola e la cultura sono i cardini di una società civile.
Eliana Leoni Marcelletti
non vorrei sembrare cinico, ma penso che sia stata più grave la chiusura della tipografia Ciocca e di tulle le altre attività i cui lavoratori avranno difficoltà a tirare avanti la famiglia. In fondo gli studenti dei Salesiani, potranno sempre studiare nelle scuole che lo stato mette comunque a disposizione. Ci sarà solo da vedere se la chiusura della scuola servirà a consentire qualche nuova iniziativa del solito Benefattore.
Quanti ricordi, quanta spensieratezza… sono stati gli anni più belli della mia vita… pensare a quelle aule vuote mi riempie di tristezza…
TORNATE IMMEDIATAMENTE A RIPRENDERE INSEGNANTI SALESIANI, I TANTI SACERDOTI SPARSI PER L’iTALIA E NEL MONDO, TANTI STIPENDI RISPARMIATI COME ERA UNA VOLTA NEGLI ANNI 70 QUANDO FREQUENTAVO ANCHE IO. UNICA INSEGNANTE ESTERNA ALL’EPOCA ERA QUELLA DI EDUCAZIONE ARTISTICA! LA BUROCRAZIA? AHAHAHAH NON FATEMI RIDERE E’ PIU’ FACILE DEL PREVISTO IN iTALIA FATTA LA LEGGE TROVATO L’INGANNO. SOLO COSI SI PUO’ SPERARE, E SOTTOLINEO SPERARE DI POTER FAR RIMANERE APERTA LA SCUOLA ANCHE CON POCHI ALUNNI CHE PIAN PIANO SON SICURO CRESCERANNO PERCHE’ LE RETTE DIMINUIRANNO PERCHE’ LE SPESE DI GESTIONE SARANNO MINORI. NON CI VUOLE ESSERE SCIENZIATI PER CAPIRE CERTE SITUAZIONI. SVEGLIA DIRETTORE E COMPANY!
evidentemente non vi era convenienza….nel tenere aperto l’istituto se si è deciso di chiuderlo. A porto recanati i SALESIANI…..sono andati via….probabilmente si è provato a mantenere attivo l’istituto …ma visti i costi e viste le entrate ….si è preferito chiudere….del resto l’oratorio rimane in piedi…..gli istituti scolastici alternativi ai salesiani vi sono…..non mi sembra il caso di farne TRAGEDIA…..considerato il fatto che tutti abbiamo studiato ed ognuno di noi ha RICORDI dei tempi della SCUOLA…..comprendo che si può rimanere legati alla SCUOLA…..ma se chiude ….chiude……A BARI….la nomenklatura cittadina mandava i figli a studiare all’ISTITUTO DI CAGNO ABBRESCIA…..diretto dai GESUITI….con tanto di attività sportive ed extra anche ad uso dei cittadini tutti…..la SCUOLA per motivi economici….i costi superavano le entrate ha TENUTO DURO un pò di tempo e poi ha chiuso BOTTEGA….con tutti gli annessi e connessi sportivi e non…..a tutt’oggi si è riciclato L’ISTITUTO come residenza universitaria ed ostello non più diretto dai GESUITI che sono andati VIA…..sarà dispiaciuto ai cittadini ovviamente ma non ne hanno fatto una TRAGEDIA…..i figli della nomenklatura attuale frequentano le SCUOLE PUBBLICHE…..
Ma come, chiudono malgrado tutti i soldi che i poveracci di italiani gli hanno dato con le loro tasse? Potrebbe pensarci lo IOR a salvarli, no?
Fortuna però che le ultime esenzioni come l’IMU o l’aumento dei contributi provinciali (per non parlare di quelli statali a discapito delle scuole pubbliche) sono risuciti a portarli a casa.
Ce ne faremo una ragione, resta sempre la scuola pubblica con ragazzi magari un po’ meno “in” ma che aspettano a braccia aperte i fuoriusciti dai salesiani.
C.V.D.
Come dimenticare le rassicurazioni date all’ allora Sindaco Meschini, quando l’ Istituto, con fare simil-ricattatorio, chiedeva al Comune le autorizzazzioni per realizzare tutta una serie di opere di urbanizzazione ( ovviamente attinenti al compito “educativo” dell’ Istituto 😉 ) ??
E così, nonostante l’ area laica mettesse in guardia l’ allora sindaco dalle promesse da …………..prete ( era fin troppo chiaro come sarebbe finita!!) , la concessione venne concessa dietro impegno a mantenere in città l’ Istituto e i suoi corsi di studio.
” Avuta la grazia, gabbato lo santo” …..
Hanno realizzato quello che volevano e ora ….lo mettono in quel posto alla città…..
Ahahahahahahahahahahahahahahahah!!!
” Preti, monneche e passiri, donche li vidi, ‘mazzili!!!”
Storia di un altro Istituto Salesiano:
http://www.versiliatoday.it/2012/10/23/un-luogo-da-brividi-lex-istituto-dei-salesiani-un-tempo-scuola-delite-oggi-bivacco-per-senza-tetto/
Che colpo! una scuola che ritengo troppo giusta per essere veramente apprezzata dall’esterno! La mia è la voce di un ex studente, che come tutti gli altri iscritti, dal primo liceo, fino ad oggi, ancora riceve una lettera con gli auguri di compleanno… questo denota quanto amore ci sia nei confronti dei ragazzi nella scuola salesiana!
Una scuola attenta sotto ogni profilo a spronare e seguire ogni singolo ragazzo , sia nel suo percorso puramente scolastico, attraverso un dialogo sempre aperto studente-professore, sia nel suo cammino di vita che ritengo molto importante in quell’eta in cui di sciocchezze si è soliti farne tante! ve lo dice uno che sicuramente non era un santo!
Mi sono trovato davanti professori validi e alla base di tutto c’è questo ma vorrei anche esporre una nota di merito, quella dei rapporti sociali altamente stimolati all’interno dell’istituto attraverso innumerevoli attività che permettevano di coltivare rapporti umani tra noi studenti trasmettendoci quindi un approccio verso quella che è una vita sana e giusta: dall’ autogestione dei ritiri spirituali, ai grandi spettacoli teatrali di fine anno a cui nessuno si tirava mai indietro! CULTURA e VALORI che dire di piu?
concludo dicendo che per me sono stati anni fantastici che speravo si potessero far rivivere alle nuove generazioni e mi auguro quindi che si riesca a trovare una soluzione per lasciare viva una realtà maceratese cosi importante come questa dell’istituto salesiano
Alegnoni: trovo la sua analisi abbastanza precisa o “profetica”.
Tasso: condivido pienamente la tua ricostruzione.
Mi associo anche io al commento del sig. Alegnoni. Totalmente.
@aleogni
Gentile Alegnoni, condivido pienamente il dispiacere per i dipendenti della Tipografia Ciocca, come di tutti i dipendenti che si vedono chiudere i posti di lavoro, ma vorrei farle presente che la chiusura della scuola Salesiana ( non so perchè vi sia sfuggito ) causerà il licenziamento di docenti e personale ATA attualmente alle dipendenze della suddetta Scuola….non si tratta quindi solo del dispiacere per i ragazzi ma anche di tutti gli operanti all’interno, così come i ragazzi durante la manifestazione hanno scritto su un cartello ” e chi lavora qui??”. Anche i dipendenti dei Salesiani avranno le loro difficoltà, come quelle di ogni lavoratore…. Pensare prima di criticare!!!!!!
Che vergogna e sconforto sentire ancora certi commenti nei confronti della Scuola Salesiana che è stato sempre un sano punto di riferimento dall’oratorio al campo di calcio della nostra spensierata gioventù, ma forse sicuramente qualcuno di questi utenti che scrivono saranno invece cresciuti dall’altra parte del muro confinante con la bocciofila, effettivamente i maceratesi tutti non si rendono ancora conto di quello che perderanno con la chiusura dei Salesiani.