di Alessandra Pierini
Mattia, bresciano di 23 anni, ha scelto le campagne maceratesi, nelle vicinanze di Camerino per vivere la sua vita sul modello di “Into the wild” il best seller (da cui è stato tratto un noto film) del giornalista Jon Krakauer che ricostruisce la storia di Christopher McCandless, giovane benestante che lascia le sue sicurezze materiali per immergersi nella natura selvaggia.
Così Mattia, a 15 anni, ha lasciato la scuola per lavorare come idraulico, decoratore, falegname e poi ha vissuto all’estero. Al suo ritorno in Italia è arrivato nelle Marche.
«Nei miei viaggi – ha raccontato alla trasmissione Madre Natura in onda sul Mtv – ho incontrato un francese e un’israeliana che mi ospitarono come fossi figlio loro. Facevano mercatini per strada per guadagnare i soldi per costruirsi una casa di legno nei boschi. A me si accese una luce e decisi che anche io volevo costruire la mia casa di legno. Poi andai a trovare degli amici in un ghiacciaio sull’Adamello esu un giornaletto scritto a mano che si chiamava “Seminasogni” trovai un annuncio “Cerco aiuto nella raccolta delle olive, Marche”. Sono arrivato nelle Marche dal Felicio a San Severino e da lì è iniziato tutto».
Mattia racconta la sua storia con un forte accento bresciano e con una travolgente motivazione che fa venir voglia di andare a stringergli la mano per accettarsi che esista davvero. Da un paio di anni vive in una roulotte verde vicino Camerino, vive dei prodotti del suo orto, delle erbe selvatiche che trova tra le montagne e di qualche altro prodotto alimentare che baratta con lavoretti, si sposta a piedi e si lava con l’acqua fredda di una fonte, ma ha un cellulare, un pannello solare per l’elettricità e una radio che ascolta la sera. «Ho saputo che vendevano un pezzetto di terra, ho risparmiato due soldi col lavoro e l’ho comprato per far l’orto. Il monte qui davanti non è uguale tutte le mattine e anche il cielo è sempre diverso. Io vivo di quel poco che ho, con 5-600 euro campo sei mesi. Alcuni dicono siamo poveri e hanno la televisione e due macchine , è uno strano criteri odi povertà. Io comunque non voglio dimostrare niente a nessuno, io sto bene così».
Mattia gira per il suo mondo e ha la rara capacità di lasciarsi sorprendere dalla natura, da un fiore di pisello nato viola in mezzo a tutti i fiori bianchi, dal colore dell’acqua trasparente di una fonte, dal miracolo delle lucciole che d’estate illuminano il cammino, dalla fortuna di trovare delle fragoline di bosco e basta ascoltare le sue parole per capire che la sua apparente ingenuità nasconde invece un elevato grado di consapevolezza e un rapporto con la natura diretto e appagante.
«C’è l’idea di un alternativo che è privazione ma io non mi privo di niente. Ho lasciato la scuola perché è militarismo. C’è quell’educazione lì e tutti devono imparare quello. Non voglio stare nella civiltà dove c’è gente che spreca una marea di roba e gente che muore di fame. Io non ho ragione, io faccio quello che voglio e lascio che gli altri facciano lo stesso». Per Mattia la natura è amica e l’ambiente va rispettato ma in maniera concreta. Un giorno è stato morso da una vipera: «Da tempo non utilizzo la medicina convenzionale – racconta – e di certo non vado all’ospedale. Un mio amico mi aveva detto che non sempre le vipere rilasciano veleno così ho aspettato e la mattina dopo era passato tutto».
Mattia ha poi molti altri amici. Fa visita agli anziani dei paesi ad esempio Agostino, 90 anni, che gli spiega saggiamente:«Era meglio quando era peggio perche la gente si accontentava di quello che c’era» e mostra orgoglioso le sue scarpe, le stesse da 60 anni, ancora lucide e utilizzabili. Molti invece sono gli amici che d’estate fanno visita a lui e qualcuno gli porta anche da mangiare ma ad una condizione:«Se mi portano qualcosa, devono anche fermarsi per mangiarla insieme se no è elemosina». Poi d’inverno è lui che si sposta e va a trovare gli amici, per non restare solo.
E il futuro? «Voglio stare nella roulotte ancora un paio di anni, mi piace questa situazione tragicomica». E’ lo stesso Mattia a tirare le somme: «Io penso che uno che ha un euro nel portafoglio può avere tutto, uno che ha 100 euro invece ha solo quello che compra».
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Una lezione di vita che farebbe bene a tutti, da Berlusconi al barbone della stazione.
Ammirabile! Ammirabile! Ammirabile!
Non posso che augurare a Mattia tanta fortuna, ha la vita nell’anima, ha capito il senso dell’esistenza, il valore della natura, il significato dell’amicizia…
Una persona così è sicuramente la più ricca del mondo!
Liana Paciaroni
Questo ragazzo è un grande……..dovremmo tutti avere il coraggio che ha lui!!!!
ma tutti qui?
ahahhaah voglio andare a conoscerlo e stringergli la mano davvero!!! Chi viene??? ^^
DA UNA PARTE LO AMMIRO MA NON POSSO FARE A MENO DI PENSARE ALL’ACQUA FREDDA DELLA DOCCIA E AL POCO RISCALDAMENTO…..NON CE LA POSSO FA!!!E POI A CAMERINO è PURE PIù FREDDO CHE A MC!!!
CMQ è UNA SCELTA DI VITA VERAMENTE CORAGGIOSA, IN QUESTO MONDO IN CUI SI PENSA SOLO A CORRERE DIETRO A….NON SI SA CHE!
peccato…. dovrebbe andare in america invece di stare in questo paese di m….!
Mi sembra ammirevole e non solo per la sua scelta di vita ma perchè non vuole insegnare niente a nessuno. Vive così perchè lo vuole. Sa lavorare e quando è necessario fa i lavoretti che gli servono. Vive sobriamente e gode di piaceri semplici.
Tuttavia mi chiedo quanto possa durare una scelta del genere: fino alla prima malattia seria? fino a quando sentirà il bisogno di un affetto stabile? Ed i figli, li eviti o altrimenti decidi tu per loro lo stile di vita?
Non farei mai una scelta così drastica ma un’inversione di tendenza ci vuole: più sobrietà, meno consumi, meno esagerazione nell’accumulare patrimoni, più solidarietà…
Ma qualè sù piacere semblice, quillù de svejasse mezzo a li vuski? E po te vojo dì che se semmala lù ricoverete a Camerì: analese, raggi, tac e tic, magnà e bee, me decete chi ca…ze paha? Seme sembre nù, o lu padre che è ricche?…… Hoooo, pure li zingare vive come quisse, eppure se li poteme mbiccà…….mò me venete a dì che su vardascio e capite come gira lu munne? Ma che niede niende la sposa l’è lasciate e su puritto nu se da pace? Arediche sembre Ehhh l’uquarantatre
A volte i romanzi, ed i loro fantastici personaggi, trovano sublimazione nella realtà, dove qualche soggetto non avendo di che vivere di suo prova a ricalcare o ad interpretare un copione. Il caso di Mattia e le motivazioni che hanno animato le sue scelte sono sue ed è giusto che rimangano tali, dunque pare inopportuno ed insindacabile il diritto a criticare una scelta tanto importante, quanto inconsueta, e forse quanto bizzarra. Comunque ritornando al tema del romanzo, per chia ama la lettura dei romanzi contemporanei, non sarà sfuggito che la storia del ragazzo è un copia incolla delle vicende del personaggio, narratore della storia, Mario nel romanzo “Due di Due” di Andrea De Carlo. Nulla di nuovo e di originale alla luce di questo sole, se non la notizia che qualcuno ha veramente messo in atto un’idea letteraria…
Siamo tutti bravi a parlare ma vorrei vedere quanti di noi sarebbero capaci di fare come lui.
Talmente abituati alla vita comoda che stentiamo a credere ad una esistenza del genere.
Io lo ammiro, per il coraggio ma soprattutto perchè sa vivere di piccole cose e chi sa vivere di niente SA VIVERE.
E’ libero!
Non è schiavo di niente e di nessuno.
Sarà pure una favola perchè troppo lontano dal nostro modo di vivere, che stentiamo a crederci.
Ma io ritengo che vivere con questa semplicità senza essere schiavi della società e del consumismo sia davvero VIVERE.
Quante volte ho sentito i nostri anziani dire “era meglio quando era peggio”…
Allora penso che la vita agiata di oggi, vissuta nell’egoismo e nell’amore di se stessi, in cerca di qualcosa che nemmeno noi sappiamo cosa, non ci rende di certo più felici di una vita vissuta senza niente.
Liana Paciaroni
grande scelta……
nessuno sarebbe capace di fare come lui, infatti nessuno o quasi lo fa! ma non per questo non si può esprimere ammirazione nei suoi confronti! anche a fare volontariato in africa sono capaci in pochi ma non per questo quei pochi non meritano elogi!
Scelta giusta per lui e ognuno di noi è libero di gestire la propria vita come crede , ma bisogna vedere quanto dura con questa scelta da Eremita perchè i libri sono una cosa ma la realtà è un altra , ben diversa dalla teoria
Ma provare alla fine non costa niente !!!!!
Durerà finché ne avrà voglia..
X Eli
Cara Eli io ammiro questo ragazzo perchè ha il coraggio di fare una vita in mezzo alla natura, vivendo di quel che trova, cosa che, con la vita agiata di oggi sarebbero veramente pochi, ma molto pochi, quelli capaci di farlo.
Per quanto riguarda i volontari in Africa non vedo alcun, benché minimo, paragone, per il solo fatto che se Mattia è ammirabile, tutti i volontari meritano non solo la nostra ammirazione, ma anche la nostra stima, il nostro rispetto, il nostro ringraziamento e la nostra riconoscenza.
Se non fosse per altro, per il solo fatto che per niente si mettono a disposizione di chi ha bisogno di tutto.
Non lo vedo un paragone fattibile perchè mi pareva sottinteso!
Liana Paciaroni