Una passeggiata in mountain bike può essere causa di una sanzione. Lo ha scoperto nei giorni scorsi Roberto Frascarelli, presidente dell’Asd Monti Azzurri che ha ricevuto nei giorni scorsi la spiacevole sorpresa.
«Il 29 dicembre – racconta – una quindicina di ragazzi della ASD Monti Azzurri, approfittando delle ferie Natalizie, ha deciso di organizzare una passeggiata, seguita da una bella mangiata, in compagnia. Il passaparola di qualche persona sui social network si è trasformata in un assemblamento di oltre 200 bikers. Quando ci siamo accorti che forse saremmo stati parecchi abbiamo contattato la Questura di Macerata per chiedere informazioni su direttive specifiche. La questura ci ha risposto che non eravamo tenuti, non trattandosi di un evento ufficiale e ufficializzato, ma visto il numero, forse era meglio avvertire il comune del sito e anche loro per conoscenza, anche soltanto via mail, cosa che noi abbiamo fatto. Abbiamo avvisato il comune di Fiastra e la questura di Macerata, assicurando che ci saremmo attenuti alle regole del codice della strada e che avremmo seguito sentieri specifici senza andare fuori sentiero. Nella nostra ignoranza avevamo anche provato a contattare la Casa del Parco per maggiori rassicurazioni, ma ci hanno detto che era attiva soltanto nel periodo estivo. Purtroppo non eravamo a conoscenza del regolamento del parco che vieta di fare passeggiate nel parco nel caso in cui si sia in un numero maggiore di 30 individui, a meno che non si sia avvisato 60 giorni prima e si abbia ottenuto il consenso. L’evento ha radunato molti gruppi di bikers di varie provenienze anche extra regione, che hanno potuto apprezzare la bellezza del nostro territorio e le specialità gastronomiche di una delle attività turistiche di questo territorio. A detta delle testimonianze di apprezzamento, i bikers sono tornati a casa con un bel ricordo e la voglia di ritornare a fare un’esperienza simile in futuro. Non ci risulta di aver provocato dissesti geologici o aver traumatizzato irrimediabilmente famiglie di camosci, considerato che le zone percorse sono comunque oggetto di passeggiate in tutto l’arco dell’anno e sono molto attigue a centri abitati. Secondo la mia modesta opinione abbiamo fatto una sorta di promozione gratuita del territorio e del parco, ma le opinioni delle autorità competenti sono ben differenti».
Molte foto dell’evento sono state diffuse sui social network e sul web e a distanza di poco più di un mese l’Asd Monti Azzurri, che è stata identificata come organizzatore unico della passeggiata, ha ricevuto una sanzione di 208 euro.
«Perché non apprezzare la nostra buona fede – si chiede Frascarelli – confermata anche dall’avviso alla Questura e al Comune di Fiastra, quando dopo aver appreso della multa abbiamo cercato di mediare in un incontro con l’ente parco? Comunque abbiamo deciso di saldare la multa e lasciare perdere, tanto abbiamo visto che la strada propositiva non ha avuto gran successo.
Abbiamo ricevuto in questi giorni numerose manifestazioni di solidarietà e molti si sono proposti di fare una colletta per partecipare al saldo della multa. Non lo ritengo giusto, come non ritengo giusta la sanzione che non credo debba essere estesa agli amici che sono stati invitati da noi. Un gesto solidale che però apprezzeremmo molto da quanti hanno partecipato alla passeggiata, sarebbe quello di manifestare , in maniera educata , il vostro disappunto per quanto accaduto direttamente all’ente parco, facendo presente che avete partecipato all’evento individualmente o autooganizzandovi come società , e quanti eravate ( sicuramente meno di 30). L’ e-mail del referente con il quale abbiamo tentato la mediazione è la seguente: [email protected], nella persona del signor Alessandro Rossetti, che spero non si offenda se lo cito, in quanto facciamo riferimento a fatti realmente accaduti e il suo indirizzo e-mail è pubblico, essendo egli stesso un funzionario pubblico. Ci farebbe piacere essere messi in copia nelle eventuali e-mail ([email protected]) e ci farebbe altrettanto piacere se questa notizia venisse diffusa fra tutti i biker interessati, anche per evitare loro di incorrere in esperienze spiacevoli come la nostra : state attenti a fare passeggiate nel parco se siete più di 30 persone se incontrate per sbaglio altri gruppi..mi raccomando è vietato socializzare e aggregarvi a loro! Purtroppo questo è l’esatto opposto dello spirito che vuole diffondere la nostra Associazione»
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Prendiamo tristemente atto che sui Sibillini è vietato socializzare!!!
Mai cercare di discutere con i burocrati. Il buon senso non appartiene a loro.
I “fiastrani” non c’entrano…il vero problema è l’Ente Parco che, anzichè promuovere, sviluppare e salvaguardare le bellezze locali ha l’arroganza e la presunzione di comportarsi come se fosse l’unico PROPRIETARIO di tutto ciò che rientra nei confini del parco stesso….
L’Italia sta sprofondando nel baratro,anzichè preoccuparsi di valorizzare le nostre bellezze sempre nel rispetto della natura sia chiaro, d’altronde sulle Dolomiti se provate a fare i sentieri del Sellaronda senza guida autorizzata altro che multa Vi frustano, dicevo che cmq l’Italia con queste teste non ha futuro. Va bene il rispetto per la natura, ma servono regole chiare, facilmente conoscibili, e soprattutto regole vere che rispettino la natura non regole come queste che non hanno alcun pregio o vantaggio nel rispettare l’ambiente ma solo quello di scacciare chi volesse fondersi con la bellezza della natura. L’Italia è il paese dei controsensi dei divieti assurdi, e delle leggi irrispettabili. Poi ci accorgiamo che sul Monte Conero avevano fatto un mega sbancamento per un parcheggio per Camper, da vomito, una ferita nel verde incancellabile e qui multano 200 bikers che pedalavano senza inquinare. Serve un cambiamento drastico e rapido delle regole e del sistema
Buon senso. Se tutti provassimo ad usarlo (burocrati e cittadini) sicuramente vivremo meglio. Non conosco i dettagli della vicenda se non per la descrizione fattane nell’articolo postato da Cronache Maceratesi. Troverei singolare che l’iniziativa del CFS avesse tratto impulso solo da notizie apprese sui media e sui social network e non anche da segnalazioni puntuali di comportamenti ritenuti in contrasto, non solo formale, con le norme poste a tutela di un’area protetta. La buona fede degli organizzatori, infatti, sembra largamente dimostrata se quanto riportato nell’articolo risponde a verità. La contestazione che emerge nel verbale è la violazione dell’art. 4 comma 2 lett. b) del disciplinare per le escursioni nel parco (approvato con DCS n. 34/2007) che punisce con una sanzione amministrativa sia gli organizzatori, sia i partecipanti (più di 30) ad escursioni nelle zone A e B del piano di parco che abbiano omesso di farne comunicazione preventiva all’Ente Parco (detto per inciso, il piano di Parco non è ancora stato approvato definitivamente, per cui, forse, la contestazione dell’infrazione potrebbe avere avuto un vizio d’origine che ne inficiava la legittimità e, quindi, l’efficacia). La norma, comunque, non è peregrina e ha le sue motivazioni: si tratta di zone caratterizzate da delicati equilibri che vanno rispettati e che impongono attenzioni particolari ai visitatori che, purtroppo, non sempre si dimostrano attenti e rispettosi verso gli ecosistemi all’interno dei quali si muovono. E’ altrettanto vero che le norme di questo disciplinare non sono state, probabilmente, divulgate e portate a conoscenza del pubblico in maniera efficace ed appropriata. Prima di applicare sanzioni sarebbe utile dedicare maggiore impegno se non ad educare, almeno ad informare. E’ così che si crea un rapporto di fiducia e collaborazione tra istituzioni e cittadini. Ribadisco che non ho elementi sufficienti per esprimere una valutazione nel merito della vicenda, ma il buon senso, forse, non l’ha fatta da padrone e questo è un vero peccato.
una multa così sa’ tanto di dispetto……
Sembra che a Macerata non vogliano essere da meno del Questore di Pesaro che nel 2012 ha organizzato posti di blocco con Polizia, Polizia stradale, Polizia Municipale, Carabinieri e Guardia di Finanza per multare le biciclette. (cfr.:http://www.ztlamacerata.it/modificheCdS/multeallebici.html)
E DICONO CHE L’USO DELLA BICI VA INCORAGGIATO !!!
l’italia è una vergogna!!!!!
I dettagli dello “scempio” : http://www.sibillini-mtb.it/parco-dei-sibillini/221-raduno-lame-rosse.html
Poi ci si meraviglia se la maggioranza della popolazione non vede di buon occhio il parco
Amo la montagna, la natura, il paesaggio, fare escursioni. E’ la prima volta che so di un simile articolo. Spesso con gli amici abbiamo deciso di partire all’ultimo momento. La prossima volta, arrivati sul posto, vedremo di evitare di unirsci ad altri e fare disdicievoli amicizie. Oltre tre persone è riunione sediziosa?
Per chi avesse inteso male, lo “scempio” (infatti virgolettato) è riferito all’assurda decisione dell’ente Parco nell’applicare ottusamente ed ingiustamente una regola di comportamento discutibile, poco condivisa ed in ogni caso ingiusta nell’evento incriminato!!!
Un Parco TALEBANO, diretto da TALEBANI!!! Probabilmente le vacche hanno abbandonato il pascolo per il palazzo!!!
Basta sentire le parole di Perco nell’ultima intervista che hanno il coraggio di mandare in giro sullo scialpinismo in cui, lo stesso direttore generale afferma che il territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini è anche troppo conosciuto, che bisogna accrescerne il mistero per preservare la sopravvivenza di alcune specie animali…
Sono esterrefatto dalle dimensioni delle cazzate che questi personaggi sparano. E c’è pure chi gli da ragione…
Essendo io stato presidente di una associazione motociclistica senza scopo di lucro ed aver organizzato raduni i cui partecipanti venivano un po da tutta Italia (anche dalle dolomiti) mi hanno sempre premiato per aver organizzato uscite nel pieno rispetto della natura e se c’era qualcuno che sgarrava lo bloccavo all’istante. Però devo dire che anche nel mondo motociclistico il rispetto specialmente nel mondo Enduristico è molto lontano da capire che certe cose non vanno fatte. I Famosi Tasselli non vanno fatti passare nei prati, in mezzo ai boschi, ecc,ecc, il microambiente viene devastato, si possono percorrere solo le carreggiabili…..oppure te ne vai in circuito a sfogare le ture frustazioni…..e questo per me deve essere applicabile anche alle bici, che se anche fanno meno danni ne fanno di certo quando si è in tanti. Ho deciso di farla finita con la moto anche per questo……!
Mi dispiace per i bikers ma se consideriamo che è vietato andare in bici anche nei giardinetti pubblici, era piuttosto prevedibile che per fare un raduno in un parco naturale sarebbero serviti dei permessi specifici.
200 bikers in un parco naturale… scusate ma vi rendete conto? se c’è un parco naturale è perchè ci sono degli habitat e delle condizioni naturali da preservare. 200 persone, per quanto possano avere un comportamento corretto, sono sempre 200 persone… e senza essersi informati tramite l’Ente Parco non potevano sapere se con la loro “massiccia” presenza potevano causare dei danni. Mi riferisco a ambienti bellissimi e fragili, come ad esempio le Lame Rosse, in cui è addirittura rischioso emettere rumori troppo forti perchè potrebbero causare crolli delle strutture (con conseguente danno per l’ambiente e pericolo per gli escursionisti). Troppe volte si da la colpa al parco o a chi abita al suo interno, facciamo un esame di coscienza: quanti di noi vanno davvero preparati in montagna? Ma ci ricordiamo quante volte serve l’intervento delle autorità (elicotteri ecc… pagati dai contribuenti) perchè escursionisti sprovveduti si mettono in pericolo? (mi pare fosse la scorsa estete che una famiglia era andata alla grotta dei frati nel tardo pomeriggio, perdendosi in piena notte fra i monti…) O quanti di noi vanno a fare passeggiate senza il giusto equipaggiamento di base (acqua in primis)?
Solo un apiccola Considerazione sull intervento di Roberta Blanchi:
nei giardini pubblici è vietato calpestare le aiuole, non transitare in bici nelle strade adiacenti ai giardini stessi.
Noi abbiamo percorso in bici sentieri ben tracciati e il Raduno si è creato da solo con il passaparola, non c’era niente di ufficiale.
Ad ogni modo , essendo il diretto interessato di questa notizia , ci tenevo a rendere chiaro che non è stata contestata l’infrazione del regolamento, semmai il modo in base al quale è stato deciso che eravamo noi i soli responsabili e soprattutto la risposta ad un nostro tentativo di dimostrare che c’era buona fede e che eravamo propositivi ad un colloquio con il parco stesso.
…Oltre tutto non mi risulta sia stato danneggiato in alcun modo il patrimonio del Parco.
Quando usciamo in bici spesso ci fermiamo a raccogliere le cartacce che troviamo in giro,… se cerchi nel nostro gruppo facebook troverai foto che mostrano nostri membri che riparano croci di montagna cadute dal a causa del maltempo…insomma siamo bravi ragazzi che si aspettavano soltanto un pò di buon senso.
Roberta Blanchi: cosa c’è di brutto in 200 bikers ordinati e disciplinati che pedalano nei sentieri e mulattiere tracciati di un parco e che vanno a vedere lo spettacolo naturalistico delle Lame Rosse…ovviamente risalendo a piedi il tratto che porta alle stesse, perché in bici è impossibile salire su un ghiaione ripido.
Magari si caricano in spalla la bici per fare la foto ricordo sotto alle Lame…poi qualche buontempone crede che si sono addentrati in mezzo ai pinnacoli in “stile Brumotti” e dice che è uno scempio!
Vieni a fare un’uscita con noi, ti assicuro che cambierai opinione sulla nostra pericolosità per l’ambiente
ser non si può pescare, cacciare, campeggiare, ecc… non è il caso di presentarsi con 200 motociclette…
<Premesso che non sono a assolutamente d’accordo con la multa, che vi hanno fatto, dal momento che penso che la Bicicletta sia pure del genere MB non sia distruttiva per l’ambiente, per flora, fauna, suolo (salvo particolari comportamenti da evitare come andare fuori pista su prati e pascoli, col rischio di calpestare nidi di specie animali che nidificano a terra o in anfratti rocciosi, o calpestare specie vegetali protette ecc (che mi sembra di aver letto che avete rispettato) e se come dice la lettrice Sig. Bianchi, che è vietato andare in bici anche nei giardinetti pubblici, a maggior ragione andrebbero prese tutte le massime precauzioni quando si va in un territorio protetto ufficialmente come un parco nazionale). Non dico che voi non le avete prese, forse avete chiesto alle persone sbagliate le informazioni; penso che se avevate chiamato direttamente l’ente parco, magari vi davano tutte le dritte per evitare la multa che vi ha fatto la Forestale oppure chiamare direttamente la forestale (l’articolo del disciplinare citato dal verbale parla chiaro purtroppo,e la sanzione si riferisce esclusivamente alla mancata comunicazione all’Ente Parco del superamento di 30 persone, non è poi cosi grave penso..ma se questo dice il parco….purtroppo l’infrazione c’è stata (come quando ti fermano per non avere le cinture). Ovviamente ripeto che non sono daccordo con la multa.
A questo proposito sarebbe auspicabile far conoscere a più persone possibili il Disciplinare del Parco, alla sezione REGOLAMENTI dalla Home page del sito ufficiale del Parco Nazionale dei Monti Sibillini sibillini.net dove al sottosito
http://www.sibillini.net/attivita/regolamenti/RegolamentoAttivitaSportive.htm
ci sono i vari articoli (Es. Art. 2 – ambito di applicazione, Art. 4 – Attività soggette ad autorizzazione O preventiva comunicazione (oggetto della multa), Art 5 attività vietate ecc ecc) che ho letto velocemente ma che potrebbero interessare tutti coloro che grazie a questa vostra disavventura burocratica, volessero organizzare eventi di gruppo ed evitare cosi spiacevoli multe.
E comunque W la Bicicletta. E continuate a portare avanti questa bella passione che avete.
Nella democrazia di “…eccetto gli autorizzati” può succedere di tutto, come il fatto che 200 pacifici bikers vengono multati mentre i parlamentari del PDL ( per fortuna pochi rispetto all’altra legislatura) non avranno sicuramente nemmeno chiesto l’autorizzazione per manifestare contro le istituzioni statali ( doppio “reato”) a favore di… un animale troppo protetto.
mi pare di aver capito che il problema è a monte… la multa va fatta a tutti gli organizzatori o a nessuno…. tutto il resto conta poco..solo qui’ il parco ha fatto discriminazione…oppure ci sono i soliti inciuci all’italiana..chissà…
Sì Vassallone, però quei ciclisti hanno commesso un doppio “delitto di lesa maestà” nei confronti della Sacra e Saggia Burocrazia del Parco, perché in primo luogo si sono organizzati da soli (e già questo è sommamente disdicevole), e, in secondo luogo e soprattutto, perché hanno osato addirittura avere successo con questa loro iniziativa (senza permettere alla Sacra e Saggia Burocrazia di mettere il cappello, oltre che sull’iniziativa, anche sul successo che essa ha riscosso).
E per queste cose ci vorrebbe la pena di morte, altro che essere costretti a rimediare nei meandri dei regolamenti una misera sanzione pecuniaria!
Devo aggiungere che sto scherzando?
Signor Frascarelli, mi permetto di far notare che non sono assolutamente contro la passione per la bici e per la natura, anzi, trovo un’iniziativa molto positiva quella di organizzare raduni come il vostro. Attività sportiva, contatto con la natura, promozione del territorio valorizzando le bellezze del territorio sono sicuramente gli ingredienti giusti per rilanciare le bellezze della nostra Regione.Mi scuso se ho dato l’impressione opposta. Quello che mi preme far notare è che 200 persone non sono poche (a prescindere se si comportino bene o male) e forse avete peccato un po’ di ingenuità in questo caso nel pensare di poter fare un raduno del genere senza avere un permesso scritto dal Parco. Inoltre le regole non possono prevedere clausole del tipo “gruppi di più di N persone che si comportano male non possono andare nel parco e gruppi che si comportano bene si” ma devono dare un criterio generale e oggettivo. Da quello che so, il regolamento del Parco dice molto semplicemente che l’Ente Parco deve essere informato per valutare se dare o meno il permesso allo svolgimento di attività che prevedano un numero consistente di persone (perciò non è un iter particolarmente complesso). “Purtroppo” le regole ci sono e vanno rispettate per il bene della collettività, detto questo, seppure io sia dispiaciuta per questo spiacevole inconveniente che ha rovinato la vostra iniziativa, l’infrazione l’avete fatta e la legge non ammette ignoranza, nemmeno se si è in buona fede.
a parte il torto o ragione di tutta la vicenda io rimango stupito da come i cittadini di caldarola, che usufruiscono direttamente del lucrato dell’autovelox da circa 20 anni a 300.000 euro cada anno,possano lamentarsi essendo pagati con la stessa moneta..
quindi si può dedurre che quando il torto va fatto ad altri a favore dei caldarolesi é ben accetto e al rovescio è polemica?
salvo che gli stessi non abbiano lottato contro le ‘abitudini redditizie’ dei loro amministratori e del vigile con la stessa tenacia manifestata in questo spiacevole episodio.
Sig. Roberta Blanchi: queste 208 euro non sono per il bene della collettività e secondo me neanche per il bene del parco visto le reazioni suscitate.
Ci sarebbero parecchie motivazioni per impugnare la multa e magari vincere un eventuale ricorso, primo fra tutti il fatto che tutti i gruppi e singoli che hanno partecipato si sono autoorganizzati e sono pornti a confermarlo. Non vedo perchè solo la nostra associazione sia stata punita. Inoltre l’iniziativa è nata come nasce la programmazione di una passeggiata…qualche messaggio su facebook, l’avviso sul nostro gruppo del giorno e ora e del luogo di ritrovo dal quale partivamo…se questo è sufficiente a rendere questo un evento ufficiale e a rendere noi gli organizzatori pazienza.La multa l’abbiamo già saldata e non faremo ricorsi. Chiudo qui i miei interventi
considerato il danno che fà all’ambiente all’interno dello stesso parco un cinghiale.Il parco sarebbe dovuto essere un mezzo di promozione delle territorio e non una mannaia x escursionisti e gli stessi abitanti….poi il parco ti và a fare un convegno sul lupo …ad Ancona…certo Ancona è piena di lupi….questo è il parco
Consolatevi, se passano due in moto oltre la multa rischiano il sequestro del mezzo!!
@Ivano Andreozzi, non sono moto, sono bici. Quelle che non inquinano!
La multa è giusta ed è anche troppo modica. Le regole vanno rispettate.
I bikers sicuramente non sanno quanti animaletti e quanti organismi hanno calpestato con le loro ruote ………….e quanti ne hanno spaventati.
Consiglio loro di approfondire la conoscenza del Parco.
Se un lupo s’avesse mangiato un ciclista cosa avrebbero detto i bikers?
…..che succede a chi ha una Shadow o una Harley Davidson o una Ducati scoppiettante ..deve chiedere il permesso all’ente parco x salire fino a Pintura?
Una sola bicicletta non è un problema per un ecosistema ; 200 tutte insieme magari cominciano a diventarlo. questo è un problema tipico del nostro impatto sulla natura che dovremmo imparare a conoscere e valutare. Al di la della multa e della conseguente mancanza di dialogo , quello che mi sembra però venir fuori dalla esperienza raccontata qui sopra è la gestione del parco vissuta unicamente come tutela e difesa dell’ambiente natuarale (e va bene) mancando però della promozione e della valorizzazione che significa ad esempio aiutare i cittadini ed i possibili fruitori a conoscere i vincoli ed i limiti che bisogna avere nel rapporto con l’ambiente naturale. Se la casa del parco sta aperta solo d’estate e se ci vogliono 60 giorni per inoltrare una richiesta di visita , quale è il risultato ? nella maggior parte dei casi non si va o si va in maniera non organizzata e non regolare come questa. Insomma più promozione e conoscenza e meno multe , dovrebbe essere questo l’approccio (mi sa che diranno che non ci sono i soldi ….)
da super amante della montagna, praticante di molti sport montani (trekking, arrampicata, alpinismo, scialpinismo e MTB), iscritto al CAI e presente al raduno posso dire con assoluta certezza che 200 bici non fanno danno a nessuno e a niente se si passa per sentieri, strade o mulattiere.
l’escursione si può dividere in diverse tranche:la prima è stata una strada bianca dove transitano le auto e dove abbiamo incontrato anche la jeep dei carabinieri che non ci hanno detto niente e anzi si sono fatti fotografare. La seconda discesa su sentiero ben visibile e segnalato. La terza strada asfaltata fino al belvedere del lago di fiastra e l’ultima tranche ancora sentiero moooolto battuto da chi fa trekking fino alle lame con rientro per lo stesso!!
quindi non abbiamo apportato alcun danno a nessuno e a niente!!!!
siete mai stati la domenica da quelle parti???? altro che 200 bici…tra moto (che fanno un rumore allucinante), gente in giro, jeep, auto ecc…. c’è un caos disumano!!! e d’inverno quando c’è neve il bordello che c’è a Sassotetto o Frontignano?? avete mai notato il colore della neve dove ci sono le auto?? MEDITATE
Io credo che come per tutte le altre cose e’ solamente una questione di soldi da racimolare. Mi pare che la multa non sia stata contestata direttamente ai bikers ma successivamente. Io l’avrei contestata, come dimostrare che non fossero alcuni gruppi inferiori alle 30 unita’ che poi si sono incontrati per caso? Ma quale gruppo organizzato.
Da ex Presidente (in anni ormai lontani) del CAI Macerata sono perfettamente d’accordo con quanto scritto da Liuvaband.
Non era questo il Parco dei Sibillini per la cui istituzione lottammo negli anni settanta ed ottanta.
Parchi, aree protette,riserve ecc. tutte strategie per privare i cittadini di un bene comune.
“[…]Adesso, nella democrazia che si proclama liberale, sono libero ma solo all’interno di tante e tali regole che, di fatto, non sono più libero. Ci muoviamo ostacolati da un intrico di divieti, scritti e non scritti, che farebbero inorridire anche il più miserabile dei nostri antenati antichi o medievali. Possiamo circolare ma dall’ora x all’ora y, nel posto tale e non in un altro, stando attenti che non ci sia qualche cartello che vieti di mangiare, di bere o di cucinare in luogo aperto, se abbiamo 18 anni o se la nostra patente ne ha già compiuti cinque. Possiamo dire quello che vogliamo ma a patto di non offendere la sensibilità di ebrei, musulmani, gay, neri, cattolici, donne, animali, bambini, minoranze etniche e memorie sacre del passato (solo alcune, beninteso, quelle funzionali al potere). Possiamo manifestare su piazza, ma se il questore è d’accordo. Possiamo scrivere su un giornale, ma solo se è riconosciuto dall’Ordine e dal Tribunale (benedetta sia l’anarchia di Internet, finché dura). Possiamo aprire un’azienda, ma solo dopo aver fatto una trafila di permessi da far venire i capelli bianchi. Possiamo pisciare all’aperto? No, perché si configura come atto osceno in luogo pubblico. Non si può più nemmeno farsi una pisciata in santa pace.[…]”
Propongo questa citazione, tratta da http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11600, perché mi pare adatta ad inquadrare questa già di per sé interessante discussione in un orizzonte più generale .
Troppo piccola la multa… ma come si fa a portare 200 ciclisti sulle Lame Rosse!!!!!!!!! E’ un sito sensibile e delicato. Mi viene il dubbio che non ci sia stata nessuna buona fede, il Parco non è stato contattato apposta perchè avrebbe negato, giustamente, quel sito. Ricordo a tutti che i Parchi ci sono proprio per fare in modo che persone COMPETENTI tutelino i territori più belli del nostro Paese.
Come al solito in Italia è facile creare una “poltrona”, poi per mantenerla ognuno fa la propria attività d autofinanziamento. Mi piacerebbe sapere quanti conoscono il regolamento del Parco? Chi lo ha stilato? Dove è reperibile? Complimenti per la trasparenza amministrativa….
Visto che il gestore del Parco è in grado di autofinanziarsi… gli si può tagliare tutti i contributi…
sig verdesera,ora che i ciclisti hanno fatto questa escursione e la multa è stata inflitta e pagata vorrei che qualcuno elencasse i danni effettuati da questi sciagurati e come si è provveduto a ripristinare l’ordine e con quali costi.Grazie
Purtroppo, i danni arrecati da 400 ruote alle Lame Rosse, costituite da sedimenti sciolti o poco cementati, formatesi in un paio di milioni di anni per una rara serie di coincidenze geologiche e ambientali, sono irreparabili…
Verdesera sei patetico…non siamo andati SOPRA LE LAME ROSSE, siamo andati SOTTO econ le bici IN SPALLA
Salve, sono l’Alessandro Rossetti citato nel comunicato. Vorrei solo chiarire alcune questioni, sperando di contribuire a rendere il dibattito più vicino alla realtà.
1. La tutela dei beni ambientali (biodiversità, acqua, paesaggio), beni comuni fondamentali, richiede delle regole, come in qualsiasi altro aspetto della vita civile; si può quindi discutere sulla equità e trasparenza di tali regole, ma non sulla loro necessità;
2. La legge quadro sulle aree protette (394/1991) stabilisce come finalità la tutela dell’ambiente e la valorizzazione mediante integrazione tra uomo e ambiente;
3. Non esistono attività di per se dannose o innocue per l’ambiente; l’impatto dipende da molti fattori, quali i mezzi, il numero di partecipanti, il periodo e la fragilità dei luoghi attraversati;
4. Le regole stabilite dal Parco dei Sibillini non sono affatto repressive; prova ne è che il territorio ha un livello di fruizione (in tutte le forme) tra i più intensi tra i Parchi montani italiani e che le sanzioni alle attività sportive ed escursionistiche comminate dal CFS durante l’anno ammontano a poche unità; ciò dimostra anche che le sanzioni hanno una incidenza del tutto trascurabile sul bilancio dell’Ente;
5. Tutte le norme del Parco sono pubblicate sul sito http://www.sibillini.net alla voce “regolamenti” ben visibile anche nell’home page; il personale del Parco è inoltre sempre disponibile a fornire chiarimenti anche telefonicamente o mediante incontro;
6. In particolare, il disciplinare sulle attività sportive ed escursionistiche (vigente dal 1997) prevede che la comunicazione è necessaria solo per le manifestazioni motoristiche e per le attività escursionistiche nelle zone A e B (quindi di massima tutela) per gruppi maggiori a 30 unità con MTB o cavallo e a 60 unità per escursioni a piedi; anche le diverse zone del Parco sono chiaramente pubblicate sul sito internet, insieme al citato disciplinare;
7. In ogni caso, pur non mettendo in discussione la buona fede dell’Associazione multata, il Parco (e tanto meno il sottoscritto) non ha potere sull’annullamento di una sanzione comminata dal CFS qualora non vi siano i presupposti previsti dalla legge.
scusate… rettifico l’anno di entrata in vigore del disciplinare per le attività turistiche ed escursionistiche, che è il 2007 e non il 1997 come erroneamente ho scritto :-/
Il ghiaione dove siete passati è parte integrante delle Lame Rosse. Il sistema è uno solo, funziona nel suo insieme e i vari elementi, pinnacoli, pareti e ghiaione, sono strettamente collegati. Lei può non saperlo, ma proprio per questo ci sono le regole da seguire e rispettare!!! Che poi siete passati con le bici in spalla non mi risulta, la foto in questo sito cos’è? Un fotomontaggio? http://www.sibillini-mtb.it/component/content/article/2-articoli-sibilini/221-raduno-lame-rosse.html Per quanto riguarda il patetico poi… Lei per 200 euro di multa (1 euro a partecipante) ha creato un dibattito interregionale…
La presenza di un Parco Nazionale da vent’anni dovrebbe far capire a chi frequenta i Sibillini che delle regole esistono e vanno rispettate ma soprattutto vanno cercate, perchè è dovere di ogni cittadino rispettarle, anche se oramai sembra cosa in disuso. Sono certa della buona fede dell’associazione che probabilmente ha perso il controllo della situazione, ma di fatto ha sbagliato e le avrebbe fatto molto più onore ammettere l’errore piuttosto che scaricare la responsabilità su altri, anche questa cosa che va abbastanza di moda ultimamente. Stessa cosa dicasi di Cronache Maceratesi che poteva evitare un articolo così fazioso ma probabilmente si allinea alla bassa qualità che i media hanno in questo paese. Purtroppo fin quando esistono persone che passano il loro tempo a sparare a zero contro il Parco non andiamo da nessuna parte. A queste persone vorrei dire che, se non vogliono rispettare le regole vadano a fare le loro vacanze altrove e i nostri monti lasciateceli così come sono, perchè sono un bene comune che va preservato per la corretta fruizione di chi ha voglia di viverli rispettandoli.
credo che il cfs avrebbe potuto risolvere il malfatto avvertendo ed invitando i bikers ad informarsi sui regolamenti da rispettare nel parco invece che usare direttamente la mano pesante.
secondo me l’articolo dei bikers ‘asd monti azzurri’ è un superbo tentativo di giustificare il punto di vista di chi si considera nel giusto delle proprie decisioni e con una condotta impeccabile,pur essendo famosi per la strumentalizzazione dell’autovelox come ragguardevole mezzo per incrementare il bilancio comunale.
il rilevatore di velocità è stato occultato da un posto all’altro di Caldarola con l’astuzia per catturare più prede motorizzate possibili,spero che i nostri bikers non adottino lo stesso stratagemma che loro stessi promuovono nella loro comunità per fare cassa nel parco per procurarsi il pranzo.
comunque fatto da loro sarebbe un intento di promuovere il gusto della selvaggina, purtroppo ostacolati dagli incapaci amministratori del nostro parco.
sarebbe opportuno che noi tutti facessimo un mea culpa e che prima di guardare la pagliuzza nell’occhio del nostro fratello guardassimo la trave nel nostro.