Le ruote di una bicicletta somigliano alle lenti di un paio di occhiali: pedalando il paesaggio che attraversi diventa più vicino, la prospettiva è più chiara. La modesta velocità del procedere, la silenziosità del mezzo e il contatto diretto con l’aria aperta consentono di apprezzare scorci, suoni e odori altrimenti non fruibili.
Forse questa è la ragione per cui un gruppo di cittadini si sono messi in testa di mettere la bicicletta al centro di una riconsiderazione delle linee di sviluppo per la valle del Chienti.
Hanno quindi ideato il progetto per un itinerario ciclo-pedonale tra Piediripa e Montecosaro e lo hanno presentato alle Amministrazioni interessate dal tracciato (Macerata, Corridonia, Morrovalle e Montecosaro): una proposta concreta e di semplice realizzazione, attraverso l’attribuzione di caratteristiche di sicurezza e comfort a una viabilità esistente, già abitualmente utilizzata da ciclisti, sportivi e cittadini, in modo da renderla agevolmente e piacevolmente fruibile da un’ampia fascia di popolazione. L’itinerario collega inoltre la Pieve di San Claudio alla Chiesa di Santa Maria a Piè di Chienti e quattro stazioni della ferrovia.
Nelle intenzioni questa proposta è un tassello di un progetto più ampio, che vede la partenza del percorso ciclabile dalla costa e l’arrivo all’Abbadia di Fiastra.
Almeno due sono le prospettive che si aprono con questo progetto e che convergono su di esso: un nuovo modo di pensare e di fare turismo, che si adatta perfettamente al territorio dei “piccoli incanti” e dei paesaggi rurali, gustando con lentezza, a fondo, le bellezze che ancora la nostra provincia offre; un approccio sostenibile alla mobilità urbana ed extraurbana, secondo le linee di indirizzo già da tempo formulate dal prof. Calafati per conto della Camera di Commercio di Macerata, con la connessione valliva treno-bicicletta capace di rendere più agile, più godibile e certamente più ecocompatibile, l’attraversamento del nostro territorio.
La bella manifestazione che si è tenuta domenica 23 maggio presso la Pieve di San Claudio (denominata “Sacampagnata a San Claudio”) ha dimostrato la voglia di tante persone di godere delle inestimabili e imperdibili risorse che questi territori conservano. E’ tempo di ripensare criticamente l’idea di progresso che abbiamo costruito negli ultimi anni: la tutela del paesaggio maceratese ancora salvo dalla cementificazione è un impegno ineludibile di cui tutta la comunità locale si deve fare carico e può giungere a buon fine anche su due ruote di bicicletta alle quali sarà consentito di attraversarlo.
La proposta ha ottenuto l’approvazione dei Comuni interessati (Macerata, Corridonia, Morrovalle, Montecosaro), le cui amministrazioni si stanno fattivamente adoperando per la sua realizzazione mentre il Comune di Civitanova ha di recente manifestato il suo interesse a completare l’itinerario sino al mare. La Provincia di Macerata si è inoltre attivata per ricercare una possibile soluzione per il collegamento con l’Abbazia di Fiastra.
Il progetto è stato ideato da Ciclo Stile di Macerata con la collaborazione attiva di Coordinamento Paesaggio Marche, Comitato San Claudio e Legambiente e trae spunto da un lavoro di Enrico Prenna per la facoltà di Architettura di Ascoli. Hanno inoltre sostenuto il progetto: G.D.C. Polisportiva Morrovallese, Gruppi Scout AGESCI Macerata, GAS Macerata, Tuono Verde Civitanova Marche, UDACE Macerata, Wbike Macerata, Virginia Bike Macerata, Associazione culturale Ottobre Montecosaro, CivicaMente Macerata, Club Corridoni Corridonia, Bike Team Sforzacosta, Pedale VBP Montecosaro, GADAP Macerata, SGU Sforzacosta, Pisteciclabili.com.
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il progetto di questo percorso ciclabile rappresenta molto di più di quello che sarà dal punto di vista della sua funzione immediata e comunque già importante.
Intanto dimostra che le associazioni presenti sul territorio non svolgono solo un ruolo di contrasto e di contestazione delle scelte delle amministrazioni locali, ma sono capaci di avanzare, sostenere e persino contribuire a realizzare proposte a vantaggio dell’intera collettività.
Poi questo percorso ciclabile può costituire l’inizio di un progetto ben più ampio e addirittura strategico nell’ambito della mobilità sostenibile per la val di Chienti: un progetto avanzato dalla Camera di Commercio di Macerata con il contributo del prof. Calafati della facoltà di Economia di Ancona e che prevede un utilizzo strutturato ed integrato alla viabilità carrabile e ciclabile della ferrovia esistente.
Ma addirittura il percorso ciclabile potrebbe essere il primo tassello per costruire un nuovo modello di sviluppo per la stessa valle del Chiente laddove gli enti interessati (Regione, Provincia e Comuni) ed eventuali soggetti privati illuminati e lungimiranti mettessero insieme energie intellettuali e risorse economiche per avviare un processo di valorizzazione socio-economica delle riconosciute e latenti risorse paesaggistiche, storico-culturali e produttive (agricole, turistiche, artigianali, ecc) di cui è ricco questo territorio.
La condizione essenziale per avviare questo auspicabile processo, tanto più urgente in una fase di profonda crisi dei settori economici tradizionali (industria ed edilizia), è che gli Enti si impegnino ad invertire la tendenza a fare cassa attraverso l’urbanizzazione del territorio agricolo ma piuttosto a puntare sulla cosiddetta “green economy” che racchiude in sè molteplici attività capaci di conciliare tutela dell’ambiente, sviluppo socio-economico e benessere delle comunità locali.
Ma questo i nostri amministratori sono in grado di capirlo, assumerlo come impegno politico e attuarlo? Anche le prossime scelte da fare di qui a poco ce lo diranno..
Tutto bello, però poi mi auguro che i territori comunali coinvolti (e i cittadini che ne fruiranno) la mantengano in stato decente (per esempio la ciclabile del Potenza da Porto Recanati a Chiarino è in stato di semi abbandono, purtroppo)
Finalmente anche Macerata avrà un percorso ciclabile. C’è da augurarsi che diventi poi una vera e propria pista ciclabile che colleghi la costa con l’entroterra offrendo una bella attrattiva per quel turismo “culturale” e “altarnativo” volto alla ricerca di luoghi e paesaggi ancora da ammirare. Bello pensare che un giorno le storiche abazie di S.M. sul Chienti, S.Claudio, Fiastra saranno collegate da una pista ciclabile affiancata e supportata, in gran parte dalla ferrovia, con la possibilità di caricare sui vagoni le bici magari per evitare il peso del ritorno, per i meno allenati. Su questo tipo di investimenti occorre puntare, non sulle industrializzazioni del nostro bel territorio che comportano uno sviluppo effimero: subito i Comuni incassano gli onero di costruzione e altri simili tributi, ma poi debbono sostenere le spese per i servizi, le manutenzioni delle strade e degli impianti. Speriamo che i nostri politici aprano finalmente gli occhi e non si facciano coinvolgere in operazioni cementificatorie spesso e volentieri di natura speculativa.
Ottima notizia! Qualcosa inizia a muoversi partendo dal basso.
il tracciato:
http://www.piste-ciclabili.com/itinerari/2185-macerata%20e%20le%20abbazie%20lungo%20il%20fiume%20chienti
Complimenti a tutti coloro che si sono impegnati per la riuscita del progetto.