Macerata ostaggio di vecchie ideologie

IL COMMENTO - I giovani manifestanti ancorati al passato fotografano lo stato di una città che non sa pensare al futuro

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di Matteo Zallocco

Sabato erano in prima fila rispettivamente al corteo di Forza Nuova e nei tafferugli di piazza Mazzini. Domenica erano fianco a fianco a vedere la partita della Maceratese. Due giovani sportivi a cui non si può certo rimproverare la passione per la squadra di calcio della propria città. Ma è quantomeno curioso il siparietto che mi hanno fatto notare diverse persone presenti all’Helvia Recina dove i due giovani sono stati semplici spettatori dopo aver giocato alla guerra qualche ora prima nelle vie del centro di Macerata (leggi l’articolo). Perché per molti di loro di questo si è trattato: un gioco per trascorrere qualche ora del sabato pomeriggio, qualcuno era in cerca di un po’ di visibilità, qualcun altro ha colto l’occasione per sfogare la propria aggressività (come sicuramente faranno anche nei commenti in calce a questo articolo).

Il tutto in nome di ideologie vecchie come le scarpe che avevano buttato nel cestino qualche anno fa. Alla faccia di quei commercianti del centro storico e Corso Cairoli (leggi l’articolo) che sono rimasti prigionieri dei loro negozi nell’atmosfera surreale di una Macerata blindata. Molti di questi commercianti aspettano tutta la settimana l’arrivo del sabato per incassare qualche euro e poter mandare avanti la propria attività. Ma chi se ne frega! Giocare alla guerra era più importante.

IMG_0632E oggi i protagonisti delle manifestazioni di sabato giocano a fare le vittime. Da una parte Forza Nuova che se la prende con Cronache Maceratesi ed altre testate che stando a quanto scrivono “Descrivono i fatti in maniera distorta.  Riteniamo grave – aggiungono – mettere sullo stesso piano la manifestazione violenta e non autorizzata da parte di un nutrito gruppo di aderenti ai centri sociali delle Marche in piazza Mazzini, con il corteo regolarmente autorizzato di Forza Nuova che non ha potuto avere termine per l’intemperanza degli stessi, e che solo la responsabilità dei forzanovisti ha impedito che degenerasse in ulteriori turbative dell’ordine pubblico”.

Dall’altra alcuni manifestanti di sinistra che se la prendono con la Questura non solo per quelle che definiscono “ingiustificate cariche” ma anche perchè “non avrebbe dovuto legalizzare una manifestazione platealmente illegale come quella di Forza Nuova. La Costituzione afferma – proseguono – che, cosi come le leggi che dovrebbero renderla materiale, non esiste cittadinanza per chi predica l’odio su basi etniche”. E se la prendono anche con la stampa che stando a quanto scrivono “non ha posto alla base del suo fare informazione il carattere razzista e incostituzionale della manifestazione di Forza Nuova”.

 

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Il corteo di Forza Nuova lungo corso Cairoli

Per quanto ci riguarda abbiamo riportato la cronaca di quanto accaduto sin da sabato pomeriggio con fotografie che parlano da sole e resoconti dettagliati dei giornalisti che erano sul posto. Nella sua gravità, purtroppo, l’immagine di una Macerata off limits era diventata di forte interesse pubblico. I manifestanti di Macerata Antifascista abbandonando il presidio di piazza Annessione per andare a “liberare piazza Mazzini” (così hanno scritto alcuni di loro) non hanno fatto altro che dare maggiore visibilità al corteo di Forza Nuova e ad alcuni contenuti di odio razziale che vanno sicuramente condannati. Il problema criminalità nella nostra provincia esiste e non si può più nascondere ma va affrontato in maniera seria.

Condivido quanto scritto qualche giorno prima in un commento da Andrea Marchiori: “I manifestanti ed i contromanifestanti potrebbero firmare un documento comune in cui vengono elogiate le forze dell’ordine che hanno svolto un ottimo lavoro nel duplice omicidio di Montelupone ed auspicare che le stesse vengano dotate di maggiori risorse per controllare in modo più efficace il territorio”.

Invece oltre cento uomini delle forze dell’ordine sono stati costretti a presidiare Macerata per il corteo di Forza Nuova e la reazione scomposta dei Centri Sociali. La prossima volta sarebbe meglio pensarci due volte prima di autorizzare certe manifestazioni e se proprio si devono autorizzare si lasci ai manifestanti un “campo di battaglia” lontano dai centri storici.

Li seguiranno anche lì quegli esponenti politici di centrosinistra e centrodestra  che con tipico fare democristiano non si perderanno l’appuntamento: una presenza potrebbe significare 5-6 voti in più alle prossime elezioni. 

Dal sindaco di Macerata, infine, ci si aspettava una nota stampa post-evento dopo aver diffuso il comunicato di sostegno all’iniziativa di Macerata Antifascista. A questa città non servono vecchie ideologie o una politica democristiana. Servono nuove idee che diano sfogo alla creatività.



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