Dall’ex sindaco Gian Mario Maulo:
Da anni Macerata perde pezzi storici: il Distretto Militare ha chiuso; , l’Aeronautica prima e la Scuola della Finanza, poi, hanno unificato altrove i loro centri formativi; la Banca delle Marche ha portato fuori provincia il suo baricentro. Alcuni corsi dell’Università sono stati trasferiti, altri istituiti in altre città, sulla base delle caratteristiche economiche, storiche e culturali delle sedi. Gli Uffici della Provincia a Piediripa costituiscono una facilitazione per gli utenti di metà territorio della Provincia. Soppresso il Provveditorato agli Studi, sono rimasti qui soltanto i servizi amministrativi dell’Ufficio Scolastico Regionale. L’Istituto Zooprofilattico è andato fuori città. La ASL è confluita nell’ Azienda Sanitaria Regionale, riducendo i servizi amministrativi locali; la Clinica Villalba, come prima altre due piccole cliniche private, ha chiuso. L’Enel ha ridotto la sua presenza e la Telecom ha scelto di affidarsi alla telematica. Le Poste hanno trasferito la sede operativa in vallata. L’Azienda per il Turismo ha unificato i suoi uffici a livello regionale. La STANDA e l’UPIM hanno chiuso i grandi magazzini del centro. La Banca d’Italia ha chiuso la filiale. Parecchie aziende commerciali e artigianali sono scese a valle, in sedi più accessibili e spaziose, in aree omogenee e già attrezzate; uffici tecnici, assicurativi e legali, studi di progettazione e di consulenza traslocano dove pulsa il cuore economico del territorio.
Il modello di città dei servizi, cuore di un comprensorio di attività produttive complementari e convergenti verso un terziario affidato al capoluogo, non esiste più: i servizi economici, legali, finanziari, tecnici sono andati dove sono cresciute le attività produttive, verso le zone industriali e artigianali, in vallata. Ridimensionamenti, razionalizzazioni, accorpamenti, trasferimenti, nuove forme di distribuzione e nuove tecnologie hanno fortemente modificato la struttura economica, commercviale e produttiva: tramontano alcune attività, scompaiono mestieri e professionalità, emigrano cervelli, ma sorgono nuove tipologie occupazionali, arrivano altre competenze, sorgono nuove attività, professioni, aziende.
Restano le sedi istituzionali, anche se si riducono sempre più per funzioni e personale; sono rimasti soprattutto ‘funzioni’ e ‘servizi’ sociali , sanitari, giudiziari, culturali, formativi e del tempo libero.
Si impone, perciò, una nuova progettualità in collaborazione con le istituzioni pubbliche, principalmente con Camera di Commercio, Fondazione Carima, Università: invece di rimpiangere ciò che tramonta spesso per necessità storiche, oltre che per mancanza di collegamenti rapidi e di spazi adeguati in collina, occorre dedicarsi alle opportunità emergenti. Bisogna ‘pensare avanti’: 1) avviare i progetti per gli uffici pubblici e le sedi periferiche dello Stato, da anni individuate urbanisticamente presso l’ex caserma dell’Aeronautica; 2) un ‘grande direzionale’ di servizi ad alto contenuto tecnologico per le attività produttive del territorio; 3) i servizi per il tempo libero: ‘palazzetto polivalente’ per sport musica spettacoli e congressi e ‘parco ludico’ a servizio delle famiglie e dei bambini, previsti al Centro Fiere; 4) un progetto integrato per la formazione’ fra Università, Accademia, scuole, biblioteche, polo museale (congressi e convegni, corsi di aggiornamento e di formazione permanente, attento alle nuove professionalità che si richiedono); 5) il rilancio strategico di un ‘centro espositivo’ dell’agricoltura, dell’artigianato e della piccola industria del territorio; 6) la ristrutturazione del centro ortofrutticolo; 6) una ‘holding’ per i servizi pubblici (acqua, ambiente, farmacie, energia, gas, trasporti, sosta, comunicazioni, …) di livello provinciale per partecipazione, raggio d’azione e competenze, sulla scia della legge che impone l’unificazione delle aziende comunali ; 7) un’Azienda per i Servizi alla Persona, in particolare alla terza età ed alle varie forme di disabilità (residenziali, semiresidenziali, domiciliari…) a raggio intercomunale ; 8) un centro espositivo, al centro storico, per firme e novità, in connessione con i negozi di abbigliamento, di cura della persona, di arredo; 9) una variante per attività produttive nella vallata del Potenza .
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Caro Maulo,
il centro storico è stato costruito per gli uomini e non gli uomini per il centro storico. Purtroppo hai dimenticato di dire che ha chiuso il forno Tamburini, quello sotto il Comune, e che la pavimentazione sta sprofondando ovunque (Santa Maria della Porta). Avete tolto o lasciato togliere i parcheggi e deportato o fatto deportare sistematicamente i residenti, pur di trasformare gli edifici in contenitori di rappresentanza e musei. Ora non ci si può aspettare che la necropoli venga rivitalizzata, magari rimovendo qualche bacheca abbandonata (Associazione amici della lirica?) o aprendo un’ esposizione con le porte blindate. Il centro non potrà più sopportare giochini frivoli di Enti e Associazioni, perché senza idee e residenti finirà per morire.
Caro Gabor,
mi associo. E mi associo non solo come scrittore, ma soprattutto come residente da tutta la vita in centro storico.
“pensare avanti”….che coraggio ! sì meglio pensare avanti, perchè se “pensiamo indietro” , troviamo il bandolo della matassa che ha dato via al declino del centro, di chi ha voluto trasformarlo cioè, nel salotto buono di casa chiuso a chiave, col cellophane sopra il divano e i fiori finti sul centrotavola.
Si parlava della chiusura dell’Autopalace e si prospettavano soluzioni: era il periodo elettorale.
Tamara Moroni il 14 marzo 2010 alle 19:21
per un’attivtità commerciale, a me pare che si addica bene a una esposizione – vendita di mobili antichi e oggetti di antiquariato con anche un laboratorio di restauro annesso, oppure di oggettistica e arredo per la casa .
Sul piano sociale, sarebbe utile se si potesse destinare quale sede per una “Bottega dei Mestieri ” sperimentale, finanziata da un Ente e con la collaborazione della CNA, che ospiti una vera e propria scuola con tanto di attestato finale, per tutti quei giovani o meno giovani che volessero apprendere l’arte di un lavoro manuale, compresi quei mestieri che vanno scomparendo. Potrebbe rappresentare inoltre, un modesto contrasto alla disoccupazione e al precariato locale., considerato che in ogni momento si può apprendere un mestiere, anche dopo un completo percorso di studi o un licenziamento a metà percorso lavorativo e certi mestieri oggi possono dare dei redditi non paragonabili a quelli impiegatizi .
Gian Mario Maulo il 14 marzo 2010 alle 21:33
le proposte di Tamara sono intelligenti e orienterebbero verso un’attività che crea sviluppo: certo ci sono i probemi dell’accesso, visto che si trova lungo un viale particolarmente a rischio per il traffico; ai miei tempi si pensava a destinarlo al museo della carrozza che invece ha avuto una collocazione molto più effic ace e nobile.
SI POTREBBE DESTINARE A MUSEO DELLE MOTO (MOLTISSIME E DI GRANDE PREGIO) CHE UN MACERATESE DOC STA TENTANDO DI DONARE AL COMUNE?
Naturalmente concordando un prezzo di affitto adeguato ad una mostyra non ad un’attività comerciale.
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No così, ho voluto riproporre i due interventi tanto per promemoria, visto che ora si pensa avanti e si parla di sviluppo…..hai visto mai?
Tamara, stasi facendo confusione.
Per qualcuno lo sviluppo è solo del proprio portafoglio (e di quelo quelo degli amici) tramite la gestione (politica) della cosa pubblica
…..Molte delle cose che scrive Maulo sono condivisibili (quasi mi spiace dirlo…eheheh) e la realtà è che i puni 1-2-3-5-6 sono effettivamente alla portata….basterebbe volerlo e muoversi.
Forse ho capito male ma Maulo (la cui giunta abolì di fatto i parcheggi liberi pitturando di azzurro ogni spazio di sosta) propone solo delocalizzazioni: ex Aeronautica, Centro fiere, ecc. Ma così il centro non si rivitalizza, si seppellisce. Perchè non si parla più di parcheggi collegati al centro con attracchi meccanizzati? In campagna elettorale tutti ne parlavano, tanti promettevano, ma poi? Non sarebbe il caso di studiare un progetto organico di rivitalizzazione? Per prima cosa occorre creare i servizi: parcheggi ben collegati, aperti fino a tarda notte, servizio urbano degno di questo nome, affitti a prezzi “calmierati” per chi vuole aprire nuove attività e così via. Una cosa Maulo l’ha detta: mancanza di spazi e di collegamenti per far funzionare le attività al centro. Allora l’Amministrazione si muova, faccia qualcosa: se non si investe in strutture non si raccoglieranno mai i frutti e quel telo di cellophane di cui parlava Tamara rimarrà lì, sempre più coperto di polvere.
@a umbertoro: mi sono imposto da tempo di non rispondere, ma l’errore storico della sua affermazione sta nelle cronache di Macerata: viale Leopardi, corso Cavour, via Morbiducci e dintorni , tutta la zona sotto i giardini, parte di viale rieste, corso Cairoli e dintorni erano già a pagamento, parte per scelta oculata dei sindaci precedenti condivisa dai residenti, parte per contratto con la società costruttrice del parksi; io non ho fatto altro che rendere omogenea la distribuzione delle zone blu ampliandole a tutta la zona attorno all’INPS: e non me ne pento affatto! quanto agli attracchi meccanizzati le ricordo che proprio il rispetto dell’accordo con la società del Parksi (che prevedeva le strisce blu e la chiusura del centro storico) ha permesso di fare il parcheggio a Nord Ovest (Garibaldi)(di cui tale società aveva l’esclusiva ma non lo voleva fare) ed ha permesso di fare l’ascensore per il centro senza esborso del Comune!
@Maulo
Conferma che ha allargato la zona blu omogeneizzando quindi tutto il territorio; non solo intorno all’INPS ma mi sembra anche intorno all’Ospedale (S:Lucia). Dopo questa operazione, di omogenizzazione, a Macerata sono scomparsi i parcheggi gratuiti, al contrario di quello che si riscontra, ad esempio a Civitanova, dove la gran parte dei parcheggi è gratuita, come gratuiti sono quelli del Cityper. A Tolentino, in centro, si paga 50 cent/ora. Poi ci stiamo a domandare perchè il centro di Macerata non è frequentato! Infine, ciliegina sulla torta, l’APM ha introdotto la sanzione per chi sfora il tempo del parcheggio che diventa così non solo salatissimo, ma fonte di disagio: l’ufficio per la riscossione non sempre è aperto e per andare a pagare si deve di nuovo parcheggiare a pagamento, con il rischio, che se c’è parecchia gente in coda, di sforare nuovamente! Per evitare questo, in centro ci si sta con i minuti contati, per la paura di avvitarsi in un percorso kafkiano. Così diventa un mordi e fuggi, evitando di soffermarsi nei negozi.
Per restare in tema di parcheggi, qualcuno mi sa dire dove si può lasciare l’auto se si deve partire con l’autobus dall’autostazione e restare fuori alcuni giorni?
Perchè chi parte con il treno deve lasciare l’auto alla stazione di Corridonia (Piediripa)? Forse perchè a Macerata non c’è la possibilità di parcheggiare?
E’ pur vero che non tutti i problemi di Macerata sono riconducibili alla difficoltà di parcheggiare, ma il problema c’è. Non esiste centro commerciale, multisala, grandi ristoranti o locali di aggregazione che non si preoccupino (sono anche obbligati) dei parcheggi? Perchè il centro di Macerata dovrebbe sottrarsi a questa regola? D’altra parte soluzioni alternative (trasporto pubblico effieciente) non ce ne sono.
@Umbertoro
Che domande banali fa.
Se devi partire dall’autostazione delle corriere a Piazza Pizzarello l’auto la lasci a casa, no?
@umbertoro:
1) le paragona una città di vallata, di pianura, per di più di mare, con una città di collina: confronta una città in cui al mattino si esce per andare a lavoro con una città di uffici dove la mattina la gente a migliaia viene per lavoro e per pratiche burocratiche: immagino che si accorge subito dell”imparagonabilità’ dal punto di vista degli spazi e della dolmanda di parcheggi!
2) a Macerata, se i parcheggi foassero tutti bianchi, alle otto sarebbero tutti occupati dagli impiegati e sarebbe impossibile l’accesso agli utenti degli uffici:
3) si mettono le strisce blu nelle zone centrali, specialmente vicino alle strutture più frequentate, e si tende a graduare il costo in base alla vicinanza ad esse, proprio per favorire l’avvicendamento nell’utilizzo degli spazi, dal momento che la domanda è di moòlto superiore all’offerta in una cittàdi collina (non certo a Civitanova, che pure ha messo a pagamento le zone più richieste, come tutte le città d’Italia)
4) si deve lasciare una percentuale di posti a disco orario per ogni zona, perché le strisce blu non devono essere un’affare per l’ente pubblico ma un servizio a domanda individuale con la possibilità di un’alternativa anche se meno comoda;
5) quanto all’autostazione delle corriere nel 1996 il progetto prevede sotto un parcheggio di scambio su proposta della Giunta, ma il Consiglio l’ha bocciato, anche se dopo qualche anno, con Meschini, ha optato per fare il parcheggio sotterraneo a fianco dove ora sta il cantiere appena aperto (in ritardo)
6) alla stazione ferroviaria c’è lo spazio ora lasciato libero dalla Contram ed io propongo al Comune di acquisirlo come parcheggio
7) una città di colllina ha sempre problemi sia per grandi strutture commerciali e di spettacolo che per i parcheggi (è per questo che alcune delle mie proposte – lei me lo fa rilevare giustamente -riguardano tutta la città anche la vallata: ma un’amministrazione si deve preoccupare di far sviluppare tutta la città non solo il centro – è questo il tema del mio intervento, non quello dello sviluppo del solo centro
)
8) Macerata ha creato tanti parcheggi in questi ultimi venti anni: Prksì,Garibaldi, Sferisterio MANCA IL PARCHEGGIO A NORDOVEST ED QUELLO CHE TUTTI ORA CONCORDANO A COSTRUIRE: IL FAMOSO PARCHEGGIO A FONTEMAGGIORE, di cui è già pronta una parte dell’ascensore da viale Leopardi a Via Armaroli dietro al centro-
9)le strisce blu all’Ospedale sono state necessarie perché i residenti non vivevano più ! ed hanno reso possibile il parcheggio ad essi: nel frattempo è stato fatto il parcheggio multipiano per l’Ospedale che si rivela già insufficiente. Forse la scelta di allargare l’Ospedale dentro la città fu poco lungimirante 50 anni fa.
4) si deve lasciare una percentuale di posti a disco orario per ogni zona, perché le strisce blu non devono essere un’affare per l’ente pubblico ma un servizio a domanda individuale con la possibilità di un’alternativa anche se meno comoda
Scusate ma intorno alle Mura (a parte la zona che va da Porta Convitto quasi alle Scalette -spesso occupata da auto dei residenti del Centro e quindi poco utilizzabile dagli altri- ), in Corso Cavour, in Via XXI Maggio, in Via Morbiducci, in Piazza Pizzarello e in Corso Cairoli dove sono posizionati i posti LIBERI a disco orario?????
Altra domanda: quale è esattamente la percentuale tra parcheggi a pagamento e liberi???
@ cerasi: sai bene che è vecchia di anni la questione delle percentuali strisce blu/sctrisce bianche ad orario e dislocazione per zone o per vie; il Comune ritiene che la sua interpretazione della norma sia esatta e ad ogni contestazione non ha mai modificato l’applicazione di essa. Personalmente riten gom che la dislocazione dovrebbe essere almeno per aree vicine e che la percentuale deve essere tale che con le entrate delle strisce blu ci si ripaga anche il costo del personale addetto ad una reale ed efficiente v erifica delle zone a disco orario. Ed ho proposto più volte inutilmente tale soluzione che fa del parcheggio a sctrisce blu un servizio e non un affare..
Io non discuto sull’interpretazione della norma (che il Comune ovviamente interpreta pro-domo-sua), però non vorrei essere preso per il posteriore.
Se i parcheggi GRATIS dovrebbero essere LIMITROFI (perchè se non erro la norma questo dice) non è possibile che il Comune, con ipocrisia, intenda che limitrofi, quindi prossimi, siano posizionati anche MOLTO lontano…. Perchè -ad esempio- se il parcheggio a disco orario e gratuito per Corso Cairoli viene individuato alle Vergini è una presa per i fondelli.
Comunque sia si può sapere con precisione dove sono ubicati i parcheggi a pagamento e RELATIVI PARCHEGGI LIMITRFI A DISCO ORARIO, zona per zona?
C’è una tabella? Un elenco? Un disegno?
@cersa: gli Uffici ritengono di essere in regola avendo messo a disco orario (peraltro quasi per nulla controllato) tutto via Piave e via Manzoni e parte di Viale Trieste! Inoltre occorre togliere dalle percentuali tutta la zona di Viale Leopardi perché quella fa parte del contratto con il gestore del parcheggio coperto al mercato elle erbe (ristrutturato con ascensore a spese del gestore e a scomputo sulle entrate delle strisce blu); ugualmente le zone verso corso Cavour e dintorni a scomputo della costruzione del Parksì e del tunnel/ascensore dei giardini per il centro.
Scusa le cntinue domande Gian Mario, ma questi contratti con i vari privati quando scadono? Cioè quando è che il Comune finalmente rientrerà in possesso (cioè gestirà direttamente tramite APM) i vari parcheggi blu dati in gestione??
Inoltre vorrei capire se le tariffe sono concordate tra i gestori e il Comune e quanto il Comune incassi annualmente dall’aver “prestato” i parcheggi.
E per ultimo, scusami ancora, per quale motivo, sotto le Festività di Natale, intorno alle mura si paghi anche i giorni considerati festivi perchè, se non erro, questo “pagamento natalizio” è da tanti anni una (per me troppo compiacente) delibera comunale che si potrebbe tranquillamente evitare
@Cerasi: non sono la memoria del Comune; ricordo solo che la convenzione con l’Italimpa – SabaiTalia per il Parksì durata 49 anni dallla fine degli anni 80 (gli anni sono stati contabilizzati in base all’utenza del Parksì e alla spesa della costruzione: 15 mld) (i calcoli hanno avuto come garante nella revisione del 1995 l’ex ministro Massimo Severo Giannin i); del contratto con Giulioni gestore del parcheggio di Via Armaroli non ricordo la data d’inizio ma è sempre degli anni 80 e la scadenza rivista verso il 1996 quando è stata modificata dopo la costruzione dell’ascernsore interno): le tariffe sono concordate e le entrate vanno a scomputo della spesa di costruzione; l’APM finora bnon è riuscita a trovare un accordo per riprenbdersi il Parksì in modo da gestire in proprio la struttura e unificare le tariffe, i sitemi di pagamento, e da ampliare gli orari notturni (tanto desiderati) del parcheggio e dell’ascensore. – Sul pagamento nelle festività so solo che viene giustificato per contingentare i tempi e favorirre l’avvicendamento altrimenti chi occupa per primo ci resta quanto vuole! MA Q
MA QUESTE COSE CHIIEDILE AL COMUNE. io sono completamente fuori, a me INTERESSA IL TEMA DELLE OPPORTUNITA’ NUOVE CHE SI CREANO E CHE BISOGNA COGLIERE (vedi le 10 proposte -c’è un errore nella numerazione)