L’Università si ribella ai tagli e al Ddl Gelmini. La protesta, iniziata già da mesi, sta raggiungendo il culmine in queste ore e interessa tutta Italia. A Roma gli studenti hanno formato un presidio davanti a Montecitorio e a Pisa hanno persino occupato la Torre, simbolo della città. In Ancona un gruppo di studenti ha occupato il tetto della facolta’ di Ingegneria dell’Universita’ Politecnica delle Marche ad Ancona. Protestano contro il disegno di legge ‘Gelmini’, su iniziativa della lista Gulliver-Udu.
Ci sono anche alcuni ricercatori: il preside di Ingegneria e’ salito a incontrarli. Dal tetto del Polo di Montedago sono stati srotolati non senza problemi per il forte vento due grandi striscioni con scritto ‘No al ddl Gelmini’ e ‘Vendesi’. ”Stiamo qui finche’ il Governo non ci ascolta” ha detto il coordinatore della lista Gulliver Carlo Cotichelli. Solidarieta’ dalla Cgil e dal Pd.
Macerata non ha fatto eccezione nel panorama nazionale e non sono mancate azioni di protesta: dopo due giorni di occupazione dell’Aula A di Filosofia, per azione di un gruppo di studenti che non appartiene alle rappresentanze politiche organizzate, oggi alle 13 gli studenti hanno bloccato il traffico per un flash mob, forma di protesta che prevede la distribuzione di volantini tra le macchine in coda.
Nel messaggio distribuito gli studenti rivendicano il diritto allo studio in una università laica e libera. Questa sera il flash mob si è ripetuto a partire dalle 18, interessando diverse zone della città. Da Corso Cavour, gli studenti si sono spostati in Corso Cairoli per poi entrare in pieno centro storico. Da Piazza della Libertà è poi partito un corteo non autorizzato di 80 studenti che hanno manifestato sino a tornare alla facoltà di Filosofia, cuore della mobilitazione.
Il movimento degli studenti ha diffuso una nota in cui si legge:
«Proseguono l’occupazione dell’Aula A e l’autogestione dell’Atrio della Facoltà di Filosofia, nel contesto delle mobilitazioni nazionali che hanno coinvolto migliaia di studenti e lavoratori del sapere in tutt’Italia, che non vogliono vedersi togliere i propri diritti, stanchi di questa politica di welfare che precarizza le vite di tutti.
Nella giornata di ieri, mercoledì 24 novembre, nella facoltà occupata di Filosofia sono proseguiti gli incontri con professori e ricercatori, e la serata si è conclusa con un concerto di ‘musica alternativa’ che ha visto una grande partecipazione da parte della cittadinanza. Oggi l’Università si apre di nuovo al confronto tramite incontri sulle forme della politica, con il coinvolgimento anche dei professori Roberto Mancini e Carla Danani. Notevole è la partecipazione a questi incontri che mettono assieme studenti, ricercatori e professori. Tutto ciò si affianca all’esposizione della mostra, alla cena sociale e alla proiezione di film che rendono la facoltà un luogo aperto e multiverso.
Domani si proseguirà con ulteriori attività promosse dagli studenti come workshops, lezioni e infine un concerto serale a completare il quadro della giornata, per continuare a ribadire la necessità di avviare percorsi aggregativi e formativi diversi all’interno dell’Ateneo, dal basso e condivisi.Perché l’università pubblica non venga definitivamente distrutta e chi la vive non sia costretto a pagare le conseguenze di una crisi economica della quale non ha colpa. Per il diritto allo studio e la necessità di un’università pubblica nella quale sia lo studente a stabilire i processi formativi.»
C’è fermento anche tra le Rsu dell’Università di Macerata per le quali saranno decisive le prossime ore. Si legge in una nota: « Il PTA dell’Università degli Studi di Macerata, riunito in assemblea in data odierna, ha deliberato all’unanimità (ad eccezione di un’unica astensione) la proclamazione dello stato di agitazione per la mancata chiusura del contratto integrativo del 2010 secondo ciriteri non penalizzanti per la generalità del personale.
A seguito di ciò l’assemblea ha deciso di proseguire la riunione odierna e di riconvocarsi per domani, 26.11.2010, in concomitanza con lo svolgimento del Consiglio di Amministrazione convocato per le ore 9.30.
L’assemblea del personale chiede al Rettore che una proprio delegazione, unitamente alle RSU di Ateneo sia ricevuta in Consiglio di Amministrazione per esporre le istanze del personale, deliberate dall’assemblea.»
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Bravi ragazzi bloccate tutto fermate tutto perche’ tutto e’ incontrollabile e fuori controllo.
Un nuovo 68.
Voi potete siete giovani e non ancora afflitti da mutui bollette figli da crescere ecc..
Fateci vedere che non siete solo un massa di alcolistini tossici e facebokkari.
Dateci sotto e rimettete a posto questa Italia Macerata compresa.
Era Ora !!!!
Bah… ovviamente sono contrario nei modi di fare dei ragazzi… L’okkupazione serve è ovvio, ma i motivi della protesta sono altri. I motivi sono i concorsi barzelletta degli atenei, delle accademie, che portano professori per la maggiorparte impreparati che non sfornano studenti preparati al mondo del lavoro.
Perchè non iniziate a scioperare perquesto motivo???
Perchè nessuno lo dice??? Perchè non scioperate perchè non ci sono collegamenti traleuniversità e mondo del lavoro??? I ragazzi sotto a 27 anni hanno sgravi fiscali per le aziende che nemmeno vi immaginate, uno laureato sopra i 27 difficilemnte trova lavoro. Vale la pena scioperare per avere più docenti impreparati o pochi preparati almeno? Così la Gelmini difende i pochi privilegiati che vincono i “concorsi barzelletta”, e gli studenti fanno il loro gioco. Una volta sistemata la situazione magari, si può scioperare per i fondi.
Un consiglio è cercare lavoro dopo le superiori,se non volete rimanere a terra poi, e cmq anni fa le università, quando erano una cosa seria, esistevano le bocciature. Ormai chi si iscrive, sa che ci metterà più anni magari, ma un pezzo di carta ormai non si nega più a nessuno…
@Marcelli
Da quello che ho potuto leggere il ’68, con le rivendicazioni odierne, mi pare c’entri ben poco…
Al di là delle idee politiche, questa riforma deve passare. Non tutto è bene ma almeno dice basta a PARENTOPOLI, basta a soldi a pioggia per riceratori che per pochi casi fanno ricerche che non portano a nulla.
Basta con più di 3000 indirizzi diversi di Faoltà con alcuni che hanno solamente 1 iscritto!!!!!!!!!!!!!!
“Gli studenti bloccano la città”. Che siccome c’era un gran movimento…
😉
a fatigà…!!!!!
La riforma Gelmini e’ popolare e piu’ credibile maggiormente nella misura in cui ci sono piu’ scioperi e proteste.
L’unica riforma sensata che farei riguardo l’università sarebbe quella di limitare a 5 anni il tempo massimo per raggiungere la laurea. Senza appelli, e senza proroghe.
Mentre il signor Davoli fa della facile ironia ed altra gente lascia commenti che non affrontano il problema reale, noi, come Collettivo Universitario e all’interno di un percorso di mobilitazione che si è scelto di intraprendere insieme ai ragazzi che occupano da lunedì scorso filosofia, parliamo di fatti concreti, perché è nel concreto che vanno letti la legge 133/2008 (manovra Tremonti) ed il ddl 1905/2009 (cd. Gelmini). C’è chi parla dello sforzo di costituire un fondo da 800 milioni di euro per le Università: propaganda, dal momento che quel fondo era stato in origine decurtato di un miliardo di euro. C’è chi tira fuori il discorso dei concorsi: anche qualora questi, poiché si terranno a livello nazionale, possano avere un maggior controllo (dubito sia così!), le nomine vengono fatte comunque a livello locale!!! I ricercatori che prenderebbero soldi a pioggia (caro Fabio Rossi, dovrebbero copiarti e incollarti qui le loro buste paga) NON FANNO RICERCA perché costretti da certi meccanismi a fare didattica! Riguardo ai cosiddetti corsi con un solo iscritto, l’ex ministro Mussi con un decreto li ha aboliti, ma per un principio sancito costituzionalmente non possono essere chiusi fino a quando il tremilesimo studente non si sarà laureato!!! Per Emanuele: se solo sapessi che stronzata hai detto! Evidentemente non conosci il mondo universitario fatto di studenti lavoratori, di seconde lauree, di “costrizioni” a reiscriversi per poter avere abilitazioni varie!
C’è volontà di cambiamento non solo da parte degli studenti, ma da parte di tutto un tessuto giovanile che voi definite “bamboccioni”, ma questo cambiamento non può essere dettato da una politica selvaggia di tagli e di soppressione dell’orizzonte futuro!!!
“Io dico Addio a chi non sceglie, non prende parte, non si sbilancia o sceglie a caso per i tiramenti del momento curando però sempre di riempirsi la pancia” (F. Guccini)
Piccolo errata corrige: ovviamente i corsi con un solo iscritto che fanno riferimento al vecchio ordinamento sono stati già quasi tutti chiusi e le università cercano di garantire agli studenti iscritti un minimo di continuità (almeno teoricamente)!!!
E’ splendido che siano il pdl e i suoi sostenitori a parlare di varie parentopoli e concorsi truffa. Cioè, da che pulpito!
D’altra parte, il ministro Bondi è quello che, nel mare di tagli, è riuscito a trovare i soldi per salvare il posto dell’ex marito della sua attuale compagna, la sua attuale compagna, ed il di lei figlio, che NON ANCORA LAUREATO chissà perché, lavora.
Questo alla faccia del MERITO sbandierato come cardine di questa pseudoriforma. Sono cose documentate, ammesse dallo stesso ministro per la cultura, mentre alcuni interventi mi sanno tanto di rosicate e di ostilità per partito (politico) preso. Vorrei vedere come reagirebbero quelli che dicono di “andare a lavorare” (magari) se venisse il ministro di turno e “riformasse” il settore dove loro lavorano, creando precarietà, praticamente l’impossibilità di assunzione, contratti a termine per tre anni non rinnovabili dopo il primo a 800 euro al mese. Sarei proprio contento, e sarei ancor più contento se costoro, lamentandosi, venissero apostrofati con “ma va là, bisogna riformare! Vai a lavorare piuttosto!”
Quanto al ministro che la propone, questa riforma, è quello stesso ministro dell’istruzione che non sa nemmeno parlare correttamente l’italiano, non sa quello di cui parla, fino all’altroieri si occupava di tutt’altro e per prendere l’abilitazione alla sua professione (SEMPRE ALLA FACCIA DEL MERITO) è andata in Calabria, sennò non lo passava, l’esame.
Non c’è che dire, il massimo della coerenza.
OK ok mi sta bene tutto quello che dite, anche se molte cose dite siano davvero “incontrollabili” come le nomine dei professori è pura demagogia: tutto è controllabile con la volontà, ma se nemmeno si prova a battersi uno… Mi dite quindi perchè occupate? per i soldi quindi? non proponete altri modelli? altri percorsi? coi soldi la scuola italiana funzionerebbe così? sì? sicuri? Bravi…
provace tu a fadigà con i tagli de st’ incompetente, poi ne riparliamo.
mi sembra che per la prima volta da tanto tempo il movimento di studenti, ricercatori, precari stia riuscendo a “sfondare” il muro dell’indifferenza che gli si è costruito attorno.
è molto facile leggere e sentire “jete a fadigà”, espressione-manifesto di qualunquisti e indifferenti, senza rendersi conto che queste persone stanno finalmente facendo l’agenda della politica, dove per politica di solito si intende guerre di dossier, tatticismi, vendette trasversali.
credo che ricercatori e studenti che urlano, salgono sui tetti, reclamano e chiedono di essere ascoltati stiano, in definitiva, restituendo alla democrazia il suo significato più profondo, quello di partecipazione, di cittadinanza attiva. termini che a noi, soddifasti dell’abbonamento a sky appena rinnovato, suonano quantomeno bizzarri (ma che è ssa robba?)
siamo così annichiliti, cosi pieni di fardelle nel cervello, che ci hanno convinti che basta votare e non rompere troppo le palle per fare il nostro dovere di cittadini ligi e silenti. “Ma che vai facenno? L’occupaziò? Ma perché non vai a studià che paritu fa li sagrfici?” Amen
5 anni, non un secondo di più. E forse le risorse andrebbero a chi le merita veramente.
@”Per Emanuele: se solo sapessi che stronzata hai detto!”
Complimenti per l’educazione.
Se questo è il tuo modo di portare avanti un dialogo, hai ragione tu. Meglio che occupi e vai a bloccare il traffico, sicuramente ti riuscirà meglio. Auguri.
alcuni dati censiti che possono aiutare a comprendere la questione
…..nel 2008 sono diminuiti i laureati e sono aumentati gli studenti fuori corso….. il numero degli studenti che non riescono a terminare gli studi in tempo non aveva mai raggiunto una percentuale così alta negli ultimi 30 anni……nell’anno accademico 2008/2009 gli iscritti alle università italiane sono 1 milione e 776 mila…….. di questi solo 945.000 sono in regola con gli studi, mentre tutti gli altri sono o fuori corso o ripetenti…..gli studenti fuori corso costano allo stato circa 5 miliardi di euro all’anno: 8.000 euro per ogni studente che non è riuscito a terminare il corso di laurea nei tempi previsti dal piano di studi……stando a questi dati, il 47% degli studenti iscritti ad un corso di laurea ha già superato la durata degli studi, necessaria per conseguire il titolo universitario……..non cambia nulla se si arriva ad analizzare i dati degli studenti che sono riusciti a discutere la tesi nel 2008, infatti nell’ultimo anno si sono laureati 293.000 studenti, mentre nel 2007 erano stati 299.000. Negli ultimi 4 anni il numero dei laureati non era mai sceso così tanto
penso sia utile cambiare, se non altro per rispetto di chi paga le tasse (pochi) lavorando tutti i santi giorni e di quanti vivono veramente da precari mentre altri sprecano quotidianamente risorse……
Appunto…
Avete letto un solo articolo della legge 133/2008? Avete letto un solo articolo del ddl 1905/2009? Noi SI! E stiamo portando nelle aule universitarie questa nostra lettura, solo che è difficile rompere il muro dell’indifferenza, in un momento di disillusione come questo… Allora, carta canta… Ecco alcuni stralci significativi di quella che è la morte dell’università italiana:
Le fondazioni universitarie subentrano in tutti i rapporti attivi e passivi e nella titolarità del patrimonio dell’Università. Al fondo di dotazione delle fondazioni universitarie e’ trasferita, con decreto dell’Agenzia del demanio, la proprietà dei beni immobili già in uso alle Università trasformate.
Contestualmente alla delibera di trasformazione vengono adottati lo statuto e i regolamenti di amministrazione e di contabilità delle fondazioni universitarie, i quali devono essere approvati con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze. Lo statuto può prevedere l’ingresso nella fondazione universitaria di nuovi soggetti, pubblici o privati.
(legge 133/2008 art. 16)
ARTICOLO CHE SANCISCE LA MORTE DELL’UNIVERSITA’ PUBBLICA
Per rispondere ad esigenze temporanee ed eccezionali le amministrazioni pubbliche possono avvalersi delle forme contrattuali flessibili di assunzione e di impiego del personale previste dal codice civile e dalle leggi sui rapporti di lavoro subordinato nell’impresa, nel rispetto delle procedure di reclutamento vigenti. Ferma restando la competenza delle amministrazioni in ordine alla individuazione delle necessità organizzative in coerenza con quanto stabilito dalle vigenti disposizioni di legge, i contratti collettivi nazionali provvedono a disciplinare la materia dei contratti di lavoro a tempo determinato, dei contratti di formazione e lavoro, degli altri rapporti formativi e della somministrazione di lavoro.
(art. 49 legge 133/2008)
ARTICOLO CHE INTRODUCE NUOVE FORME DI PRECARIATO NELL’UNIVERSITA’
Rimodulazione dell’attuale organizzazione didattica della scuola primaria ivi compresa la formazione professionale per il personale docente interessato ai processi di innovazione ordinamentale senza oneri aggiuntivi a carico della finanza pubblica;
Le procedure per l’accesso alle Scuole di specializzazione per l’insegnamento secondario attivate presso le università sono sospese per l’anno accademico 2008-2009 e fino al completamento degli adempimenti di cui alle lettere a) ed e) del comma 4.
(estratto dall’art. 64 comma 4 legge 133/2008)
ARTICOLO CHE UCCIDE LE SSIS E LE SPERANZE DEI LAUREATI IN VARIE FACOLTA’ UMANISTICHE
Al fine di migliorare la qualità, l’efficienza e l’efficacia dell’attività didattica, di ricerca e gestionale, di razionalizzare la distribuzione delle sedi universitarie e di ottimizzare l’utilizzazione delle strutture e delle risorse, due o più università possono federarsi, anche limitatamente ad alcuni settori di attività o strutture, ovvero fondersi.
(art. 3 DDL 1905/09, cosiddetto Gelmini)
ARTICOLO CHE CREERA’, CON LA SCUSA DEL RISPARMIO DI CASSA, NUOVA DISOCCUPAZIONE E NUOVI DISAGI SIA A LIVELLO DI SERVIZI PER GLI STUDENTI CHE A LIVELLO DI OFFERTA FORMATIVA
Ovviamente lo stato italiano ci vuole bene, dunque un’altra disposizione della legge 133/2008 dice:
L’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 1, comma 1240, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e’ incrementata di euro 90 milioni per l’anno 2008, per il finanziamento della partecipazione italiana alle missioni internazionali di pace. A tal fine e’ integrato l’apposito fondo nell’ambito dello stato di previsione della spesa del Ministero dell’economia e delle finanze.
BUONA GIORNATA A TUTTI!!!
Andate a studiare che è meglio e non perdete tempo. E’ ora di finirla che alcuni docenti lavorano solo 2 ore al giorno!!!
Non li difendete!!!