(fotoservizio di Guido Picchio e Matteo Cicarilli)
La 47 ma stagione lirica maceratese ha preso il via. Dopo la tortura del maltempo e il rischio pioggia, grandi protagonisti dello scorso anno, tutto questa sera è andato secondo i programmi anche se il “destino” tema portante del festival ha tenuto lontano Massimo Cacciari che ha aperto lo Sferisterio Opera Festival in video conferenza all’Auditorium San Paolo.
Tutto si è svolto secondo le regole del cerimoniale, nessun colpo di scena, nessun imprevisto, solo un’atmosfera rilassata e la consueta passerella di ospiti. Gli imprenditori dimostrano ancora una volta di tenere molto al grande teatro all’aperto. Adolfo Guzzini è stato tra i primi ad arrivare e si è intrattenuto a lungo davanti ai cancelli ancora chiusi: «Speriamo che l’Opera continui a dar lustro alla nostra provincia e credo sia giusto che i giovani cantanti trovino nello Sferisterio una passerella di lancio. Noi lo facciamo con il tennis e con il Guzzini Challenge lanciamo i talenti dello sport, qui deve accadere lo stesso».
Spezza una lancia a favore di Pier Luigi Pizzi, l’attuale direttore artistico, a scadenza di contratto, la nota imprenditrice Fiorella Tombolini : «Apprezzo il maestro, credo nella sua capacità di innovazione e da lui ci aspettiamo buone cose per fare ancora grande il nostro Sferisterio». Orietta Varnelli ha portato i suoi ospiti e così anche Giovanni Clementoni. Presente anche il presidente di Confindustria Nando Ottavi.
Quando si parla di musica non può mancare Piero Cesanelli, patron di Musicultura. Tanti anche i personaggi della politica: il sindaco Romano Carancini e il presidente della Provincia Antonio Pettinari sono arrivati insieme al cancello in compagnia delle rispettive mogli, ma anche gli assessori provinciali Paola Mariani, Leonardo Lippi, Massimiliano Bianchini e Giovanni Torresi hanno preso parte all’evento dell’estate maceratese. Naturalmente non hanno saltato l’appuntamento con il Sof neanche il Prefetto Vittorio Piscitelli, il questore Giuseppe Oddo, il comandante dei Carabinieri Marco Di Stefano e il Vescovo Claudio Giuliodori.N elle prime file anche Lauro Costa e Massimo Bianconi di Banca delle Marche e Giuliano Bianchi, presidente della Camera di Commercio di Macerata.
Come al solito, il pubblico della prima dello Sferisterio riserva qualche sorpresa e se il livello di eleganza sembra essere leggermente al di sotto delle attese, non sono invece mancate originali proposte degli ospiti. C’è infatti chi ha scelto, di sostituire la cravatta con dei molto più demodè papillons, chi si è tinto completamente i capelli di blu e chi ha sfoggiato abiti degni della più elegante tappezzeria.
Nel pomeriggio era stato Pier Luigi Pizzi, vestito di rosso, ad aprire la 47ma stagione dello Sferisterio Opera Festival, annunciando «Quando si dice il destino… Cacciari era in vacanza con la sua famiglia l’altro ieri quando è caduto facendosi male ad un piede. Doveva essere qui oggi ma ieri mi ha telefonato dicendomi che non stava in piedi e non avrebbe potuto farcela quindi gli abbiamo mandato un operatore per raccogliere la sua conferenza inaugurale».
Così Massimo Cacciari ha parlato del destino dal maxischermo in una sala gremita di pubblico accorso per ascoltarlo. Il filosofo, ripreso in uno studio, circondato di libri, ha iniziato così il suo ragionamento. In un’epoca in cui i personalismi e il qui ed ora sembrano essere gli unici valori ad avere ancora un senso, il sapiente veneziano ha ricollocato l’uomo nella storia e gli ha restituito la sua dignità, non per l’opera che porta avanti nella sua vita ma per il ruolo che svolge tra passato e futuro.
«Noi siamo enti naturali, fenomeni della natura e in quanto tali siamo condizionati ma facciamo qualcosa che gli altri enti non fanno. Noi siamo animali rivoluzionari e, in quanto tali, facciamo la storia. Così il destino ha una doppia sfaccettatura: è da una parte ciò che ci ha destinato e dall’altra la nostra capacità di destinare . Nell’agire ognuno di noi è responsabile, non solo rispetto al passato ma anche di ciò che destina verso il futuro e i non nati. Ognuno di noi sente il passato che lo responsabilizza e che vuole che lo destini di nuovo e ciò che è stato pesa su di noi come un macigno. In ogni istante siamo chiamati a deciderci come se quel istante fosse il mio ultimo istante in cui si coagula il mio essere destinato e destinante».
Grande attesa domani sera per il ritorno di Rigoletto e domenica per Così fan tutte, coproduzione con la Fondazione del Teatro delle Muse di Ancona, che andrà in scena al teatro Lauro Rossi.
(clicca sulle immagini per gli ingrandimenti)
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Il destino? Perchè ha noi cittadini ci è toccato questo direttore Artistico che fa il buono e il cattivo tempo?
LA Tombolini cosa vuole saperne di innovazione, di Opera, è solamente un invitata che si fa bella sentendosi Vip, che sfila per farsi notare, e dire: “Ci sono anche io”. Fatemi il piacere pensate ai vostri problemi, al vostro settore che è meglio.
Spiegatemi se è possibile presentare un Opera con una scena praticamemnte inesistente, con pneumatici, bidoni della shell e altre stronzate raccattate presso le discariche e sfasciacarozze, una scena cosi poteva essere allestita da una compagnia teatrale non è finanziata dallo stato, che deve arrangiarsi come può, spendendo il meno possibile. Quanto ci è costata questa opera? Vogliamo saperlo, sono soldi nostri; allora ben venga il taglio del Fus se poi si spendono cifre da capogiro per mettere in scena un orrido campo, come una discarica.
Si applausi, fiori, tutti felici per la prima, e tutti a festeggiare alla filarmonica, all’ingresso cani e porci…inviti dati sottobanco….alcuni figuranti e mimi invitati e altri no…tanto per cambiare figli e figliastri…o meglio dire figlie e figliastre. Che schifo!!!!!
Sì, ma… l’opera com’è stata?
(perché c’era l’opera ieri sera, giusto?)
…
Filippo: ma che domande fai?????
Alla prima ci si va per farsi vedere e vedere, per sfoggiare l’ultimo completo di Cavalli o di Armani o di Versace.
Ci si va perchè “bisogna esserci” altrimenti non sei nessuno.
L’Opera????
Quale Opera?
Perchè c’era l’Opera allo Sferisterio????
Ma a [email protected] gliene frega di come era l’Opera: tanto alle prime la stragrande maggioranza dei presenti comprende l’Opera peggio di come io comprendo l’aramaico antico…
In quanti hanno pagato?
@ umbertoro
Non fare il disfattista: chi ha pagato è solo un dettaglio.
L’importante è esserci, per farsi vedere….
Tanto un biglietto gratis in più o in meno cambia poco visto che tanto i conteggi, ad ogni fine stagione, sembrerebbero segnare semrpe profondo rosso
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.”sembrerebbero segnare” poichè, precisamente, non ci è (VOLUTAMENTE) dato di sapere come vengono spesi i soldi, quanto perpepiscono il maestro e la sua corte, quanto costano gli allestimenti, quanto costano i costumi, ecc. ecc.
… cari amici, sperando di riuscire vi posso dire com’è stata l’opera (secondo il parere del sottoscritto che certamente, pur essendo appassionato non è certo maestro d’orchestra).
Dopo tutta la “passarella” sopra descritta si entra finalmente nell’arena … la sensazione è come sempre favolosa (si respira un’aria magica), poi si abbassano le luci, scende nella fossa dell’orchestra il Maestro Daniele Callegari ed inizia l’opera.
La scenografia mi ha lasciato molto perplesso, accostare un’ambientazione moderna con l’opera andata in scena la prima volta nel 1859 non mi è proprio piaciuto, soprattutto la proiezione delle scene sul muraglione di fondo … in certi momenti mi sembrava di stare al cinema all’aperto dell’oratorio.
Molto discutibile la scenografia del secondo atto (quando Riccardo raggiunge Amelia nel campo solitario e, durante un colloquio serrato, le strappa la confessione del suo amore) … barili, pneumatici e, soprattutto, la scena di un tossico che si fa una dose proietatta in primo piano sul muro di fondo.
Discreta la vocalità dei protagonisti: Stefano Secco (Riccardo) , Marco Di Felice (Renato), Viktoria Chenska (Amelia), Elisabetta Fiorillo (Ulrica), Gladys Rossi (Oscar), Alessandro Battiato (Silvano), Dario Russo (Tom), Antonio Barbagallo (Samuel), Raoul D’Eramo (un giudice), Enrico Cossutta (un servo d’Amelia). Purtroppo c’era un venticello dispettoso che credo abbia dato qualche fastidio ai cantanti.
La cosa che mi ha più turbato comunque è che quasi un’itera fila del settore “poltronissima platea” (la seconda di destra) era vuota così come molti posti del settore A platea e dei palchetti.
Buona la presenza degli stranieri, molto attenti ed eleganti.
Nota di colore … durante il terzo atto un orchestrale ha passato un “cazziatone” ad una signora della prima fila che continuava inesorabilmente a scartare caramelle disturbando addirittura il maestro che si era girato verso di lei già un paio di volte. Forse la signora apparteneva alla categoria “l’importante è esserci”!
Buona giornata a tutti
Ecco la recensione:
https://www.cronachemaceratesi.it/2011/07/23/convince-linnovativo-ballo-in-maschera-stavolta-pizzi-ha-fatto-centro/
Mamma mia quanti Vip! I soliti Vip che naturalmente entrano gratis alla faccia di chi sborsa fior di euro !
Ma quando imparate ad essere come tutti gli altri Paesi europei che fanno pagare anche i gatti. Poi a fine stagione le solite lamentele:
Abbiamo incassato poco anche per colpa dei molti biglietti omaggio e così via con le solite fasulle promesse: l’anno prossimo limiteremo al massimo gli omaggi e via discorrendo! E poi i soliti cartelli nelle zone limitrofe dello sferistereo “riservato alle autorita'” Ma quale autorità d’Egitto! L’autorità miei cari è il popolo, senza di loro con il cavolo che entravate gratis!!
PARATA DI VIP….
Giusto chi chiede se quanti di questi …vIp hanno pagato il biglietto, che domanda …cos’è il biglietto?…Fantasia di chi spera che qualcosa di normale capiti in questo paese..
Cosi mentre
Ma a chi interessano questi quattro vecchi con le loro mogli? E poi francamente dei 300.000 ed oltre abitanti chi se ne frega dell’opera?
Sembra di essere a bordo del Titanic con il ballo in corso prima dell’affondamento…
Io posso capire che qualche giornalista o chi altro fotografi questi ospiti o partecipanti alla prima,..ma leggere che siano dei ..vip..mi fà molto sorridere..allora mi chiedo, se questi sono …vip, allora credo opportuno relegare la nostra realtà ad un paese..Macerata..veramente gretto ,piccolo..mi auguro che almeno i Maceratesi siano diversi e condividano con me il fatto che tra questi ospiti immortalati e un vero Vip ci passi tanto mare, ma tanto, certo qualcuno risentito potrebbe dire che io sia un invidioso, pensi ciò che vuole ma ..come disse una persona ..signori si nasce, quindi ritorniamo ad usare termini consoni alla realtà, educatamente nel rispetto di chi legge certi articoli e non è certo un idiota.
Personalmente ritengo che qualcuno dei signori fotografati potrebbe anche offendersi nell’essere chiamato..vip, credo molti di loro penso ad alcune autorità presenti..un pò meno chi ha cercato di mettersi in bella posa, ma certo anche un fotografo può fare miracoli e nominare gli appartenenti al VIPPERATO Maceratese.. il motivo è più che reale, di questi tempi essere nominato un VIP non è per niente un complimento, basti vedere quali sono i vip che immortala la televisione o certi giornaletti da spiaggia, chi invece tra questi fotografati si ricrede veramente ciò, lo invitiamo all’isola dei Famosi e che ci rimanga anche per molto, Macerata e il paese,non ha bisogno di queste persone.
Il nostro paese e la gente ha bisogno di normalità e verità, tantissima..finiamola con le cretinate…un saluto a tutti anche ai vip…ed una raccomandazione..attenzione vip..fuori dalle mura di Macerata..siete persone normali…per vostra fortuna e saggezza…