Visita dall’otorino, nessuna via crucis
“L’ambulatorio era aperto”

TOLENTINO - Il dottor Lamberto Lapponi replica alla lettera del signor Nazareno Pallotta: "Il paziente non era andato in accettazione e non aveva un'impegnativa urgente"

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L’Ospedale di Tolentino

Dal dottor Lamberto Lapponi, medico in servizio nel Distretto sanitario di Tolentino, riceviamo una lettera in replica alla segnalazione del signor Nazareno Pallotta (leggi l’articolo) sui presunti disservizi del reparto di otorinolaringoiatria:

“In data 11/09/12 il signor Nazareno Pallotta si reca presso l’Ospedale di Tolentino perché necessita di una consulenza otorinolaringoiatrica. Egli non ha effettuato alcuna prenotazione e non è munito di impegnativa con carattere d’urgenza. Anziché prenotarsi presso l’accettazione, come qualsiasi utente, sale al secondo piano e bussa alla porta dell’ambulatorio di otorinolaringoiatria senza ottenere risposta. Sono circa le 10.30 – lo sostiene il Pallotta – e lo stesso pensa che l’ambulatorio sia chiuso. Al contrario io nella seduta dell’11 settembre scorso ero al lavoro, e posso provarlo con tre referti telematici, redatti rispettivamente alle 10.19, alle 10.33 e alle 10.51, tutti inviati alla direzione dell’Asur. Considerando che ogni referto viene compilato al termine di una visita, mi chiedo:
Il signor Pallotta è realmente salito al secondo piano ed ha bussato alla porta delll’ambulatorio alle 10.30 circa? Se realmente è salito quanto tempo ha atteso? 2 o 3 minuti?
Il Pallotta afferma nella sua lettera che presso l’Ospedale di Tolentino si effettua una sola seduta ambulatoriale: niente di più falso. Le sedute settimanali sono due (come è ben specificato sulla targhetta letta così atntamente dal signor Pallotta) e sono certamente sufficienti, dato che le liste di attesa del sottoscritto sono brevi. Il Pallotta, infine contesta il fatto che nella suddetta targhetta non è specificato che le visite sono su appuntamento: egli dovrebbesapere che in tutte le Asur della penisola, per poter eseguire una qualsiasi visita specialistica, è necessaria la prenotazione. Frasi come “l’ambulatorio era chiuso” e “il servizio insufficiente” sono inaccettabili, e credo che qualcuno debba pubblicamente delle scuse al sottoscritto e alla sua collaboratrice”.

 

 

 

 

 



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