di Alessandra Pierini
Tetraplegica e costretta in carrozzina per un trauma da parto è costretta a dimostrare all’Inps, con le carte”, la sua evidente disabilità. La burocrazia italiana colpisce ancora e il problema tutto italiano dei falsi invalidi si ripercuote su chi veramente lotta ogni giorno con problemi seri e irreversibili. A segnalarlo è Luisa Gentili, maceratese di 39 anni la cui vita è stata segnata da un intervento errato dell’ostetrica che avrebbe dovuto aiutarla a nascere e le ha invece provocato una lesione mielica.
“Nella mia sfortuna – ci racconta – credo di essere stata fortunata ad aver incontrato negli anni persone sensibili e capaci. Mia mamma è un’infermiera e questo è stato molto importante per me, a 3 anni ho conosciuto una brava fisioterapista che mi ha fatto rinascere e anche di recente ho incontrato nel centro spinale di Perugia che mi segue da 8 anni persone competenti e meravigliose. Non muovo le gambe ma utilizzo le braccia anche se il sinistro mi dà dei problemi. Come tutte le persone che hanno un’invalidità, ho trovato il mio equilibrio ma questo non vuol dire che ho una vita normale. »
Luisa riceve mensilmente dall’Inps pensione di invalidità e accompagno che le spettano proprio in virtù della sua malattia e del reddito. Ogni anno deve presentare all’Inps un’autocertificazione in cui dichiara di non essere ricoverata in un istituto ma di vivere a casa sua. Questo fino allo scorso luglio quando qualcosa è cambiato.
«Ho ricevuto – ci spiega – una lettera dall’Inps nella quale mi informavano che dovevo presentare la documentazione in mio possesso che accertasse la mia invalidità. Dalla lettera non si capiva bene di che tipo di certificazione avessero bisogno così ho mandato tutto ciò che avevo, dai certificati al responso di una risonanza magnetica fino all’adesione alla legge 104.»
Nella lettera l’Inps spiega che “l’istituto deve realizzare un piano di verifiche nei confronti dei titolari di benefici economici ” e sottolinea “se la sua posizione non può essere verificata sulla base della documentazione prodotta sarà convocata a visita.»
Luisa, per scrupolo, oltre ad aver inviato il materiale tramite raccomandata, ha anche portato personalmente la documentazione alla sede Inps di Macerata. «Mi hanno detto che andava tutto bene e mi hanno anche fatto fare una visita, pur non richiesta, pensavo quindi che la questione fosse chiusa – va avanti – ma il 26 settembre ho ricevuto da Roma una nuova lettera di convocazione per la visita del 22 ottobre. A questo punto sono andata su tutte le furie. La mia patologia è evidente e non capisco perché devo essere costretta a dimostrarla quando basta guardarmi. Ho chiamato l’Inps e ho chiesto un appuntamento con il direttore. La segretaria non si è affatto meravigliata e mi ha detto che le capita molto spesso di ricevere le telefonate di gente arrabbiata.»
Il direttore ha ricevuto Luisa Gentili in sedia a rotelle e le ha chiesto atri documenti: «Non sapeva che dirmi – racconta ancora – alla fine mi ha detto che avevano bisogno del certificato di un neurologo che attestasse la mia tetraplegia e non bastava un neurologo qualunque ma uno di un centro specializzato. Fortunatamente io sono in cura al centro spinale di Perugia e il neurologo mi ha visitato e mi ha preparato il documento necessario.»
Il 22 ottobre, armata di certificato, Luisa si è presentata alla visita e ha trovato la sala di attesa gremita: «Ero molto preoccupata – spiega – per me perdere le mie pensioni sarebbe un grosso problema. Ho incontrato in sala d’attesa anche una persona a cui mancavano 3 dita ad una mano, oltre a bambini down e malati psichici. Mi hanno visitato e come al solito non mi hanno neanche toccato le gambe. Ricordo che in passato un fisiatra, sotto lo sguardo sbigottito di mia madre, mi diceva “alza le gambe” e io non sapevo cosa pensare. Al termine della visita hanno inserito i dati nel computer ma non ho ancora una risposta. Bisogna attendere che arrivi una comunicazione scritta e nonostante la mia invalidità sia evidente non riesco a stare tranquilla.»
Nella sua vita, Luisa ha fatto esperienza di una lunga serie di ingiustizie e problematiche e ci dice che potrebbe parlarne per ore: «Solo per fare un esempio, la mia malattia non è guaribile, eppure ogni 5 anni sono costretta a rinnovare il cartellino per il parcheggio disabili. In altri comuni non è così. Le associazioni che dovrebbero tutelare gli invalidi non funzionano, l’Associazione Paraplegici Marche si dà un gran da fare ma purtroppo con poche risorse e scarsi risultati. Ci vorrebbe un’associazione organizzata che ci metta a disposizione avvocati, medici legali, sociologi e psicologi, un team di professionisti per affrontare ogni difficoltà. Intanto ognuno di noi è costretto, quando ne ha la possibilità, ad arrangiarsi alla ricerca di soluzioni in autonomia.»
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Cara Luisa…l’Italia non è un Paese per onesti…devono toccare per credere!!Tanti Auguri
eppure gli stipendi i dirigenti dell inps se li aumentano in maniera congrua la gente che avrebbe bisogno di un sussidio non lo percepisce chi magari non ne avrebbe bisogno si aumenta lo stipendio, questa è l’ennesima dimostrazione che in questo mondo solo alcuni hanno diritto di vivere e qualcun’altro no. volere e potere e le pensioni grazie alle conoscenze le danno a chi non le merita cechi che guidano autobus gente che va alle mauritius a spese dello stato vergognaaaaaaaa
in italia basta che si pensi al grande fratello annamo bene
Non ci sono parole…………….solo parolaccie!
in Italia basta pensare al grande fratello , al plastico di bruno vespa, alle [email protected]@ate di barbara d’urso, al calcio etc
io opto per un referendum per abbassare gli stipendi ai dirigenti e ai dipendenti dell inps vediamo un po se gli va bene la cosa ?
Purtroppo conosco molto bene queste situazioni… E’ uno scandalo!!
tutti conoscono tutto ma nessuno fa niente sara per questione di comodo ?
Purtroppo per decenni abbiamo regalato migliaia e migliaia di pensioni di invalidità a chi invalido non era.
Ciechi che guidavano, infermi che correvano, paraplegici che scalavano montagne…. Insomma l’Italia un Paese di Santi, altro che madonne piangenti!!!
Cioè si è utilizzata la pensione di invalidità come “ammortizzatore sociale”: dove non c’era lavoro e non si poteva più assumere nel Pubblico (anche qui, tra l’altro, qualche decina di migliaia di inutili assunti alle Poste, alle Ferrovie, nelle Amministrazione che non servivano) sono comparsi come funghi finti invalidi.
Se non ricordo male la Campania (che sappiamo tutti che è una regione di [email protected] cronici!!) aveva il doppio dei penasionati di invalidità della Lombardia e, sempre se non ricordo male, prima dell’allargamento dell’Unione Europea l’Italia era il Paese disgraziato e maledetto per eccellenza in quanto avevamo, circa, il 40% di TUTTI gli invalidi della CEE…
Ora che i soldi si sono finiti (e che in alcune aree italiane c’è paura, per la propria vita, di andare a togliere la pensione ai falsi invalidi) l’IMPS vessa e tartassa tanti VERI invalidi.
Totale e completa solidarietà alla sig. Gentili: cose del genere non dovrebbero accadere (ma se accadono qualcuno dovrebbe essere mandato a zappare la terra)
Tutto questo disagio che offende tutti, dimostra quanto è stupida la nostra burrocrazia pubblica.Sulle riforme mai si discute su questo cambiamento, facendo segnare il passo a Comuni, artigiani, industriali, agricoltori. Il nostro paese ancora non ha nulla dell’Europa che cammina.
selezioni del grande fratello avvenute a civitanova marche presentati in 500 ma il lavoro non piace piu a nessuno ?
FORZA LUISA!! Siamo con te
il lavoro non piace e qua da noi in modo particolare……….basta vedere come crescono gli stranieri che vengono per lavorare(quasi tutti), facciamo un po’ schifo diciamolo.
Cara Luisa,mi sento molto vicina a lei x il semplice motivo che anche con me l’inps sta facendo la stessa cosa,tanto che mi ha sospeso la pensione di invalidità.
Ho fatto ricorso e sto aspettando di andare in tribunale.
Il mio problema fisico è diverso dal suo,ma essendo una malattia neurologica rara e non curabile, mi crea una forte invalidità tanto che non posso lavorare e sono anche iscritta alle liste speciali da 3 anni,ma non si riesce a trovare un lavoro adatto al mio handicap.
Ma secondo l’inps sono IN CONDIZIONI GENERALI BUONE DI SALUTE. Ifatti sono stata ricoverata anche quest’estate x una recidiva della malattia!!!! più buone di così…si muore!!!
Combatta Luisa,come lo farò io. Noi siamo oneste e ce la faremo! Se la prendano con quei delinquenti di falsi invalidi ai quali auguro veramente di provare cosa significa avere impedimenti fisici che limitano la vita!!!
Un abbraccio,Barbara.
E’ una vergogna! Proviamo a denunciare quei bastardi falsi invalidi. Cosi’ i veri nn devono prostituirsi per prendere una misera pensione. Dopo il danno la beffa!https://www.cronachemaceratesi.it/?p=47747&ref=nf
luisa brava per il coraggio della tua testimonianza, si ci vuole coraggio in un mondo sempre più meschino, ci vuole coraggio per dire la verità, vorrei sapere veramente se poi questi falsi invalidi saranno trovati, ma soprattutto i medici compiacenti “qualcuno” avrà coraggio di cercarli e far rimborsare quello che con la loro “truffa” hanno invece tolto a chi ne aveva diritto veramente? Luisa sei ok!!!!!!!!
stiamo degenerando sempre più!!!
in italia tagliano la spesa sociale e chi ci rimette sono i più deboli, ma si dedica un’intera finanziaria ad un ponte inutile che arricchisce i soliti noti o preferiamo sparare in nazioni straniere.
anzichè tutelare i cittadini li si bastonano.
e penso che visite continue una volta che la malattina è stata accertata e non c’è via di guarigione la trovo una tortura psicologica.
non mollare luisa!!!!
certo che vedere in tv notizie di falsi invalidi (l’ultima puntata delle Iene ne ha proprio riportata una clamorosa) e poi ascoltare queste testimonianze, ti fa venire voglia di dire un sacco di parolacce!! non c’è proprio più rispetto neanche per la sofferenza
Cara Luisa, mi trovo nella tua stessa situazione, nel 1997 dopo una visita di controllo, mi è stata tolta ingiustamente, l’indennità di accompagnamento (Non è che la commissione stabilisce che tu non sei idoneo a percepire l’indennità attraverso delle prove, no. La commissione pensa che tu non abbia diritto e lo toglie immediatamente poi sta al cittadino dimostrare che non è vero ma nel frattempo passano anni) ho passato due anni tra visite avvocatri e tribunali, finalmente nel 1999 con una sentenza del Giudice Viene accolto il mio ricorso e rimborsato con interessi ridicoli (la cosa che mi faceva arrabbiare di quel periodo era quando raccontavo di questo fatto e alcuni mi rispondevano “è si capisco il problema ma alla fine ti hanno rimborsato” come se io mangiassi una volta ogni tre anni e se per caso non avesse abitato con i miei genitori, immaginiamo la difficoltà che si sarebbe creata) ad ogni modo la sentenza aveva valore definitivo perché anche la corte ha riconosciuto la patologia inguaribile.
Ebbene, tre settimane fa la famosa lettera che è giunta a te è arrivata anche a me e se non voglio perdere i diritti riconosciuti in maniera definitiva da un tribunale, devo rifare l’iter di inviare documenti e soprattutto dimostrare che nel frattempo non sono stato miracolato!
Luisa sono con te. Un abbraccio!
Perchè quando capitano ‘ste cose vien tanta voglia di far valere i propri -sacrosanti e giusti- diritti a suon di ceffoni???
Cara Luisa, io per più di 33 anni ho lavorato in un Patronato e ti capisco il disagio che provi, io cercavo di allievare i problemi della persone DISABILI che per la burocrazia ialiana sono sempre gli stessi a pagare con verifiche, certificati redditi ed altro, vedi con l’ultima finanziaria pensano che i pensionati e i dipendenti pubblici risolveranno i debiti dello Stato……. NON TI SCORAGGIARE un abbraccio.
Ciao Luisa, tu sei una grande, l’ho sempre detto, anche perchè ti conosco.
“Capisco” che ci sia chi deve giustificare la propria (lauta) mensilità. Ma arrivare a certe umiliazioni, proprio non riesco a capirlo.
damose ‘na mossa, direbbe Giovanni Paolo II
Che dire. Pensate che a me tolsero 46 punti di invalidità, assegnati per un trauma grave al rachide. Non percepivo pensione, ma vedermi tolto il riconoscimento mi diede fastidio. Alla visita di revisione mi liquidarono con un bel “lei scoppia di salute meglio di tutti noi”. E adesso a 45 anni comincio a risentire fortemente delle menomazioni lasciate dal trauma. Ma assolutamente eviterò di piangere alle porte dell’INPS.
Purtroppo in Italia le persone diversamente abili sono considerate “nulle” e soprattutto se sono intelligenti sono ancora più fastidiose, è assurdo che chiedano continuamente visite di accertamento di inabilità a persone come te, ma le carte le sanno leggere questi grandi dirigenti con stipendi da favola? Che cosa credono nei miracoli? Perche non fanno accertamenti su gente che ci marcia veramente e percepisce la pensione da sempre.
Ti abbraccio con tantissimo affetto, non mollare mai.
Condividuo la tua iniziativa nel raccontare il “fatto” e non mi stupisco di iniziative che dovrebbero comunque garantire “giustizia” ,ma che invece spesso “penalizzano” e finiscono per l’ aggravare posizioni già compromesse.
Hai ragione a diffidare e a non stare tranquilla ed è proprio questo lasciamelo dire, il “disagio” maggiore per te ma anche per tutti noi.
Giovanni…hai detto tutto tu ! Ormai ci hanno rimbecilliti, e non solo col “grande fratello” ! Sono sempre stata in prima fila, in politica, col sindacato, nel sociale…poi, pian piano, mi sono ritrovata sempre più sola, a combattere battaglie che facevano comodo ad altri, che ne godevano le conseguenze…e quando ho avuto bisogno IO di solidarietà, ho trovato nessuno : tutti intorno al “gf”, o a c…ate come questo facebook, che serve ai “grandi” per tenerci buoni (finchè ci sfoghiamo qui, non ci raggruppiamo per cambiare le cose)…
@Raffaelli
Speravano che scoppiasse di salute, così una volta sscoppiato era una futura pensione in meno da pagare….
Le solite, purtroppo, storie di ordinaria stupida burocrazia.
Chiamateli scherzi… Da un po’ di tempo con le amministrazioni pubbliche servono le raccomandazioni anche per ottenere un sacrosanto diritto!!!
Si vergognino i signori impiregati!
è una cosa indecente
se en fregano della vergogna l’unica cosa che conta è il portafogli per quel tipo di gente
Ciao Luisa, purtroppo anche io come Presidente dell’ANMIC, insieme a quello dell’Anffas, sono stata costretta a denunciare questa indecenza sulla stampa!!
L’unica cosa, anche se ogni tanto mi scoraggio anche io, è lottare insieme per affermare i nostri diritti!! Mi farebbe tanto piacere che tu capitassi in associazione all’ANMIC in Via Silone, perchè lì troveresti tutte quelle professionalità di cui parlavi in questo articolo!
Ti aspetto!!
Un caro saluto
Anna
Come sempre è una questione di priorità: quando l’uomo non è al primo posto può succedere di tutto. Dopo anni di vacche grasse l’obiettivo attuale è il risparmio e si fanno conti a tavolino senza tenere presenti le persone concrete. Così se l’INPS deve risparmiare il 30% si tolgono il 30% di invalidità senza stare a sottilizzare.
Eppure basterebbe una casella con scritto: “casi evidenti” con firma del dirigente sotto la sua personale responsabilità.
Stesso destino è toccato a mio fratello, INVALIDO AL 100% dalla nascita per colpa di un’ostetrica incompetente. Mi spiace ma è evidente che la nuova classe dirigente, quella che sperpera veramente tutti i santi giorni, se ne strafotte della classe debole. V E R G O G N A ! ! !
Questo e’ cio’ che dobbiamo pagare per essere un popolo di imbroglioni lamentosi sfaticati che vive in uno stato inefficente perche’ goernato dagli stessi imbroglioni lamentosi sfaticat.La nostra cara Italia e’ come un vortice che gira sempre sempre piu veloce e non si sa cosa ci sia dentro.
Sono tornato per un po di giorni a Macerata in vacanza: be mi sembra di vivere in un paese del terzo mondo specialmente quando sono in auto.
Auto parcheggiate da tutte le parti,sui marciapiedi,sulle striscie,auto che mi lampeggiano alle spalle perche secondo loro vado troppo piano ma a norma di codice stradale.
Chiacchiere tante chiacchiere,cantieri abbandonati da decenni, sporcizia ecc.Ho fatto la fila in una pizzeria d’asporto in Corso Cairoli, gente che ha fretta e non ristetta la fila,parolacce bestemmie per strada al bar per una partita chi fuma e butta le sigarette perterra che scatarra e fa uguale e che daimine. Non vedo l`ora di ripartire.Polizia e carabinieri fermi nei bar a prendere il caffe ecc ecc.
Dobbiamo propio cambiare dalle radici per poter essere credibili anche all’inps.