Popsophia non s’ha da fare. Si interroga sulla necessità del festival del contemporaneo il candidato sindaco del centrosinistra Tommaso Claudio Corvatta che chiede di conoscere quali siano i costi effettivi della manifestazione e quali i benefici per la città: “In un contesto di grave crisi economica per tanti civitanovesi – sostiene Corvatta – la spesa per Popsophia, sicuramente molto elevata, è difficilmente comprensibile e giustificabile, tenendo conto anche della nuova Imposta Municipale Unica (IMU) che andrà a colpire pesantemente tutte le famiglie e soprattutto del fatto che, ad oggi, il Comune non ha elaborato un bilancio di previsione senza contare i disagi creati da Popsophia ai cittadini di Civitanova Alta, che nei giorni della manifestazione soffrono di enormi problemi di traffico”.
La lista civica Uniti Per Cambiare e Clp aggiungono: “Non siamo contro la vetrina culturale , ma riteniamo che i week end di Marzo con Popsophia non siano prioritari rispetto ai reali bisogni della cittadinanza con la crisi economica in atto. E’ chiaramente uno spot elettorale pagato con i soldi dei civitanovesi come spot elettorali sono i manifesti sulle farmacie e l’immediato pagamento verso le aziende, nonostante lo sforamento del patto di stabilità. I tempi sono quanto meno curiosi e sospetti, perchè proprio ora? Perchè si dice che Civitanova resiste alla crisi quando le aziende chiudono e il disagio aumenta? Un buon padre di famiglia, come recita una frase di un candidato Pdl, dovrebbe scegliere in base alle necessità impellenti, rispettando la dignità di tutti i componenti, in questo caso della collettività, della pluralità culturale”.
E il sindaco Mobili, in veste anche di assessore alla cultura non ci sta: “queste sono 2791 firme – dice mostrando un fascicolo corposo – e sono di altrettanti cittadini che hanno fatto nel 2010 una raccolta firme per chiedere che non venisse sospesa Tutto In Gioco. Evidentemente i cittadini di Civitanova Alta e di Civitanova non soffrono di questi problemi di traffico di cui parla Corvatta. Noi con Popsophia abbiamo voluto non disperdere quel patrimonio. Sono dunque rimasto basito dalla presa di posizione di Corvatta perchè pensavo che ormai l’argomento fosse chiuso. Non difendo Popsophia, ma la cultura e l’arte in generale, quella che produce investimenti, tanto più che per quest’anno sono in partnership anche il festival della felicità di Pesaro e Macerata Opera Festival, ci sono le collaborazioni con le scuole. Non capisco perchè Corvatta abbia fatto questa uscita così mal consigliata, mi ricordo di attacchi da parte di Costamagna e non vorrei ci fosse lui dietro tutto questo, anche perchè non ho mai visto Corvatta a nessun appuntamento”. Mobili interviene poi anche sui costi: “ Popsophia costerà poco più dei fuochi di ferragosto: nel bilancio triennale per Popsophia sono previsti 150mila euro, ma grazie ai privati che ci stanno sostenendo la spesa non sarà superiore ai 60mila euro, mentre le giornate di marzo sono costate complessivamente 15mila euro”.
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Caro Corvatta il suo intervento sul festival del pop della filosofia è un autogol per lei! Solo nei regmi di POL POT si potevano immaginare dichiarazioni simili , dal suo intervento la città penserà che il centro sinistra in caso di vittoria in nome dell’austerità economica sopprimerà il festival! Il festival non è in discussione, e proprio perchè c’è crisi anche la coltura può contribuire alla crescita economica. Si può parlare di tutto della gestione culturale di questo festival , si può dire , motivandolo, che il suo direttore è inedaguato, che la forma migliore di gestione dell’evento è di creare una fondazione tra comune, banche, privati sulla falsa riga del festival di Spoleto, tutto possiamo dire tranne che chiudere il festival! Un consiglio , anche se giovane, il suo ” ghost writer” anche se giovane è un vecchio ferro della politica! lo cambi prima che faccia altri danni!
Civitanova ha bisogno de Popsofia, con la coltura se magna.
Invece la viabilita’ ,l’inquinamento alle stelle e’ un optional.
popsophia prima Tutto in Gioco o come la si vuole etichettare è una rassegna culturale interessante.Il problema non è “tagliarla” ma migliorarne la qualità,la direzione,collegarla meglio al territorio,alla cultura e agli operatori culturali e artistici del nostro territorio,ecc.Non meno evento ma più qualità dell’evento culturale.Questo evento culturale ha bisogno è tagliare i costi supoerflui e ce ne sono tanti,razionalizzarlo tenendo conto della situazione economica dell’ente e quella più complessiva.Quello di cui la Giunta,il Sindaco non ha sapiuto fare è proprio quello di mettere in campo tutte le energie del territorio,radicarne gli aspetti specifici alla nootra città.valorizzare nell’intero anno la Città Alta e le su strutture i suoi spazi dedicati alla cultura e farne un Borgo di Qualità.Questo è un percorso che deve essere condiviso,partecipato e non catapultato.
Penso che criticare una cosa che la provincia ha tentato di scippare sia un clamoroso autogol
No comment! Macerata sta facendo di tutto per accaparrarsi Ercoli e Civitanova vuol chiudergli le porte…
Se vince Corvattone son cozze amare per Civitanova.