di Lucia Paciaroni
“La battaglia non finisce qui”. Lo dice forte e chiaro Antonio Gismondi, il presidente dell’associazione Nuova Salvambiente che ieri sera ha organizzato un’assemblea pubblica per esprimere tutta la rabbia contro gli annosi problemi che interessano la zona, in particolare quelli riguardanti il Cosmari.
Oltre due ore di accesa discussione nel locale “Vecchio Mulino” di Casette Verdini a cui hanno partecipato centinaia di persone arrabbiate che hanno attaccato più volte gli amministratori e gridato la loro rabbia.
Presenti il sindaco di Macerata Romano Carancini, insieme all’assessore all’ambiente Enzo Valentini, il sindaco di Pollenza Luigi Monti e il consigliere Mauro Romoli, il sindaco di Tolentino Luciano Ruffini con l’assessore Alessandro Bruni. Ha partecipato l’assessore Graziano Marini per il Comune di Corridonia. Assente il Presidente della Provincia di Macerata, che “ha invitato il direttivo dell’associazione ad un incontro entro pochi giorni”, ha spiegato Gismondi.
L’intervento del sindaco Carancini (sulla destra il sindaco di Pollenza, Luigi Monti, e il sindaco di Tolentino. Luciano Ruffini)
“Pollenza Scalo, Casette Verdini, Sforzacosta e Colbuccaro sono infestate da un odore nauseando – ha detto Gismondi – Siamo preoccupati anche per la nostra salute, per quello che non puzza. Abbiamo invitato le istituzioni perché loro sono i tutori della salute dei cittadini”. “Dal Cosmari pretendiamo subito rispetto attraverso un coinvolgimento con tavoli di confronti. Il consorzio aveva installato dei punti di monitoraggio accessibili ai cittadini, ma per noi illeggibili. Vogliamo dati chiari e tra l’altro questi punti ora sono stati tolti, quindi è stato anche uno spreco di soldi” ha continuato.
“Questi cattivi odori in molti casi provocano irritazioni, vomito e malesseri vari, che costringono i cittadini, specialmente nelle ore mattutine e notturne, a barricarsi dentro le proprie abitazioni, con il comprensibile conseguente disagio di essere prigionieri in casa, soprattutto durante la stagione estiva” ha aggiunto. La situazione di disagio è stata sottolineata dal numeroso pubblico, che più volte ha interrotto gli interventi per fare domande agli amministratori.
Gismondi ha poi parlato degli “esposti in Procura di cui non sappiamo nulla” e del “progetto per il digestore anaerobico, annunciato un paio di giorni fa dal Cosmari (leggi l’articolo), forse centra qualcosa la riunione di stasera? Noi esprimiamo poi totale dissenso per la realizzazione delle opere di adeguamento dell’impianto di incenerimento”.
“Vogliamo più controlli, più garanzie e certezze sulla non nocività di quell’impianto e il problema della puzza va risolto. Abbiamo subìto anni di disinteresse totale, ma ora abbiamo superati i limiti di tollerabilità, continueremo a batterci democraticamente con manifestazioni ed azioni legali. Aspettiamo da anni anche la bretella liberatoria e in via Liviabella quel senso unico è pericoloso. L’altro giorno un camion ha sversato letame che è rimasto per terra per giorni. Basta con le promesse, vogliamo i fatti”.
Tantissime e dure le proteste dei cittadini, “non ne possiamo più”, “state con noi o contro di noi?”, “la sentite voi la puzza? Avete paura delle diossine che cadono sopra ai nostri figli?”. La rabbia dei partecipanti non si è mai spenta nel corso della lunga assemblea, è scoppiata in particolare quando ad intervenire sono stati i sindaci.
“Siamo insieme, né contro, né a favore” ha risposto il sindaco Ruffini. Carancini ha detto che “non è accettabile fare finta di niente, dobbiamo ragionare su come si può andare avanti. La puzza c’è ed è tanta. E’ importante fare controlli e un’indagine sull’incidenza di tumori”. Il sindaco di Macerata ha sottolineato che “non faccio parte del cda e non ne sono nemmeno tanto amico per alcune ragioni, ma devono affrontare il problema dei cattivi odori che in certi giorni si sentono anche a Macerata”.
“Non voglio mettermi contro il Cosmari perché risolve i problemi, ma va fatta una corretta gestione” ha aggiunto il sindaco Monti, ma quando dice “abbiate fiducia nelle istituzioni, non siete soli”, qualcuno urla “sono vent’anni che siamo soli”.
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Il problema rimarrà fino a quando non si ricicleranno tutti i rifiuti. E’ una questione di normative nazionali e internazionali: gli imballaggi vanno ridotti, riutilizzati e pensati alla biodegradabilità, la fabbricazione di schede elettroniche va completamente rivista, i prodotti sfusi dovranno avere grossi incentivi, ecc…
A mio avviso, da quel poco che so derivante da piccole ricerche fatte su internet, occorre allargare l’attenzione non solo sulla “puzza” e sulle “diossine”, ma anche al particolato pm<10 (ovvero il 2.5 e 1).
Da wikipedia, voce "particolato":
Legislazione europea e italiana
Al PM10 fanno riferimento alcune normative (fra cui le direttive europee sull'inquinamento urbano 1999/30/EC e 96/62/EC e quelle sulle emissioni dei veicoli), tuttavia tale parametro si sta dimostrando relativamente grossolano, dato che sono i PM2,5 ed i PM1 (anche se comunque correlati al PM10) ad avere i maggiori effetti negativi sulla salute umana e animale. Per le emissioni di impianti industriali (fabbriche, centrali, inceneritori) […]
La sensibilità degli attuali strumenti di controllo sulle emissioni apprezza ordini di grandezza del micron (millesimo di millimetro – µm). Per rilevare particelle ancora più fini è necessario utilizzare strumenti di laboratorio molto sofisticati e costosi, e su questa categoria di polveri non esistono limiti di legge (che operativamente non potrebbero essere fatti rispettare alla luce della tecnologia attuale).
Nel 2006 l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), riconoscendo la correlazione fra esposizione alle polveri sottili e insorgenza di malattie cardiovascolari e l'aumentare del danno arrecato all'aumentare della finezza delle polveri, ha indicato il PM2,5 come misura aggiuntiva di riferimento delle polveri sottili nell'aria e ha abbassato i livelli di concentrazione massimi "consigliati" a 20 e 10 microgrammi/m³ rispettivamente per PM10 e PM2,5.[18]
Nelle direttive europee 1999/30/EC e 96/62/EC, la Commissione Europea ha fissato i limiti per la concentrazione delle PM10 nell'aria:[…]"
Penso che sia piuttosto chiaro.
Quello del Consari è oramai una vera emergenza ambientale e sanitaria da risolvere urgentemente ed in maniera definitiva. Se, come dicono, nel Nord ed all’estero, ci sono termovalizzatori collocati dentro le stesse città, vuol dire che esiste una soluzione tecnologica adeguata e sperimentata. Gli amministratori del Consmari ne avranno sicuramente, anche perchè pressati dalla comprensibilissima reazione sociale che si va organizzando in maniera efficace. Sicuramente sarà anche vero, come alcuni sostengono, che il problema non è tanto il forno o il camino, ma la mancanza di differenziazione a monte dei rifiuti. Accertato questo, la soluzione è in mano ai singoli Comuni associati. Forse la verità stà nel mezzo. E’ doverosa ed urgente una più estesa raccolta differenziata, ma forse è anche ora di ammodernare l’impianto o, addirittura, di pensarne uno nuovo di ultima generazione.
Anzitutto mi pare apprezzabile che il Sindaco, reduce da un intervento e soprattutto dalle note vicende politiche, non si sia sottratto al confronto con i cittadini a Villapotenza ed a Casette Verdini, dove lo attendeva prevedibilmente un ambiente ostile.
I problemi della città sono tali e tanti che le polemiche della maggioranza non sono più sopportabili.
E’ più di un decennio che si ipotizzano rischi per la salute oltre che la indubbia insalubrità dell’ambiente ed allora mi chiedo se non sia percorribile la costituzione di un collegio permanente di esperti (uno nominato dall’Asur, uno dal Consiglio comunale ed uno dall’ associazione Nuova Salvambiente) il quale effettui due/tre ispezioni programmate durante l’anno ed altre due/tre senza preavviso (con attribuzione di un rimborso spese che in questo caso sarebbe speso bene) e relazioni ogni anno sulla effettiva situazione.
I termovalorizzatori oltre alle puzze, sprigionano anche altre schifezze…date un’occhiata ai link di seguito.
http://www.stefanomontanari.net/sito/images/pdf/nanopatologie.pdf
http://www.youtube.com/watch?v=-A2eKVD6g7M
Dominique Belpomme, oncologo e presidente dell’Artac (Associazione per la ricerca terapie anti cancro) ospite alla serata “I MEDICI CHIAMANO PARMA”, parla dell’ inquinamento causato dagli inceneritori e degli effetti che ricadono sulla popolazione.
http://www.youtube.com/watch?v=3S_p6k7gMzI