di Alessandra Pierini
Piazza Vittorio Veneto si è tinta di rosa, non solo il rosa dei palloncini distribuiti dall’organizzazione ma il rosa dell’atmosfera che si è creata nel corso del pomeriggio anche grazie alle note di canzoni dedicate alle donne, trasmesse dagli amplificatori a qualche mazzetto di mimosa spuntato qua e là e alla versione femminile dell’inno di Mameli “Sorelle d’Italia”, diffuso ad aprire la manifestazione. La mobilitazione a favore delle donne che lavorano, si prendono cura della famiglia e si sacrificano per affermarsi nella posizione che hanno scelto, ha richiamato in piazza a Macerata più di mille persone al grido di “Se non ora quando?”. Non solo donne, gli uomini non erano la metà ma poco meno e qualcuno ha anche accettato di tenere in mano un palloncino. «Non sarà una manifestazione politica» aveva annunciato Ninfa Contigiani,una delle organizzatrici, nei giorni scorsi, eppure la politica non è rimasta fuori dalla piazza e molti manifesti, striscioni e riferimenti sono stati proprio alla situazione politica nazionale e all’ingombrante vicenda che ha visto il Presidente del Consiglio protagonista.
E’ stata la partigiana Nunzia Cavarischia ad iniziare il giro degli interventi con una commossa testimonianza: «E’la prima volta che parlo a tanta gente riunita. Ho 82 anni e credevo di aver contribuito a creare un Paese libero e attento alle esigenze dei cittadini. Sono delusa, nauseata e disgustata. Ai miei tempi si faceva politica in nome di valori e ideali, oggi non più. Non è questa l’Italia che sognavano i partigiani e per cui tanti di noi sono morti». Dopo di lei, Loredana Guerrieri ha parlato della sua carriera accademica e delle difficoltà incontrate e Patrizia Tiranti imprenditrice ha sottolineato i problemi delle donne che lavorano: «Alle vostre figlie non sarà chiesto quali sono le loro competenze ma se sono disposte a rinunciare a famiglia e figli per il lavoro. Questa non è una nazione per donne, sono dovuta diventare una libera professionista perché non c’era spazio per me se fossi diventata madre. Oggi ho due figli maschi, sono rispettosi delle donne e sanno confrontarsi con loro, come tutti gli uomini dovrebbero saper fare».
Il primo uomo ad intervenire è stato Luigi Marconi dell’Anpi di Potenza Picena:«Quelli che governano questa nazione sono duri con le donne, con gli omosessuali e con gli stranieri, ma sono molto tolleranti con il loro capo. Oggi dimostriamo che ci si può e ci si deve ribellare. Il nostro esempio sono le donne egiziane, algerine e tunisine, protagoniste diuna rivolta democratica».
Ancora Renata Morresi, insegnante, ha rivendicato la libertà delle donne: «Voglio essere libera di avere un lavoro senza dover lavorare il doppio per dimostrare di essere brava, libera di camminare per strada la sera senza avere paura, libera di fare politica. Non sono in piazza per la mia dignità che sta già a postissimo ma per i miei diritti civili e umani e per una giustizia sociale».
Alessandro Paternesi, presidente dell’associazione Diritti Forti, ha dichiarato: «Credevo che il problema della donna fosse già stato risolto e invece dobbiamo ancora lottare. La pubblicità utilizza il corpo femminile soprattutto in Italiae anche quando non ha nulla a che fare con il prodotto promosso».
Ha invitato ad una riflessione culturale Valentina Valeri del gruppo Lgs Macerata: «Macerata è viva e oggi lo ha dimostrato. Non sono qui per discutere della morale di quanti scelgono strade facili per accedere a certe posizioni ma per denunciare che questo modo di fare è diventato un sistema di emancipazione sociale. La riflessione da fare è culturale, prima che politica. Pensiamo a come le bambine vengono cresciute nelle famiglie. Non dipende dagli ultimi 20anni del governo Berlusconi ma da come è costruita la società patriarcale ».
Tante le donne che hanno voluto portare la loro testimonianza, leggere una poesia o semplicemente raccontarsi.
E cosa c’è di meglio di un coro polifonico per rappresentare il modello sociale cui aspirare? «Uomini e donne – ha spiegato la responsabile del coro Equivoci – cantano insieme in armonia senza che uno prevalga sull’altro».
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Ritengo che cantare l’Inno d’Italia al femminile sia un reato di villipendio.
Ognuna è libera di scegliere la strada che vuole per arrivare ai fornelli….
gabor legga bene il significato di “VILLIPENDIO” non usiamo termini a sproposito…….In diritto penale si parla di vilipendio (dal latino vilipendĕre, composto da vilis, vile, e pendĕre, stimare: considerare vile)[1] in riferimento ad alcuni reati che consistono in manifestazioni di disprezzo verbale rivolte a determinati soggetti (particolarmente le istituzioni dello Stato, ma anche le confessioni religiose o i defunti).
Diritto penale italiano [modifica]
In Italia, i delitti di vilipendio politico erano già noti al Codice Zanardelli (1889). Il Codice Rocco (1930) li mantenne come delitti contro la personalità dello Stato, entro il sistema penale dello Stato fascista. Con l’avvento della Repubblica e della nuova Costituzione, i delitti di vilipendio apparvero reati di mera opinione, contrari alla libertà di manifestazione del pensiero e, per giunta, a contenuto indeterminato: non è facile, infatti, stabilire quale e quanto grave debba essere l’offesa verbale alle istituzioni per ritenere commesso il reato.
Nonostante le pressioni di una dottrina giuridica generalmente abrogazionista, la Corte costituzionale rigettò la questione di legittimità dell’art. 290, chiarendo che il bene del prestigio delle istituzioni non solo meritava tutela, ma aveva rilievo costituzionale.[2] In questo modo i reati di vilipendio trovavano la loro giustificazione anche nel nuovo regime democratico.
Si parla di vilipendio pure in riferimento ad alcuni delitti contro il sentimento religioso e la pietà dei defunti.
Le fattispecie individuabili nel codice penale italiano sono:
Vilipendio del presidente della Repubblica (art. 278)
Vilipendio della Repubblica, delle istituzioni costituzionali e delle forze armate (art. 290)
Vilipendio alla nazione italiana (art. 291)
Vilipendio alla bandiera italiana (art. 292)
Vilipendio di bandiera o emblema di Stato estero (art. 299)
Vilipendio della religione (art. 403-404)
Vilipendio delle tombe (art. 408)
Vilipendio di cadavere (art. 410).
Nel 2006, con la riforma dei reati di opinione, le sanzioni detentive già previste per i delitti di vilipendio furono sostituite da pene pecuniarie.[3]
Note [modifica]
Una manifestazione inutile. Ennesimo autogol x la sinistra che questa volta ha scelto di strumentalizzare la donna x manifestare, politicamente, contro un governo che governa. E le signore ci sono cascate. E poi, parlare in questo periodo storico di dignità della donna è una bella presa per il sedere considerato gli innumerevoli vantaggi che le donne hanno in molteplici ambiti.. nella scuola ad esempio, negli enti pubblici, aggiungo che il presidente di Confindustra è una donna e così anche il segretario della Cgil.. e poi.. basta vedè quello che sò capaci de fa per: sposarti, lasciarti, divorziare da te, toglierti soldi, case, proprietà e pure i figli.. (ovviamente con la complicità di un avvocato donna)
Calcisticamente Renata Zacconi batte Bonifazi 1 a 0.
Vorrei far notare inoltre quanto le manifestanti siano nazionaliste e rispettose di tutto quanto è italiano.
Si son viste passare alcune auto fiat, ma nessuna…..escort!!!!!!
Certo certo siamo tutti strumentalizzati dalla sinistra: studenti, ricercatori, extracomunitari, donne, pensionati, associazioni e liste civiche di ogni tipo…tutti un branco di di cretini.
Per fortuna che ci sono le anonime vittime del sistema!
Ennesima dimostrazione di come i maschi (veri ideatori di questa manifestazione) continuino a strumentalizzare le donne che confondono una vera ed autentica emancipazione con l’intimo desiderio di sentirsi gratificate agli occhi dei loro maschi. Basta vedere le didascalie tra foto di politici noti e donne sconosciute.
L’ex Sindaco Meschini, il sindaco Ruffini, l’assessore Blunno, Valerio Calzolaio…maschi che ancora vengono citati nonostante che non abbiano alcuna carica e donne manifestanti che non hanno manco nome.
E’ come nel football: i campioni e le cheerleader, dove il capitano sceglie la più bella per il… dopopartita.
Paragone forte, ma è così. Le donne vengono scelte, ovunque, pure in politica e in qualsiasi schieramento.
A volte c’è pure un fatto: che le donne amano farsi scegliere 🙂
@ Zanconi
La parodia di un inno solenne anche se non rientra tra i reati di villipendio rimane sempre una sciocchezza pazzesca. Forse per la festosa manifestazione di piazza Vittorio Veneto sarebbe stato più opportuno intonare Bella ciao.
E se tutte queste manifestanti, dovessero risultare essere Sorelle di Tulliani?
io ad esempio ne ho sentita una cantare:
Faccetta mora, sarai padana
aspettaeaspira che sia l’africa egiziana
.. per concludersi con l’adagio …
ma quando arriva a santanchè
bungabung co’ brunetta e chi c’è c’è
Un’altra signora più schierata cantava:
Che roba Contessa, nella villa di Arcor
han fatto una festa quelle quattro ministre
volevan le ville e salotti arredati, dicevano pensi, di essere sfruttate.
.. e poi si concludeva con ..
Sapesse, mia cara che cosa mi ha detto,
un caro parente, di Checcozalone,
che quella gentaglia rinchiusa lì dentro,
di libero amore facea professione…
Del resto, mia cara, di che si stupisce?
anche l’operaio vuole la figlia ministra
e pensi che ambiente che può venir fuori:
non c’è più morale, contessa…”
Possibile che anche per i pochi eventi seri e spontanei nella nostra città, a seguire debbano esserci sempre commenti idioti?!?! Perchè non provate a collegare le vostre cellule neuronali ed aldilà dei vari credo politici non riusciate a produrre commenti decenti? Perchè tanta paura che vi spinge a sputare sentenze che non vi qualificano affatto bene? (se i quesiti sono troppi non affaticatevi a rispondere!).
E’ stata una manifestazione splendida ed oserei dire unica per questa città sonnolenta; speriamo abbia un seguito, perchè ne abbiamo bisogno e come sempre abbiamo bisogno che le donne ci spronino!
Certo è che chi è cresciuto con il mito delle oceaniche adunate, con passo dell’oca e saluto romano, trova inconcepibile che, LIBERAMENTE, persone si ritrovino senza che sia arrivato l’ordine del gerarca fascista…
Se pur solo verso la fine sono stato contento d’esserci.
Un pò meno contento di vedere ancora troppe facce di chi ha vissuto una vita di politica (incarichi, prebende e denari) e deve ancora dimostrare di essere capace di fare qualcosa nel mondo del lavoro…
Aver visto oggi, in quella piazza, una così ampia partecipazione di persone, senza alcun simbolo di partito, mi aveva restituito un pò di fiducia, un briciolo di speranza nel pensare che forse non tutto era sopito sotto la spessa coltre dell’indifferenza. Ma poi leggo alcuni di questi commenti e lo sconforto torna vigoroso….
A me pare che sia stata una bella manifestazione….cosa c’è da commentare ? Perché si deve discutere della strumentalizzazione o meno della stessa ? E’ come dire che le donne, se non strumentalizzate (e, quindi, in definitiva usate e sollecitate a fare la manifestazione….), non sarebbero state capaci di fare da sole…..nemmeno i teorici (e pratici) del bunga bunga possono credere questo….
Personalmente, ho trovato alcuni tratti di questa manifestazione molto folcloristici…
Berlusconi si sta comportando come un ragazzino di venti anni fa alle prime esperienze (tanto per usare un eufemismo), ma per alcuni tratti, con questa manifestazione, si è scesi al suo livello…
D’accordo che siamo a Carnevale, ma alcuni striscioni e alcune canzoni (ad es. “Siamo donne, oltre le gambe c’è di più”) erano veramente ridicoli.. Spero che le donne non si siano sentite valorizzate da questo
Direi che non c’é nulla da commentare, é’ stata proprio una grande, bella e storica manifestazione per Macerata e per l’Italia. .. Ieri qualcuno scrisse che si sarebbero trovate in venti .. Quindi .. anche i commenti hanno come tutte le cose un loro peso speficifo.
Nel nostro paese abbiamo ministri che in piazza hanno urlato ad una signora di prendere il tricolore ed usarlo per la propria igiene intima. Capi di stato che incontrano altri capi di stato nudi nella vasca da bagno, Capi di stato che ricevono in regalo da altri capi di stato il lettone per fare le orgie, Capi di stato che fanno il trenino nudi con direttori di telegiornali nazionali cantando “..vero amico charlie brown..” e gridiamo al vilipendio solo per “Sorelle d’italia” ??
Pensiamo piuttosto ai “Fardelli d’italia” !!
ma soprattutto .. complimenti alle organizzatrici ed a tutte le partecipanti.
ma la manifestazione è per la dignità della donna o contro berlusconi??per la “prima” suggerisco, per iniziare, di tenersi a casa mariti e/o compagni per far chiudere i night club!..o le donne straniere non hanno gli stessi diritti???..per la seconda…ci sono donne che si “vendono” per soldi, nessuno le obbliga!! QUESTA NON E’ LIBERTA???? chi non condivide, può sempre trasferirsi in IRAN… QUINDI: DONNE USATE CONTRO BERLUSCONI!!! Poi per le rivolte democratiche di cui qualcuno ha parlato, ci può spiegare perché molti tunisini sono già sbarcati in Italia??perché in Egitto stanno distruggendo “la storia”?? dov’è la democrazia in queste rivolte??? POI…NON BISOGNA LAVORARE IL DOPPIO PER ESSERE BRAVI MA LAVORARE SERIAMENTE E ALCUNI DI VOI, COL POSTO “SICURO”, NON HANNO MOLTA VOGLIA DI FARLO!!SE NON PUOI CAMMINARE SICURA PER STRADA DEVI RINGRAZIARE I TUOI COMPAGNI!! STAI GIA’ FACENDO POLITICA E NON MI SEMBRA CHE QUALCUNO TE LO HA IMPEDITO!! POI..PER LE PROMOZIONI SI UTILIZZA IL CORPO FEMMINILE PERCHE’ E’ UN’OPERA D’ARTE MENTRE QUELLO MASCHILE FA UN Pò “RIDERE”!! brava VALERI!! BERLUSCONI POLITICO HA IMPARATO DA QUEI POLITICI CHE LO VOGLIONO CACCIARE PER RIPRENDERSI LE POLTRONE. BERLUSCONI PUTTANIERE E’UGUALE A TANTISSIMI UOMINI ITALIANI!!
cito dall’ articolo:
“Ha invitato ad una riflessione culturale Valentina Valeri del gruppo Lgs Macerata: «Macerata è viva e oggi lo ha dimostrato. Non sono qui per discutere della morale di quanti scelgono strade facili per accedere a certe posizioni ma per denunciare che questo modo di fare è diventato un sistema di emancipazione sociale”
BEH SE VOLETE FARE PULIZIA COMINCIATE IN “CASA VOSTRA” VISTO CHE NE HO VISTE UN PO’ TANTE CHE SCELGONO LA VIA DELLA MINIGONNA PER FARE CARRIERA!
Io consiglierei di collegare le mani al cervello prima di scrivere certe affermazioni.
Mai letti così tanti commenti banali tutti in un solo articolo di CM.
Complimenti a tutte le donne che hanno partecipato e voluto la manifestazione. Era ora che vi faceste sentire e spero che da ora in avanti sappiate stimolare sempre più il mondo maschile a comportarsi in modo più degno e rispettoso.
Parafrasando Manzoni ” Se una le palle non ce l’ha, non se le può dare”.
@ Derazza
Ha perfettanente ragione Lei quando scrive “Nel nostro paese abbiamo ministri che in piazza hanno urlato ad una signora di prendere il tricolore ed usarlo per la propria igiene intima”. Infatti nel 1997, c’ero anch’io in riva degli Schiavoni, durante un comizio Umberto Bossi, forse perché provocato, pronunciò quelle parole alla signora Lucia commettendo il reato di villipendio. Tuttavia la Camera votò ‘no’ alla concessione dell’autorizzazione a procedere nei confronti di Umberto Bossi per l’accusa di vilipendio alla bandiera.
Altra cosa è “Sorelle d’Italia” che, come sostiene la signora Zanconi, non può entrare tra i reati di villipendio probabilmente perché l’Inno d’Italia non figura ancora nella Costituzione.
@gabor….se scrive come legge i commenti…non mi stupirei molto delle sue idee!fratelli o sorelle sono parole che danno il senso di un unione e una piazza piena di persone che pacificamente manifestano un disagio è il segno che non siamo più disposti a farci prendere in giro. Mi dispiace che lei abbia visto da tutto ciò solo il canto al femminile dell’ inno d’Italia!!Approfondire aiuta la conoscenza!!!!
Se un Ministro Italiano dice che con il tricolore ci si può pulire il fondoschiena non è questione di vilipendio o meno; è solo questione che evidentemente abbiamo un Ministro che è meglio perderlo piuttosto che trovarlo.
Inoltre che la Camera voti “no” all’autorizzazione a procedere non significa che il Ministrio non abbia commesso vilipendio ma solo che la Camera nega l’autoizzazione a procedere.
Chi padania avvelena anche te, digli di smettere…
Io c’ero. Non mi sono sentito nè strumentalizzato nè inutile. E’ stato bello, con vette di autentica commozione quando ha parlato la partigiana Nunzia.
2000 braccia rubate all’agricoltura
Ci mancava solanto lo Eraclito dei poveri….
ma se sono le stesse donne a rovinare la dignità delle altre donne… di quelle che si sveglaino presto la mattina e vanno a lavorare seriamente