Savino Pezzotta all’Istituto di riabilitazione “S.Stefano” e l’occasione è quella giusta per tessere l’elogio di una struttura privata ma largamente convenzionata sul territorio con il servizio sanitario nazionale. All’incontro con l’ex segretario nazionale della Cisl, ora parlamentare Udc e segretario nazionale di “Rosa per l’Italia” hanno partecipato ieri sera il candidato presidente Antonio Pettinari, il presidente regionale dell’Udc, Aldo Tesei; l’assessore regionale Luca Marconi; il presidente del “S.Stefano” dottor Mario Ferraresi; l’amministratore delegato dottor Enrico Brizioli; il direttore di struttura dottor Paolo Serafini e i dirigenti medici dott.ri Luigi Pianesi e Massimo Frascarello.
Prima della conferenza stampa c’è stata la visita al “S.Stefano” reparto per reparto. “Si tratta di una realtà molto significativa e dai lineamenti umanissimi: mi riferisco naturalmente al trattamento nei confronti dei pazienti, una presenza di giovani ed anziani che hanno bisogno di un’assistenza continua. E’, in definitiva, di un esempio di buona sanità dove in una situazione di risorse pubbliche esigue, il servizio sanitario nazionale è a fianco del privato che collabora fattivamente. Lo Stato sociale spesso è troppo presente e i fondi non sono poi neppure sufficienti per i servizi di base e l’assistenza ai familiari dei malati”.
Ancora: “Sono personalmente contrario al taglio del Sociale operato dal ministro Tremonti. Occorre invece prefigurare priorità, oppure andare ad un taglio lineare del 2%”. L’on. Pezzotta ha posto l’accento sull’evasione fiscale “che rappresenta un costo altissimo per l’Italia”. Sul piano politico, poi, Pezzotta ha posto l’accento sul significato eminentemente politico e nazionale del voto in Provincia di Macerata, condividendo il pensiero di Gian Mario Spacca che aveva detto a Cingoli sabato sera: “Tutta l’Italia guarda a Macerata, queste elezioni sono più importanti di Napoli e Milano”. E su Casini: “E’ il leader giusto per i tempi nuovi”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Aldo Tesei che ha esternato grandissima stima per Pettinari sottolineandone “professionalità, serietà ed onestà”.
Sul tema dell’assistenza è tornato lo stesso candidato presidente: “Il ‘S.Stefano’ è un’eccellenza del nostro territorio, un punto d’orgoglio. L’unica via per fronteggiare la scarsezza di fondi pubblici in tema d’assistenza, è costituita dalla concertazione e dalla condivisione da parte degli enti territoriali, a cominciare da Regione e Provincia naturalmente”.
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Forse non saranno più importanti di Milano e Napoli, ma è fondamentale incoraggiare l’UDC a proseguire sulla strada del rinnovamento. L’API di Rutelli è ormai poca cosa e il FLI si conferma sempre più come una forza di destra.
Amici del PD e dell’UDC andiamo al voto senza tentennamenti per sconfiggere un Berlusconi che non perde occasione per rivelarsi un pericolo per la democrazia e per il Paese
Pezzotta è stata una figura politica ambigua:
nel 2006 alla fine delle elezioni del 2006 si dimette dalla CISL perché spera in un incarico come Ministro da prodi. Invece viene trombato. Successivamente cerca spazio in “giro”, prima lo cerca nel PD, poi “telefona” al PDL per poi candidarsi nel 2008 alla Camera nell’UDC in un posto sicuro. Un altro che fa politica e basta.
Vorrei fare un’analisi del voto per quanto riguarda l’UDC: supponiamo che vinca le elezioni occorre anche vedere in che percentuale l’UDC vincerà.
Elezioni provinciali 2009: udc 12% circa
Elezioni regionali 2010, in provincia di mc: 8% circa
Elezioni provinciali 2011: ??? io dico 4 % voi che dite ??
Pezzotta ambiguo?
E lei su cosa basa queste affermazioni? Su frasi come ” si dimette perchè spera…” , “cerca spazio”, “telefona”…ma per favore cosa ne sa lei, era la sua guardia del corpo?
Per quello che mi consta è stato tra quelli che ha sempre perseguito il dialogo con il PD da posizioni di centro.
Quanto alle sue analisi suppongo che abbia seguito lo stesso metodo “scientifico” adottato per i giudizi su Pezzotta.
Per Pio Angeletti: Pezzotta ambiguo?? Certamente, se ne accorgerà quando l’UDC ritornerà nel centro destra una volta finito Berlusconi. Ecco perché preferisco votare partiti che avranno sempre una loro precisa coalizione tipo PD, SEL, FDS oppure PDL.
Il “un pò qua un pò là”, a me non mi è mai piaciuto. Saluti
Se ritornerà nel centro destra una volta finito Berlusconi, vorrà dire che almeno ha contribuito alla sua fine, il che non è poco.