I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Macerata, nell’ambito delle attività di indagine rientranti nell’operazione “Vertigo” hanno eseguito due ordini di custodia cautelare in carcere per bancarotta fraudolenta nei confronti di due imprenditori del settore calzaturiero.
Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Macerata, i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria insieme ai militari della Sezione di Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza della Procura hanno proceduto all’arresto di G.S. di e M.D. entrambi di 49 anni residenti rispettivamente a Monte San Giusto e Montegranaro. Gli stessi erano stati soci ed amministratori della società REFLEXE S.r.l., fallita nell’aprile del 2008, attiva nel settore calzaturiero con 57 dipendenti e con sede a Monte San Giusto e stabilimenti a Civitanova Marche ed in due località romene.
Le indagini sulla Reflexe sono andate avanti per oltre due anni sotto la direzione del Procura della Repubblica di Macerata e sono tuttora in corso accertamenti di natura economica e finanziaria sulle società riconducibili alle due persone arrestate.
L’operazione, eseguita dalla Guardia di Finanza, è stata denominata ‘Vertigo’, dal nome di un film di Alfred Hitchcock, per il vorticoso giro di denaro e di assegni che ha caratterizzato l’attività di indagine.
I fatti contestati hanno riguardato molteplici condotte distrattive di beni e risorse finanziarie che costituivano l’attivo della società fallita. Attraverso l’attività investigativa si è accertata la distrazione di beni materiali e macchinari per oltre due milioni di euro, compresa un’ autovettura Audi non reperita.
Da un accurata ed articolata attività d’indagine – riscontri testimoniali, contabili e bancari – è emerso che le persone tratte in arresto prelevavano dalle casse sociali della società Reflexe, nel corso degli esercizi commerciali 2006 e 2007 la somma complessiva di 2.464.442,75 euro a pagamento di fatture emesse da presunte società fornitrici, prive di una reale transazione commerciale sottostante ovvero la merce acquistata e regolarmente pagata con assegni bancari non risulta mai entrata nella disponibilità della ditta fallita.
Sono state accertate infine distrazioni per oltre 4 milioni di euro verso una società controllata romena utilizzata per il trasferimento di danaro fuori dai confini nazionali.
Al momento, le somme complessivamente distratte ammontano ad oltre 9 milioni di euro, mentre il buco complessivo della società ammonta ad euro 37.316.000.
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Intanto 57 famiglie di operai e impiegati hanno perso il lavoro mentre “i liberi imprenditori” portavano all’estero 4 milioni di euro!
E Berlusconi propone di modificare la Costituzione per lasciare ò’impresa più libera. Se continuiamo così il divario tra poveri e ricchi raggiungerà livelli cinesi!