di Laura Boccanera
(foto di Ciro Lazzarini)
“Nessuna dietrologia dietro questo incontro, solo la voglia di riformare la politica”. Parte da Civitanova un cambiamento i cui obiettivi ancora sono difficili da intuire, ma che probabilmente cambieranno la conformazione e l’assetto della Regione, almeno dal punto di vista partitico. Il convegno bipartisan “Pronti per il cambiamento” che si è tenuto a Civitanova, organizzato da Erminio Marinelli e che aveva fra i relatori il governatore delle Marche Gian Mario Spacca e Vittoriano Solazzi, ha suscitato non poche curiosità e perplessità fra l’ambiente politico e partitico, dell’una e dell’altra parte. Ma i protagonisti smentiscono che “sotto ci sia qualcosa” anche se, forse, si guarda già alla prossima scadenza elettorale regionale. Supposizioni da dietrologisti o intenti riformatori dietro le parole di Spacca e Solazzi? La platea però ha risposto e la politica partitica si è ritrovata al Cosmopolitan (in numero maggiore gli esponenti di centrodestra, tra gli amministratori comunali solo il presidente del consiglio Ivo Costamagna). Ad aprire il tavolo delle discussioni è stato Spacca: “è un momento per ritrovarsi fuori dalle aule e dagli sterotipi o ruoli che ciascuno riveste, perchè è necessario in questa partita giocare con un modulo nuovo e il cambiamento va gestito ordinando le 4 nuove varianti di velocità, dematerializzazione dei processi, devolution e globalizzazione”.
Il governatore spiega come il modello Marche sia da rinnovare: “il vero modello Marche non è solo una collaborazione politica, ma è il modello della città regione, dove non si guarda più ai municipalismi, ai localismi, ma occorre percepirci come un sistema”. Per fare un esempio Spacca tira in ballo la sanità (tra il pubblico anche Ciccarelli e Bordoni) spiegando come la riforma del sistema sanitario sia l’emblema di questi accentramenti di specificità e riorganizzazioni: “in tutte le Marche non dovranno esistere più di 9 o 10 presidi ospedalieri rispetto ai 44 attuali. Non si deve guardare ai numeri, ma al servizio erogato, coniugando le varie realtà in maniera armonica e non come una sommatoria. Questa la sfida che abbiamo davanti, ecco perchè non si deve guardare a questo incontro con preoccupazione”. Tra i relatori che hanno preso la parola anche Enzo Marangoni (gruppo consiliare Popolo e territorio), Moreno Pieroni (Nuovo Psi), Francesco Massi (Pdl). Vigoroso l’intervento di Solazzi che ha presentato recentemente una legge elettorale che “rimette al centro la persona, che può presentarsi portando 100 firme, senza essere iscritto ai partiti”. Una legge che “può dare impulso alla partecipazione” l’ha definita Marinelli durante la presentazione. “Ho ricevuto valanghe di telefonate di gente preoccupata che addirittura la mia proposta di legge fosse propedeutica ad un percorso che inizia stasera qui. No, ma questa paura è un segnale di chi teme il cambiamento”.
La riflessione sulla politica del presidente del consiglio regionale parte dalla crisi in atto: “una crisi che è strutturale, che non ha niente di transitorio e la politica è inadeguata. Non si possono ottenere risultati nuovi utilizzando i vecchi strumenti. E’ da pazzi credere che ad una crisi straordinaria si risponda con strumenti ordinari. E la politica è mancata, occorre tornare alla politica con la P maiuscola che non parla in modo impersonale. Abbiamo una missione che non è più la strutturazione nei partiti che parlano a voce sola, dove se la si pensa in modo differente si viene bannati per lesa maestà. I partiti senza partecipazione imploderanno. Io voglio rompere questa schema e voglio cominciare da questa regione”.
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Il crepuscolo degli DEI !!! è andato in scena Se questa é la risposta all’ANTIPOLITICA allora è andata in scena il peggior copione che si possa immaginare. Elefanti che ballano sui bicchieri di cristallo, mi riferisco al Presidente Spacca e al Presidente Solazzi, sgraziati e si sono sentite frecciate velenose nei confronti del PD. Nessuna recriminazione sul fatto di consultarsi e dialogare tra forze diverse, su temi e proposte per il governo regionale, ma mi si conceda una osservazione da Solazzi e Spacca c’è sicuramente un irrispettoso atteggiamento nei confronti di chi li ha eletti gli elettori del PD che li hanno votato, forse più sensibili di altri, hanno subito percepito che altro non è che siamo in presenza di un giudizio negativo contro il è PD che si da per morto, e si sale sul nuovo rappresentato da “MONTEZEMOLO” . il crepuscolo degli dei anche per le analisi politiche che i due hanno offerto quella di Spacca anche se con divisibile in parte mi convince sempre meno la validità delle sue risposte, la sottovalutazione del tessuto delle piccole imprese , la sopravalutazione della grande impresa, e l’incapacità di indicare nuovi programmi di sviluppo della nostra economia innovando in tecnologia, promuovendo la riconversione del le piccole imprese che non possono delocalizzarsi in quanto parte della filiera e dell’indotto di quella industria di trasformazione che hanno fatto grande la nostra regione, fino ad ora è stato un commesso viaggiatore che ha cercato compratori per la industria marchigiana , in modo particolare quella di Fabriano, la sorpresa dell’API che si ritira dalla nostra regione è sorprendente e la domanda è : ma nessuno si era accorto prima di questa strategia dell’API di ridurre la loro presenza nella nostra regione? dopo aver tanto concesso? Solazzi pur di giustificare la sua proposta di legge ci ha addormentato con una analisi della crisi globale, nota ai più ma che nulla ci azzecca con la sua proposta di legge
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Conosco Marinelli, Massi, Marangoni, li stimo, come stimo il governatore Spacca e Solazzi. Purtroppo, questa iniziativa per fare contare l’individuo come protagonista doveva essere fatta venti anni fa. Meglio, fin dai primi anni della Repubblica. Oggi la gente ha perso ogni fiducia nella politica.
Inoltre, stiamo parlando come se ancora fosse il territorio circoscritto il luogo dell’agonismo politico. Oggi, solo l’Europa dovrebbe diventare una unità politica, mentre è rimasta l’Europa dei burocrati e della finanza.
Purtroppo, ciò a cui eravamo abituati è morto. Oggi conta solo il mercato globale e l’ordine mondiale per mantenerlo, cose che nulla hanno a che fare con le nostre esigenze. E quando è necessario mantenere la barra su questa rotta, ecco che interviene la Nato come organismo di polizia internazionale. Come esseri singoli non contiamo più nulla. Ammnesso di aver contato qualcosa in passato. Il Governo Monti – Governo dei Garanti – è la prova di questa evoluzione. Ormai, il futuro è questo tipo di governo: a Roma, ad Ancona e in tutte le città e paesi.
Noi non siamo una nazione come la Francia, che ha mille anni, o come la Germania, che ne ha cinquecento. Noi siamo nati da 150 anni e siamo divisi, con un Sud dove lo Stato non esiste ed un Nord, che la Lega vorrebbe autonomo da Roma. In conclusione, pur apprezzando la volontà di chi ha promosso l’iniziativa, state perdento tempo…
Però, poiché di novità non ce ne sono, salvo il Movimento 5 Stelle che mi sembra una foglia portata dal vento, continuate pure a sognare. E, se possibile, a farci sognare di nuovo pure a noi.