Imbran Idrizi, senza paga da agosto
“Ho una moglie e sette figlie a carico”

EMERGENZA LAVORO - Il 45enne era impiegato in un'impresa edile della zona, ma da fine aprile è in cassa integrazione, non retribuita da sette mesi. La sua famiglia vive in una casa popolare: "Non so come pagare i debiti, da mesi mangiamo solo pasta e patate"
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di Filippo Ciccarelli

Imbran Idrizi è un cittadino macedone, che da 19 anni si è trasferito in Italia. Vive da sempre a Macerata, insieme alla sua numerosa famiglia, composta dalla moglie e dalle sette figlie femmine, tre delle quali sono nate e cresciute nella nostra provincia.  Da 13 mesi ha fatto la domanda per avere la cittadinanza italiana, ed è ancora in attesa di una risposta da parte delle autorità: dopo aver lavorato per 5 anni in fabbrica a Montecassiano, come metalmeccanico, ha trovato un posto da carpentiere in una ditta edile di Corridonia, che però ha iniziato ad avere problemi con i pagamenti intorno al dicembre del 2011.

Imbran Idrizi

Imbran Idrizi

“L’ultimo stipendio pieno preso in busta paga è di aprile 2012, poi sono andato in cassa integrazione. Sono ancora in cassa integrazione, ma ho preso solamente gli stipendi di maggio, giugno e luglio: ho diversi mesi di arretrato, e a complicare le cose ci si è messo anche l’infortunio che ho avuto dentro le mura di casa mia e per cui ho una placca di metallo nella caviglia”.

A quanto ammonta l’arretrato che deve ricevere?
“Tra la cassa integrazione, gli assegni familiari che non ricevo da marzo, quello che devo prendere dalla Cassa Edile e la malattia non retribuita penso che la cifra sia superiore ai 5mila euro. Da agosto non ricevo più un soldo, così non ce la faccio ad andare avanti”.

A chi si è rivolto?
“Sono andato più volte all’Inps, al sindacato e al patronato, per chiedere come mai non mi venisse dato più nulla, né della cassa integrazione né della malattia. All’Inps mi hanno detto che dovevano fare dei controlli, e che avrei saputo tutto prima di Natale o, sicuramente, dopo Natale. Ma finora non so nulla: mi hanno detto che devono mandare un ispettore in quell’azienda per vedere quali dipendenti sono stati pagati e quali no. Dopo Natale sono tornato e all’Inps mi hanno detto di rivolgermi al patronato, ma anche qui stanno aspettando l’ispettore dell’Inps”.

Imbran_Idrizi (1)Quanti anni hanno le sue figlie?
“La più grande ha 22 anni, la più piccola 5”.

Qualcuna di loro ha un lavoro?
“La maggiore aveva un impiego, ma la sua ditta ha mandato a casa diverse persone, tra cui lei. Una fa la scuola alberghiera a Cingoli, due studiano a Macerata, due la scuola media qui a Villa Potenza e l’altra invece ancora non va  a scuola”.

C’è qualcuno che riesce ad aiutare economicamente la sua famiglia?
“Fino a un paio di mesi fa mi hanno aiutato molto la Caritas ed il Comune di Macerata. Da agosto non riesco a pagare l’affitto di casa e le bollette, il Comune per esempio mi ha aiutato a pagare una parte dei libri per le ragazze che studiano. Ogni tanto mio cugino mi manda 100 o 200 franchi dalla Svizzera. Non ce la faccio più, ho pure pensato di prendere una corda e farla finita, le bambine mangiano solo patate e pasta, non vedono la carne da agosto scorso”.

Sta cercando un lavoro?
“Certo, ho bisogno di lavorare, ma al momento non trovo niente. Ho 45 anni e sono penalizzato anche da questo problema alla caviglia, ancora non riesco a camminare benissimo, ma vorrei fare tutto: muratore, carpentiere, operaio in fabbrica. Ogni giorno ricevo due o tre telefonate di gente che mi chiede i soldi, le rate per la macchina, per la cucina: io spiego che non riesco a pagare perché non li ricevo nemmeno io. Vorrei poter pagare tutti i debiti, ma a questo punto penso che potrò solo rivolgermi ad un avvocato. E quello come lo pago?”.

Che cosa pensa di fare per la sua famiglia?
“Io sono disposto anche ad andare fuori, in Austria, Svizzera, Germania, ovunque ci sia lavoro per mandare i soldi qui e pagare i debiti e le bollette. Non so che altro posso fare, di certo non posso mettermi a rubare. Per fare un esempio delle spese, solo l’abbonamento del pullman per mia figlia che va a Cingoli sono 400 euro, quelle che studiano a Macerata costa 220. Chiamo anche la ditta dove sono in cassa integrazione per avere informazioni, ma non mi risponde nessuno”.

Può tornare in Macedonia?
“No, non ho niente lì, io mandavo 300 euro al mese alla mia famiglia in Macedonia. Poi le mie figlie perderebbero la scuola, vivono qui, non è facile trasferirsi”.

***

SOS LAVORO, LE PUNTATE PRECEDENTI:
Quarantenni sposati e senza impiego: “Andiamo avanti grazie a mia madre” (leggi l’articolo)

– L’azienda chiude, dipendenti a casa: “Mi sento inutile per la società” (leggi l’articolo)



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